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Autore: Nonna Minerva    29/12/2008    13 recensioni
Era uscito dalla sua vita per permetterle di essere di nuovo libera, ma non sapeva che il cuore è molto più forte della memoria. Quando lei lo rivede per la prima volta, i suoi occhi non si ricordano di lui, ma il suo cuore sì. Avrebbe potuto scegliere chiunque, ma sceglie lui, di nuovo. Perché non può essere altrimenti, perché il cuore non dimentica, e i loro sono legati da qualcosa che prescinde il tempo e la comprensione, perché non possono sfuggire a ciò che il destino ha scelto per loro e perché è proprio questo che loro sono: destinati.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Fate – Destino

Nonna is back!

Non avete idea di quanto sia emozionata per questo prologo ( e la storia in generale ).

Questo seguito ha una trama complicatissima, tutta perfettamente delineata nella mia testolina, ma la parte difficile è metterla su carta, in modo che sia comprensibile per voi.

Sto facendo del mio meglio, credetemi.

 

Che dire... è il seguito di Accidentally in love, quindi se non la ricordate, una sbirciatina qua e là dei vecchi capitoli può aiutarvi a capire meglio questa, perché, sarò sincera, i riferimenti saranno tanti.

Ho dovuto creare l’ennesimo elemento di disturbo, altrimenti la mia storia sarebbe finita dopo il prologo.

Sono stata molto cattiva con Remus in questa storia, io stessa che ho inventato la trama ho desiderato prenderlo a calci in quel posto fin dal prologo, ma se mi conoscete almeno un pochino saprete che mi farò perdonare.

 

Infine ( poi vi lascio leggere, davvero ) Fate ha un’impostazione un po’ diversa da Accidentally.

Quella si basava su una sola canzone che faceva da colonna sonora a tutta la storia, mentre qui ho inserito citazioni da fonti diverse che faranno da tema ai capitoli ( ad eccezione del prologo, la cui frase è valida per tutta la storia).

 

Con questo vi lascio, per ora e vi aspetto in fondo al prologo con l’anteprima per il prossimo capitolo.

 

Buona lettura!!

 

 

 

Fate – Destino

 

Far away, long ago,

glowing dim as an ember,

things my heart used to know,

things it yearns to remember...

 

( Once upon a December – Anastasia )

 

 

 

Prologo

Al mio fedele Staff,

Ale, la mia beta,

Polly, la mia dattilografa,

Rain, la mia appendice,

Cucciola e Pioggia,

le mie lettrici campione.

 

 

“Sono venuto appena ho potuto,” disse, portandosi una mano al cuore, cercando di riprendere fiato dopo la lunga corsa. “Cosa è successo?”

“Un’imboscata,” spiegò la Guaritrice.

“Come sta? E’ ferita?” fece l’altro, preoccupato.

“E’ caduta e ha battuto la testa, ma oltre a quella non ha riportato altre ferite. Tuttavia...”

“Posso vederla?”

“Certo, c’è però una cosa di cui è bene che venga informato, prima di andare,” lo interruppe cauta la donna.

“Cioè?”

“Purtroppo ci sono delle complicazioni dovute alla caduta e alla botta.”

“Che genere di complicazioni?” chiese lui, il cuore che riprendeva a battere all’impazzata, ma allo stesso tempo seccato; possibile che dovesse metterci così tanto a dirgli che diavolo era successo?

 

“A causa della botta,” esordì con cautela la Guaritrice, “La ragazza non ricorda quello che è successo negli ultimi anni.”

Un’improvvisa ondata di terrore pervase il corpo del visitatore, un brivido gli corse lungo la schiena mentre cercava le parole per formulare una domanda di cui non era certo di voler conoscere la risposta.

“Quanti sono gli anni che ha dimenticato?” riuscì a chiedere infine.

“Da quello che abbiamo potuto ricostruire, la memoria della ragazza ha rimosso gli eventi degli ultimi cinque anni della sua vita.”

In un attimo, la Guaritrice vide il colore sparire dal volto dell’uomo ed un’espressione indecifrabile marcargli il viso.

Poteva solo immaginare quanto doloroso fosse per lui ricevere una notizia del genere e, a giudicare dalla faccia che aveva fatto, quegli anni dovevano avere un significato particolare, per lui.

“E’... è permanente?” chiese il visitatore e la sua voce vacillò appena nel pronunciare quelle parole, espresse con un tono che poco celava il suo desiderio di sentire smentiti i suoi timori.

“Nessuno può dirlo,” dovette comunicare suo malgrado la Guaritrice. Anche se avrebbe tanto voluto dargli buone notizie, non poteva certo infondere in lui false speranze. “Purtroppo,” continuò, “In questi casi è molto raro ottenere un recupero completo di tutti i ricordi, anzi, tante volte si fatica anche ad ottenere un recupero parziale, mi dispiace.”

 

Ecco, aveva fatto quello che doveva fare, aveva annunciato la notizia. Ora non restava altro che aspettare che facesse presa sull’uomo che aveva di fronte.

Avevano mandato lei perché aveva assistito a decine di casi simili ed era quindi la persona più giusta per confortare amici e familiari.

In genere la fase più difficile era abituarsi all’idea, ma poi, aiutati dall’affetto di coloro che li circondavano, i pazienti riuscivano a trovare un nuovo equilibrio e ad andare avanti con la propria vita.

Era solo questione di tempo e volontà.

Rimase in silenzio, aspettando una reazione da parte dell’ignoto visitatore. Non si era nemmeno presentato. Che fosse un parente? Doveva esserlo per forza o al massimo un amico, era impossibile che fosse il suo compagno, era troppo vecchio per lei.

Comunque fosse, vide la sua espressione cambiare e farsi all’improvviso ferma e risoluta e nel suo sguardo scorse per un fugace istante un balenio di rassegnata determinazione.

 

“E’ sveglia?” chiese lui improvvisamente, sorprendendola col suo tono di voce calmo e controllato, quando invece si sarebbe aspettata disperata frustrazione.

“Purtroppo no, ha bisogno di riposare. Le abbiamo fatto bere una pozione che la farà dormire per qualche ora.”

“Forse è meglio così,” mormorò il visitatore. “Posso chiederle un piacere?”

“Certo.”

“Per favore, quando si sveglierà, non le dica in nessun caso che sono stato qui.”

“Io...” mormorò confusa la Guaritrice. “D’accordo, lo farò.”

Non erano affari suoi, dopotutto, e lui doveva avere i suoi buoni motivi.

“Grazie.”

Gli parve, comunque, che quella richiesta gli fosse costata molto.

 

***

 

Entrò nella stanza che gli aveva indicato la Guaritrice. L’unico letto occupato era quello dove riposava lei.

Si fermò poco. Non voleva correre il rischio che lei si svegliasse e lo trovasse lì.

 

Contemplò assorto la sua esile figura addormentata, era bellissima.

Frammenti di vita gli passarono in un lampo davanti agli occhi riportandogli alla mente ricordi di momenti stupendi, attimi dal valore inestimabile, il cui ricordo lei probabilmente aveva perduto per sempre.

 

Ripensò per un attimo alla decisione che aveva preso poco prima mentre ascoltava le parole della Guaritrice.

Non era stato facile, ma era convinto che tutta quella storia non fosse altro che un segno del destino che gli mostrava la strada.

Era stato presuntuoso ed avventato, in passato, ed ora era arrivato il momento di rimediare.

Stava facendo la cosa giusta.

 

Scosse leggermente il capo come per risvegliarsi dalle sue riflessioni.

C’erano un paio di cose che doveva assolutamente fare prima di andarsene e aveva poco tempo per farle.

 

Continua...

 

Capitolo 1: The stranger.

 

“Alzò il capo per ringraziarlo; per la prima volta dopo la caduta incontrò lo sguardo del tipo misterioso e ci mancò che cadesse di nuovo.

Trattenne il fiato nell’incrociare gli occhi più belli che avesse mai visto.”

 

  
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