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Autore: Biblioteca    01/05/2015    1 recensioni
[Amici Miei]
(Dal primo capitolo)
“A proposito, ma quello al binario non è il figliolo del Perozzi?” chiese all’improvviso il Mascetti, silenzioso fino a quel momento.
Il gruppo osservò un uomo occhialuto che indossava un lungo cappotto nero e che se ne stava fermo sul binario uno dove un treno era in partenza.
(Attenzione: questa storia, essendo ambientata dopo il primo film di Amici Miei, contiene spoiler dello stesso e anche del secondo film della saga)
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amici e altri amici'
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Il bar era chiuso, ma la saletta a biliardo poteva essere utilizzata tranquillamente. Bastava sollevare la saracinesca quel po’ che serviva per lasciar entrare tutti gli amici, accendere la luce e preparare il tavolo.
Mentre la moglie del Necchi preparava il caffè nella cucina della loro abitazione, i quattro amici giocavano la partita più silenziosa della loro vita.
Nessuno di loro sapeva esattamente che dire, tutti ancora troppo scioccati per quello che avevano visto.
Luciano Perozzi, quello che era secchione e pedante già da bambino, che sembrava aver preso dal Perozzi solo parte del suo aspetto fisico (quella peggiore) e che viveva con lui solo perché lo stipendio da insegnante non gli permetteva di avere una casa tutta sua a Firenze.
“Secondo me ci siamo sbagliati.” Esordì finalmente il Necchi “Era uno che gli somigliava molto. Sai quanta gente porta gli occhiali al giorno d’oggi.”
“E comunque il nostro scherzo è stato molto imitato. Mi fa piacere perché è come se il Perozzi continuasse a vivere.” Disse il Sassaroli.
“No no. Quello era Luciano Perozzi, il figliolo del Perozzi.” Sbottò lapidario il Mascetti, colpendo la pallina con l’asta “Me lo ricordo bene io. Uno che in un attimo ti distrugge il morale con una semplice pagina di diario, non si scorda mai.”
“A proposito Mascetti, è vero che in questo periodo la Titti non c’è?”
“No. È andata a fare tipo un corso di tedesco in Germania. Questo mi da il tempo per dedicarmi alla famiglia e a Ingrid.”
“Ingrid?”
“Una tedesca che è qui per studiare italiano.” Disse il Mascetti facendo l’occhiolino.
“AH!” esclamò il Necchi compiaciuto “Allora si può proprio parlare di scambio culturale!”
Ci fu una risata generale a cui partecipò anche il Melandri, che però era rimasto in silenzio per tutta la durata del dialogo.
Sembrava proprio pensieroso.
“L’anno scorso siamo andati a trovare il Perozzi, vero?” chiese improvvisamente.
“Sì.”
“Bhè ricordate che c’era un mazzo secco di girasoli, oltre ai fiori che avevamo messo noi?”
“Sì è vero. Credi sia stato Luciano?”
“Tutto può essere. Il Perozzi comunque stimava suo figlio. Casomai era il figlio, ingrato, che non capiva e non stimava il padre.” E colpì anche lui la pallina.
“E tu Melandri?” si intromise il Sassaroli “A donne come va?”
“Nessuna donna angelica che ti abbia rapito il cuore?” chiese il Mascetti segnando un altro punto.
“No.” Rispose il Melandri. E dal tono gli amici capirono che non voleva parlarne. Forse c’era stato un altro caso di colpo di fulmine mancato, ossia quelle occasioni in cui il Melandri si cuoceva per qualcuna salvo capire nell’immediato che non aveva alcun tipo di speranza, in quanto donna sposata, fidanzata o (era capitato già in passato) suora novizia.
“Comunque… penso che in fondo voleva bene al suo babbo.”
“Chi Melandri?”
“Il figliolo del Perozzi.”
“Ancora con questa storia!” sbottò il Mascetti seccato “Basta parlare di quello…” ma non riuscì a concludere la frase. Scoprì, con suo grande stupore, che non riusciva più a dare dello “stronzo” a quel ragazzo.
 “Stavo solo pensando che è stato lui ad aiutare il Perozzi quando si è sentito male. Ad avvisare tutti noi e a chiamare il dottore e il prete. Ha anche convinto quella troia a fargli visita al suo capezzale.” Continuò il Melandri.
Gli amici non poterono contrapporre nulla. Si ricordavano bene il giorno della morte del Perozzi. E anche del fatto che il figlio aveva partecipato al funerale, al contrario della moglie. Non aveva versato neanche una lacrima, ma poteva averlo benissimo fatto in un momento di intimità, quando loro non erano presenti.
 “Bisogna anche pensare” proseguì il Melandri “che non deve aver mai avuto una vita facile. Figlio di uno come il Perozzi e di una come quella, vederli litigare e dividersi… Forse aveva quel caratterino proprio per compensare tutte le mancanze che quei due gli hanno dato.”
“Che, ora fai anche lo psicologo?” chiese ironico il Necchi.
“No, certo che no. Dico solo che c’è una possibilità che abbia fatto quello che ha fatto proprio per ricordare suo padre, a cui in fondo, probabilmente, voleva bene. Dopotutto c’è anche la coincidenza del giorno, e sono cinque anni che il Perozzi non c’è più.”
Il caffè arrivò e gli amici si sedettero a gustarlo in silenzio.
“Il Perozzi sarebbe stato contento.” Esclamò il Necchi, sorridendo.
Anche gli altri sorrisero.
“Dopo la visita alla tomba del Perozzi, dovremmo andare a trovare anche Luciano. So che non ha mai venduto la casa.” Propose il Melandri.
“Mi piace come idea, ma credete che ci accoglierà?”
“Non so, potrebbe anche essere già ripartito. Ma sapete come si dice: bussate e vi sarà aperto.”
“Il Melandri ha ragione, tentar non nuoce.”
Così prima di dividersi, gli amici si accordarono per incontrarsi al cimitero e da lì andare dritti alla casa del Perozzi.


(chiedo scusa a tutti i puristi della serie per la "profonda serietà" di alcune parti di questo discorso ma a mia difesa sottolineo due cose: primo che del gruppo il Melandri è quello più portato alla serietà, secondo che il fatto che gli amici nel film non facciano discorsi seri non indica che non li abbiano mai fatti in tutta la loro vita. Aggiungo inoltre che in alcune parti piuttosto drammatiche di ogni film c'erano dei momenti in cui i dialoghi assumevano tinte e atteggiamenti seri, salvo piccole uscite per sdrammatizzare la situazione. Spero di essere stata comunque abbastanza fedele a ogni personaggio e che il capitolo risulti comunque gradevole. Il terzo e ultimo capitolo sarà pubblicato presto. Alla prossima!)
  
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