La spada lo trapassò. Un calore pervase il suo corpo mentre cominciò a pensare ai momenti più importanti della sua vita, tra cui spiccava l'incoronazione.
Lui era il re del regno più ricco tra i quattro che componevano la Terra di Nessuno, lui, che si credeva invincibile, un dio, ucciso da una ignobile spada.
La spada venne spinta sempre più in fondo nel suo corpo, l'elsa tocco il suo petto, il battito cardiaco cominciò ad indebolirsi e gli occhi a chiudersi, cadde per terra e morì.
L'assassino si allontanò, rinfoderando la spada. Tutto intorno desolazione e morte. Circa diecimila corpi erano distesi sulla quella pianura, esanimi. Su quella pianura si era appena conclusa una battaglia durata ore tra gli eserciti del regno di Aughskellor e di Eldvoro.
Pochi giorni dopo la notizia della morte del re arrivò al castello del regno di Aughskellor e da qui si diffuse in tutto il regno, la regina pianse per giorni mentre il figlio del re, Tasnyu, ancora bambino, venne tenuto all'oscuro di tutto. Anzi, fu addirittura allontanato dal castello su ordine della regina e fu affidato ad una famiglia di poveri contadini, dietro lauto compenso. Inoltre, a Roeg e a Echea, questo il nome dei due contadini, fu ordinato di rimanere in silenzio su tutti i fatti accaduti in quegli anni. Tasnyu non doveva sapere niente.
Il ragazzo crebbe in una piccola capanna nei pressi di Ardengsul, città prevalentemente agricola. I due contadini possedevano un orto nei pressi della capanna e, già dall'età di 9 anni, Tasnyu cominciò a lavorare nei campi. E continuò a lavorarci fino all'età di 17 anni, finché un avvenimento non scosse la sua esistenza.