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Autore: piumetta8    01/05/2015    2 recensioni
I papà sono spesso stati bistrattati nella serie. Ho provato a dare un po' più di spessore ad uno di loro...
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nora, Vale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era stato bello vedere un sorriso riaffiorare sul viso stropicciato di Vale.

Quando Nora l'aveva chiamato presto, quella mattina, Marco aveva intuito che non era una giornata come le altre e, arrivando, era stato investito da quella tristezza pesante che aleggiava su tutto l'ospedale.

Davide era morto e davvero tutto il resto era passato in secondo piano.


"Grazie papà! È proprio quello che volevo!"

Era davvero tenero il suo cucciolo mentre rimirava l'orologio, nuovo di zecca, e strofinava il cinturino zincato e Marco, per l'ennesima volta, si era macerato nel rimpianto delle mille occasioni perse.

"Dopo le parole che mi hai detto l'altro giorno...Ho capito di non essere diventato il papà che avrei voluto essere!"

La sua sincerità, così schietta, aveva sbalordito Vale.

Marco si sentiva davvero pronto ad essere onesto fino in fondo: aveva programmato un lungo e chiaro discorso con cui spiegare, in maniera semplice, la situazione tra i suoi genitori a Vale ma quella notizia così destabilizzante, quel lutto così improvviso ed inaccettabile, aveva scombussolato tutto.

Allora aveva deciso di affidarsi completamente al suo cuore.


"Questa mattina ero venuto qui per spiegarti un po' di cose ma poi mi ha chiamato mamma e mi ha detto di quel tuo amico. Davide..."

Vale si era incupito e lo strazio, mitigato per qualche minuto, lo aveva oppresso nuovamente. Non era mai facile accettare la fine, convivere con quella paura costante del momento terminale che lui conosceva benissimo.

"Dov'è mamma?"

Marco si era sentito inadeguato e aveva avvertito, chiaramente, una punta di delusione nel constatare come Vale fosse, inequivocabilmente, più legato a Nora.

Non si era arreso.

"Sta arrivando! Intanto c'è qualcosa che posso fare io per te?"

"Sì una cosa c'è!"


Marco aveva intravisto uno spiraglio e non si era vergognato, o sentito ridimensionato, nel chiedere esplicitamente a Vale un indizio.

"Puoi abbracciarmi!"


Era stato il via per un gesto d'affetto eclatante e in quella stretta forte e consolatoria si era sciolta tutta la pena, tutta l'incredulità, la negazione e la rabbia di Vale.

Suo padre ne aveva ascoltato lo sfogo accorato e le sue carezze si erano fatte sempre più decise.


Aveva abbracciato suo figlio come non faceva da tempo e si era sentito rigenerato.

Era rimasto fuori, tra gli ulivi, ad osservare Vale allontanarsi con il cuore ridondante di quel "grazie" con il quale lo aveva salutato suo figlio.

Aveva avuto un sussulto quando le mani affusolate di Nora si erano poggiate, leggere, sulla sua maglia di filo e i loro sguardi si erano incrociati in una consapevolezza, allo stesso tempo, dolorosa e sollevata.

"Siamo così fortunati Nora. Siamo così fortunati!"

   
 
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