Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: DoctoRose91    02/05/2015    1 recensioni
Dopo che Regina ha gettato il suo sortilegio, tutti i personaggi delle favole si sono trovati privi di memoria in una cittadina di nome Storybrooke…compresa una giovane ragazza amante della bella vita e dell’alcol di nome Lacey, la quale non ricorda che un tempo era stata Belle. Come riuscirà Mr.Gold , una volta recuperata la memoria, ad aiutare Belle a recuperare la sua?! Speranzoso che lei , prima o poi, si ricorderà di lui!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Ricordati...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve cari prima di iniziare la lettura volevo darvi alcune direttive. Questo capitolo si concentrerà soprattutto sul presente, e sui vari punti di vista dei personaggi, quindi quando incontrerete la fila di asterischi ************** vuol dire che ci troviamo sempre nel tempo presente (Storybrooke), ma abbiamo cambiato solo personaggio ;)



Beh vi lascio alla lettura, noi ci vediamo nell’Angolo dell’autrice per i saluti finali :D

 
 
Capitolo 20: L’Amore è debolezza…ma non Sempre!
 
 
                                                         La settimana prima  il rapimento di Belle…
 
-Cosa te lo fa credere che lo farò?-
 
-Perché ti conosco e so che per Lei, tu faresti tutto!-
 
-Ma perché ce l’hai così tanto con quella ragazza?-
 
-Questo non ti interessa! E per la precisione non ce l’ho con lei, ma con Lui!-
 
-Allora per quale motivo te la prendi con Lei?-
 
 
Due persone erano sedute vicino ad un tavolo di una stanza molto grande ed elegante a discutere su una faccenda alquanto delicata.
 
-Perché, mio caro Jefferson, per lui, Lei, è tutto!- rispose con una vena di presunzione la donna che gli stava di fronte.
 
-Cosa vuoi che faccia?-
 
-Dovresti portarla nel manicomio sotto l’ospedale, e poi avrai finito!- concluse la donna con tanta facilità e tranquillità.
 
Era come se per lei fosse una cosa normale, una cosa da tutti i giorni. Ma forse per la regina cattiva lo era.
 
-Se farò quello che mi chiedi, devi promettermi che poi mi darai mia figlia Grace!-
 
-Ma certo! Appena avrai compiuto quello che ti ho chiesto ti prometto che riavrai tua figlia!-
 
L’uomo lasciò lo studio del sindaco annuendo verso la donna. Aveva accettato l’incarico e se anche lo disgustava e lo disapprovava, decise comunque di prenderne parte, per sua figlia avrebbe fatto di tutto.
 
…….
                                                                          
 
La sera del rapimento di Belle…
 
 
Eccola lì da sola ed inerme camminare per la strada. Ha un passo leggero, delicato, sembra che sfiori solamente la terra su cui cammina.
Indossa un abito molto carino ed elegante. Per come si muove e per gli atteggiamenti che ha forse lei è una principessa, una principessa però fuori dal comune.


Si vede dallo sguardo dolce e sincero che è una donna molto leale e coraggiosa.


 
Nonostante avesse viaggiato molto nella sua vita non aveva mai incontrato persone come lei.
 
Fino a quella sera non capiva cosa il Dark One avesse visto in lei e del perché quella ragazza, per lui, fosse tutto, ma vederla lì su quel marciapiede con una gioia negli occhi, capì subito cosa ci avesse visto e trovato Rumple.
 
Ma adesso, dopo averla vista e capito a grandi linee che persona era, gli sorse un nuovo dilemma, uno ancora più grande… cosa ci trovava quella splendida ragazza in quella Bestia?
 
 
La vide voltare l’angolo e capì che quello era il momento più adatto per poterla prendere. Durante il tragitto stringeva e massacrava tra le mani quel fazzoletto imbevuto di droga. In cuor suo sapeva che stava facendo un errore, un grandissimo errore, ma purtroppo aveva stretto un accordo con Regina e doveva mantenerlo.
 
Si fece sempre più vicino, addirittura sentì la candida voce della ragazza accennare una risatina. Quanto era bella, perfino la voce rispecchiava la sua magnificenza. Non aveva mai avuto il piacere di conoscerla durante le sue visite al castello oscuro, e nonostante ciò non riusciva a non provare vergogna e ribrezzo per quello che stava per commettere.
Gli si strinse il cuore non appena le poggiò quel fazzoletto sulla bocca. Sembrava che le avesse rapito la voce, quella soave voce che aveva da poco contemplato.
La sentì dibattersi e lottare, non voleva arrendersi a quella droga, non voleva arrendersi al suo rapitore. 
L’aveva subito capito, dal primo istante  che  era una ragazza combattiva e valorosa. Gli dispiacque tremendamente quello che gli aveva fatto, nessuno meritava di essere rinchiuso in una cella senza aver contatti con l’esterno.
 
 
La prese tra le sue braccia prendendosi cura di quel delicato corpo.
 
La distese nell’ auto e con gli occhi lucidi mise in moto portandola verso la sua prigione.
 
……                                                                            
 
                                                                                 Storybrooke, tempo presente
 
 
 
Era passato un giorno, forse due o anche tre settimane*, ormai lì sembrava che il tempo fosse cessato. Visto che piangeva ed urlava la maggior parte della giornata, i giorni si assomigliavano tutti, quindi era difficile dare una collocazione temporale. Quella droga l’aveva stordita per benino da averle portato anche qualche problema. Non capiva cosa si sentisse, ma aveva sintomi di vomiti e giramenti di testa. Sperava che quegli effetti collaterali svanissero in fretta così da poter riprendere nuovamente possesso delle sue forze.
Ormai si rifiutava anche di mangiare e di bere. Percepiva ai lati del collo la pelle tirare e sulle sue labbra vi erano pieghe che man mano diventavano sempre di profonde.
Cosa ne sarebbe stato di lei? Chi la voleva rinchiusa in quella cella?
Ormai quelle domande iniziarono ad essere ripetitive e noiose, e prima o poi quelle stesse domande l’avrebbero portata alla pazzia.
 
                                                   ***************
 
-Ho fatto quello che volevi, ora dammi mia figlia!- ordinò il ragazzo con una vena di nostalgia e di sofferenza.
 
-Non ti ho chiamato per questo!- sottolineò la bruna seduta alla scrivania del suo ufficio.
 
-Ma pensavo che mi avessi chiamato per l’accordo che abbiamo stretto qualche tempo fa!- precisò scioccato.
 
-Ora c’è qualcosa di più urgente!- tagliò a corto la donna alzandosi dalla scrivania.
 
-E cosa ci sarebbe di più importante di mia figlia?-  precisò guardando la sua interlocutrice.
 
-Mio figlio!-  ammise  con una leggero sorriso di superbia.
 
Jefferson fece un volto stranito, cosa intendeva con mio figlio?
 
-Devi aiutarmi a raggiungere un posto!- spiegò la donna avvicinandosi ad un mobile.
 
-No, Regina ho già fatto quello che mi avevi chiesto, ora devi rispettare l’accordo! Voglio mia figlia!- fu determinato, con Regina non si poteva essere deboli.
 
La donna si voltò verso di lui chiudendo il mobile ai suoi piedi. Aveva in mano un contenitore di cuoio molto grande.
 
Si avvicinò a lui sorridendogli .
 
-Ecco, a te la scelta! Aiutami a riprendermi mio figlio e io ti restituirò la tua!-
 
-Perché lo dovrei fare, tu devi già darmi mia figlia!-
 
 
 
-Esatto, ma se tu ora mi aiuterai, io ti prometto che vi farò vivere in tranquillità e in serenità, lontano da tutto questo. Avrete delle nuove vite da vivere insieme!-  specificò  accennando un sorriso ammaliatore.
 
-Cosa mi dice che questa volta manterrai la promessa?- domandò l’uomo mostrando debolezza.
 
-Nessuno! Devi solo fidarti. Allora cosa scegli di fare?- fu la domanda  che pose fine a quel battibecco.
 
L’osservò per un brevissimo istante cercando di pensare a quale scelta prendere.
 
-Cosa vuoi che faccia?- chiese poi arrendendosi al suo accordo.
 
-Dobbiamo fare un viaggetto!- sorrise soddisfatta aprendo il coperchio della cappelliera.
 
Di nuovo era riuscita ad abbindolare quel ragazzo.
Una sola cosa sua madre le aveva insegnato bene: L’Amore è Debolezza!
 
                                             *****************
 
Gold si era addormentato sul tavolo del retrobottega. Aveva trascorso tutta la notte a setacciare la città segnando sulla cartina i posti in cui era stato.
La sua adorata  Belle era stata rapita e lui sapeva bene chi era stato. Ormai aveva tolto tutte le possibilità e quella che era rimasta era la più  probabile: Regina Mills.
Quella mattina nonostante il corpo protestasse per le fatiche a cui l’aveva sottoposto la sera prima, si era svegliato con tutta la voglia di seguire il sindaco e vedere dove teneva rinchiusa la ragazza, nella speranza che avrebbe fatto visita alla sua prigioniera. 
Purtroppo la vide indaffarata con Jefferson ed una mela, una mela che agli occhi esperti del Dark One aveva tutte le sembianze di essere una avvelenata.
 
Non sapeva cosa ci volesse fare, ma una cosa era certa, non era nulla di buono.
 
Decise di non seguirla oltre, si vedeva che la donna era impegnata in qualcosa di losco e di certo questa volta non riguardava lui.
 
                                                   **************
 
Si era svegliata, strano non era mattina.
Era nuovamente svenuta, ormai non sapeva più come gestirlo. Un attimo prima era ad urlare e quello dopo distesa su quella fredda e dura branda. Come era orribile essere impotenti, non poteva fare nulla, né uscire da quella prigione né evitare di perdere i sensi. Stava diventando una situazione straziante ed opprimente. Voleva solo ritornare da Rumple, abbracciarlo e rincuorarlo per il dolore appena subito.
 
 
                                                  ***************
 
La notizia era giunta, una terribile notizia; anche lui ne era dispiaciuto. Queste cose ad un essere innocente non dovevano accadere.


 
Ed ora come avrebbero potuto salvarlo? Solo la magia poteva farlo, ormai la scienza doveva mettersi da parte e lasciar spazio a qualcosa di più potente.
 
Il campanellino sopra la porta suonò, erano entrate due donne e a giudicare dal loro aspetto erano tremendamente preoccupate ed infuriate.
 
-Mi sbaglio o quelli sono gli occhi di chi crede?-
 
-Gold mi aiuti Henry ha mangiato la mela avvelenata e rischia di morire, mi dica come salvarlo!-
 
-Una terribile sventura ha colpito il nostro giovane amico!-
 
-Non doveva succedere a lui!- aggiunse la donna dai capelli scuri cercando di giustificare le sue malefatte.
 
-No, doveva capitare a lei, ma adesso non è importante!- sottolineò l’uomo.
 
-Lei può aiutarmi a salvare Henry?- chiese lo sceriffo completamente accecato dal dolore e dalla rabbia.
 
-Ma certo!- rassicurò  sorridendole.
 
-Che cosa dobbiamo fare?- si intromise il sindaco.
 
-Lei non farà niente! Tocca alla signorina Swan!-
 
-Ma Henry è mio figlio!-
 
-Con tutto il rispetto è suo figlio! Questa donna è un miracolo della magia, deve essere lei a spezzare l’incantesimo!-
 
-Ecco perché posso farlo, ecco perché io sono la Salvatrice!- razionalizzò la bionda spalancando gli occhi.
 
-Ci è arrivata!- concluse sorridendo soddisfatto.
 
-Ma lei non sa niente di magia, come può salvarlo?- dubbi ed incertezze colpirono Regina profondamente preoccupata ed agitata.
 
-Posso farcela!- si fece forza e coraggio la donna al suo fianco.
 
Gold aprì un contenitore sottile e lungo davanti a sé.
 
-Questo che cos’è?- chiese sbalordita la bionda.
 
-E’ la spada di suo padre!- sottolineò mostrandole l’arma del Principe Azzurro.
 
Le vide uscire di corsa dal suo negozio con una determinazione nei loro occhi. Era sicuro che Emma sarebbe riuscita a trovare la chiave di tutto ciò, ma nel frattempo aveva deciso di approfittare della sua vulnerabilità per recuperare una pozione importante.  Aveva abusato della sua debolezza, dell’amore che lei provava per Henry.
 
                                                  **************
 
Sentiva che qualcosa non andava, era agitata e strana. Non era per colpa della droga o del digiuno, era qualcos’altro, percepiva che qualcosa stava per cambiare.
 
Aveva una strana sensazione, e questa sensazione era rivolta a Rumple. Non sapeva bene cosa fosse, ma sentiva che Gold era impegnato e  determinato, ma soprattutto speranzoso. Ormai non era più certa di nulla, forse erano solo gli effetti del digiuno, ma in cuor suo sapeva di avere ragione, Gold stava arrivando da lei, o per meglio dire lei lo avrebbe raggiunto.
 
 
                                                ***************
 
Aveva preso il resto di quella corda e di quel nastro che aveva usato per legare (mesi prima) il fioraio della città, e si diresse verso la biblioteca della cittadina. Aveva l’intenzione di mettere fuori uso chiunque gli avesse sbarrato la strada.
 
 
Eccola lì in piedi che gli dava le spalle. Era così sicura e concentrata che fu facile legarla alla sedia imbavagliandola. Il tutto fu una questione di secondi, chiunque ci sarebbe riuscito anche un vecchio zoppo come lui. Ora bastava attendere la Salvatrice sana e salva con il suo bottino.
 
                                                  ****************        
 
Nelle villa di Jefferson
 
 
Ma cosa aveva fatto? Aveva rapito una persona, e l’aveva avvelenata? Questo non era da lui. È vero che non era la persona migliore del mondo, ma di certo si vantava di essere una persona giusta, o per meglio dire, voleva diventare una persona giusta. Voleva cambiare, doveva cambiare per la sua dolce e piccola bambina, ed invece ora a distanza di tempo era ricaduto in quel vortice della sua vecchia gioventù. Già aveva rapito Mary Margaret e poi anche Emma, ora pure Belle.
Questo peso l’opprimeva il cuore, lo lacerava dentro e non lo faceva chiudere gli occhi. Non appena avrebbe riavuto la sua piccolina si sarebbe gettato tutto alle spalle nella speranza di costruirsi un nuovo futuro.
 
 
                                                 ****************
 
Voleva ucciderla. Era lì, aveva l’occasione adatta per levarla dalla faccia della Terra. Così inerme, sarebbe stato un gioco da ragazzi. Con una semplice stretta al collo si sarebbe vendicato e allo stesso tempo avrebbe liberato quella cittadina da una mela marcia. Ed invece il suo buon senso lo frenò. Ma come, il Dark One aveva un buon senso? Come era possibile?
Cercò di sentire la voce che gli sussurrava alle orecchie: “Ti prego non farlo!”  Quella dolce melodia era la voce di Belle, della sua Belle che lo implorava di fare la cosa giusta, di risparmiare la donna da quell’orribile destino.
Ancora una volta Belle voleva salvare la sua anima oscura e malvagia, voleva evitargli che si annerisse ancora di più.
Lo fece per lei, per loro, per il loro amore.
Risparmiò Regina Mills.
 
 
                                                ******************
 
Si sentiva un groppo allo stomaco, ed era agitata. Qualcosa non andava. Sentiva che Gold era tra due fuochi, tra due scelte importanti. Non sapeva cosa gli stesse succedendo, ma istintivamente le venne di emettere una semplice frase, una frase che senza contesto non aveva significato. Emise con quella poca voce che aveva a disposizione:  -Ti prego non farlo!-  nella speranza che ovunque lui si trovasse e qualunque cosa stesse facendo, le avesse dato ascolto.
 
                                                ***************
 
Uscì dalla biblioteca prima che la Salvatrice si rendesse conto di cosa era successo. Aveva tra le mani un uovo enorme decorato con molte pietre preziose. Al suo interno custodiva un’importante pozione che l’avrebbe aiutato a riavere non solo la magia, ma anche la sua dolce Belle.
Con un ghigno sulle labbra  si avviò al negozio intento ad aprire quello scrigno.
 
                                                 **************
 
Il rumore della serratura la fece sussultare. Nessuno in quei giorni si era preso il lusso di aprire quella cella, chi era dunque che si era presa questa responsabilità?
Vide entrare da quella porta un ragazzo giovane e molto alto.


 
La squadrò per un istante, poi le si avvicinò frettolosamente guardandosi intorno.
 
-Dì al signor Gold che Regina ti teneva prigioniera!-
 
Confusa e meravigliata annuiva solamente.
 
-E’ molto importante che tu dica al signor Gold che Regina ti teneva rinchiusa qui, hai capito?-  ribadì il ragazzo.
 
-Sì, sì gli dirò che mi teneva prigioniera!- confermò  cercando di riprendere la ragione.
 
Si diresse all’uscita voltandosi verso il suo salvatore.
 
-Grazie per avermi liberata!-
 
Lui annuì e poi la vide correre via per il corridoio.
 
Quel peso che aveva nel cuore si stava indebolendo. Commettendo quel gesto di altruismo e di compassione aveva alleviato quell’orribile dolore.
 
                                               *****************
 
Fu una questione di secondi, appoggiò le sue labbra contro la fronte del figlio e con le lacrime agli occhi salutò il suo bambino.
 
 -Ti voglio bene Henry!-
 
E poi una folata di vento invase l’intera città.
 
Il cuore del ragazzino riprese a battere, e vederlo riprendere fiato fu la cosa più bella che potesse mai immaginarsi.
 
-Anch’io ti voglio bene!- furono le prime parole che pronunciò il bambino appena sveglio.
 
Quel peso che ormai stava distruggendo il cuore di Regina di colpo svanì. Rivedere il figlio alzarsi e sorridere fu la gioia più bella che potesse mai immaginare. Suo figlio era vivo, anche se non grazie a lei.
Quella gioia però svanì subito, ormai tutti gli abitanti avevano ripreso la memoria e per lei non c’era via di scampo. Dovette scappare con le lacrime agli occhi impaurita ed addolorata per tutto quello che le era capitato. Ormai non c’era più posto per lei, non c’era posto per la regina cattiva.
 
                                                  ****************
 
Si sentiva di andare al bosco. Era strano, sarebbe stato più facile trovarlo al negozio o a casa, ma non nella foresta, eppure il suo cuore le diceva che doveva andare lì, al pozzo delle cose perdute.
Non stava bene, si sentiva la testa pesante e le ossa deboli, ma comunque cercò di fare più presto é possibile. Doveva vederlo, doveva stringerlo tra le braccia, doveva baciarlo.
 
Intravide una sagoma tra gli alberi e cercò di raggiungerla con tutte le sue forze.
 
Eccolo lì poco distante da lei con addosso il completo nero ed il bastone.
Le dava le spalle intento a dirigersi al pozzo del luogo.
 
-Rumpelstiltskin!-  fu l’unica parola che riuscì ad emettere la sua flebile voce.
 
Rumple si fermò di colpo, era come se una freccia gli avesse colpito il cuore lasciandolo senza fiato. Belle era alle sue spalle, la sua amata Belle l’aveva raggiunto.
Si voltò velocemente desideroso di incontrare i suoi occhi.
 
-I love you!-
 
Fu l’unica frase che sentì pronunciare da quelle amorevoli labbra.
 
Era da quando era stata imprigionata che non desiderava altro che dirgli quelle esatte parole, voleva infondergli calore ed amore, e non conosceva nessuna altra frase capace di questo.
 
La rinchiuse tra le braccia, immerse il viso nel suo collo chiudendo gli occhi.
Era lì con lui, non poteva crederci Belle era stretta a lui a piangere lacrime di gioia.
 
-Anche io ti amo!- quanto desiderava ridirlo.
 
Averla tra le braccia, stringere i suoi capelli, risentire il suo delizioso profumo di rosa ed udire la sua candida voce fu di una bellezza inaudita.
Si distaccarono e guardandosi diritti negli occhi rividero nelle iridi dell’altro la propria sagoma.
 
-Oh Belle amore mio, sei qui! Avremo tempo per tutto, ma prima devo fare una cosa!-
 
Non se l’aspettava, il vecchio Gold le sarebbe saltato addosso, l’avrebbe costretta ad avvinghiarsi a lui, l’avrebbe baciata prendendo possesso di quelle carnose e rosse labbra,  e se avesse potuto l’avrebbe distesa su quel prato facendola sua completamente,  ed invece si allontanò dalla donna che amava dirigendosi a quel pozzo. Forse il desiderio di raggiungere suo figlio, l’imminente traguardo che stava per raggiungere aveva offuscato il suo ragionare.
 
Lo vide gettare in quel pozzo una boccetta trasparente con un liquido viola. Era molto simile alle varie pozioni che aveva al castello, anzi no, era proprio una di quelle boccette della vetrinetta in biblioteca, e se la memoria non l’ingannava era quella del Vero Amore, la pozione ricavata dalle ciocche dei capelli di Biancaneve e il Principe.
 
…….
 
                                                                                                                 Foresta Incantata,Castello Oscuro                                  
 
 
-Cosa stai facendo?- gli chiese la giovane ragazza alle sue spalle.
 
Era una fredda mattina di primavera e Rumple era già in piedi a lavorare con pozioni ed incantesimi.
 
La graziosa principessa era sul ciglio delle scale della biblioteca con in mano un vassoio con due tazze di tè.
 
-Ciao Belle pensavo che dormissi ancora!- confessò osservandola addentrarsi nella stanza.
 
Belle con un sorriso poggiò il vassoio sul tavolo e si voltò verso di lui.
 
-Per quale motivo hai pensato che io dormissi ancora?- chiese incuriosita.
 
Rumple si alzò dalla sedia e si diresse verso la sua interlocutrice.
 
-Le ore piccole che hai fatto questa notte!- affermò poi raggiungendola.
 
Belle si sedette sul tavolo con una faccia stranita.
 
-Quali ore piccole?- finse di non capire a cosa si stesse riferendo.
 
Il folletto sorrise maliziosamente, le aprì leggermente le gambe posizionandosi tra di esse.
 
-Preferisci una spiegazione o una dimostrazione?- chiese con un cenno di malizia.
 
Belle accostò il volto al suo e stringendolo tra le gambe prese a baciargli il collo.
 
-Preferisco la dimostrazione!- ammise la sua preferenza.
 
Rumple sorrise contento della scelta, sperava proprio in quella.
 
-Credo anch’io che sia meglio la pratica che la teoria!- confessò addossando la ragazza sul resto del tavolo.
 
In un lampo le fu subito sopra intento a baciare quel poco di pelle sfuggita al vestito. Ringraziò chiunque avesse cucito quell’abito per aver lasciato una vertiginosa scollatura sul davanti dandogli la possibilità di poter godere di quelle morbidi e soffici meraviglie che la sua lingua stava sfiorando.
Prese possesso  del suo collo lasciandolo pieno di succhiotti e di baci. Ormai Belle era diventata la sua debolezza, una debolezza che non avrebbe mai abbandonato.
 
Percepì le mani di lei accarezzargli delicatamente le gambe graffiando dolcemente la pelle dei suoi pantaloni.


 
Prese a slacciarle il corsetto con tanta abilità.  Liberò il torace da quella prigione prendendo a sfiorarle con la punta delle dita il suo ventre.
 
Belle emetteva piccoli gemiti di apprezzamento,  era impaziente, desiderava entrare in contatto con lui, sentirlo suo.


 
Le levò completamente la gonna posizionandosi nuovamente su di lei. Desiderava percepire la sua calda e soffice pelle.
 
-Quanto sei bella amore mio. Ogni giorno mi reputo l’uomo più felice dell’intero creato solo perché ti ho accanto. E sapere di essere l’unico che ami e che desideri sopra ogni altra cosa mi rende ancora più felice e lusingato del tuo amore!- confessò in un raptus di romanticismo.
 
Belle ormai era pervasa da quelle meravigliose carezze che le donava. Prese a mordergli l’orecchio ed a baciarlo con passione e bramosia. Cercò velocemente di liberarlo da quei stretti pantaloni desiderosa di condividere con lui un’esperienza indimenticabile.
Lo accolse con amore ed affetto emettendo  un sospiro di piacere.
Iniziarono quella danza fatta d’amore e di possesso.
Addossò la fronte contro quella di lei continuando a mantenerla e a mantenersi in quello stato. Ormai era succube di lei, del suo corpo, della sua morbida e calda ospitalità. La sua mente era offuscata, ormai non ragionava più. Il respiro di lei gli solleticava il viso conducendolo nella passione più assoluta.
Intrecciarono le mani aumentando i movimenti che pian piano divennero ritmici e veloci costringendo i due partecipanti ad urla senza controllo ed a respiri affannosi.
Belle iniziò ad alzarsi contro di lui prendendo possesso del suo collo e  della sua spalla inarcando la schiena quando ne avevano più bisogno, quando gli affondi non bastavano ad aumentare quell’estasi che li teneva uniti.
Rumple stringeva possessivamente la chioma fluente della ragazza tra i suoi denti e le sue dita.
 
Ravvivarono la loro biblioteca di vita e di gioia.
Uno di quei strattoni fu il decisivo, quello che intensificò ed amplificò le loro sensazioni.
L’aria rinchiusa nei polmoni, il cuore fermo ad attendere, la mente delirante e gli occhi spalancati fissi sull’altro caratterizzarono il loro ultimo ed entusiasmante momento.
 
-I love you!- fu l’unica frase che uscì dalle carnose e rosse labbra di lei.
 
-Anch’io ti amo!- rispose completamente in estasi.
 
 
La cosa più bella oltre a fare l’amore con la propria anima gemella era quello che veniva dopo quell’adorato incontro, stringersi tra le braccia, coccolarsi romanticamente, accarezzarsi e sussurrarsi dolci frasi all’orecchio.
 
-Cosa stavi facendo con quelle pozioni?-
 
Quella fu la domanda che interruppe il loro idilliaco momento di coccole.
Rumple si voltò verso la tavola delle pozioni osservando la boccetta che prima aveva tra le mani.
 
-Una pozione!- ammise poi ritornando su di lei.
 
 Belle alzò il volto verso il tavolino per individuare quella strana boccetta.
 
-E’ diversa dalle altre, cosa contiene?- chiese incuriosita distendendosi di nuovo vicino a lui.
 
Rumple le spostò una ciocca ramata caduta sul davanti.
 
-Infatti, è la pozione più potente al mondo! Chi riesce a crearla è il padrone in assoluto!-   confessò soddisfatto.
 
-Cosa sarebbe?- chiesero quegli occhi vispi di lei.
 
 
-Il Vero Amore!- affermò il folletto con un leggero tono di allegria che colorò l’intera frase.
 
-Come sei riuscito ad imbottigliarlo?- rimase stupita su cosa aveva appena udito.
 
-Grazie alle ciocche di Biancaneve e il suo principe ho potuto creare questa potente pozione!- spiegò prendendo ad accarezzarle la spalla.
 
Belle ci rimase di stucco. Sul suo volto trasparì incredulità ed offesa.
 
Rumple si accorse di tale atteggiamento e spaventato fermò le carezze.
 
-Cos’hai?!- chiese poi impaurito dalla risposta che sarebbe arrivata.
 
-Non pensavo che avevi bisogno di qualcosa di due persone che si amavano!- spiegò  mantenendo lo stesso atteggiamento.
 
-Ma non è tutto, è così?!- invitò a continuare.
 
-Scusami se te lo domando, ma perché loro e non noi? Perché questa pozione l’hai dovuta creare con le ciocche dei capelli di loro e non con le nostre?- gettò la spugna mostrando la sua fragilità.
 
Rumple sorrise dolcemente colpito da tale pensiero.
 
-A dire il vero ci ho provato**, ma non ha funzionato!- iniziò a dire posizionando la ragazza sotto di lui.
 
Belle spalancò gli occhi scioccata ed addolorata da quello che udì.
 
-Perché?- chiese a malincuore.
 
-Era incontrollabile…e lo sai il perché?!- domandò poi lui allargandole le gambe.
 
La ragazza negò invitandolo con gli occhi della disperazione a continuare il discorso.
 
-Perché il nostro amore è così forte e così debole allo stesso tempo che le proporzioni sono eccessive in entrambi i lati. Io ho una maledizione addosso Belle che limita e squilibra il nostro sentimento. È tutto qua tesoro mio. E sinceramente sono contento di non essere riuscito ad imbottigliare il nostro amore, il nostro amore è solo nostro e non una pozione in uno scaffale!- confessò  con un leggero rossore sulle guance.
 
-E’ in momenti come questi che vorrei disperatamente baciarti e percepire il sapore delle tue labbra!- ammise la fanciulla completamente emozionata.
 
-Anch’io amore mio!- confidò sorridendole.
 
-A cosa ti serve?- chiese poi  indirizzando lo sguardo dietro alle sue spalle osservando la piccola boccetta con quel liquido viola fumante.
 
-Per i giorni di burrasca!- rispose  accarezzandole i fianchi.
 
-Di burrasca?- ritornò con lo sguardo su di lui stranita ed incuriosita.
 
-L’amore è la magia più potente al mondo ed allo stesso tempo la peggiore debolezza!- confessò fissandola dolcemente negli occhi.
 
-Sempre?- apostrofò sorridendogli.
 
-Hai ragione amore mio,  l’amore è debolezza…ma non sempre!-
 
Riprese possesso del suo corpo intrecciando le mani con le sue.
Belle aveva ragione, forse l’amore non era poi solo debolezza.
 
……
 
-Suppongo che questo sia il momento di burrasca!- confessò guardando la boccetta scomparire all’interno del pozzo.
 
L’uomo si voltò verso di lei sorridendole. Gli si illuminò lo sguardo non appena la sua mente ripercorse rapidamente quella passionale mattina vissuta intensamente con Belle sopra il tavolo della loro biblioteca.
 
-Sì proprio così!- affermò sorridendole.
 
-Ancora non mi hai detto a cosa ti serve!- gli ricordò spostandosi dalla nube viola che fuoriusciva dal pozzo.
 
-La magia, mia dolce Belle, è potere!- rispose soddisfatto osservando insieme alla sua donna quella nube viola che in pochi istanti invase l’intera cittadina di Storybrooke avvolgendola in un manto di terrore, incertezza e paura.
 
 
Fine

 
 
 
*Come vi dissi Belle non si rende conto del tempo che sta passando, soprattutto perché sviene spesso e quindi non capisce quanto tempo sia trascorso ;)
 
**L’esperimento che Rumple confessa di aver fatto lo vedremo nella prossima long ;) Non vi preoccupate quando incontreremo questo momento vi indicherò questo capitolo così che abbiate in mente bene tutti i passaggi ;)

 
 
Angolo dell’autrice :D
 
 
Salve a tutti cari! Ecco la conclusione di questa long! Non avete idea  del dolore che ho nell’aver scritto la parola Fine. Ho finito sicuramente due pacchi di fazzoletti a causa delle lacrime!! :’(
E pensare che è trascorso un anno e qualche mese da quando postai il primo capitolo. Non mi sembra vero di aver concluso la prima parte di questa storia. Sono felicissima di aver raggiunto questo traguardo, e allo stesso tempo molto dispiaciuta perché l’ho raggiunto :’( .
Spero che nel complesso vi sia piaciuta e che vi abbia regalato delle belle emozioni, ma soprattutto dei bei momenti.
Il primo capitolo di questa long lo creai una notte di inizio estate, pioveva e mentre osservavo le gocce sulla finestra lamentandomi del temporale estivo, decisi di occupare quel tempo a scrivere questa long, e da allora sono ancora qui a scriverla e ad aggiornarla; non passa giorno che non ringrazi quel temporale ;).
 
Quando iniziai questa long pensai ad una cosa precisa: “Voglio dare più spazio alla Rumbelle! Voglio inserire questa coppia il più possibile e vedere come sarebbe stata la S1 con loro!” Spero che il mio esperimento abbia funzionato e che sia piaciuto :D.
 
Non avete idea di quanto ami questa storia, mi ha regalato momenti bellissimi, facendomi immaginare avvenimenti e situazioni che avrei voluto vedere, e sperato che venissero approfondite. Per me la Rumbelle è una coppia bellissima, sono l’emblema del Vero Amore e meritano tanto spazio nella serie proprio come accade alle altre coppie, ed è brutto vedere che questo non succede.
 
Any way passiamo al capitolo :D
 
Il titolo è tutto un programma si può dire. Racchiude il punto di vista dei personaggi che ne hanno preso parte. Da Regina che sfrutta la debolezza di Jefferson, ad Emma che ha cercato di dimostrare forza nel salvare il figlio e poi è caduta nella debolezza di aver fallito, a Belle che ha scoperto che l’amore che unisce lei e Rumple è tanto forte quanto debole, ed infine Gold che ha sempre considerato questo sentimento un’arma da sfruttare a proprio vantaggio, ma per amore di Belle ha accettato che forse non è sempre debolezza, ma anche forza.
 
Spero che questo messaggio sia arrivato e che abbia aiutato a comprendere questo capitolo.
 
E finalmente viene svelato il nome del rapitore di Belle, o per meglio dire chi ha fatto il lavoro sporco. Ebbene sì è stato Jefferson. Beh visto che lui era quello che avrebbe salvato Belle in chiusura di S1, ed essendo che  era facilmente ricattabile e collaborava con Regina, ho pensato che nonostante non fosse d’accordo potesse essere colui che poteva rapire Belle. Volevo una persona che per amore facesse qualcosa di così tanto atroce e che poi se ne pentisse ;)
 
Come vi anticipai qui abbiamo avuto una piccola dimostrazione di questo legame tra Belle e Gold. Belle nel manicomio ha captato le intenzioni di Gold e senza nemmeno sapere cosa stesse facendo e quale errore stesse commettendo gli è venuta in salvo. Vedrete molto più avanti come questo legame sarà più significativo e come li legherà in un momento molto importante e decisamente tragico che dovranno affrontare ;) .
 
Nel finale sono voluta rimanere fedele alla serie, non volevo stravolgere più di tanto, volevo che il ricordo della chiusura di S1 vi aiutasse anche nella conclusione della long. So che sicuramente vi ho lasciato con l’amaro in bocca (almeno credo), ma penso che questo accada sempre con la chiusura di una long, soprattutto se questa è solo la prima parte ;)
 
Come vi anticipai ho scritto la seconda parte di questa long lunga la metà (se non ricordo male) di questa, in cui segue gli avvenimenti della S2 dove inserisco molto di più la Rumbelle. Spero che vi faccia piacere ;)
 
Per quanto riguarda la pubblicazione credo che avverrà per la metà di Maggio ;) Prima di imbattermi nuovamente in una long, voglio postare una mini-long, una AU Rumbelle che si chiamerà (se non cambio idea) “Internet Caffè”che occuperà le due settimane ;)
 
Vorrei anticiparvi cosa andrete a leggere, ma se inizio non mi fermo più e vi racconto tutta la seconda long ;) Vi dico solo una cosa, un indizio che vi ho lasciato in questo capitolo e che riguarda Belle…forse quegli svenimenti, giramenti di testa e nausee non sono dovuti solo alla droga che ha inalato da Jefferson ;) Chi vuole intendere intenda ;) Spero che non vi abbia scioccato più di tanto, ma sappiate che sarà uno (se non IL) tema principale della prossima long. Ancora sono indecisa sul titolo della prossima long…ma credo che sono molto propensa per Ricordati di Lei ;) Vi spiegherò poi il motivo di questo titolo, presenta molte sfaccettature di ciò che andrete ad incontrare durante la storia ;) Spero di avervi incuriosito e di avervi nella prossima long. Fa sempre piacere sapere che la propria creazione piace e viene seguita.
 
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito con affetto la mia storia, ai lettori silenziosi, a chi l’ha aggiunta tra i preferiti-seguiti-ricordate spero che rimarrà nelle vostre categorie anche se è conclusa, a chi ha commentato facendomi sapere cosa ne pensava e soprattutto grazie dei bellissimi commenti e delle bellissime parole che avete usato per la mia storia…ne sono veramente rimasta colpita <3 <3
 
Un grazie ed un saluto va anche a tutti coloro che hanno seguito con amore e hanno commentato nella mia pagina facebook I will see you again Rumbelle .
 
Grazie veramente di <3 dalla vostra libellula.m
 
Un GRAZIEEEEE enorme va a libellula.s e libellula.a (admin insieme a me di All crazy for Rumbelle; I will see you again Rumbelle)    che hanno amato questa storia fin dall’inizio e non hanno mai smesso di seguirla!! Grazie sis vi voglio bene <3 <3
 
Scusatemi se sono stata prolissa, ma credo che questo capita sempre quando vi è la chiusura di una storia. ;)
 
Beh cari vi lascio ad un buon week-end ed ad un buon #OuatDay per Domenica, nella speranza che ci sia una bella svolta per la nostra amata coppia! :D
 
Qui vi lascio i link delle due pagine facebook che gestisco insieme alle due admin. Se volete farci un salto ci farà piacere :D

 
I will see you again Rumbelle: https://www.facebook.com/pages/I-will-see-you-again-Rumbelle/462038243903585?ref=hl
 
All crazy for Rumbelle: https://www.facebook.com/pages/All-crazy-for-Rumbelle/601833063251705?ref=hl
 
À bientôt !! :)
DR!!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: DoctoRose91