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Autore: Letizia_Papa    02/05/2015    0 recensioni
Non fidarti mai di nessuno,piccola mia,mai,di nessuno...
L'uomo ha sempre un secondo fine...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
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Come vi sentireste se doveste scegliere tra la vita del tuo migliore amico e la felicità della tua ragazza?Avreste paura di scegliere.
Mi pentii della mia scelta nell’attimo in cui sedei al posto del mio amico... stavamo per partire,ma un posto era ancora vuoto.
Pregai quando la porta si aprii per l’ultima volta nello spazio “fa che non sia lui,fa che non sia lui” e,le mie preghiere furono esaudite,entrarono,infatti, due guardie trasportando un corpo dentro:era una ragazza dai capelli oro.
Misero la bionda di fronte a Clarke e la legarono sulla sedia,da quello che potei sbirciare una guardia si stava tamponando un palmo sanguinante.
“Tosta la ragazza” pensai quando collegai le labbra sanguinanti con il panno sporco del soldato fuori.
Non sapevo neanche un nome di quelli che stavano seduti aspettando la Terra, ma avevo riconosciuto Clarke,Octavia Blake e suo fratello...fratello.
 Sull’Arca era vietato avere fratelli,per questo erano lì.
- Hey, belloccio,perché sei qui?- un ragazzo seduto accanto decise di rivolgermi parola –Scambio,te?- mi evitò con un gesto della mano e continuò a parlare col compagno.
Ricominciai a studiare la ragazza svenuta,la pelle era bianca simile a quella dei morti e la corporatura era magra forse malata.
Se non fossi uscito già da un pezzo dall’infanzia avrei detto che era una ninfa: mezza immortale e mezza mortale...ma quando vivi cercando di tirare il tuo amico fuori dai guai l’infanzia non ti può durare molto.
-Non posarci gli occhi,su quella lì...ti staccherebbe la testa senza pensarci due volte e,probabilmente anche quello là lo farebbe- indicò un ragazzo dai capelli neri che ci provava con la ragazza accanto –Comunque mi chiamo Jasper,lui,invece è Monty- il ragazzo accanto che aveva lineamenti orientali mi salutò con un timido gesto della mano –Finnick- ricambiai il gesto e allungai il collo per studiare gli altri.
 
Un ragazzo, in fondo, aveva iniziato a fare acrobazie slacciate le cinture e altri due criminali lo stavano uguagliando..poi,  un altro corpo iniziò a volare, con gli occhi colmi di libertà la bionda stava volteggiando con la grazia di un angelo.
Si muoveva come in una danza e aveva tutti gli occhi puntati su di lei.
Poi, il suo corpo uscì dalla mia visuale velocemente seguito da quattro schianti.
La bionda stava essendo sballottata di qua e di là e, infine, le sue mani trovarono un appiglio: il mio sedile.
Non mi ero slegato, ma anche il mio corpo era instabile... “Ti amo Annie” pensai prima di prepararmi a vedere il tunnel; non avrei visto mia madre, perché era ancora viva, vegeta e felicemente sposata... ma, forse, avrei incontrato mia nonna.
Un verso di frustrazione mi fece ricordare della ragazza appesa al mio sedile, dalle sue unghie iniziò a uscire sangue e nei suoi occhi passò un lampo di terrore;
Io che le chiudevo la porta in faccia ... allungai un braccio e le presi il polso per farla sentire al sicuro, poi, la sollevai fino a metterla sopra di me.
Restò tesa, poi ricadde a terra insieme con altri ragazzi dopo un altro scossone.
Mi aggrappai al sedile sballottato dalle scosse, Wells l’aveva chiamata: atmosfera, ed io avevo subito iniziato a odiarla.
 Mentre pensavo ad Annie, dimenticai della ragazza che tenevo per un braccio.
 
Le scosse finirono e mi riscossi solo grazie ad un dolore acuto al braccio, per riflesso lasciai il polso che tenevo stretto e bofonchiai un –Bastava chiedere – mentre mi esaminavo i punti nei quali le unghie della bionda erano entrate.
Non mi ringraziò e, quando mi guardò, capii che mi aveva riconosciuto ed era pronta ad ammazzarmi: non era un caso se mi voleva morto, era lì per aver ucciso una guardia che voleva abusare di lei. Se non fosse stato per me, sarebbe a casa con i suoi parenti a giocare a carte o a scommettere su varie cose. Le ho distrutto la vita e lei, ora, vuole distruggere la mia.
Camminavamo da un paio d’ore, per raggiungere il nostro prossimo pasto: non potevamo cacciare poiché non avevamo armi... a parte la bionda che aveva appuntito in bastone ... –Come ti chiami?- la fermai per un braccio e la costrinsi a girarsi – Quando mi hai chiuso la porta non ti è importato il mio nome- disse sfuggendo alla mia presa –Jane... Johanna per gli sconosciuti, come te- sussurrò in modo che nessuno potesse sentirla.
-Bene Johanna,i favori si accumulano:ti ho salvato la vita e dovrò essere ripagato prima o poi- non mi ero mai guardato intorno da quando ero qui,a differenza di Jane che era già riuscita ad arrampicarsi e dondolare come un’acrobata –Si accumulano insieme con quello che mi hai fatto?E a tutte le cicatrici che ho?- mi odiava a morte. Bene.
La lasciai andare e la vidi avvicinarsi agli altri e continuare a camminare beata...ma zoppicava leggermente da una parte che,quando era libera dal tessuto mostrava una fascia di pelle più scura.


*Note dell’autrice*
Questo capitolo non è molto bello poiché è solo un momento di svolta,per presentare l’altro protagonista.
Vi piace l’idea di trovare Finnik Odair tra i 100? ( non avrà 24 anni ma 20,scusate ma sennò era troppo grande).
Recensite e ,a presto, metterò un altro capitolo più lungo e più bello.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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