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Autore: unika    02/05/2015    1 recensioni
Sofia è sei anni che vive con il padre e la matrigna. Non sa cosa accade nel mondo dei vivi, suo padre non le dice nulla, è la matrigna che rivedendo nella figliastra se stessa per la prima volta è buona con i figli che il marito ha avuto con altre donne.
Persefone ogni volta che torna negli inferi le parla del mondo dei vivi raccontandole di quanto è bella la natura, ma senza mai parlarle degli scontri che ci sono stati negli anni. un giorno il padre le permette di uscire finalmente dagli inferi. alla sua prima uscita tutto le sembrava incredibile, ma mai quanto rivedere dopo così tanti anni il gemello che credeva morto, nonostante non l'avesse mai trovato fra le anime dei morti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattordici
-ahi!... Fai piano- mugugno con le mani che mi coprono gli occhi. -ho quasi finito stai tranquilla- scosto le mani e trafiggo Will con lo sguardo. -lo hai detto anche mezz'ora fa- -senti Sofia te l'ho già detto. Hai molte schegge della freccia nel polpaccio, se vuoi evitare un' infezione devi aspettare che tolga tutti i pezzi- ripeté pazientemente.  -perché non mi hai fatto una bella anestesia? A me sarebbe andato bene anche il vecchio metodo della botta in testa- -ma così poi non posso sapere se ti faccio male- ridacchiò. -sadico- mugugno coprendomi di nuovo il volto con le mani.
UN ORA PRIMA
-crediamo sia la foschia della morte- disse Annabeth con tono cauto. -è diversa da quella che abbiamo visto noi nel tartaro, ma l'effetto...- Percy si interruppe con lo sguardo perso nel vuoto. -è lo stesso- finì Annabeth poggiandogli una mano sulla spalla, come per incoraggiarlo. Percy annuì e fece un respiro profondo. -quale effetto?- chiesi preoccupata. D'altronde a chi farebbe piacere sapere che "la foschia della morte" fa scappare chi ti sta intorno. -ti da l'aspetto di un morto... nonostante tu non lo sia. Io e Percy l'abbiamo dovuta usare per arrivare alle porte della morte- -solo che la foschia proveniva da te- li osservai un po' senza sapere cosa dire. -io... produco la foschia della morte?- chiesi in un sussurro. -no... non credo, cioè non è questo che volevamo dire- si corresse in fretta Annabeth. Ma subito dopo poco scambiò uno sguardo un preoccupato con Percy. -c'è qualcos'altro vero?- se mi credo pirla? Si. Credono di riuscire a farlo credere anche a me stessa? No. -m... nulla di importante- disse poco convinto Percy. Mi credono parecchio pirla. -cos'altro è successo?- -Percy dobbiamo dirglielo- un po'  alle strette Percy annuì. -beh... tu eri svenuta. Quando ti sei accasciata a suolo, tutto il terreno che ti circondava ha iniziato a... ha iniziato a morire, la foschia era come se assorbisse la linfa dell'erba che c'era- queste parole furono come uno schiaffo. Non solo creo la foschia della morte, ma questa è anche pericolosa.
NATHANIEL
Mi avvicino all'infermeria  e sento la voce di Sofia dire -perché non mi hai fatto una bella anestesia? A me sarebbe andato bene anche il vecchio metodo della botta in testa- -ma così poi non posso sapere se ti faccio male- ridacchiò Will. -sadico- mugugnò sconfortata. -chi è sadico?- chiedo entrando nel piccolo edificio. -Nathaniel!- esclamò Sofia cambiando espressione da sofferente a sorridente. Poco dopo però fece una smorfia di dolore ed indicò Will con la mano. -lui è sadico. Salvami ti prego è un macellaio non ci credo che è un guaritore- si lamentò coprendosi il viso con le braccia. -anche io ti voglio molto bene Sofia è  tutto reciproco- sorrise Will sapendo che per curarla non poteva fare diversamente. -se vuoi ti faccio un po' di compagnia- le proposi avvicinandomi al suo letto. Scoprendosi il viso mi invitò a sedersi sulla sedia vicino al letto. Con delicatezza le scostai una ciocca di capelli mossi. -ora posso vedere i tuoi occhi- mormoro cercando di farla sentire meglio. In realtà sto cercando di farle un complimento ma non so quanto ci sono riuscito.
Abbozzò un sorriso e prese a giocherellare con un braccialetto che ho al polso. -che bello, lo hai fatto coi fili d'erba?- lo sfiorava come se temesse di poterlo rompere. I suoi occhi pieni di curiosità sembra lo stiano accarezzando con lo sguardo. -se vuoi ne faccio uno per te- proposi studiando il suo polso minuscolo. -davvero- chiese con un luccichio negli occhi -certo- confermai, -ma tu devi fare una cosa in cambio- -cosa?- chiese curiosa. -domani esci con me- lo dissi tutto d'un fiato, sperando di non essere diventato rosso. Sofia sembrò un po' stupita, ma poi con un sorriso dolce e le guance che le si arrossarono annui. -con molto piacere- rispose con il sorriso che le si era allargato ed ora era un vero e proprio sorriso a 32 denti.
-domani uscirete voi due, più delle stampelle. Ma... entro i limiti del campo. So che sarebbe più romantico un bel cinema o andare al bar, ma è un ordine del medico- ordinò Will finendo di fasciare il polpaccio di sofia. -uff...- brontolò lei assumendo un'espressione buffa. -tanto non ti avrei portato fuori dal campo, è un posto molto vicino-  le spiegai. -il problema sono le stampelle... non le ho mai usate. Sarò un pericolo pubblico - si lamentò  intanto che faceva leva sulle braccia per sedersi. -aspetta- mormorai. L'aiuto a mettersi a seduta -mi voglio alzare, devo andare da Nico- così l'aiuto a mettersi in piedi. Facendo un po' fatica a poggiare la gamba bendata, si aggrappò al mio braccio.
 Will pronto le porse delle stampelle. -una ferita profonda ci metterà qualche giorno a guarire, bevi un po' di nettare tra oggi domani. Un bicchiere al giorno, nient'altro, domani ti cambio le bende. Salutami Nico- le disse con fare professionale. -certo dottore- rispose Sofia con un sorriso sistemandosi comoda con le stampelle. Fece qualche passo per provarle e sembrò soddisfatta. -si... posso sopportarle per due o tre giorni. Ciao Will- uscì fuori e la seguii sino alla casa XIII. salì e pochi scalini che c'erano poi si girò verso di me. -il garofano l'ho messo dalla finestra qui di fianco- ed indicò con una stampella il lato destro della casa. Poco dopo si aprì la porta e vi comparve Nico. Trovandosi una stampella a pochi centimetri dal naso indietreggiò. -scusa- si affretto Sofia abbassando la stampella. -devi tenere le stampelle?- chiese Nico chiudendosi la porta dietro la schiena. -solo per due o tre giorni, poi devo bere un bicchiere di nettare oggi e uno domani... perché hai lo zaino?- finì con lo sguardo un po' corrucciato. -io... devo andare da nostro padre. Gli devo chiedere alcune cose- spiegò come se si sentisse colpevole. -ma torno presto non ti preoccupare, tempo qualche giorno e sarò di nuovo al campo- questa volta accennò ad un sorriso che sembrò riuscire a tranquillizzare un po' Sofia. -ok...- mormorò lei un po' triste. -vieni qui- le disse il fratello come per tirarle su il morale. Nico fece due passi verso la sorella, le appoggiò una mano fra i capelli e la baciò sulla fronte. -vado a salutare Hazel, ciao- lentamente si allontanò con un espressione scura in volto.
SOFIA
-ti ha chiesto di uscire. Che dolce- mormorò Hazel con un sorriso, intanto che si stava mettendo il pigiama. Avevo ancora un po' la testa su Nico, così annuii distrattamente. -magari, domani  potremmo chiedere aiuto a Piper per qualche consiglio di cosa indossare- continuò con un gran sorriso. -si- -stai tranquilla, Nico sta bene, è con nostro Padre... quello greco. Pensa a domani che passerai tutto il pomeriggio con Nathaniel- le sue ultime parole non poterono che farmi sorridere e sicuramente anche arrossire. -già... non vedo l'ora che sia domani- la tensione nella mia voce era evidente. Non sono mai uscita con un ragazzo, perciò mi sta salendo una paura enorme. -ora andiamo a dormire che domani devi divertirti con Nathaniel, non schiacciare un pisolino nel bel mezzo di una chiacchierata. Buona notte Sofia- disse spegnendo la luce della casa XIII. -buona notte Hazel- mormorai con gli occhi che mi si stavano chiudendo dalla stanchezza.




C'est ici!!! scusate il francese, mi piace troppo, mio difetto ogni tanto uso una delle pochissime parole che conosco.
Ma comunque accomodatevi pure e ditemi se c'è qualcosa che non va secondo voi, le critiche (purchè costruttive) sono sempre ben accette ;)
spero non ci siano troppi errori grammaticali, se si chiedo scusa.
Au revoir Unika ;)

 
   
 
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