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Autore: Jules_Kennedy    02/05/2015    3 recensioni
La notte di natale, tre ciurme decidono di festeggiare insieme. Ma quando un innocente gioco di carte diventa un'occasione per stuzzicare il suo rosso capitano, Trafalgar Law non se la lascia sfuggire.. In fondo si dice sfortunato al gioco fortunato in amore, no?
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Mugiwara, Pirati di Kidd, Pirati Heart, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CUCU' CON IL MORTO
(Quando Trafalgar Law perde ad un gioco.. )
 
 
Law odiava quei giochi. Di solito aveva fortuna, e vincere a carte era abbastanza semplice per uno come lui, che la faccia da poker ce l'aveva praticamente da tutta la vita. Ma quella dannata cena di natale che la sua ciurma (ovviamente di nascosto) aveva organizzato insieme ai pirati di Mugiwara e ai Kidd Pirates gli stava sfuggendo di mano. Quei maledetti conoscevano giochi dai nomi impossibili, troppo semplici per poter sbagliare, eppure..
"Scoprite le carte!". La voce della navigatrice lo riporta alla realtà.  Il moro si riscuote, con la mente annebbiata e confusa a causa della cena luculliana appena consumata e del troppo sakè bevuto. "Trafalgar, vale anche per te. Il fatto che tu abbia la capacità di farci tutti fuori non ti giustifica dallo scoprire le tue carte!" sbraita la rossa, seduta a capotavola. Leggermente infastidito, Law volge lo sguardo attorno a se, desiderando di potersi alzare e andare a morire in un angolo, piuttosto che scoprire la dannata carta. Quando Kuroashi aveva spiegato le regole del gioco, al chirurgo era sembrato piuttosto facile ottenere la vittoria come in quasi tutti i giochi precedenti. Del resto, il solo fatto di trovarsi a tavola con Eustass seduto accanto, che bolliva di rabbia ogni singola volta che il chirurgo tirava fuori una mossa vincente e sbancava, era abbastanza stimolante da voler vincere a tutti i costi anche a quello stupido cucù. Le regole erano semplici:  il mazziere consegna una carta ciascuno (tranne nel caso in cui il mazziere sia il cappellaio, in quel caso le carte scompaiono nella sua cavità orale, manco fossero fette di pane), e a turno, fino a concludere il giro, il giocatore può decidere di tenere la propria carta o cambiarla con il giocatore che si trova alla propria destra. Ovviamente ci sono delle eccezioni: il re è il cucù, e non si può cambiare con chi lo possiede; il cavallo invece fa saltare il cambio di un posto. Chi ha la carta più bassa, alla fine del giro, perde una vita. Finite le tre vite, il perdente si può considerare "morto". Era assurdo come la fortuna si fosse accanita contro di lui, mollandogli sempre lo stronzissimo asso di spade. E ancora più irritante era vedere la faccia di Kidd contrarsi in un ghigno soddisfatto per l'ennesimo re ricevuto, cosa che stava mandando in bestia la proverbiale calma del chirurgo. Esasperato, decide di scoprire l'ennesimo asso, scatenando le risa dell'itera tavolata. Fulmina con lo sguardo sia Penguin che il suo caro Kira-chan, con un muto invito a tornare a copulare e a smettere di ridere. Voltatosi verso il rosso, Law nota che Eustass ha una faccia stranamente seria. Sembra quasi triste, stonando con il tono generale della tavolata. "Che c'è Eustass-ya, il non potermi più vedere perdere ti mette di malumore?" lo stuzzica il chirurgo, beccandosi un'occhiataccia infernale. "Al diavolo Trafalgar, è molto più divertente vincere se sei tu a perdere." sussurra stizzito quello. Il battibecco viene interrotto dallo stesso Sanji, che in occasione del primo eliminato, si prodiga di spiegare una variante del gioco proposta nientepopodimeno che da Brook, il musicista solo ossa della sua ciurma. Ottenuto un po' di silenzio, il biondo inizia a spiegare le nuove regole. "Trafalgar è stato eliminato. Utilizziamo la variante del "morto" per rendere la giocata ancora più invitante!" inizia, suscitando un'occhiata perplessa nel moro e una attenta nel rosso. "Il morto è tecnicamente fuori dal gioco, ma vi può rientrare, se qualcuno parla o interagisce con lui. In quel caso, chi ha parlato con il morto deve dargli una vita, facendolo rientrare in gioco. Per questo motivo, da adesso in poi si utilizzerà solo una vita a giocatore." conclude il cuoco, ghignando rivolto ai giocatori. Chi più chi meno, tutti accettano di buon grado la variante, senza notare il sorrisone inquietante che si è appena dipinto sul volto di un certo chirurgo di nostra conoscenza.
 
Eustass Kidd ama vincere. E vincerà, morto o non morto. Ormai solo i più accaniti sono rimasti al tavolo imbastito sul ponte della sua nave, tutti ben decisi a non mollare la presa. Non tanto per il premio in denaro messo in palio, ma più che altro per la soddisfazione di aver vinto sul proprio "morto" anche con una sola vita. Lo sciabordio delle onde sulla chiglia della nave è l'unico suono che attraversa l'aria carica di tensione, mentre Gambanera distribuisce per l'ennesima volta le carte. Stranamente, il rosso capitano non aveva ricevuto alcun segnale dal mingherlino chirurgo seduto accanto a se. Quello, per parte sua, sembrava assolutamente disinteressato, e la cosa gli faceva saltare i nervi. E che cazzo, lui aveva accettato di buon grado la variante del morto, pregustando già l'umiliazione del suo moro compagno di scopate nel cercare di sottrargli la vita, non c'era gusto a giocare se anche lui non si dava da fare!Non fece in tempo a sbuffare sonoramente, che una mano si avventò sul cavallo del suoi pantaloni mozzandogli il fiato. Sobbalzò e non di poco, cercando di non diventare dello stesso colore delle braci che ancora si consumavano sulla carbonella. Il viso del chirurgo era ancora nascosto sotto l'ingombrante cappello maculato, ma Kidd sapeva che su quella faccia da schiaffi c'era stampato un ghigno a dir poco sadico. L'uomo era infatti mezzo steso sulla sedia, a gambe incrociate e con il viso adombrato. Ma il capitano non si fece prendere dal panico. Intenzionato a vincere, e ancor più intenzionato a lasciarlo fare (si, Kidd aspettava quello da tutta la sera, e avrebbe avuto quello che voleva, cazzo) il rosso lascia correre, cercando di concentrarsi sulla sua carta. Un velo di sudore freddo gli copre la fronte, sentendo la mano stringersi ancora di più sul suo membro, intrufolandosi nei pantaloni. Il moro è ancora li, assolutamente immobile. Quando la situazione sta per diventare ingestibile per il rosso capitano, il chirurgo decide finalmente di risollevarsi dalla sedia, palesando un sorrisetto lascivo e indagatore sul bel viso olivastro. Mentre la sua mano si muove sull'erezione ormai sveglia e sull'attenti di Kidd, Law avvicina la bocca all'orecchio del capitano, sussurrando roco "Che ne dici di dare la tua vita a me? Non mi sembra un cattivo affare... altrimenti abbandona la partita e ce ne andiamo in camera.. avrei un altro gioco da proporti.."
Un ricatto. Quello schifoso (e abilissimo) manipolatore lo stava ricattando. Non gliel'avrebbe data vinta dannazione, pensava il rosso. Non poteva. Eppure quelle dita nei suoi pantaloni lo stavano facendo letteralmente impazzire, dimenticando il gioco e facendo sfocare la realtà attorno a se. "DANNAZIONE TRAFALGAR!" si ritrovò ad esclamare alla fine, al culmine del piacere e completamente andato. Non si accorse degli sguardi straniti e perplessi dei presenti al tavolo, troppo concentrato a non venirsene nelle mutande e a stringere forte i denti. La mano del chirurgo mollò il suo menbro guizzando dai suoi pantaloni al tavolo, in un movimento rapido che tuttavia catturò l'attenzione non solo di Eustass, ma anche degli altri. Gli occhi di tutti erano focalizzati su di loro, ma poco importava. Kidd si voltò lentamente verso di lui, covando nel cuore il proposito di ucciderlo quanto prima. sapeva che lo avrebbe ammazzato un giorno. E se era la notte di natale, tanto meglio. Quel bastardo del suo ragazzo reggeva infatti trionfante tra le dita umide  la sua monetina,  sogghignando innocentemente. "Mi hai parlato, Eustass-ya.. hai perso." scandisce con fare divertito il chirurgo della morte.
E mentre l'intera tavolata si sganasciava dalle risate per la magra figura del capitano, Kidd già pensava a come fargliela pagare. E l'avrebbe fatto. Fosse solo per vedere sparire quel ghigno del cazzo dalle labbra anche troppo invitanti del suo dannatissimo fidanzato. 

ANGOLO AUTRICE Ehm.. okay. Non so perchè ma stamattina pensavo che se avessero giocato a cucù, i miei cari Law e Kidd avrebbero avuto di che lamentarsi.. ed è uscita questa cosa (?) Spero sia venuta bene, perchè è la prima volta che scrivo di loro, e li AAAMO assolutamente. Okay, fine sclero. Grazie a chi ha letto, a presto! :D
   
 
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