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Autore: red_velvet    02/05/2015    2 recensioni
Lo considerava come un fratello... non avrebbe dovuto? Lo conosceva da quando erano piccoli. Gli sembrava solo un fratello strano e problematico. Eppure era appena successo...
Fatti e personaggi sono ispirati alla realtà e ad eventi realmente accaduti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lo considerava come un fratello... non avrebbe dovuto? Lo conosceva da quando erano piccoli. Gli sembrava solo un fratello strano e problematico. Eppure era appena successo. La musica andava ancora a palla anche se erano quasi le 4 del mattino, quando Micheal le chiese di accompagnarlo in bagno. Lei aveva risposto di si anche perché voleva allontanarsi un po' dalla folla. Qualche ora prima non si riusciva neanche a respirare e il suo corpo era schiacciato tra sconosciuti che si muovevano come zombie... Zombie che puzzavano di alcol, mentre ora c'erano meno persona ma tutte più barcollanti. Era il migliore amico di suo fratello Ashton, ci era cresciuta insieme, si era comportata quasi come se fosse anche lui un suo fratello ma alla fine non ce la faceva a considerarlo realmente tale. Così lui l'aveva portata fuori dalla pista da ballo. Ricevendo qualche tocco poco casto da sconosciuti con almeno una decina di anni in più di lei. Riuscirono ad arrivare al bagno maschile.  Aspettando fuori dalla porta... Pensava. Pensava che lei non poteva neanche stare lì, aveva solo 16 anni mentre l'ingresso era dai 18. Ma dopo aver raggirato la sicurezza tutti avrebbero potuto pensare che era una 18enne, anche se era alta solo 1,60 anche se aveva solo una seconda scarsa, e non aveva un paio di tacchi, ma delle Dr. Martin ai piedi. Non ci poteva stare lì. Si sentiva a disagio strizzata in quella vestito che le metteva in risalto il suo lato B niente male, si sentiva a disagio con quella scollatura un po' troppo profonda, si sentiva a disagio in quel luogo, non era posto per lei. E lui se ne era accorto. L'aveva trascinata fuori con la scusa del bagno. Ma dopo gli aveva chiesto di scroccare una sigaretta a qualcuno, così, dopo averlo chiesto a uno che meno di 25 anni non poteva avere e dopo aver ricevuto come risposta un "per te questo e altro", se ne erano usciti per fumare. Appena usciti dalla porta lui aveva continuato a camminare cercando un posto più appartato. Trovarono una colonna fatta ad angolo così si imboscarono lì... Lui era lì davanti e la fissava. Lei aprì bocca e disse "non lo prendi l'accend..." Ma venne subito interrotta perché lui la prese per i fianchi e la fece arretrare fino a farle sbattere la schiena contro il muro, ora le mani di lui erano appoggiate al muro vicino alla sua testa, come a crearle una gabbia con il corpo per non divincolarsi. Prima ancora di capire cosa stesse succedendo sentì le loro labbra scontrarsi, le loro lingue intrecciarsi come se ne volessero sempre di più, come se non gli bastasse mai, come se non esistesse nient'altro che loro due, in quel posto. La musica le arrivava ovattata. Prima di svuotarsi la mente pensò al come aveva potuto pensare a lui come un fratello? Gli portò le braccia intorno al collo e un mano nei capelli che ormai erano diventati di un colore indefinibile. Mentre lui aveva portato le mani sui suoi fianchi morbidi. Sentiva le sue labbra morbide ma un po' screpolate per il freddo. E in un attimo non le sentì più, in un attimo lui si staccò e lei si senti vuota, insoddisfatta, ne voleva ancora e non capiva perché avesse smesso, aveva sbagliato qualcosa? Era durato troppo poco, o forse il tempo si era fermato per lei, non lo sapeva, ma di una cosa ne era certa: ne voleva ancora. Ne voleva di più. Era confusa. Ma ora si sentiva un po' in imbarazzo, cominciò a fissare i suoi stivaletti sporchi di chi sa quale tipo di cocktail, d'improvviso quei lacci neri erano diventati molto interessanti.  Non sapeva cosa dire. Aspettò che fosse lui a parlare per primo. Ma il suono della sua voce profonda non arrivò mai. Mike si abbassò per prendere la sigaretta caduta, la accese e cominciò a fumare. Lei lo fissava incredula, mentre lui faceva finta che non fosse successo niente. Se l'era forse sognato? L'aveva solo immaginato? O lui veramente l'aveva baciata? No, era successo. Era appena successo e lui si guardava in giro come se niente fosse, mentre fumava quella sigaretta senza prestare la minima attenzione alla ragazza di fronte a lui.  Ma quando si sentì il suo sguardo puntato addosso Mike si girò verso di lei. Continuava a fumare e la fissava. Come lei fissava lui.  Quando lei prese un po' di coraggio e aprì bocca per parlare si senti il rumore della porta aprirsi e le voci di suo fratello Ashton e Luke che gridavano "ti voglio bene bro!" "Anch'io bro!" Micheal fece l'ultimo tiro dalla sigaretta, le soffiò il fumo in faccia, le rivolse un sorriso malizioso e si girò dall'altra parte per salutare gli amici che li avevano appena raggiunti. MY SPACE Ciao a tutti Sono Ginny Ho dovuto pubblicare questa storia col telefono e non sapendo dell'html (o quel che è) è venuto fuori tutto attaccato... Spero che la storia vi sia piaciuta almeno un minimo. L'ho scritta l'estate scorsa ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla anche perché non mi sembra un granché, e pensavo che nessuno l'avrebbe letta. Quindi vi prego di lasciarmi una recensione qualsiasi, che vi sia piaciuta o no. I consigli sono ben accetti, come le critiche. Potete lasciarmi anche solo un messaggio tante per farmi sapere se sta storia qualcuno se l'è cagata Grazie
   
 
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