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Autore: katie riddle    02/05/2015    1 recensioni
in un luogo sperduto dove ne occhi ne orecchie possono vedere e sentire nulla, succede qualcosa. una figura misteriosa e terrificante si aggira in quei luoghi mai frequentati. un'altra figura corre, per cercare una via di fuga ma, per sua sfortuna non ce ne sono o almeno... non ci sono le uscite tradizionali. una corsa frenetica e impossibile, due figure misteriose e attratte una dall'altra, una fine incerta...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Faceva freddo e pur non essendo notte la luce era fiocca, proveniva dall’alto ma a causa degli alberi tanto folti quanto alti faceva fatica ad arrivare fino giù. Sentiva fruscii da per tutto. aveva paura, un’emozione provata pochissime volte nella sua vita, non era per niente una sua caratteristica, anzi il coraggio tendeva a non abbandonarla mai, ma ora in mezzo ad un luogo sconosciuto con rumori non certo naturali il coraggio aveva deciso di prendersi una vacanza e di abbandonare la sua dolce padrona. Quella paura proveniva da un luogo remoto della sua coscienza anche se non sapeva di chi o di cosa aveva paura, tremava di terrore, quando ad un certo punto mentre camminava silenziosamente tra gli alberi sentì un alito freddo e viscido sul morbido collo bianco dove si riusciva a scorgere le vene blu, cominciò a correre per allontanarsi il più possibile da quella cosa, che per sua sfortuna non voleva mollare, anzi correva quasi più velocemente di lei. Mentre la ragazza cercava di correre più veloce della creatura, con il vestito di seta bianco, lungo fino giù a intralciarle la corsa frenetica, la poca luce che segnava il giorno se ne andò rabbuiando tutta l’immensità di quel luogo troppo opprimente e selvaggio. Dal cielo coperto di grosse nubi scure, per quel che si poteva scorgere attraverso le foglie degli alberi, cominciò a scendere con fiocchi grossi la neve. Morbida e fredda che quando incontrava la pelle candida e bianca di lei si scioglieva, come se fosse a contatto diretto con il sole. La ragazza era troppo stanca e infreddolita per continuare a correre, ma si rese conto che non c’erano ripari e il mostro era ancora dietro di lei. Non sapeva dove trovare un uscita e si spaventò a pensare che forse non vi era nessuna. Un dolore sordo si impossessò di lei, un dolore in mezzo al petto, era come se il cuore si fosse spezzato o qualcuno lo stesse tirando con forza quasi volendolo strappare dal petto. Il vestito di seta era strappato in più punti, bagnato e ora cominciava a tingersi di rosso cremisi. “Sangue?” si sorprese a pensare ed era anche il suo a quanto pareva. Toccò la ferita e un urlo misto ad un singhiozzo le uscì dalla bocca, dischiudendo quelle piccole labbra perfette. La creatura si fermò. Qualcosa l’aveva turbata, qualcosa l’aveva scossa nel profondo, forse era proprio quel singhiozzo, che sempre forse per lui significava qualcosa, gli ricordava qualcosa. Era a pochi passi dalla figura minuta e snella della ragazza, il cui nome è Katie, la quale a causa della stanchezza si era fermata. Si sentivano i respiri affannati di  entrambi. Lei era immobile, tremante e confusa, aveva paura di voltarsi a scoprire chi la stesse inseguendo ma al contempo era curiosa, un'altra sua caratteristica distintiva, di chi la stesse inseguendo e qual’era il motivo. Chi era? Una persona? Un mostro? La mente in subbuglio di lei non sapeva darsi una risposta, così richiamando il coraggio decise di voltarsi. Rimase a bocca aperta per lo stupore. Di fronte a lei c’era un ombra scura e  imponente dove l’unico elemento distintivo oltre alla malvagità erano due magnifici occhi marroni, che la inchiodarono al suolo. Non aveva la forza di muoversi e di scappare da quel’immenso buio. Pochi attimi, interminabili e finalmente riuscì quasi per miracolo a non guardarli più e a ricominciare a correre. Correva più che poteva,con grosse lacrime salate che le scendevano da quei occhi di un blu unico e profondo che una volta erano stati pieni di vivacità e voglia di vivere che ora se n’era andata lasciando il posto al terrore e al dolore che si scorgeva attraverso essi, la carnagione già pallida di per sé era ancora più bianca molto, troppo simile alla neve che scendeva calma sul terreno. Il petto si abbassava e si alzava velocemente, il respiro affannato e rotto dagli singhiozzi. Mille immagini le ritornarono in mente. Si ricordava della dolce Katie che era stata una volta, del suo coraggio paragonabile a quello di un leone, della sua nobiltà d’animo e della sua umiltà. Dov’era finita la ragazza solare e ottimista? Cosa era successo? Perché  la sua determinazione se n’era andata? Quando aveva smesso di vivere per davvero? Si abbandonò conto un albero come un corpo privo di vita. Dopo pochi attimi  cominciò a guardarsi intorno. La creatura se n’era andata ed era ritornata la calma rotta solo dal suo respiro affannoso e dal vento che faceva svolazzare il suo vestito ed i capelli raccolti in un elegante acconciatura che ormai si era completamente rovinata. Era troppo stanca, stanca di combattere di andare a vanti di salvarsi, ormai non c’era nulla da salvare aveva perso tutto, aveva perso anche se stessa nei suoi occhi ormai spenti non si scorgeva nessuna determinazione, ma solo abbandono e sconfitta. Decise allora di abbandonarsi al dolce torpore che cominciava piano, piano ad avvolgerla. Smise di aver freddo e il dolore al petto era cessato. Non sentiva più nulla se non fosse stato per un senso di libertà e leggerezza. Il respiro cominciò ad affievolirsi e il cuore a smettere di battere, chiuse gli occhi  e decise che era ora di riposare, di lasciarsi andare. Il corpo dal quale il sangue non aveva ancora smesso di uscire giaceva esanime tra la neve che si tingeva sempre di più di rosso cremisi.
 
 
Spazio Autrice,
ciao a tutte, ecco una piccola fanfic, spero vi piaccia. Recensite e scrivete cosa ne pensate. Sono ammessi anche i giudizi negativi, ed eventuali consigli.
Un bacio,
                   katie
   
 
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