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Autore: gio p    02/05/2015    8 recensioni
Ian viene a conoscenza delle intenzioni di Nina: lasciare TVD.
Kat, amica di Ian ma anche di Nina, non riesce proprio a tenere per sè quel segreto, e inevitabilmente porta Ian a pensare alla sua vita, al suo futuro. Un futuro dove lei non ci sarà più.
Ma riusciranno a stare distanti?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA AUTRICE: Salve a tutti!
Con mio grandissimo dispiacere ho visto che le recensioni sono diminuite. Se la storia non vi piace o per voi il capitolo è brutto scrivetelo! Io apprezzo igni commento, anche le critiche. Spero con tutto il cuore che questo sia di vostro gradimento e che le recensioni tornino ad essere maggiori. 
Buona lettura!



POV Nina


Credo di averli ringraziati almeno dieci volte a testa, è una dimostrazione d’affetto enorme, non me lo sarei aspettato da nessuno di loro, mai. Sono una famiglia e nelle famiglie si fanno tanti gesti ma si scambiano poche parole dolci. Loro sono stati unici, mi hanno organizzato questa serata per farmi sentire importante, e ci sono riusciti. Dato che abbiamo fatto davvero tardi molti sono andati via, in realtà tutti sono andati via ma Ian ha detto a Kat che mi avrebbe riportato lui a casa.
Kat di solito mi dice tutto, si accorge quando non sono a mio agio, avrebbe ostacolato una cosa del genere, sai io e Ian a casa sua, anzi loro, non è proprio la cosa più sicura che c’è. Eppure non ha detto nulla, non ha fatto occhiatacce a me o Ian, come se già sapesse, come se il piano di Ian non si fermasse al video.
Quindi ora sono sul divano, da sola, ad aspettare chissà cosa. Ian è scomparso dieci minuti fa e sinceramente non so cosa pensare. No forse sto già pensando troppo. Mi vuole bene lo so, ma organizzare tutto questo è da matti, insomma lui ha una vita e non avere più me tra i piedi sarebbe sicuramente una liberazione, una grazia, per lui e per Nikki. I primi periodi Nikki veniva sul set, e puntualmente veniva quando dovevamo girare delle scene più spinte, come se dovesse controllare qualcosa. Dei giorni avrei voluto darle un pugno sul naso. Non decidevo io quando limonare con Ian, lo scrive la Plec il copione, non io! Eppure mi fissava con quegli occhi grandi e pieni di rabbia. Una volta sono scappata dal camerino per il nervoso che mi ha provocato, mi sono chiusa lì fin quando non ricordo chi mi è venuto a reclamare, da allora ho chiesto ai registi di chiudere l’ingresso per la mia serenità e di tutti gli altri. Il lavoro è lavoro.

-Metti il cappotto, non dormire Nina, la notte è giovane!- mi dice sorridendo.
-La notte sarà anche giovane ma tu non più caro..- affermo accennando un sorriso.
-Ma che simpatica che sei! Sono le due di notte e tu non dormirai..-
-Vuoi dirmi che non mi stai portando a casa? Ma io ho sonno..-  sussurro con una vocina da bimba.
-Dormirai domani, tanto non dobbiamo girare. – dice fiero di sé.

Afferro il mio cappotto e mi reco con lui verso l’uscita. Con naturalezza mette il suo braccio sulla mia spalla e usciamo così. Prima di entrare in macchina però mi blocca e vedo che dalla sua tasca sfila una fascia nera di raso. Mi guarda dritta negli occhi.

-Ti fidi di me?-
-Solitamente si, ma ora stai facendo un po’ troppo il misterioso Smolderholder!-
-Ti fidi di me?-
-Lo sai, mi fido-

E immediatamente mi benda. Mi afferra una mano e mi trascina in macchina, non una parola, solo il silenzio. Non so cosa aspettarmi, non so dove abbia in mente di portarmi, so che è troppo strano. Troppo intimo per noi due.

-Dì qualcosa Ian! – sono davvero spaventata, io odio non sapere le cose. Troppe sorprese in un giorno potrebbero davvero danneggiare la mia psiche.
Porta la sua mano sopra la mia e con il suo tocco dolce mi tranquillizza e nello stesso tempo crea in me un po’ di imbarazzo. Tutto quel contatto dopo tanto tempo mi rende felice ma nello stesso tempo mi destabilizza. E’ un piacere immenso ma nello stesso tempo dolore lacerante, perché so che nulla potrà tornare. So che c’è del bene, lui ci tiene a me, ma non come prima. Prima c’ero solo io, ora c’è anche lei, anzi.. C’è soprattutto lei.

-Siamo quasi arrivati, non temere. – mi dice a bassa voce stampandomi un bacino sulla guancia.
-Ian, sei estremamente gentile, non è che hai intenzione di colpirmi in testa e gettare il cadavere nel primo pozzo che incontri?- chiedo con un tono più che credibile.
La sua sonora risata riempie lo spazio che ci circonda – è un ipotesi in effetti. – afferma continuando a ridere.
La macchina si ferma e una portiera si apre, poco dopo sento anche la mia portiera aprirsi e una mano mi spinge lentamente fuori da lì.
-Puoi togliere la benda ora. –

Finalmente tolgo quel pezzo di stoffa che oscura la mia vista e riesco a capire dove mi trovo: l’ingresso del Centennial Olympic Park.
E’ un giardino, un parco enorme con ruota panoramica e fontane. Ci venivamo spesso insieme e alcune volte parlavamo del futuro, del lavoro e Ian guardava le famiglie con ammirazione, e quella felicità, quei bambini li scrutava con un po’ di invidia. La famiglia per lui è sacra, è cresciuto così e tra poco ne costruirà una tutta sua. Spero che i suoi bambini abbiano i suoi occhi, la sua bocca, la sua incredibile forza di volontà, il suo carattere estroverso e fiero, il suo sorriso contagioso, insomma, tutto di lui..
-Nina, ricordi?- mi chiede camminando dentro quel parco – ricordi cosa mi hai detto lì su?- e indica la ruota.
Purtroppo capisco immediatamente a cosa si riferisce.
 
-Saliamo sulla ruota Ian! Dai su non farti pregare!-
-Ma ci saliamo ogni volta, non mi piace lo sai..- mette un musino carino, crede davvero di potermi riuscire a convincere, ma non ci riuscirà.
-Tu non sai quante cose si possono fare dentro una di quelle cabine Smoldy!- ammicco.
-Andiamo allora, siamo già su- e fa quel sorriso sghembo che mi fa impazzire.
Allora lui come sempre fa aprire la ruota che a quest’ora è volutamente chiusa, ormai i guardiani sono diventati nostri amici e fortunatamente fans della serie per cui convincerli non era mai stata una gran fatica e una volta sopra ci stupiamo della bellezza di Atlanta di notte, con le sue luci, con i suoi colori.
-Ma cosa si può fare in questa cabina tesoro?-
-Si può parlare, cosa pensavi?-
Mi guarda un po’ deluso e poi si perde a guardare delle luci lontane. Il suo sguardo è lontano e io inevitabilmente lo abbraccio da dietro.
-Cosa pensi?-
-Guardo quelle luci, sai sono dell’aeroporto, penso a quell’aereo che sei anni fa mi ha portato qua, al provino, a te. Questa città mi ha dato te Nina, lo show mi ha dato te.-
Si gira e mi guarda negli occhi – Io non voglio che finisca mai, la nostra storia, la nostra vita Nina, io adoro ogni cosa. Io non la cambierei mai. –
Sorrido, sorrido penso come mai abbia fatto prima. Mi sento in Paradiso, mi sento la persona più importante dell’universo perché quegli occhi sono solo per me, perché tutto quell’amore è dedicato solo a me.
-Ian niente mai cambierà, finiremo lo show insieme e finiremo la nostra vita insieme, è tutto ciò che voglio, è tutto ciò che ho sempre voluto. Sei la mia vita e nulla potrebbe essere migliore di quello che sto vivendo ora. Sarà per la vita, te lo prometto. –
-Baciami – e non me lo faccio ripete una seconda volta, lo bacio con tutta la forza che ho, con tutto l’amore che ho, è la mia ricchezza, la mia ragione per alzarmi al mattino, la mia salvezza, la mia ancora.

Riapro gli occhi come destata da un sogno e con mio rammarico scopro di essere tornata alla realtà.

-Nina?-
-Ricordo tutto Ian.. Ricordo tutto. –

Mi afferra non contento dell’aumentare dei ricordi, delle emozioni.. E lo fa di nuovo, fa aprire quella ruota che mi piaceva tanto per fare un ultimo giro.

-Sali su, ti piace stare quassù. –

E lo faccio, alla fine credo proprio che non potrei mai più farlo senza di lui, sarà il mio personale addio a noi, il mio personale addio ad Atlanta.
Salgo e mi metto dove era lui in quel ricordo e fisso il vuoto perché i ricordi fanno male. Lui è alle mie spalle ma non parla, fissa anche lui il vetro che ci mostra la città.

-Perché mi hai portata qui?-
-Perché ci siamo promessi la vita.-
Non può dirmi questo, lui si sposerà tra qualche mese, non può confondermi così.
-Ian le cose sono cambiate, lo sai bene.-

Non riesco a trattenere le lacrime. Non riesco a rimanere indifferente ancora. Lui era mio, lui voleva essere mio e io non ho fatto altro che allontanarlo. Mai dare una persona per scontata, mai pensare che il tuo lui rimarrà con te tutta la vita. Devo ricordarlo.

-Dimmi di non farlo Nina, dimmi che non mi lascerai, dimmi che vedi ancora una vita. Nina dimmelo e io ti giuro che torneremo ad essere noi. Io non voglio che tu rinunci a tutto. Io voglio te ora, voglio te in ogni atomo.-

Sono senza parole, io non posso credere a queste parole. Mi siedo, la confusione si sta appropriando di me. Non può averlo detto davvero.

-Tu stai per sposarti. –
-Dimmi di non farlo. –

Ian prende la mia mano e mi tira su, avvicina il suo corpo al mio e con una mano mi sfiora i capelli.

-Io ci ho provato a crearmi una vita ben lontana da te, con una ragazza meravigliosa, gentile, apprensiva e carina ma guardo la sera vado a letto, prima di dormire non riesco a pensare a cosa lei stia facendo, o cosa lei sogna. Io quando vado a dormire penso a te, mi chiedo se sei felice, se ricordi ancora il sapore delle mie labbra, il profumo dei miei abbracci, se ti mancano le nostre notti stretti l’uno all’altro, se ti manca essere ancora mia.. Io la voglio davvero quella famiglia di cui parlavo, ma non voglio una famiglia a caso, non voglio due genitori che smetteranno di amarsi o ancor peggio due che non si amano abbastanza per i miei figli.. Io voglio te. –

Parla e sono stupita, non smette di parlare un attimo, sono esterrefatta. Forse è un sogno, forse sono le parole che avrei voluto ascoltare da sempre.

-E se questa famiglia la devo aspettare altre cinque anni io lo farò, perché per te farei ogni cosa. Allora Nina dimmelo! Dimmi di non farlo. -

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E con questo colpo di scena vi lascio.
Ditemi cosa ne pensate!

A presto.


 
 
 
   
 
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