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Autore: Umpalumpa di Willy Wonka    02/05/2015    0 recensioni
Andy.
Altruista e umile. Tassorosso? No! Assolutamente no!
Intelligente e brillante. Corvonero? No.
Furba e ambiziosa. Serpeverde? Bhe...No.
Leale e coraggiosa. Grifondoro. Più per comodità che per obbiettività.
Diversa sin dal primo giorno.
Mezzosangue...per nascita. Ma più pura di tutti i Malfoy...
Una leader. Un'amica.
Un segreto... più di uno... troppi.
Ma cercherà le risposte e non si fermerà alle apparenze.
Nemmeno davanti al ragazzo che non voleva farsi capire in alcun modo.
Amerà. Lotterà. E sarà temuta anche dal mago il cui nome non ha paura di nominare.
Lei è l'Ordine. E con il tempo capirà quali onori e quali oneri ciò implica.
Ma non dimenticherà mai di vivere.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Prologo
 
Erano tutti lì.
Guardavano il preside con aria curiosa, impazienti di sapere cosa Albus Silente volesse comunicare così urgentemente ai membri dell'Ordine della Fenice.
Andy era seduta su una delle vecchie, ma straordinariamente comode sedie dello studio polveroso, intenta, a differenza di tutti gli altri, a guardarsi intorno, a disagio.
Non sapeva nemmeno lei la ragione di quell'improvvisa tensione che provava da un'ora a quella parte. Da quando il professor Silente li aveva convocati.
Certamente non era una cosa da tutti i giorni, che l'anziano mago convocasse lo stuolo di fedelissimi al completo per una riunione, ovviamente segreta, della quale i diretti interessati non conoscevano nemmeno gli argomenti all'ordine del giorno.
E lui era lì, davanti a loro, seduto sulla poltrona rivestita di cuoio invecchiato, o forse semplicemente vecchio, pensò Andy, ad osservarli divertito. Si, Albus Silente amava la suspance e le entrate ad effetto. Era molto teatrale in tutto ciò che faceva, ma senza un particolare sforzo. Semplicemente gli veniva naturale.
Ma quel giorno aveva negli occhi, insieme alla soddisfazione per averli tenuti col fiato sospeso, anche una luce particolare. Inquietudine, preoccupazione. Ma forse Andy proiettava semplicemente le proprie emozioni sugli altri.
Allora iniziò a scrutare le altre silensiose persone in quella stanza, ma le sembrarono perfettamente normali.
Alla sinistra del preside sedeva la professoressa Mcgranitt, nella solita posa rigida e composta, la testa alta e la fronte tirata dai capelli, raccolti nel solito chignon ordinato.
Dal lato opposto, sempre dietro alla scrivania, coperta di misteriose cianfrusaglie magiche, in piedi, vicino al muro, proprio accanto alla grande vetrata che illuminava la stanza, vi era l'oscura sagoma del professor Piton.
Andy era convinta di odiarlo. Era certa di odiarlo. Lui la odiava. Ma non come odiava tutti i Grifondoro, Andy sentiva che il ripudio nei suoi confronti era scaturito da qualcosa di diverso dalla semplice rivalità tra Case. Ma non aveva idea di cosa avesse fatto ai danni del professore di Pozioni.
Appoggiato al davanzale del finestrone a destra, vi era il professor Lupin, che quell'anno aveva ottenuto la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, con, in omaggio, la carta soci per il libro nero di Severus Piton.
Forse è anche per quello che Andy lo aveva adorato sin dal primo momento, o forse per la passione che traspariva dai suoi occhi mentre teneva una lezione. Non era semplicemente un bravo insegnante, ma una persona che avava a cuore i ragazzi, la loro istruzione e la loro educazione. E in più andava sempre in giro con una tavoletta di cioccolata al latte babbana, da offrire come cura per tutti i mali del mondo, dal braccio rotto, al singhiozzo.
Affianco a lui era stravaccato, come neanche il peggiore dei Babbo Natale dei centri comerciali babbani in pausa pranzo, in tutto il suo... doposbronza, Malocchio Moody.
Ma anche se a volte, spesso, okay sempre, lo considerava un essere insopportabile e con uno stile di vita alquanto discutibile, Andy non si se la sentiva di giudicarlo per le sue frequentazioni e abitudini, come dire... poco legali, ecco.
Non dopo quello che aveva fatto per lei... dopo che l'aveva tirata fuori dai guai prima che fosse troppo tardi...
Doveva ammetterlo, doveva ringraziare lui se ora aveva una vita relativamente serena, ad Hogwarts, nel mondo della magia e circondata da amici.
Si, gli amici, anche loro erano lì, seduti vicino a lei. In attesa.
Andy allora alzò lo sguardo e si riscosse dai sui pensieri, per poi annegare in altri ricordi quando il suo sguardo incontrò il Cappello Parlante, riposto su una mensola dietro la scrivania.
"Era sola, in mezzo ad un' orda di ragazzini più piccoli, ma era sola, non conosceva nessuno e soprattutto, aveva paura di chi avrebbe conosciuto, della Casa a cui il Cappello l'avrebbe assegnata...
Conosceva nomi, caratteristiche e storia di ognuna delle quattro casate di Hogwarts. Lo aveva letto.
Ma non aveva assolutamente la più pallida idea di dove sarebbe potuta finire. Non aveva nemmeno alcuna preferenza. O almeno così credeva.
Aveva sentito i bambini che dicevano che il Cappello avrebbe ascoltato le loro richieste, ma aveva il sospetto che fosse una piccola bugia bianca detta dai genitori per tranquillizzare i figli agitati.
Lei era più grande e queste cose ormai le capiva. Dopotutto i genitori sono uguali in tutto il mondo. Magico e non.
Ebbene si, lei era più grande. Aveva 14 anni quando è entrata ad Hogwats. Notate bene, quando è entrata ad Hogwarts. Perchè il mondo magico lo conosceva gia da tempo, da due anni per l'esattezza...
Finalmente le porte si aprirono e percorse il corridoio tra i tavoli di Serpeverde e Grifondoro, che le sembrò infinitamente lungo, per poi arrivare davanti al tavolo dei docenti e girarsi a guardare la Sala Grande.
Vide centinaia di studenti applaudire, curiosi, ma non sorpresi di vedere una ragazza più grande tra i nuovi studenti, perchè avvisati precedentemente dal preside, che aveva esposto loro la versione accordata, cioè che i genitori babbani di Andy, persone molto severe e all'antica, le avrebbero concesso di andarsene da casa solo una volta concluso il ciclo di studi alla scuola media.
Questo per non far trapelare nulla sul suo passato...
Dopo minuti che le parvero inteminabili, la professoressa di Trasfigurazione chiamò il suo nome, la fece accomodare sullo sgabello di legno e, sotto gli sguardi trepidanti degli altri studenti, le adagiò il Cappello sulla testa.
Questo, come risvegliatosi di colpo dal sonno, iniziò a parlare:
-Bene, bene, bene... Chi abbiamo qui? Andrea White... Oh! Ma tu sei più grande... Si, tranquilla. So tutto. Si, proprio tutto.- Andy a quelle parole trattenne il fiato.- Tu sei molto speciale ragazzina, sai? Ma certo che no, come potresti saperlo... Ma veniamo a noi... La Casa. Dobbiamo trovarti un letto. E di che colore sarà questo letto? Vediamo... sei umile e altruista, saresti un gran bell'esempio...-
E lei trattenne ancora una volta il respiro, trovandosi a preferire le altre tre case a quella.
-E così non vuoi andare a Tassarosso, eh? E' una bella Casa, ti faresti tanti amici, sinceri, fedeli... Ah! Ora capisco... tu non vuoi la mediocrità, la strada facile, vuoi essere ricordata... E lo sarai, fidati di me. Lo sarai comunque... Ma sono daccordo con te.
Sei anche molto intelligente, brillante, forse troppo. Magari i Corvi ti tarperebbero le ali... Tu sei troppo ambiziosa per loro, i libri non ti bastano... se volessi potresti raggiungere il potere... Tu vuoi il potere? Ma si! certo che lo vuoi... Te lo si legge in faccia, o meglio nella mente. E sei abbastanza coraggiosa per ottenerlo, con giustizia ed equità. Si... ovunque andrai farai grandi cose, starà a te decidere se intraprendere la strada oscura o no. Se strisciare o spiccare il volo... Sei un pericolo...-
Queste ultime tre parole Andy non fu certa di averle sentite realmente, tanto che erano state pronunciate a bassa voce.
- GRIFONDORO!-
Fu la sentenza.
La tavolata rossa e oro proruppe in un boato, seguito da applausi e saluti.
Andy scese tra i suoi nuovi compagni ancora un po' frastornata, confusa da quello che le era stato detto e dalla scelta del Cappello Parlante.
Ormai si era convinta al 100% che sarebbe andata a Serpeverde e si sorprese a non essere contraria all'idea.
"Se sono finita a Grifondoro vuol dire che ho delle determinate caratteristiche, che dovrebbero essere opposte a quelle dei Serpeverde, ma allora perchè non sono disgustata o terrorizzata pensando che avrei potuto dover vestire abiti verdi e argento?".
Ma ormai era fatta. Basta con le domande, i se e i ma. Era una Grifona e si sarebbe comportata come tale.
Anche se di domande ne aveva tante...
Appena si sedette alla tavolata, tutti i ragazzi del terzo anno la investirono di domande, e quando queste cessarono potè iniziare a gustarsi la prelibata cena sotto il soffitto stellato (di cui conosceva perfettamente il trucco), rilassandosi e rivolgendo solo allora l'attenzione verso le quattro persone che aveva davanti.
Questi le si presentarono.
Una riccia, una rossa, un rosso e un ragazzo con una cicatrice, in cui riconobbe Il Ragazzo e La Cicatrice. Aveva letto anche di lui.
Ma non avrebbe mai potuto immaginare che quei quattro coraggiosi ragazzi sarebbero diventati i suoi migliori amici..."
Si, gli amici, anche loro erano lì, seduti vicino a lei. In attesa.
In attesa di sapere cosa avesse da comunicare il preside e capo dell'Ordine della Fenice a quest'ultimo.
Andy si faceva sempre più ansiosa ed iniziò a mordersi il labbro, abitudine che aveva preso cercando di perderne un'altra, il cattivo vizio di mangiarsi le unghie.
Inutile dire che non era riuscita nell'impresa.
E ora doveva scaricare la tensione, seppur ingiustificata, in qualche modo.
Stava pensando al fatto di essere nell'Ordine da prima ancora di entrare ad Hogwarts, quando Albus Silente iniziò a parlare e tutti i suoi pensieri tacquero.
La quiete prima della tempesta...
 
30 RIGHE, SOLO 30 RIGHE, NIENT'ALTRO CHE 30 RIGHE
Alooora... Se siete arrivati fin qui... Congratulazioni!!! Siete i fortunati vincitori di una Tv al plasma, schermo piatto, 3D, con sistema audio home teatre, macchina del caffè incorporata, che se piove vi porta l'ombrello ovunque siate e riporta il bastoncino al posto del cane che tanto non vi caga mai!!! non avete davvero un cazzo da fare!!!
No. Scherzo. Non proprio. I lettori sono sempre graditi.
Soprattutto a una che non ha mai pubblicato nulla.
Questa è la mia prima fanfiction e spero di avervi incuriosito.
Vi sarei davvero grata se lasciaste una recensione, e spero che sarete clementi, dolci, carini, zuccherini, pieni di cuoricini, fiorellini e canarini cinguettanti spietati, crudeli e armati di pomodori!!! Vi voglio sinceri. Voglio sapere cosa ne pensate della storia. Trama e modo di scrivere.
E così mi congedo dato che sono stata già abbastanza prolissa.
Ma spero che apprezziate il fatto che ho deciso di darmi un limite di 30 righe, altrimenti saremmo stati qui altri due mesi.
(Che poi sono 30 righe solo su WordPad, scrittura Calibri, dimensone 18, ma magari da dove state leggendo voi ne sono 50, 60, 70, 10... No, 10 è impossibile. Vabbè avete capito)
Baci e alla prossima
(SOLO 25 RIGHE. APPREZZATELO!!!)
-V
   
 
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