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Autore: milly92    03/05/2015    5 recensioni
Amy decide di aderire ad un progetto che la porterà a trascorrere tante ore in un liceo e ciò le fa subito ricordare il periodo non proprio magnifico da lei vissuto quando era una studentessa.
Cosa succederà quando Sheldon si deciderà a farle vivere le belle esperienze del liceo che non ha mai vissuto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Penny, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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L’Evoluzione del Ballo – Parte 2 –

Vi ricordo che ci sono spoiler dell’8 stagione!

Godetevi l’ultimo capitolo ^_^

 

Capitolo 6

L’Evoluzione del Ballo – Parte 2 –

 

My head is saying: “Fool, forget him!”,

my heart is saying: “Don’t let go!”.

Hold on to the end, that’s what I intend to do:

I’m hopelessly devoted to you...

“Hopelessly devoted to you”, Grease Soundtrack

 

 

Sheldon non si era mai sentito così.

Si sentiva tremare, con il cuore che gli batteva più del dovuto – già pensava di dover correre al pronto soccorso appena si fosse conclusa quella faccenda – e la vista del tutto oscurata se non fosse stato per la visione di Amy e Will di fronte a lui.

Nemmeno quando era stato derubato del suo account di World of Warcraft si era sentito così, nemmeno quando lui e Leonard erano stati derubati o il suo barbiere era stato ricoverato in ospedale. Nemmeno quando aveva deciso di farla finita con il suo amore più lungo e duraturo, la teoria delle stringhe.

Vedere Amy al fianco di Will, intenta a ballare, lo aveva mandato decisamente in tilt e non riusciva a spiegarselo.

Sentiva delle voci attorno a sè, ma era troppo turbato per rendersene conto, tanto che gli ci volle un bello sforzo per riuscire a fare dietrofront ed allontanarsi dal gruppo.

“Sheldon, per favore, calmati! Qui quella arrabbiata dovrei essere io!” urlò Amy, afferrandogli il braccio e obbligandolo a voltarsi.

Si sentì decisamente ferita dallo sguardo sofferente misto a quello di biasimo che vide sul volto del ragazzo.

“Io non sono a un ballo con una ragazza, una tua ex nemica mortale!” precisò il fisico teorico. “Hai violato uno dei punti del contratto tra fidanzati, quello che ci obbliga a non uscire con altri!”.

“Ma io non sono uscita con Will! E tu hai violato il punto in cui devi chiamarmi varie volte in un giorno!”.

“Tu lo hai violato a tua volta!”.

“E hai violato la parte in cui mi chiedi di uscire, questa settimana!”.

“E tu hai violato quella in cui mi tieni la mano in caso di vaccinazioni, sai? Martedì. L’ho dovuto chiedere a Leonard!”.

“E tu hai violato quella in cui mi stai vicino se mi ammalo. Io martedì avevo un po’ di febbre!”.

“Con tutte queste violazioni mi sembra di star guardando un episodio di “How to get away with murder”, onestamente” commentò Penny, a qualche centimetro di distanza.

“Stai zitta che qui altrimenti l’omicidio viene commesso sul serio” l’ammonì Bernadette, senza premurarsi di abbassare la voce perché sapeva che i due fossero troppo presi dalla discussione per fare caso alle sue parole.

“Non ho capito, cioè, questi due hanno delle... Regole? E le hanno violate?” chiese Will, incredulo.

“Magari avessero delle regole! Hanno un contratto, firmato e tutto il resto, che stabilisce ciò che devono e non devono fare ogni singolo giorno del loro rapporto” spiegò Penny.

“E’ da pazzi!”.

“Ma è da pazzi anche quanto si vogliono bene. Si vede da come litigano!”osservò Bernadette, sospirando.

“Bene, io tolgo il disturbo, sono la guest star dopotutto e non voglio rovinarmi la serata” se la svignò subito Will, lanciando un’ultima occhiata ai due e correndo nella direzione opposta.

Penny e Bernadette si scambiarono uno sguardo di esasperazione, per poi prendere la mutua decisione di lasciare che la coppia discutesse da sola e raggiungere Cindy, giusto per farsi vedere e decidere cosa fare delle elezioni.

Sheldon e Amy non notarono il fatto di essere rimasti da soli, troppo presi dalla litigata.

“So tutto, Amy! Hai sentito quelle cose e ti sei arrabbiata!” urlò Sheldon.

“E chi...?”.

“Penny! E’ venuta nel mio ufficio e me l’ha detto! Alla fine ho deciso di chiedere aiuto Raj e sono qui ma non capisco! Più faccio qualcosa per te e più litighiamo, com’è possibile? Un tempo era tutto così semplice!”.

Amy fece un sorriso amaro e lo guardò negli occhi, con l’aria di chi la sapeva lunga.

“Era semplice perché ti assecondavo in tutto pur di non perderti. Ma questo non è amore, Sheldon, e se farmi felice ti crea problemi significa che non sei pronto per una relazione vera!” esclamò, arrabbiata, ricordando gli anni trascorsi a rincorrerlo e ad assecondare ogni suo gesto, ad aspettare un minimo contatto, una minima parola dolce.

“Cosa? Sei tu che... Eri qui con un altro!”disse Sheldon, incredulo.

“Will è semplicemente la guest star e visto che gli ho detto di essere qui da sola, mi ha proposto di andarci insieme, come amici, basta! Non riuscirei mai ad uscire con un altro e lo sai, ma a quanto pare tu mi noti solo se faccio così, se un altro ragazzo mi sta vicino, come accadde con Stuart!” continuò ad urlare Amy, salvo poi voltargli le spalle e allontanarsi, troppo irata dai giorni trascorsi da sola, senza di lui, che erano culminati in quella litigata.

Sheldon rimase immobile, senza parole, per la seconda volta in pochi giorni.

Lui che doveva avere sempre l’ultima parola, quella volta le aveva perse tutte.

 

 

La situazione sta precipitando. Chiama Sheldon e digli cosa fare!

Penny mandò subito l’sms a Raj, mentre Bernadette, a pochi passi da lei, perlustrava la situazione nell’angolo dedicato alle votazioni.

“Bene. C’è un ragazzino vicino alle scatole in cui vanno inseriti i nomi, dobbiamo solo rubare più bigliettini vuoti possibili e mettere il nome di Sheldon e Amy. Poi li inseriamo di nascosto e il gioco è fatto! Lo feci per la mia migliore amica, all’ultimo anno” spiegò la microbiologa.

La bionda le fece un occhiolino di approvazione e si guardò intorno, salvo poi vedere Cindy che andava in sua direzione.

Preparò il sorriso più falso che aveva nel suo reportorio e la salutò con un cenno della mano destra, ricevendone uno altrettanto falso in risposta.

“Penny, Bernadette, ce l’avete fatta! Ma perché Amy era in coppia con Will Weathon e non con il suo fiancé?” domandò, con aria da finta tonta.

“Oh, sai, lui aveva un impegno, ora si è liberato, solite cose! Grazie per aver mantenuto la parola” rispose Penny, scrollando le spalle.

“Ma figurati, questo e altro per Amy” ridacchiò la vicepreside, per poi lasciarle di nuovo da sole.

Bernadette la squadrò per qualche istante, poi incrociò le braccia.

“La stronza non me la conta giusta” mormorò, storcendo il naso.

“Nemmeno a me, ma dobbiamo risolvere una questione alla volta” rispose l’altra, improvvisamente nel panico più totale.

 

Amy era in bagno, da sola, sforzandosi di non piangere per la litigata appena avuta con Sheldon.

Aveva detto ciò che pensava da anni, ma invece di sentirsi libera, provava la sensazione opposta, come se le mancasse il respiro.

Era una stupida perché una parte di sè non avrebbe voluto fare altro che uscire, afferrare Sheldon e portarlo in pista per poi ballare insieme un lento.

Tu sapevi come la pensa, come è fatto, e sai anche quanto è cambiato da quando sta con te. Ha detto che ti ama, ha smesso da anni di fare la farsa dell’ “amica” “femmina” ma non fidanzata, ti bacia, ti prende per mano, tutte cose che cinque anni fa erano impensabili... L’hai fatto cambiare e mano a mano le cose continueranno a migliorare! Le disse una vocina nella sua testa, mentre si soffiava il naso.

Lui era geloso di Will, temeva che potesse tradirlo con quello scemo!

Senza sapere come, sorrise, improvvisamente pronta a un compromesso e ad uscire da lì, proprio quando una voce familiare proveniente dalla zona dei lavandini la fece bloccare.

“Tutto procede secondo i piani. Amy e Will hanno deciso di venire insieme come sospettavo, proprio come sospettavo del suo allontanamento dal suo ragazzo, e verrà eletta reginetta con quel perdente e non con l’uomo che ama. Così impara ad avere più amiche di me, quella stronzetta!”.

Era Cindy, una Cindy che parlava e rideva da sola mentre si aggiustava il rossetto allo specchio.

Incredula, scrisse subito un messaggio a Penny in cui chiedeva a lei e Bernadette di raggiungerla in bagno ed uscì, con un sarcastico “Ehm Ehm”.

Vedendola nello specchio riflesso, la vicepreside si immobilizzò, facendo sì che la sua faccia diventasse prima rossa, poi viola, poi blu, poi verde.

“Amy cara!” provò a ricomporsi, tutta agitata.

“Cindy, ma che diavolo...? Stai bene, sì?” chiese, decisamente sconvolta.

“Ma no, che hai capito, io...”.

“Tu cosa? Che c’entrano le mie amiche? Come facevi a sapere che conoscevo Will?” domandò, squadrandola da capo a piedi.

“No, Amy, no, c’è stato un fraintendimento...”.

“Che succede qui?”.

Cindy sudò freddo quando avvertì la voce di Penny dietro di lei, tanto che si voltò lentamente per avere la triste conferma che le due bionde fossero lì, a braccia incrociate, decisamente arrabbiate.

Tante volte era stata lei quella che aveva organizzato un’imboscata ad alcune impopolari – Amy stessa ne era stata vittima, a volte – ed ora eccola lì, nella metà dei suoi trent’anni, vittima del suo stesso perverso gioco.

“Ma voi conoscevate Cindy, perciò siete qui?” chiese lentamente Amy, con lo sguardo che andava dalle amiche all’ex compagna di liceo.

“Beh, le abbiamo chiesto di istituire la carica di reginetta tra i chaperon” mormorò Bernadette, con una vocina colpevole.

“Me l’avete imposto, minacciandomi!” urlò la donna.

“Cosa?” chiese confusa Amy, lanciando uno sguardo tra l’incredulo e il rimprovero alle due amiche.

“Lei non è mai stata buona con te e volevamo che tu fossi felice questa volta” si scusò Penny, abbassando lo sguardo.

“Penny! Ma non capisci? A furia di intervenire hai reso la mia vita uno schifo! Sheldon ha combinato quel pasticcio e... Sul serio mi sembra di essere di nuovo al liceo, senza ragazzo e senza amiche!” urlò Amy, battendo un piede per terra per la frustrazione. “Tutti vogliono aiutare la povera Amy, che a quanto pare non sa cavarsela da sola in un ambito della sua vita che non sia lo studio!”.

Con uno sguardo d’odio verso Cindy e uno di risentimento verso le altre due, uscì dal bagno, sentendosi decisamente sola.

 

“Ma quindi sei sul serio un ripetente!”.

Sheldon si voltò e vide il ragazzino a cui si era avvicinato qualche giorno prima per chiedergli in prestito una penna.

Rabbrividì al ricordo dell’incontro e fece qualche passo indietro.

“Per caso Jamie è in giro? Ho rischiato già fin troppe volte di essere preso a calci nel sedere, per stasera!” esclamò, guardandosi intorno con aria guardinga. “E ti ripeto, no, non sono un ripetente, ho due dottorati!”.

“E perché sei sempre coinvolto nelle cose scolastiche, scusa? Ah, ho capito! Sei il nuovo professore di scienze del primo anno!”.

“Che... Che... Che cosa? Ragazzino, non osare offendermi, è una serata già dura per me, non ho bisogno di essere offeso ulteriormente! Io sono un noto scienziato, un fisico teorico! Capisci?”.

L’adolescente lo fissò, lo sguardo ancora ingenuo non del tutto celato da quell’abito nero da grande che indossava.

“No” confessò, decisamente confuso. “Ma la mia ex ragazza mi ha accusato di essere troppo teorico e poco pratico, in realtà” ammise. “Quindi abbiamo qualcosa in comune!”.

Questa volta toccava a Sheldon essere confuso, tanto che prese la sua fiaschetta colma di succo e ne bevve un sorso.

“Di essere troppo teorico e poco pratico... Cosa?” domandò, non riuscendo a capire.

“Come ragazzo! Le scrivevo tante poesie e lei mi ha mollato perché non ero come gli altri della mia età. Sai, le solite cose...”.

“Ehm, continuo a non capire” confessò il fisico, ma sentendosi improvvisamente connesso a quel ragazzino.

“Ma quanti anni hai?! Insomma, io scrivo poesie e i miei coetanei giocano a football e vengono beccati dai prof a pomiciare in palestra o per i corridoi. Le ragazze prima ti chiamano “Porco” se fai qualche allusione e poi ti mollano se non fai il “porco”! Non vado bene perché... Ho paura, ho i miei tempi, ma ciò non mi impedisce di amare una ragazza” ammise il liceale, sospirando e bevendo a sua volta da una fiaschetta.

Colpito, Sheldon lo fissò. “E’ quello che dico anche io! Anche io ho i miei tempi ma ciò non mi impedisce di amare Amy!” esclamò, vedendoci improvvisamente più chiaro.

Non era solo, altri si sentivano come lui – nonostante avessero quasi vent’anni in meno a lui, ma erano dettagli -.

“Amy? Hai una ragazza?” chiese il ragazzo, sbalordito.

Sheldon annuì. “Lavora nella tua scuola, per un progetto”.

“Era per lei che eri lì, quindi!”.

“Sì, ti chiesi la penna per compilare un bigliettino da allegare a una rosa che le lasciai sulla scrivania”.

“Wow! Sei come me! E cosa successe?”.

Con grande sorpresa, Sheldon si ritrovò a sorridere al solo pensiero della reazione di Amy, che all’epoca aveva ritenuto eccessiva.

“Le piacque tanto. Ma ora è arrabbiata con me e... Niente, niente”.

Stava diventando troppo sentimentale, accidenti, e la cosa lo infastidiva, non per il fatto in sè ma perché gli stava piacendo parlarne con un mocciosetto.

“Beh, fai qualche gesto simile e vedi che ti perdonerà. Io farei così!” esclamò il ragazzino, entusiasta.

“Ma lei è venuta qui con un altro stasera! Con Will Weathon!” sospirò Sheldon.

“Wow! Figo! Scusami, ma penso tu possa stare tranquillo, non credo che una star si metterebbe con una ragazza comune, amico!”.

“Amy non è una ragazza comune, mocciosetto! Grazie per la chiacchierata, sappi che mi sei stato utile molto più del mio gruppo di amici!” esclamò il fisico teorico, sentendo improvvisamente cosa dovesse fare, armato di un coraggio mai provato prima e senza sentire il cellulare che vibrava costantemente.

 

 

“Non risponde” sbuffò Raj, gettando il cellulare sul divano dell’appartamento.

Da quando aveva ricevuto l’sms di Penny aveva provato a contattare l’amico in tutti i modi ma senza alcun successo.

“Nemmeno Penny!” sbottò Leonard, passandosi una mano sulla faccia.

“Nemmeno Bernie” aggiunse Howard. “Sicuri che non si stanno divertendo tutti come dei ragazzini e sono troppo impegnati per risponderci?”.

“Abbiamo solo un modo per scoprirlo” stabilì Raj, alzandosi e prendendo la sua giacca. “Andiamo lì, non possiamo impedire che accada qualche catastrofe!”.

“Ma sei matto?!”.

“Leonard ha ragione, sei matto?!”.

“Oh, sentite, vi lamentate sempre del fatto che la vita non è come un fumetto e quando si presenta l’occasione cosa fate? Ve ne state sul divano? Salveremo la serata!”.

Tutto animato, brandendo il pugno in aria, Raj guardò i suoi amici in attesa di un responso.

“E va bene! Almeno berremo qualcosa gratis!” accettò Leonard, alzando gli occhi al cielo.

“E non verremo pestati dai bulli perché non ci conoscono! Peccato che non abbia la cintura con la fibbia adatta!”.

“Meglio così altrimenti ti riconosceranno anche i bulli di questa scuola, amico” borbottò l’indiano. “E ti ricordo che saranno almeno quindici centimetri più alti di te!”.

 

 

 

“Non sopportavi che Amy avesse delle amiche e hai organizzato tutto questo, vero, stronzetta?” sbraitò Penny, non appena la neurobiologa uscì dal bagno, decisamente incollerita.

“Sì! Hai capito che Amy avesse dei problemi con Sheldon e non so come hai invitato Will...”.

“Mi è bastato cercare Sheldon su Facebook, pivella” sbottò Cindy, sorridendo in un modo che la faceva sembrare più malefica che mai. “Io ho solo innescato la bomba, sono loro che l’hanno fatta scoppiare!”.

“Tu...!” urlò Penny, puntandole il dito contro, il volto deformato dalla rabbia. “Tu sei solo una povera illusa che vive nel ricordo dei suoi giorni di gloria, sai? Ora sei sola e non sopporti che una ex impopolare come Amy sia felice e hai voluto guastarle la festa! Se ho imparato una cosa dai fumetti del mio futuro marito, cara, è che i buoni vincono sempre e i cattivi fanno una brutta fine, quindi la situazione si risolverà subi...”.

Ma le sue chiacchiere furono interrotte da alcune ragazzine sulla soglia del bagno, che urlarono un eccitato: “Pare che un signore sia salito sul palco, chissà che succede! E’ un tizio alto alto, magro e pallido, lo conosci?”.

Udendo ciò, Penny e Bernadette si bloccarono, sgranando gli occhi.

“Beh, io direi che quel momento del lieto fine stia per giungere, ma se Sheldon si butta da lì, sappi che incolperò te!” urlò quest’ultima, puntando a sua volta l’indice contro la vicepreside, la quale rimase immobile, appoggiata al lavandino, sorpresa davanti alle parole che una vera amica può pronunciare per difenderne un’altra.

Le erano ignote, perché nessuno le aveva mai usate per lei, e la cosa la fece sentire male perché odiava quando qualcuno aveva qualcosa che lei non aveva mai avuto l’opportunità nemmeno di sfiorare.

 

 

“Credevo sarebbe stato più difficile! Perché non abbiamo mai usato un trucco del genere per entrare nei locale?” ammise Raj, sventolando il resto dei soldi che aveva cacciato dal portafogli per corrompere i bodyguards.

“Infatti, ci crediamo dei geni e invece... Oh mamma!” urlò Leonard, sicuro di non star vedendo bene.

Si appoggiò al braccio di Howard, così forte da fargli male, perchè non credeva a ciò che c’era di fronte a lui.

Sheldon era immobile, impacciato e goffo più che mai, sul palco, con la band dietro che se ne stava a sua volta senza far nulla.

“Ragazzi! Cosa ci fate q... Oh cacchio! Oh cacchio! La ragazza aveva ragione!” esclamò Penny, venendo di corsa dal bagno con Bernadette alle calcagna. “Raj, gli hai consigliato ancora di salire sul palco e ha accettato?” domandò sconvolta, dimenticando la domanda precedente.

“No! Non ha risposto, siamo venuti proprio per controllare! Dov’è Amy?” aggiunse preoccupato.

“Non lo so...” squittì nervosa Bernadette, ma si zittì nel momento in cui vide Sheldon prendere il microfono e avvicinarlo a sè, tremante e pallido.

La stanza era improvvisamente silenziosa, tutti gli occhi erano puntati su di lui e la cosa non gli faceva affatto bene.

“Ehm, salve, buonasera, scusate l’interruzione, vi prometto che sarà una cosa breve anche perché non credo di resistere molto. Sapete, siete più di trentacinque adulti o settanta bambini, considerando che siete in gran parte adolescenti non so quale proporzione adottare visto che la vostra età varia dai quattoridici ai diciotto anni, quindi scusate la mia mancanza di precisione. Comunque, il mio discorso è per Amy Farrah Fowler, quindi se non è più presente voglio saperlo in modo da evitare ulteriori figuracce. Amy? Amy? Amy?”.

Sheldon sudava freddo, si sforzava di guardare la parete e non il pubblico ma, inevitabilmente, le gambe gli tremavano da morire.

Amy, in fondo alla stanza, era atterrita e incredula allo stesso tempo.

Voleva sgaiattolarsene via, troppo presa dal corso degli eventi di quella sera, ma con sommo orrore udì una ragazzina del secondo urlare: “E’ lì, la signorina Fowler!”.

Prima che potesse rendersene conto, Penny e Bernadette corsero in sua direzione e la trascinarono davanti al palco con poca difficoltà visto che si era creato un vero e proprio varco per farla passare.

“Ragazze!” protestò, arrossendo visibilmente.

“E’ il tuo momento, goditelo!” esclamò Penny, facendole l’occhiolino.

Era il suo momento, sì. Le tre amiche si guardarono e bastò quello sguardo per capire che la discussione di pochi minuti prima poteva definirsi archiviata.

Amy era avvolta da un vestito da sera e Sheldon era su un palco nonostante avesse una enorme paura delle folle e dei discorsi.

Sospirando, così, alzò stupidamente la mano e vide il suo ragazzo sorriderle.

“Bene. Allora sono qui perché prima chiacchieravo con un mio amico – Jamie se sei qui, sono solo amico di quel ragazzino, se avessi cattive intenzioni conoscerei almeno il suo nome, ti pare?! – e ho scoperto a non essere il solo ad essere visto come il ragazzo che non si dà una mossa. Amy, mi dispiace aver detto quelle cose a Leonard, ma sai che odio quando le cose mi sfuggono di mano. Cioè, grazie al cielo ancora nulla mi sfugge di mano in senso letterale, sai che in quel caso mi sarei rivolto a un buon medico, ma purtroppo mi riferivo a un senso più metaforico e per curare ciò ci vorrebbe una sorta di medico dei sentimenti. Perché non esiste?! Comunque...” – il sudore ormai si era impossessato di lui e iniziava a vederci sfocato, tanto che si appoggiò ad una delle postazioni della band – “Sono qui per dirti che anche se ho rovinato il piano di renderti questa seconda esperienza liceale migliore, rimane il fatto che sai ciò che provo per te, e se ci ho impiegato tanto a capirlo, impiegherò altrettanto tanto tempo a dimenticarlo. Scherzo, non lo dimenticherò, lo sai che mi sarebbe impossibile vista la mia memoria eidetica. Io sono Sheldon Cooper e... Amo Amy Farrah Fowler. Ora lo sapete tutti e io spero di... Essere stato... Perdonato.... E lo so che non mi hai tradito con Will Weathon! E ora... Io ci vedo doppio, quanti siet...?”.

SBAM.

Nella sala si generò un boato pieno di panico perché quel folle spilungone si era appena accasciato per terra con un grande tonfo, privo di sensi.

Atterrita, ma contemporaneamente lusingata, felice e incredula, Amy corse verso il palco, con il cuore che, tuttavia, le batteva forte per quella bellissima dichiarazione d’amore.

 

 

Circa un’ora e mezza dopo, quando era ormai mezzanotte, Raj, Leonard, Howard, Penny e Bernadette si sedettero ad un tavolino, finalmenti sorridenti dopo il grande spavento.

“Per favore, non li guardate!” li pregò Penny, indicando con il capo Sheldon ed Amy che ballavano in pista, stretti l’uno all’altro.

“E va bene! Dopo tanto lavoro, non posso nemmeno prendermi la mia ricompensa” si lamentò Raj, mettendo il broncio.

A pochi metri, Sheldon ed Amy ballavano sulle note di “Hopelessly devoted to you”,  una delle canzoni di Grease* che Amy adorava al liceo.

“Non credo a quello che hai fatto” sussurrò, aumentando la presa sulle spalle del suo ragazzo, sorridendo. “Mi sono sentita sul serio come quelle ragazze liceali dei film americani”.

“E’... Una cosa buona?” domandò Sheldon, più serio del dovuto.

Amy annuì, felice.

“Ogni ragazza sogna un momento del genere. Sappi che con la rosa, il pomeriggio in macchina e questo, beh, ti sei fatto perdonare tutti gli anni trascorsi senza nemmeno sfiorarmi una mano e a dire che la nostra relazione fosse solo intellettuale” spiegò cautamente.

“Lo dicevo per convincermene, ma diciamo che quel famoso parassita alieno si è impossessato di me ben cinque anni fa”.

“Mi dispiace per lo svenimento, domani ti porto dal dottore” aggiunse Amy, tuttavia felice per la rivelazione.

Sheldon fece una smorfia.

“Si va dal dottore quando non si conosce la diagnosi, Amy. Sono svenuto perché ho una paura tremenda del pubblico e inoltre non riuscivo a calcolare a quanti adulti corrispondessero circa duecento adolescenti, tanto ero nel panico, quindi anche il fatto di non sapere con precisione il numero degli ascoltatori non aiutava” spiegò, tornando ad usare quel tono precisino che, nonostante tutto, le era tanto mancato.

“E allora perché l’hai fatto?” insistè la ragazza, senza riuscire a distogliere lo sguardo da lui, fino a convincerlo a sostenere il suo di sguardo.

“Perché... Insomma, era l’unico modo per dirti chiaro e tondo che sono l’unico con cui dovresti venire a questo tipo di feste, anche se le odio. Ti era piaciuta la rosa, insieme a quelle altre cose da adolescenti...”.

“Vuoi dire bere un po’ di vino e pomiciare in macchina?”.

“Precisamente”.

“Mi dispiace per te ma lo fanno anche gli adulti. Insomma, non hai imparato nulla da Penny e Leonard?!”.

“Ma io credevo che si comportassero così perché fondamentalmente lei non è che abbia un’età cerebrale corrispondente alla sua età attuale e lui, beh, è Leonard, si butterebbe dall’Empire State Building se lei glielo chiedesse!” spiegò Sheldon, convinto di star seguendo un ragionamento logico, ma facendola ridere di gusto.

“Comunque, l’ho fatto perché... Sono entrato nell’ottica del liceo per un po’ e ho capito che dopo tutti questi anni ti dovevo dire per bene ciò che provo. E mi dispiace, ma Raj me l’ha suggerito inizialmente, anche se poi ho snobbato la sua idea e l’ho messa in pratica solo ora che me la sono sentita” ammise, sospirando.

“Non fa nulla, sei svenuto, hai già pagato abbastanza. Hai fatto una cosa che odi solo per me, non posso non apprezzarlo! Ma dopo stasera, facciamola finita, basta liceo, torniamo ad essere noi, tutto questo è sufficiente” chiese pacatamente Amy.

Fu felice di vederlo annuire, un po’ sollevato, ma il momento fu interrotto dalla voce di Will che interruppe la canzone per eleggere il re e la reginetta del ballo.

 

“...E il titolo per quanto riguarda gli accompagnatori, i chaperon e gli adulti presenti stasera va a... La cara vicepreside e a suo marito!” annunciò Will, decisamente perplesso ma sorridendo comunque come una reginetta di un concorso di bellezza.

Penny e Bernadette si tapparono la bocca, incredule.

“Ci siamo dimenticate di sabotare il voto!” sussurrò la prima, mordendosi il labbro.

“E lei lo ha sabotato! Non era nemmeno tra le nomine, è la vicepreside!” strillò Bernadette, salvo poi far partire un sonoro: “Buuuuuuu!” di scherno, seguita a ruota dal marito e dal resto dei ragazzi.

Cindy salì sul palco e prese la corona dalle mani di Will, con il solito sorriso plastico che non le donava affatto.

“Grazie di cuore, sono commossa! Mio marito purtroppo non è qui, ma vi ringrazia di cuore! Vedo che passano gli anni, ma vinco sempre io, eheh! Grazie!” esclamò, lasciando Will decisamente perplesso e scendendo dal palco.

Ridendo, Amy afferrò Sheldon per il braccio e lo trascinò dietro, fino a trovarsi a due passi dalla donna.

Cindy la guardò male e sbottò un: “Che c’è?” alquanto fastidioso.

“Complimenti, Cindy. Mi dispiace per il tuo Re che ti ha lasciato da sola... Ci tenevo a dirti la verità, che ti ho mentito perché non sono fidanzata ufficialmente con Sheldon, ma sono di certo più felice di te nonostante non abbia un anello al dito perché so che il mio ragazzo, proprio come le mie amiche, non mi abbandonerà mai. Divertiti con la corona da principessa,  io la mia l’ho ricevuta tre anni fa da lui, una vera corona, non questa schifezza di plastica. Buona serata!”.

Con un ultimo finto sorriso, Amy si allontanò, con Sheldon alle calcagna che si voltò e fece un sorrisino a sua volta a quella odiosa di Cindy.

“Cady Heron ha sconfitto Regina George” sentenziò.

 

“E’ tardi, Sheldon, dovrei andare”.

Erano ormai le due di notte quando Amy si ritrovò ad accompagnare Sheldon a casa, mentre gli altri erano rimasti ancora al ballo, decidendo di rimanere fino alla fine visto che anche Emily era riuscita a raggiungere Raj.

Erano fuori la porta dell’appartamento e Sheldon stava per aprirla con la sua chiave quando udì quelle parole.

Si voltò, e non riuscì a celare la tristezza dal suo volto per la frase detta dalla sua ragazza.

“Di già?”.

“Sono le due, quattro ore in più rispetto alla fine prevista del nostro appuntamento” gli fece notare, scrollando le spalle.

Sheldon deglutì, esitante.

Si guardò intorno, come se cercasse qualcosa, poi infine sussurrò: “Se vuoi, potremmo infrangere il contratto per la seconda volta per il nostro secondo sleepover”.

Amy sgranò gli occhi, incredula.

“Sul... Serio?!” boccheggiò, sempre più convinta del fatto che quella serata fosse un sogno, uno di quelli che aveva fatto tante volte da quando lo conosceva.

Sheldon annuì silenziosamente, così lei annuì a sua volta e lo prese per mano, senza aggiungere altro.

Fu una sensazione nuova e meravigliosa entrare in casa, mano nella mano con il suo uomo e comprendere che la stesse trascinando verso la sua camera.

“Non abbiamo il fortino, questa volta” si giustificò. “Ma immagino tu abbia un pigiama nascosto da qualche altra parte...”.

“Sì, in camera di Leonard. Sentivo che l’avresti scoperto se l’avessi messo nella tua”.

Silenziosamente, entrarono nella stanza del ragazzo ed Amy si guardò attorno come se si fosse trovata in un museo pieno di opere d’arte.

Dopo tutte le resistenze del ragazzo, lei era lì, in camera sua.

Sapeva che non sarebbe successo nulla –cioè, nient’altro- tra loro quella sera, ma essere lì era un passo importante, perché era l’unica persona ad essere stata ammessa in quel luogo per un lungo numero di ore.

“Beh, allora direi che vado a... Prendere il... Pigiama” bonfochiò la ragazza.

“Oh,sì, giusto”.

Amy ebbe appena il tempo di dirigersi verso la porta che avvertì la mano di Sheldon poggiarsi sulla sua spalla.

“Amy”.

“Sì?”.

Appena si voltò, lo vide avvicinarsi lentamente al suo volto, percependo il dolce respiro contro le sue labbra finché non si sfiorarono con le sue in un dolce bacio.

Era ormai un anno che erano soliti scambiarsi baci dopo ogni appuntamento, eppure non si era ancora abituata al batticuore che provava ogni volta che lo avvertiva troppo vicino a lei, più di quanto osasse sperare, con le mani che le cingevano la vita e i loro respiri che si fondevano.

Quando lui stava per separarsi, lei appoggiò le mani sul suo viso per trattenerlo, prolungando il bacio di qualche secondo e riuscendo ad approfondirlo, seppur per poco.

Sentire il ragazzo sospirare e aumentare la presa su di lei la faceva sentire desiderata, amata, tutte cose che dopo quel pazzo ballo poteva dire di sapere con certezza.

Quando si separarono, lei lo guardò negli occhi.

“Ah, ho dimenticato di dirti, dopo la tua follia sul palco... Ti amo anche io, Sheldon. Grazie per questa bellissima esperienza da liceale!”.

“Prego, Amy. Ti cambi in bagno?”.

“Certo, ci impiegherò poco”.

“Cosa? No, prenditi tutto il tempo che vuoi, non vorrei che trascurassi la tua igiene orale per me, sarebbe una pazzia!”.

Mano a mano che si allontanava, il sorriso di Amy si ingantiva.

Sheldon, nonostante l’amore e tutto il resto, non sarebbe cambiato mai....

E lei non poteva che esserne felice.

 

“Lucyyy, guarda!”.

“Maddie, ma sei pazza? Che ore sono?”.

“Le dieci...”.

“Appunto! Le dieci di domenica mattina! Sto dormendo solo da quattro ore...”.

“Ma è importante, guarda!”.

Lucy saltò sul letto della sua coinquilina, mostrandole il cellulare con orgoglio.

Maddie si strofinò gli occhi e si mise a sedere come se le costasse un’ enorme fatica, protestando per la luce del display del telefono.

“Cos..?”.

Era un video di YouTube.

Fisico Teorico Fa una Dichiarazione d’Amore su Un Palco e Poi sviene, di Wolowizard.

“Il Dottor Cooper ce l’ha fatta!” urlò tre minuti dopo, battendo le mani.

Lucy annuì, entusiasta come non mai.

“Viva gli Shamy! Magari non supereremo l’esame di chimica, ma abbiamo aiutato il Dottor Cooper a compiere un miracolo!”.

E in effetti avevano ragione: se qualcuno avesse raccontato ad una Amy quindicenne che un giorno avrebbe vissuto una serata del genere, avrebbe pensato che fosse impossibile, eppure, forse, è proprio vero che l’amore, quello vero, che magari impiega un po’ per manifestarsi, tutto può.

 

Fine

 

*°*°*°*

Eccomi qui con la fine di questa mini long che mi ha tenuto compagnia per più di un mese.

L’ho scritta con piacere, tanto che quasi tutti i capitoli sono stati scritti in massimo due giorni mentre questo mi è “costato” xD ben una settimana di scrittura.

Spero che non sia troppo lungo, sono 15 pagine ma non potevo essere più sintetica!

Alla fine questa mini long è stata una sorta di favola versione nerd, diciamo, e ho amato scriverla perché una coppia come gli Shamy può vivere dei momenti magici in un modo tutto particolare e vorrei tanto che gli autori ci mostrassero una cosa del genere.

Spero che questo finale non sia troppo smielato o OOC, ho provato in tutti i modi a far rimanere i personaggi IC anche se Sheldon che sale su un palco, senza bere, è decisamente improbabile... Però sviene, quindi... xD

Che dire, aspetto un vostro parere :D

Magari tornerò con qualche mini long in autunno, ora mi tocca pensare agli esami, ma nulla esclude qualche OS :D

Se vi va, vi lascio il link di qualche altra scemenza (solo le più recenti xD) che ho postato, sempre Shamy ovviamente eehehhe ^^

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3052827&i=1 The Shamy-Lenny Inversion

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2890113&i=1 Il Fattore Cugina Coinquilina (mini long di 11 capitoli, in cui un’eventuale cugina di Penny si trasferisce da lei per il dottorato e dà qualche problemino a Amy)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2900960&i=1 The Only Conclusion Was Love (SPOILER 8x08)

 

GRAZIE A CHI HA SEGUITO QUESTO BREVE DELIRIO, SIETE FANTASTICHE, GRAZIE PER TUTTI I DOLCI COMMENTI E LE VOSTRE SIMPATICISSIME CONSIDERAZIONI!

A presto <3

Milly.

 

 

 

  
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