03/05/2015
1 recensioniNON CREDO ALLE COINCIDENZE
Non credo per niente alle coincidenze. Chiamatelo fato, destino o come volete, ma per me ogni cosa è già stata programmata. Ritengo che ogni singolo dettaglio sia già stato collocato in un tempo e in uno spazio preciso, prima che noi nascessimo.
La storia di Harry e Alice lo racconta benissimo: due corpi che viaggiano su rette conevergenti sono destinati ad incontrarsi.
6 febbraio 2000, ore 15.30 Holmes Chapel
- un bel pomeriggio nuvoloso eh, Harry -
Anne sta guardando da un po' il timido solo dietro a quelle nuovole minacciose nel cielo. Ma d'altronde che cosa ci si aspetta da un pomeriggio di inizio febbraio in Inghilterra? Di certo non un sole che spacca le pietre. Sperava solo di riuscir a portar fuori al parco il suo figlioletto Harry senza doverlo vestire con 4 strati di maglie per una volta, ma a quanto pare il tempo non sempra collaborare.
- forza vai a prendere il giubbotto e il cappello che andiamo al parcogiochi, finchè non si mette a piovere -
Harry lascia a terra le macchinine con cui stava giocando e corre in cameretta a prendere quelo che gli aveva detto la mamma.
I due escono poco dopo nell'aria fredda di Holmes Chapel mano nella mano e raggiungono il parco dall'altra parte della strada. Sono usciti pesto rispetto agli altri giorni, infatti degli amichetti di Harry non c'è nemmeno l'ombra. C'è soltanto una bambina bionda con i codini che gioca ad andare su e giù dallo scivolo insieme alla sua mamma. Anne allora si avvicina alla signora con Harry per mano.
- buongiorno -
- buongiorno, piacere: Lily -
- piacere mio, Anne -
- menomale che è arrivato qualcuno, mi spiaceva far giocare Alice tutto il tempo da sola -
- già, noi eravamo un po' in dubbio se uscire o meno, ma alla fine siamo usciti - Anne poi si gira verso Harry che stava imbambolato a fissare Alice sullo scivolo
- dai Harry vai a presentarti alla bimba, non fare il maleducato -
Harry, anche se all'inizio un po' titubante, decide di staccarsi dalla mano di sua madre e di salire sopra lo scivolo dalla bambina.
- ciao - la saluta con uno sguardo un po' timido
- ciao, come ti chiami? -
- Harry e tu? -
- Alice. Quanti anni hai? -
- 6 e tu? -
- io ne ho 3, ma ne faccio 4 tra poco -
I due bambini rimangono un po' a guardarsi e poi iniziano a giocare insieme, dando inizio inconsapevolmente ad una grande amicizia.
29 febbrario 2000, ore 16.02 Holmes Chapel
- Harry! Harry! Finalmente sei arrivato - Alice corre in contro ad Harry che è per mano alla mamma.
- Ciao Alice -
- Lo sai che giorno è oggi? - chiede la bambina tutta allegra e saltellante
- no, che giorno è? -
- è il mio compleanno! divento grande Harry, faccio 4 anni -
- auguri Alice! Però io sono più grande di te -
- va beh allora possiamo giocare a fare i grandi insieme, ti va? -
- va bene - Harry allora la prende per mano e la porta a fare un giro del parco e di tanto in tanto si ferma per raccogliere un fiore e darlo ad Alice come suo padre fa con sua madre in una foto che hanno sullo scaffale in salotto.
La storia di Harry e Alice lo racconta benissimo: due corpi che viaggiano su rette conevergenti sono destinati ad incontrarsi.
6 febbraio 2000, ore 15.30 Holmes Chapel
- un bel pomeriggio nuvoloso eh, Harry -
Anne sta guardando da un po' il timido solo dietro a quelle nuovole minacciose nel cielo. Ma d'altronde che cosa ci si aspetta da un pomeriggio di inizio febbraio in Inghilterra? Di certo non un sole che spacca le pietre. Sperava solo di riuscir a portar fuori al parco il suo figlioletto Harry senza doverlo vestire con 4 strati di maglie per una volta, ma a quanto pare il tempo non sempra collaborare.
- forza vai a prendere il giubbotto e il cappello che andiamo al parcogiochi, finchè non si mette a piovere -
Harry lascia a terra le macchinine con cui stava giocando e corre in cameretta a prendere quelo che gli aveva detto la mamma.
I due escono poco dopo nell'aria fredda di Holmes Chapel mano nella mano e raggiungono il parco dall'altra parte della strada. Sono usciti pesto rispetto agli altri giorni, infatti degli amichetti di Harry non c'è nemmeno l'ombra. C'è soltanto una bambina bionda con i codini che gioca ad andare su e giù dallo scivolo insieme alla sua mamma. Anne allora si avvicina alla signora con Harry per mano.
- buongiorno -
- buongiorno, piacere: Lily -
- piacere mio, Anne -
- menomale che è arrivato qualcuno, mi spiaceva far giocare Alice tutto il tempo da sola -
- già, noi eravamo un po' in dubbio se uscire o meno, ma alla fine siamo usciti - Anne poi si gira verso Harry che stava imbambolato a fissare Alice sullo scivolo
- dai Harry vai a presentarti alla bimba, non fare il maleducato -
Harry, anche se all'inizio un po' titubante, decide di staccarsi dalla mano di sua madre e di salire sopra lo scivolo dalla bambina.
- ciao - la saluta con uno sguardo un po' timido
- ciao, come ti chiami? -
- Harry e tu? -
- Alice. Quanti anni hai? -
- 6 e tu? -
- io ne ho 3, ma ne faccio 4 tra poco -
I due bambini rimangono un po' a guardarsi e poi iniziano a giocare insieme, dando inizio inconsapevolmente ad una grande amicizia.
29 febbrario 2000, ore 16.02 Holmes Chapel
- Harry! Harry! Finalmente sei arrivato - Alice corre in contro ad Harry che è per mano alla mamma.
- Ciao Alice -
- Lo sai che giorno è oggi? - chiede la bambina tutta allegra e saltellante
- no, che giorno è? -
- è il mio compleanno! divento grande Harry, faccio 4 anni -
- auguri Alice! Però io sono più grande di te -
- va beh allora possiamo giocare a fare i grandi insieme, ti va? -
- va bene - Harry allora la prende per mano e la porta a fare un giro del parco e di tanto in tanto si ferma per raccogliere un fiore e darlo ad Alice come suo padre fa con sua madre in una foto che hanno sullo scaffale in salotto.