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Autore: Hephaestus24    03/05/2015    0 recensioni
Nathan è un ragazzo normale, con la passione per i libri fantasy. Il ritrovamento di un vecchio libro, con pagine completamente bianche, appartenente a suo nonno, lo porterà a scrivere una sua storia su quel libro vuoto e privo di significato per lui. Ma non sa, di suo malgrado, che segreti nasconde quel semplice libro...la sua unica paura, di lì in avanti, sarà la parola Fine...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-CAPITOLO 1-
Non ricordo bene perché lo feci.
Evidentemente non avevo niente da fare, o ero annoiato.
So solo che rimpiango ancora ora quel giorno.
Era una splendente mattina di sabato, mi svegliai abbastanza presto, come di consuetudine, e scesi al piano di sotto a  fare colazione.
-Per fortuna è sabato, oggi non avrei avuto per niente voglia di andare a scuola- disse mia sorella, con fare assonnato.
-Perché negli altri giorni avresti avuto voglia di andarci?- le risposi io ridendo.
I nostri genitori non ci sarebbero stati per tutto il weekend, quindi eravamo soli in casa, e le giornate erano estremamente noiose in quei tempi. Così decisi di esplorare la casa, era da tanto che non lo facevo. Uno dei posti che non avevo mai praticamente visto era la soffitta, che fin da bambino mi spaventava per il suo buio e per gli insetti che solitamente trovava la mamma quando la andava a pulire. Allora mi dissi che era arrivato il momento di “avventurarmi” per vedere se riuscivo a trovare qualche vecchio gioco di papà. Dopo un quarto d’ora di ricerche trovai un libro, di colore blu e rilegato in pelle, con i contorni dorati, all’apparenza molto antico, con sopra stampato un nome, “Nathan”, il mio nome. All’inizio guardai il libro in modo interrogativo, ma dopo lo aprii. Vuoto. Tutte le pagine erano bianche, un po’ ingiallite. Lo sfogliai fino in fondo e notai che nell’ultima pagina era scritta una parola, la parola “Fine”. Poi pensai al fatto che anche mio nonno, morto in guerra prima che io nascessi, si chiamava Nathan. I miei genitori mi hanno chiamato come lui in suo onore, nella speranza di mantenere vivo il suo ricordo. Dedussi che il libro fosse appartenuto una volta a mio nonno, quindi pensai di aver trovato un vero cimelio di famiglia. Lo presi con me e lo portai in camera mia, ragionando su cosa avrei potuto farci, se tenerlo, o prenderlo come occasione per scrivere un libro. Scrivere un libro era sempre stato il mio sogno, così decisi per questa opzione. Durante le settimane seguenti impegnai tutto il mio tempo libero nello scrivere questo libro, e ormai ero quasi arrivato alla fine. Scrissi di un ragazzo che avrebbe dovuto attraversare una terra sconosciuta e piena di pericoli come creature mostruose, vulcani e tutti gli scenari apocalittici possibili, per salvare il mondo dalla distruzione. Io, essendo una persona molto sadica, feci finire il libro con la morte del ragazzo e la successiva distruzione del mondo. Ma, appena dopo aver scritto il punto dell’ultima frase del libro, accanto alla parola fine, qualcosa di strano accadde. Cominciai a sentire un caldo soffocante, e sentii nella mia testa una voce, molto sottile e acuta, che diceva: -Hai…scelto…la tua…Fine…- Il libro cominciò a scottare e lo lanciai via perché stavo cominciando a bruciarmi le mani.
Esso cadde per terra con un tonfo sordo e cominciò a vibrare, aprendosi e emettendo una luce accecante. Di colpo, forse per lo spavento, svenni.

Mi risvegliai in un bosco, con attorno tre persone che mi guardavano in modo preoccupato. Appena riuscii a parlare dissi:
-Dove…mi trovo? E voi chi siete?- le tre persone mi guardarono esterrefatte. Uno di loro parlò: -Nathan, non ci riconosci? Siamo i tuoi amici elfi Thurgo, Horonus e Grajan! Quell’attacco di Kral deve averti fatto perdere la memoria…-
-Questi nomi…li ho già sentiti…- risposi io -voi…voi siete i personaggi del mio libro!-
-Di quale libro stai parlando? Nathan, ti senti bene? Se non ci muoviamo di qua la tribù dei golem ci troverà! Forza, alzati!- una delle tre persone, o meglio, elfi, un po’ robusto, Thurgo se non sbaglio, mi prese di forza da terra e mi mise in piedi. Mi spolverai i vestiti e dissi: -Ora ho capito…penso che il libro mi abbia catapultato nella mia stessa storia! Avete ragione, dobbiamo muoverci, devo trovare il modo di uscire da questa…questa dimensione, o qualsiasi cosa sia.-

NOTE DELL'AUTORE:
Questo è il primo capitolo di una storia che vorrei portare avanti per un po'...penso aggiornerò ogni una o due settimane, dipende dal tempo che ho di mettermi a scrivere. E' la mia prima storia, datemi dei pareri e consigli su come migliorare commentando se vi va! Grazie :D
-Hephaestus24   
   
 
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