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Autore: kazuha89    03/05/2015    3 recensioni
Per una ragazza destinata a diventare il leader della più potente famiglia mafiosa al mondo, non esiste vacanza. Altri nemici si prospettano all'orizzonte: la temutissima squadra di assassini, i Varia! ma Taya ha nella sua faresta, 7 nuove armi a sua disposizione, ovvero il tesoro della sua famiglia, agoniato però anche dai suoi nemici. Specie il loro capo, intenzionato ad avere il suo posto di decimo leader dei Vongola..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quelle lacrime incessanti, quella voce strozzata e quelle suppliche senza volto avevano fatto da padrone nei miei sogni per tutta la notte. Sommando poi che, grazie al mio nuovo cruccio, avevo dormito si e no 4 ore non consecutive, il fatto che il giorno dopo un panda un po’ smagrito e coi capelli rossi mi guardasse nauseato da dentro lo specchio del mio bagno, non mi sorprese affatto. Ciliegina sulla torta, fuori era scoppiato un diluvio da far tremare i vetri. Chissà, pensai, osservando l’acqua scorrere via dalle finestre copiosa, che non sia colpa mia, lo strano mutamento del tempo. Se, visto che ero la portatrice dell’attributo del cielo.. il mio elemento non subisse i mutamenti del mio animo in subbuglio..
 Scesi in cucina per fare colazione, e trovai i miei pargoli già a tavola intenti a spolverare frittelle con avidità. Il mio sguardo cadde automaticamente su Lambo, il minuscolo faccino quasi interamente glassato di sciroppo ai frutti di bosco.
“Mama, Lambo mangiare troppo, lui viene male a pancino!” esclamò I-pin indicando lambo, che intanto andava servendosi della chissà quantesima porzione.
“Si, mamma, Lambo in questo momento risulta primo nella classifica di quelli che potrebbero fare indigestione..” incalzò Fuuta, preoccupato.
“Usate per primi il bagno, allora..un maiale è questo, altro che mucca..” sbottò Reborn soffiando nel suo espresso per raffreddarlo. Lambo lo guardò truce.
“Lasciatelo stare..” mormorai, andando alla finestra. Reborn abbassò la tazza del caffè.
“Che tieni, mo? L’educazione dei tuoi scagnozzi fa parte delle tue mansioni..”
Scagnozzo..che odio quella parola..                                                      
“Lambo non è uno dei mie scagnozzi. Come potrebbe? ha solo 6 anni..” mormorai, mentre il cielo fuori rabbuiava ancora.
“Appunto perché è ancora piccolo, va raddrizzato subito..”
Raddrizzato? Cos’era diventata casa mia, una base militare?
“Ma raddrizzato per cosa? Sta solo mangiando, non vedo il delitto..” rimbeccai, sempre più nervosa.
“Sta mangiando troppo. Tra un po’ scoppia, e tocca scrostarlo dai muri..
“E A TE COSA IMPORTA! LO ODI, NO? QUINDI SE ANCHE MUORE, NON VERSERAI UNA LACRIMA, NO?! CHE COSA INSISTI A FARE?”
Bianchi, intenta a lavare i piatti e le pentole, si immobilizzò do colpo, come pure i bambini con la forchetta ancora tra bocca e mano. Perfino Lambo aveva desistito dal suo abbuffarsi. Reborn sospirò esasperato, scese dalla sedia e mi venne vicino.
“Ah co sta tiritera ..senti a me, Lambo stanotte combatterà, da bravo portatore del sacro anello del fulmine e guardiano della famiglia Vongola. E tu, come sua tutrice e boss, lo devi sostenere e incoraggiare..non perdere tempo a crederti  Padre Tempo solo perché le hai girate e fuori fatalità viene giù a secchie rovesce..”
“Di nuovo a rovistare nel mio cerve..No un attimo, io..incoraggiarlo? dovrei spronarlo a farsi massacrare da un sadico energumeno armato di strane armi elettriche? Dovrei incitarlo a diventare una crocchetta fritta? tu sei fuori come un geranio, Reborn, se pensi che ti darò retta. Lambo è grande circa come il mignolo di quell’animale, che ha pure alle spalle un pacco di esperienze sul campo decisamente allarmante. Se combattono lo ucciderà, Reborn, e io per starti a sentire dovrei pure fare il tifo perché ciò accada!”
“Non morirà, se combatte nella maniera che si addice all’anello che porta. Il primo guardiano del fulmine era un valente guerriero, sai?”
“Era adulto, però! Come pure quel bestione dei Varia e noialtri! Tutti qui sono abbastanza adulti da affrontare quei mostri, ma lui no! Lui no, chiaro?”
“Basta!”
Per la prima volta, vidi Reborn perdere un po’ le staffe. Più che altro, lo percepì nell’aria, che divenne stranamente statica. Reborn era davvero un esserino inquietante..
“Basta fare i capricci, non li tollero oltre. Tu devi diventare la decima leader della nostra famiglia, e non permetterò che ciò avvenga tra le lagne. Sbatti il muso su sto benedetto muro, piccirì, e falla finita na buona volta. Oggi è domenica, niente scuola. Approfitta del tempo spiccio per dare una studiata a quella montagna di polvere sotto cui stanno sepolti i tuoi libri, vai..o vedi sennò di capire dove sbagli con quella tecnica..”
Due intenti nobili, ma titanici…
“Non accetterò mai questa cosa, Reborn. E se a lambo capita qualcosa..io farò un 48, anelli o non anelli. Sei avvisato.”Detto questo, presi la porta della cucina, salì svelta le scale e mi andai a tappare in camera mia, in piena protesta. Avevo  la pelle d’oca dalla rabbia.
Che pretendevano tutti? Erano impazziti? Come potevano anche solo credere che il mio piccolo potesse andare là fuori e fronteggiare quel colosso? Nemmeno la polvere ne sarebbe rimasta..
Mi apparve nella mente un’orrenda immagine del portavoce dei Varia per l’anello del fulmine, e un’altra dello sguardo di Xanxus. Iniziai ad avere delle fitte allo stomaco, e mi infilai vestita sotto le coperte, le ginocchia sotto al mento. Dio..a stento avevo sopportato l’idea che il povero Yamamoto fosse finito in quell’impasto immondo di sangue, guerre e malavita, e lo avevo fatto solo perché avevo visto che bene o male era in grado di cavarsela, specie dopo il simpatico omaggio di Reborn, che Yamamoto un altro po’ non mollava nemmeno per farsi la doccia. Ma questa cosa era insostenibile. Quella bestia era un assassino provetto, mentre lambo la notte portava ancora il pannolino.. che razza di battaglia equa era mai quella?
E io, a sentire il maestro di vita di sotto, avrei dovuto starmene a bordo ring a fare il tifo..
Con la testa piena di macabre immagini parto dei miei nervi sfatti, mi rivoltai nel letto come una frittata fino a notte fonda, quando ormai piena di angoscia e di crampi, mi alzai dal letto e scesi in cucina, con l’intento di buttare giù del latte caldo..o del whisky..
Ma arrivata in fondo alle scale, notai la luce della cucina che filtrava da sotto la porta. Qualcuno era ancora in piedi. L’orologio segnava le due. Chi altri faceva il nottambulo a quell’ora?
Incuriosita, aprì la porta della cucina, e mi trovai davanti l’insospettabile numero uno.
“Buonasera, giovane madre..”
Rimasi lì per due e otre secondi, poi sospirai.
“Beh, buonasera a te..lambo adulto.”
La versione sedicenne del più piccolo dei miei pupilli era ai fornelli, intento a mescolare una fumante pentola di latte aromatizzato al miele, in un elegante pigiama a macchie di mucca e pantofole col pelo. Io presi una sedia, annusando avida l’aria.
“Neanche a saperlo, ne ho messo su in più. Favorisci, giovane madre?”
“Ben volentieri, grazie..” dissi, e lambo verso il liquido bianco ambrato in due tazze, la sua ovviamente a macchie. Il latte caldo fu un toccasana, e mi lasciò un piacevole boccato di fiori.
“Come mai da queste parti?” chiesi.
“Non ne ho idea. Volevo scaldare del latte per aiutarmi a dormire e sono finito qui. Da piccolo dormivo male, quindi può essere che sia caduto dentro il 10 years cannon..”
Si beh, niente di scioccante. Quando Lambo voleva dormire nel letto con me, la mattina lo trovavo nei posti più impensabili, comodino compreso.
“Come mai facciamo le ore piccole, giovane madre?” chiese lambo frugando in dispensa a caccia di biscotti.
“Reborn..” ringhiai, pescando con un cucchiaio i fondi di miele dalla mia tazza.
“E quando mai..” rispose lui, allontanando schifato dei dolcetti color pervinca, certamente opera di Bianchi.
“Quel bambino ha voglia di farmi impazzire.. si è messo in testa di farmi battagliare col figlio psicotico del nono, e i suoi compagni di merenda freschi di manicomio, invece, dovranno sfidare i miei amici..compresa la tua baby versione. L’ansia mi sta spedendo al creatore..”
“Tu pensa..” rispose lui, annoiato. Lo osservai.  Frequenti erano le occasioni che avevo di vedere Lambo adulto, per colpa del 10 years cannon che vagava per casa come un oggetto di tutti i giorni, ma non duravano che un pugno di minuti privi di significato. Tuttavia, guardandolo, potevo scorgere in lui ben pochi tratti del carattere del terremoto che ronfava sopra le nostre teste mentre parlavamo. Ma la luce smeraldina nei suoi occhi era la medesima, anche se decisamente offuscata. Vedevo chiaramente qualcosa di strano nel suo modo di fare..una nota stonata che nel piccolo lambo non avvertivo. Crescendo, aveva acquisito il gusto per l’eleganza e la cura di sé stesso, ma in qualche modo..sembrava divenuto ombroso e distaccato, nei miei confronti.
“Sono seria, lambo..”
“Si, ci credo. Parli del conflitto per gli anelli della famiglia Vongola, giusto?”
“Tu..tu sai degli anelli?” esclamai, colpita.
“Più o meno. L’ultima volta che sono stato qui, ho trovano un messaggio per me..e c’era uno di questi anelli annesso..”
Papà..il suo zampino era ovunque!
“..E queste..”
Lambo 15 mi tese un paio di vecchie corna. Erano visibilmente vissute e logore.
“Mi stanno, ma non so cosa significhino. E poi..francamente tutte queste crepe mi sembrano un brutto segno..”
“Lascia stare per ora queste corna antiche, e vai al sodo!” dissi, posando le corna da una parte. Se Lambo adulto sapeva qualche dettaglio in più sugli scontri, gli esigevo. “Mi preoccupano tutti gli scontri, ovviamente, dato il calibro del nemico, ma quello di lambo..beh il tuo in prati..in prati..
Un pensiero mi aveva appena attraversato il cervello, come un ferro da calza conficcato nelle tempie. Fissavo lambo adulto. E pian piano il mio stomaco si rilassava.
“Tu..” mormorai, e mi pervase un eccitazione palpabile. “Tu! Tu sei la soluzione!”
“La soluzione a cosa, giovane madre?”
“Ai miei problemi. Domani notte, il guardiano del fulmine dei varia sfiderà il guardiano del fulmine dei Vongola, ossia Lambo Bovino. Lo scontro ci sarà, è inevitabile, ma con un piccolo cambiamento del programma: Lambo Bovino scenderà in campo..ma non il bambino..l’adulto!”
“Prego?” chiese Lambo adulto, il biscotto sospeso sulla tazza.
“Come ‘prego’, non ci arrivi? è perfetto! Tu sei Lambo Bovino quanto quello di sopra. Solo che tu, a differenza, sei capace di difenderti e sei adulto! Combatterai la battaglia degli anelli al posto del piccolo lambo, salvandogli cosi la vita!”
Lambo parve capire, e annui.
“Ah capisco, certo, un ragionamento molto logico, giovane madre..”
“Vero o no? Sono un genio! Tu sei molto più adatto di baby lambo, è ovvio. Tener testa a quel bestione per te sarà più facile..”
“Eh si, già, certo..neanche morto.”
Posai la tazza ancora gaudente. Poi realizzai l’ultima frase della conversazione.
“Prego lo dico io, stavolta..”
“Neanche morto, ho detto..” ripeté lui tranquillamente. Fissai lambo sgomenta per quello che mi parve un quarto d’ora. Poi, riacquistai la parola.
“Tu..mi stai dicendo..mi stai dicendo che vuoi lasciare che il te bambino venga ammazzato?”
“No.. ti sto solo impedendo di fare una sciocchezza, giovane madre. Perché la tua idea..è solo un bel granchio..”
Lo guardai allibita.
“Dove sarebbe l’intoppo nel mio piano, sentiamo..” sbottai, incrociando le braccia.
“L’intoppo, mia giovane madre, sta nel fatto che non hai tenuto conto di un piccolo tuttavia non marginabile dettaglio..”
“Ovvero?” incalzai.
Lambo sorseggiò pomposo il suo latte.
“Ovvero..se tu adesso, per esempio, prendessi da uno dei cassetti un oggetto tagliente come la lama di un coltello e sfregiassi il musetto del me bambino..cosa accadrebbe al mio di viso?
Riflettei un istante.
“Beh..immagino ti resterebbe il segno o la cicatrice..”
“Corretto. E così sarebbe anche viceversa, no? Le sue ferite sono le mie..le mie ferite sono le sue. Se io domani notte combatto, e disgraziatamente perdo la vita..anche la candela del piccolo Lambo perderà la sua fiammella. Quindi..”
Mi prese le mani tra le sue con enfasi.
“Domani notte, per nessun motivo la mondo, devi permettere che baby lambo usi il cannone per evocarmi, giovane madre. Le conseguenze sarebbero terribili..”
Lo guardai. Lo guardai e basta..ma lo feci cercando con uno sforzo titanico di non scavalcare il tavolo, e tirargli il collo come alle galline..
“Lambuccio..” ansimai, bollendo come una pentola di fagioli su una stufa, dal nervoso.
“Si, giovane madre?” rispose lui tranquillo, come se il caso non fosse il suo.
“Dimmi un po’, amore di mamma… mi hai preso per scema?”
“No, affatto, sei sempre stata molto acculturata, per quel che ne so io.. perché dici?”
“Perché vuoi a tutti i costi farmici passare, razza di paraculo! Se baby lambo domani notte muore, tu ci rimetti il pelo! Se invece muori tu, a lui non scenderà nemmeno il sangue dal naso. Ergo..tu non vuoi combattere non per proteggere la tua infante e indifesa controparte, ma per parare il tuo ingrato sedere!”
Lambo mi guardò scocciato. Poi notando il mio sguardo incenerente, sbuffo scocciato.
“Uff..Non mi piace sentire dolore, va bene?..”
Ero senza parole. Chi aveva allevato tanta ingratitudine in quel ragazzo? Chi diavolo lo aveva educato a infischiarsene del suo prossimo in quella maniera?
“Beh..fa niente!..” dissi, attraversata da un altro pensiero. “ Tanto mi è appena venuta in mente una cosa. Tu resti comunque una soluzione, per me. Tu..sei la prova che domani Lambo non morirà sotto la corrente di quell’energumeno. Se lui fosse morto..tu non saresti qua, no?”
“E chi te lo garantisce?” rimbeccò lui, vagamente divertito. “Io sono Lambo del futuro..ma quale futuro? Francamente questa storia del figlio del nono, degli anelli e di me che combatto contro un assassino grosso come un rinoceronte, mi giunge nuova..”
Sbarrai gli occhi.
“Niente anelli? Niente scontri? Ma..magari eri piccolo, e hai rimosso..”
“Vedi anelli Vongola, qui?”
Lambo mi tese le mani. Non portava l’anello. E dire che la sua baby versione era morbosamente gelosa di quel malefico gingillo.
“Visto? Spiacente, non posso aiutarti in nessuna maniera. Non serbo alcun ricordo di questa storia, e tu non ne hai mai fatto accenno, quindi..”
Si alzò in piedi.
Bene, io vado, il mio tempo sta per finire. Le corna le lascio, ho idea che portino male..ah, tieni bene in mente di ricordare al baby me di non toccare il cannone durante la disputa, per cortesia..”
 “Cosa sei diventato?” mormorai senza nemmeno accorgermene. “Rischieremo tutti la vita in questa storia, te compreso..e la cosa non ti tocca? No.. Io non posso averti cresciuto così...”
 Fu allora che, per la prima volta da che lo conoscevo, Lambo adulto abbandonò la sua espressione annoiata, che fu sostituita da uno sguardo scuro. Non era rabbia normale, però, la sua. Era più che altro..rancore.
“No, infatti..ma nemmeno l’hai fatto in nessun altro modo. Vedi, tu non mi hai cresciuto male, giovane madre..non mi hai cresciuto affatto. Per quanto riguarda l’educazione dei tuoi cosiddetti figli, I-pin aveva il suo maestro, Fuuta è cresciuto sotto l’ala protettiva di Bianchi e.. la mia educazione è puramente e quasi del tutto autodidattica..”
Posò la tazza con una percettibile veemenza.
“Io ci sono sempre per te, non inventare storie..” replicai, ferita.
“Si..ma nella maniera sbagliata, però. Vedi, da bambino io avevo lo spirito del guerriero come tutti nella famiglia Bovino. Ma poi sono stato affidato a te, e tu mi hai messo sotto una campana di vetro, impedendomi di sfogare il mio estro, che alla fine ho finito per tacitare. La mafia e tutto il resto hanno perso interesse ai miei occhi, visto che tanto non mi ci potevo avvicinare, e alla fine ha smesso di importarmi dei combattimenti o della famiglia. Una pianta che mai vede il sole, giovane madre..alla fine muore.”
Detto questo,l’usuale botto che precedeva lo scambio dei due lambo arrivò a rompere il silenzio,e il piccolo lambo caracollò assopito sul tavolo, a mo’ di fruttiera.
 Decisamente frastornata dagli eventi, terminai di bere il mio latte caldo,sciacquai le due tazze e riportai il pargolo nel suo lettino, pensierosa. Rimboccandogli le copertine pezzate, la mia mano indugiò tra i suoi riccioli bruni, e una delle mie dita per caso si infilò nel suo anello Vongola, l’anello del fulmine.
Sbagliavo davvero io? Lambo era davvero cresciuto in quel modo indecente per colpa delle mie eccessive premure? Ero io..che avevo tolto il sole a quella pianta?
Non mancava di fiducia in sé stesso, a vedere come badava al suo aspetto e curava il suo look. Eppure era infelice, insoddisfatto..rancoroso.
Dirmi che alla fine il suo ruolo nella mafia aveva perso il suo fascino era certamente una maschera, una soluzione da lui adoperata per salvarsi la faccia.
Dire che la mamma gli vietava di partecipare era un tantino umiliante, in effetti..
“Piccolo mio..” mormorai strofinando piano il mio naso contro una delle sue paffute guance rosse. “E’ davvero così importante per te, la mafia?”
Lui per tutta risposta schioccò la lingua.
“si, mamma..” borbottò. “Lambo.. è un killer..”
Si rigirò sul fianco, agguantò il braccio di Fuuta a mo’ di koala e riprese a russare beato.
Sorrisi, felice e amara. Vero, io odiavo la Mafia e la sua anima marcia, ma che diritto avevo di vietare a Lambo di seguire il sentiero che amava, di essere quello che voleva?
No, pensai uscendo in punta di piedi dalla stanza dei piccoli e chiudendo piano la porta alle mie spalle: Lambo diverrà l’uomo che sogna di essere. E io lo avrei sostenuto. E niente deleghe. Sangue o no, la madre di Lambo..rimanevo io.
“Lambo! Non correre sotto l’acqua, ti si è aperta la mantellina, Lambo!!”
La sera del combattimento, neanche a manifestare il suo disappunto a riguardo, il cielo di Giotto Vongola, era più nero che mai e pioveva che dio la mandava. L’aria era elettrica come una presa di corrente e mi arricciava i capelli.
“Cavolo, che tempo da lupi!” sbottai, riallacciando la mantellina da pioggia sotto al mento di Lambo, tastandogli col dito i calzini per sentire se erano ancora asciutti nonostante i tremila tuffi nelle pozzanghere per testare i nuovi stivaletti antipioggia, regalo di Haru e Kyoko.
“Tempo ideale per il guardiano del fulmine invece..” commentò Reborn, sollevando il bavero della sua minuscola giacca nera.  “Leggenda vuole che il primo guardiano del fulmine, il più giovane dei guardiani del primo, desse il meglio quando il tempo dava il peggio. Pare che possedesse un tipo di pelle molto particolare, simile al cuoio animale, capace di attirarsi addosso i fulmini, inglobarli e farne energia da usare in battaglia. Lo chiamavano.. elettrocuoio. Si, era un ossicino bello duro, o’ picciotto..”
“Tzè, dubito fortemente che il nostro, di guardiano del Fulmine, possa fare una cosa simile..” borbottò Gokudera schivando una schizzata di Lambo diretta ai suoi jeans nuovi.  “Però non si può mai dire se ha ereditato la pellaccia dura dal suo avo.. ok, io dico di parcheggiarlo sotto il diluvio con una pentola in testa, e aspettare di vedere che succede quando si fulmina..”
“Gokudera, mangia un po’ di zucchero, oltre al veleno..” sbottai, tirando la catena del suo portafoglio.
“Dai, dai, io sono certo che il piccolo toro qui, ha il suo asso nella manica!” Esclamò radioso Yamamoto. Quel frigorifero con le gambe ha i minuti contati, eh champ!”
Lambo diede il 5 a Yamamoto con aria sfrontata.
“Ah vedo che almeno tu, Yamamoto, hai naso per il vero talento. Certo, naturale! Bakadera è solo invidioso..”
Gokudera, per tutta risposta, gli strappò un cornino dalla testa.
“Mamma!” protestò Lambo, furioso.
“Invidioso, eh? Te la do io l’invidia, bistecca ambulante..”
Estrasse dai jeans un pennarello nero a punta grossa, e scarabocchiò rabbioso sulla parte larga del corno le parole: STUPIDA MUCCA! Poi, soffiò soddisfatto per far asciugare bene l’inchiostro, e riagganciò malamente la sua opera tra i boccoli di Lambo, che lo incenerì con lo sguardo e prese a mitragliarlo di caramelle e giocattoli pescati tra i capelli. Nella mischia, volarono fuori due oggetti strani: delle corna. Ma non piccole e bianche come quelle del piccolo lambo. Erano lunghe, ingrigite, spellate e piene di piccole ammaccature e crepi. Un attimo..le corna di Lambo 15! il dono senza senso di mio padre coordinato all’anello del fulmine.
“E queste, da dove escono?” chiesi rigirandomi le corna tra le dita.
“Boh..papone Iemitsu ha detto che le ha perse un mio vecchio amico. Tientele, non mi piacciono..” fu La risposta di Lambo. Io sospirai, e me le misi in tasca. Appena possibile, le avrei riconsegnate al mittente. Era evidente che per Lambo, grande o piccolo, quel cimelio non aveva significato. Un vecchio amico, pensai..chi poteva mai essere?
Ma non mi fu concesso molto tempo per pensare, perché qualcosa irruppe con irruenza nel temporale. L’esponente del fulmine dei Varia, era arrivato. Alle sue spalle, i suoi compagni a fare da spregevole pubblico.
“Sono qui da ore, e mi sono stufato di aspettare..” fu il suo torvo commento osservando Lambo, che a quella orrenda vista, si era nascosto dietro i muscolosi polpacci di Ryohei, e ora spiava torvo il suo imponente avversario.
“Come sta lussuria?” chiese Ryohei raccogliendo lambo da terra per farlo sedere sulla sua spalla. Mi commosse, quel quesito. Raro come unico, uno sportivo così.
“Oddio, probabilmente morirà in serata, se tutto va bene..” sibilò perfido il tipo con la coroncina e il sorriso folle. Sembrava un principe scappato da un manicomio
“Per carità, hai una vaga idea di quanto tocca sborsare, per un maledetto funerale?” protestò la bambina col cappuccio sul viso, dall’alto della mano del mostro di ferro. Ryohei era agghiacciato.
“Oh non farne una tragedia, ora. E’ colpa sua se non è stato in grado di ammazzarti per tempo, in fondo..“ disse il principino schizzato, ridendo in maniera ebete.
Yamamoto posò la mano sulla spalla di Ryohei, e lo tirò indietro.
“Bestie..” mormorò il pugile. Yamamoto annui, respirando profondo come un bisonte prima della carica. Lambo iniziò a manifestare impazienza nel suo nido di muscoli, così Ryohei lo fece scendere.
Gli sfilai via la mantellina e gli sistemai le corna. STUPIDA MUCCA brillò nel riflesso dei lampioni.
“Tremi, mammina, perché? ”mi chiese Lambo, ridacchiando. Mi sforzai di mantenere un tono tranquillo.
“Eh..si..mammina trema..perché ha paura che lambo faccia troppo male all’omone cattivo..”
Quanto può essere ipocrita, l’amore di mamma..
Lambo annui, comprensivo.
“Rilassati, Lambo sa quando deve fermarsi..”
Deglutì. Mi sentivo un riccio di castagna in gola.
“Si..Lambo, ascolta bene mammina ora, per favore..”
Mi inginocchiai sul terreno bagnato per mettere i miei occhi in linea d’aria a quelli del mio piccolo guerriero.
“Lambo..mammina, lo sai, ha tanta.. tanta fiducia in te. Però..mammina non vuole che tu finisca per farti male. Io so che sei bravo, non occorre dimostrare niente, capito?”
Lambo rimase lì a fissarmi uno o due secondi. Poi sospirò, esasperato.
“Mammina, sei troppo fifona!” ridacchiò. “Lambo non ha bisogno di dimostrare quanto è bravo, sai? Lo sanno già tutti. Lambo non ha rivali..è invincibile!”
Detto questo, scivolò via dalle mie dita, diretto verso il ring costruito per la sua sfida, mentre un tuono assordante sfondava il silenzio di quella notte carica di tensione, come se, da lassù, persino il primo guardiano del fulmine stesse sollevando protesta a riguardo.
“Rilassati, scricciolo..” mi sentì mormorare alle spalle. Mi voltai. Yamamoto si era appoggiato alla mia schiena col busto,e mi fece un fugace occhiolino. “Al primo segno fuori posto, ci metto un secondo a saltare su quella pedana. Vediamo se riesce a friggere ancora qualcuno, tagliato a fettine come un arrosto..”
Io annui, stiracchiando un sorriso.
“Mamma, come si gioca con questi cosi?”
Lambo mi aveva chiamato, indicando il pavimento del ring. Mi avvicinai incuriosita. Il ring del fulmine era pressoché uguale a quello costruito per il combattimento tra i guardiani del sole. Tuttavia, per tutto il perimetro della piattaforma destinata al movimento dei combattenti, nel ring del fulmine correva una sorta di reticolato di cavi elettrici, formando un disegno geometrico simile alla tela di un ragno esagonale. Nei punti in cui c’erano gli angoli dell’esagono e al centro, spuntavano dal terreno dei lunghi piloni, simili ai pali che sorreggevano i fili dell’alta tensione. Coprivano quasi tutto lo spazio disponibile, non c’era modo di muoversi sul ring senza camminarci sopra. Lambo indicava proprio uno di quei cavi.
“Non lo so, tesoro..” risposi, dubbiosa. Perché quei cavi? A cosa servivano?
“Sta per avere inizio il combattimento per l’eredità dell’ anello e la carica di guardiamo del fulmine..” esclamarono tra i tuoni le ragazze Cervello, facendomi sussultare. Oh mio dio..facevano davvero sul serio! Lambo..
“Levi a Than VS Lambo..che la battaglia abbia inizio!”
Levi a Than si fece avanti, ringhiando come un cane rabbioso. Lambo, dal canto suo, continuò imperterrito a stuzzicare quegli strani cavi. Poi, dal nulla un fulmine cadde dal cielo colpendo in pieno uno dei pali eretti in quello strano reticolato. Vidi la corrente elettrica sfrecciare per tutto l’esagono di cavi, fino a ricoprirlo tutto. Levi a Than spiccò un balzo schivando l’onda elettrica per un soffio, ma Lambo non fu altrettanto scaltro.. e finì folgorato.
“No!” urlai, mentre Yamamoto mo voltava verso di lui nascondendomi il viso nella sua spalla. Avvertì il mio gigante buono tremare di rabbia, sebbene il suo viso fosse disteso e calmo.
“Che..cazzo c’è in quei maledetti cavi?” ruggì Gokudera.
“Il ring creato per questa battaglia contiene sette parafulmini, collegati a un reticolato di cavi elettrici. Ogni fulmine che colpisce un parafulmine viene potenziato e fatto scorrere come corrente elettrica all’interno del reticolato di cavi, spargendosi per tutto il perimetro del ring, folgorando all’istante chi viene colpito..” gli rispose distrattamente una Cervello.
“Beh, direi che qua abbiamo finito..” borbottò Levi a Than. “Non occorre neanche controllare..è una bistecca alla brace, ormai..”
Mi sento annodare le corde vocali in gola. Ma prima che potessi fare qualsiasi cosa, Lambo improvvisamente prese a strillare come un aquila, e mi bloccò: era..vivo?”
“Oh bene, finalmente la creatura da soddisfazioni!” commentò Reborn, gaudente. “Ben tornato tra noi..elettrocuoio Vongola”
Elettrocuoio Vongola… il primo guardiano del fulmine! Il mio Lambo..allora era davvero l’edere dell’anello del fulmine! Ben, ora ci credevo anche io: il mio piccolino poteva farcela!
“Oh bene, mancava giusto un po’ di benzina sul fuoco, tanto perché c’era bisogno di far arrabbiare ancora di più Levi, vero mocciosa?” Commentò l’uomo con la coroncina in testa. “Bene che basta un niente per farlo rosicare come un tarlo, ma va beh..”
“Zitto, accorceremo notevolmente i tempi in questa maniera. Impiegherà meno ad ucciderlo, se si incazza sul serio. La sua gelosia ragiona più di lui..”
“Si, mi pare che l’ho sentita, questa solfa sui varia, tempo fa..” commentò Reborn. “I Varia, con i loro caratteri, pare che rispecchiano i sette vizi capitali. Invidia, gola, ira e via discorrendo. Beh, a quanto pare sta centrale elettrica ambulante rappresenta l’invidia..”
In..invidia? invidiava Lambo per l’unica remota risorsa che forse poteva essergli utile contro di lui? Ma quanto bacato lo aveva il cervello, quello li?
Lambo intanto, calmato il momentaneo piagnisteo, si rimise in piedi, un po’ annerito e bruciacchiato, si leccò una mano e spense la punta della codina da mucca del suo costume.
“Mamma..” bofonchiò, avvilito.
“Non fa nulla, mamma te lo compra nuovo, il costumino, tranquillo!” gli risposi, rincuorata. Se aveva fiato per i capricci, significava che stava bene. Levi però non parve gradire molto la cosa, perché partì all’attacco. Estrasse uno dei suoi ombrelli neri elettrificati e mandò una scarica elettrica dritta al petto di Lambo, che spinto dalla forza d’urto fu catapultato via. Atterrò malamente di testa sul pavimento, e rotolò su un fianco. Fortunatamente, il suo elettrocuoio ebbe la meglio anche sulla seconda scarica, salvando il piccolo Lambo da morte certa. Lui però, stavolta perse del tutto il controllo, e in preda al pianto a dirotto, frugò convulso tra i suoi ricci, dove poco dopo, vidi spuntare in piccolo 10 years cannon. Mi prese un colpo. No, lambo 15 me l’aveva vietato, non doveva essere evocato! E poi..con quell’orribile modo di fare che aveva da adulto, se anche fosse apparso, non avrebbe comunque fatto niente per i Vongola.
Ma non feci in tempo ad aprire bocca per ammonire la decisione di lambo, che ormai il colpo era partito. La consueta coltre di fumo rosastro si sparse sul ring, e una volta che si fu diradata..eccolo la, la versione quindicenne di Lambo Bovino. Ai suoi piedi, la catenina con appesa la metà dell’anello del fulmine, schizzata via dai capelli del piccolo lambo.
“Fantastico..” sospirai. “Lui non voleva tutto questo. Non mi aiuterà mai..”
“Hei, sgualdrine, avete il prosciutto sugli occhi?!” sbraitò Squalo furibondo. “Hanno sostituito l’avversario di Levi, fate qualcosa, cazzo!”
“Affatto..” fu la risposta apatica di una delle ragazze Cervello. “Che sia vecchio o giovane, rimane sempre la stessa persona, ovvero lambo Bovino, il guardiano del fulmine scelto da Iemitsu Sawada..”
Squalo sputò verso le Cervello, avvelenato. Lambo, dal canto suo, si tolse annoiato la polvere dai vestiti, osservando il suo avversario, le sopracciglia appena aggrottate.
“Scusami..” dissi, evitando i suoi occhi color smeraldo. “Il piccolo Lambo ha agito d’impulso, non sono riuscita a fermarlo..”
“Nessun problema, giovane madre..” rispose lui, e per la prima volta, lambo 15 mi sorrise. Uno sfuggente, ma dolce sorriso. Raccolse elegantemente la catenina con l’anello dal pavimento, e se lo mise al collo.“Hai bisogno di me, giusto? Non mi pare di essermi mai tirato indietro, in questi casi, no?”
Era vero. Quella volta contro gli sgherri di Mukuro, lambo 15 e i-pin 15 salvarono le mie amiche dal pericolo di quegli assassini disgustosi.
“Lo so che posso sempre contare su di te..piccolo mio.” Risposi. Lui si agitò appena, visibilmente imbarazzato. Poi, il suo sguardo cadde su Levi, e i suoi occhi smeraldini s’incupirono.
“Molto fine da parte tua alzare le mani su un bambino e far piangere una ragazza, complimenti. Beh, caro mio, è decisamente il caso di insegnarti un po’ di educazione..”
Lambo 15 si fece avanti, serio come mai lo avevo visto.
“Puoi alzare la voce quanto ti pare, hai poco fiato da sprecare con me. Puoi essere bravo quanto ti pare. Ma io..io sono nato per essere una star!”
Detto questo, con un gesto fluido delle mani, estrasse dalla giacca due corna ambrate, e le piantò ai lati della testa. Il cielo parve apprezzare questo gesto, perché mando scariche elettriche dritte verso quelle corna. Lambo parve gradire molto lo scorrere della corrente sotto la sua pelle.
“Il fulmine, potente e distruttivo, si abbatte sugli avversari con foga ed energia, incassando i loro colpi come un parafulmine, facendone energia per sé. E bravo scassaminchia, finalmente hai un buon motivo per essere venuto al mondo..” gongolò Reborn.
Levi perse il controllo. Iniziò a bombardare Lambo da tutte le direzioni, mentre lambo rispondeva a tono scaricando dalle sue corna scariche elettriche da illuminare tutto il tetto. Improvvisamente però, Levi raggruppò più raggi elettrici dai suoi ombrelli neri, e ne diresse tre o quattro contemporaneamente contro Lambo 15, mirando al suo cuore. L’urlo di lambo 15 fu agghiacciante, e nel mio petto percepì un dolore allucinante, tanto forte che Yamamoto dovette sorreggermi.
“Lam..bo!” esalai. Reborn digrignò i denti.
“Male. L’elettrocuoio tiene fino a un certo punto. Se il voltaggio è troppo forte, quello salta per aria..”
Lambo cadde a terra, fumante come una sigaretta, e guardò terrorizzato Levi, che godeva alla vista del suo avversario in difficoltà. Le lacrime iniziarono a scorrere sul viso di lambo 15, che cercò il mio sguardo.
“Giovane madre..non ce la faccio!”
E detto questo, prese a correre verso di me. Ma nel tragitto, inciampò nel 10 years cannon..e inavvertitamente, partì un colpo, prendendolo in pieno.
“Lambo!” urlai, portando le mani alla bocca. Non era mai successo che Lambo 15..usasse il cannone! Un momento..cosa succedeva se Lambo 15 usava su se stesso il cannone?
Il solito fumo rosa si sparse ovunque. Poi, all’improvviso, mi senti scorrere nel corpo, un brivido di elettricità statica da rizzare i capelli in testa. Mi guardai le braccia. Pelle d’oca ovunque. Cosa stava succedendo. Perché..perchè avevo la sensazione che stesse per succedere qualcosa?
“La..Lambo?” chiamai, senza sapere perché lo avessi fatto. Poi, il fumo si sperse..e il mio cuore ebbe un sussulto. Là, in piedi nel punto in cui prima stava lambo 15..c’era qualcuno che non avevo mai visto in tutta la mia vita..ma che assurdamente, sentivo di conoscere. Aveva un lungo cappotto color caramello in quella che sembrava pelle bovina, lunghi capelli neri con due sottili treccine sulle spalle, guanti senza dita in cuoio nero, una maglietta bianca, pantaloni di pelle nera e stivali alti dello stesso materiale del cappotto. Era bizzarro come tipo..ma nell’insieme era anche bellissimo!
Afferrò al volo la catenina con la metà dell’anello del fulmine, e la stinse nel pugno. Lo senti sospirare profondamente.
“Questo non sembra un sogno, però tutto mi manda a uno dei miei più malinconici ricordi. E’ passato molto tempo dall’ultima volta che fui evocato dal 10 years cannon..”
C’era una nota triste nelle sue parole. Triste, ma familiare. La sua voce era morbida e vellutata come quella di..oh dio..possibile che lui fosse..Lambo..da 20 anni nel futuro?
“L..Lambo?”
Tutti si voltarono sconvolti verso di me. Compreso lui, che mi guardo stralunato come se avesse davanti un unicorno parlante. Lo vidi voltarsi e avanzare lento verso di me, la mano tesa. Gokudera si mise sul chi vive, ma io non percepivo pericolo, per cui andai incontro a quella strana figura, e intrecciai la mia mano alla sua. Lo senti stringerla quasi spasmodicamente, come una gola riarsa golosa d’acqua. I suoi occhi incontrarono i miei, e ogni dubbio svanì come una bolla di sapone. Quel bel verde smeraldo, sebbene offuscato da un estranea ombra di malinconica tristezza..per me era inconfondibile.
“Si, non posso sbagliarmi. Tu..sei il mio piccolo Lambo.”
Lambo mi sorrise.
“Madre..da quanto tempo non sento il suono della tua voce..”
Portò elegantemente la mia mano alla sua bocca, e la sfiorò dolcemente. Impercettibilmente, mi parve di sentirlo tremare. Perché era cosi strano? Cosa lo rendeva cosi triste?
Indugiò qualche secondo a contemplarmi, adorante, poi però si voltò verso levi, e lo vidi scurire in volto.
“Dopo tanto tempo piangerei di gioia alla vista di mia madre, seppure sia una sua versione bambina, ma mi sembra che non ci sia tempo sufficiente per questo..”
Fece qualche passo verso Levi. Ad ogni alito del suo respiro, l’aria si riempiva di energia statica. Cos’era diventato il piccolo Lambo..in 20 anni?
“Il viso di mia madre è rosso, significa che ha pianto. Se è colpa tua..la pagherai cara.”
Levi lo ignorò completamente, e lanciò di nuovo i suoi ombrelli elettrici.
“Lambo, fa attenzione! il voltaggio di quegli affari è troppo alto persino per il tuo elettrocuoio!Rimarrai carbonizzato se ti colpisce, scappa!”
Ma le mie urla arrivarono tardi. Il concentrato di fulmini attirato dagli ombrelli neri di Levi colpì in pieno Lambo, che si illuminò a giorno. Levi sorrise soddisfatto, e voltò le spalle al suo avversario mentre ancora ardeva di scariche elettriche.
“Vorrei che il boss mi avesse visto..” borbottò. “Ora non ho nulla da invidiare a nessuno..”
“Beh, mi spieghi dove stai andando, adesso?non hai finito, qui..”
Levi ebbe un sussulto, come pure io. Lambo aveva parlato dall’interno del fascio elettrico. Un istante dopo, notai qualcosa di assolutamente incredibile. L’elettricità scagliata contro Lambo non solo non lo aveva ferito, ma si era posata su di lui come tanti fiocchi di neve, che pian piano venivano assorbiti dalla sua pelle.
“Piccola madre, apprezzo la tua apprensione nei miei confronti, ma.. non sono decisamente più un bambino, ormai..”
Detto questo, piantò il pugno per terra con forza, e in un bagliore accecante, la corrente elettrica appena scagliata da levi schizzò fuori dal corpo di Lambo, gli percorse il braccio, usci dal pungo e scorse nel terreno sparpagliandosi per tutto il reticolato di cavi. Lambo ridacchio sotto i baffi.
“ormai, piccola madre, ogni forma di elettricità mi scivola tra le dita come il pelo di un soffice gattino. La mia pelle.. in 20 anni l’ho fatta diventare l’elettrocuoio perfetto. E tutto questo..grazie ai tuoi incoraggiamenti, piccola madre..”
Se non fosse che il tempo era spiccio, sarei andata là in mezzo e me lo sarei mangiato di baci. Il mio piccolo lambo..in 20 anni aveva fatto di se stesso una leggenda! E cosa ancora più bella.. aveva acquisito fiducia in sé stesso..grazie a me!”
“Sono fiera di te, tesoro mio!” gli dissi, applaudendo.
“Grande, champ!” gridò Yamamoto, entusiasta.
“Spaccagli il culo, scemucca!” sbraitò Gokudera.
Lambo si grattò il naso, imbarazzato.
“Basta, non mi fate arrossire o questo qui non mi prenderà più sul serio. Anche perché non sarà facile come sembra vincere. Certo, se avessi le mie vecchie corna, sarebbe un altro discorso..”
Vecchie corna? Ma..allora..
 “Prendi!” urlai, e lanciai le corna nel ring. Appena le vide, Lambo s’illuminò.
“Oh..ora si che ragioniamo..”
Scambiò svelto le corna. Sistemandole tra i capelli, le crepe sulla loro superficie si infransero, scoprendo alla luce dei lampi..le parole scritte da Gokudera pochi minuti prima! Ma come era possibile?
“Le mie corna fortunate, non mi hanno fatto perdere nemmeno uno scontro, da che ho memoria. Le parole dello zio Gokudera mi hanno protetto fin da quando ero bambino..”
Nel cielo saettarono fulmini uno dietro l’altro.
“Il cielo pare esultare alla vista delle nuove corna di lambo. Il primo guardiano del fulmine sta salutando il suo erede, senti a me..” commentò Reborn, un sorriso da un orecchio all’altro. Lambo annui.
“ora si..che posso usare la mia vera potenza..”
Un fulmine enorme si abbatté su Lambo, ma fini per essere assorbito dalle sue corna. Lambo brillò come la stella più bella del firmamento.
“Bello, non si usa mai due volte la stessa tecnica. La tua versione mocciosa ci ha già provato cinque minuti fa..”
Ma lambo non lo stette a sentire. Caricò a testa bassa verso il suo avversario, le corna che sputavano lingue elettriche.
“Bello..” replicò lambo quando fu a un metro da Levi. “quello era il vecchio me..”
Levi era spacciato, lo potevo leggere i quei suoi occhietti malvagi. La scarica di lambo lo avrebbe fritto, poco ma sicuro.
“Ritirati e dai l’anello a mia madre..” mormorò lambo, le sue corna a sfiorare il viso di levi “Arrenditi.. sono io il guardiano del fulmine..”
Ma le parole morirono nell’aria incomplete. Perché dal nulla, facendomi letteralmente crollare sulle mie gambe, da una nuvola di fumo rosa..apparve lambo 5. Il tempo a nostra disposizione era finito.
Ciò che venne dopo fu cosi veloce che anche adesso non saprei dire cosa di preciso accadde. L’unica cosa che riesco a ricordare è una manciata di flash: il viso colpo di perversa gioia di levi, la sua mano attorno alla testa del piccolo lambo. Un fascio di luce, il tonfo di qualcosa di piccolo che atterra inerme ai suoi piedi. Poi delle urla, forse Yamamoto e Ryohei. Delle volgarissime imprecazioni, sicuramente Gokudera. Poi ricordo uno sparo, seguito subito dopo da una vampata di calore per tutto il mio corpo. Ricordo la rabbia bollire nelle mie vene. Bollire come il ferro fuso. Ferro di quei maledetti parafulmini, che bolliva e colava tra le mie dita, fuso dalle mie fiamme. Ricordo le cervello che mi accusavano di infrazione del regolamento pretendendo il mio half ring del cielo. Ricordo la mia mano al mio petto che strappa via la catenina e la scaglia contro di loro.
Sforzandomi, forse riuscirei a ricordare altro, ma una cosa sicuramente è ben vivida nella mia memoria: ricordo Ryohei che raccoglie Lambo da terra, lo ricordo sbiancare..e lo ricordo precipitarsi verso le scale con il bambino in braccio, urlando come un matto: DOBBIAMO ANDARE ALL’OSPEDALE, DI CORSA..LAMBO NON RESPIRA!
  
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