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Autore: Em_    03/05/2015    5 recensioni
Elena Gilbert è una specializzanda in chirurgia del primo anno. Suo padre è il primario e anche sua madre lavora lì.
Qui ritrova i suoi vecchi compagni e amici e scopre con gioia che saranno i suoi nuovi colleghi.
Tutto sembra andare bene finché, la sera del ricevimento per i nuovi arrivati, compare qualcuno dal passato di Stefan ed Elena.
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Dal testo: «Ehi, Stefan? Terra chiama Stefan!» gli dico ridacchiando.
Lui sposta lo sguardo più in là e non mi guarda. «Damon.» dice freddo.
«Ciao fratellino.» risponde sarcastico l’uomo.
Aspetta, cosa? Quel Damon? Il fratello che se n’è andato quando avevamo dieci anni? Che cavolo ci fa qui? Non si fa vedere da sedici anni ed ora si presenta nel nostro luogo di lavoro?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14. Paura

 

Non riesco a credere a quello che ho sentito uscire dalla sua bocca, che diavolo ha intenzione di fare? Sono ancora sconvolta per l’accaduto e non ho tempo di preoccuparmi anche delle sue manie omicide. Apprezzo che voglia difendermi e prendersi cura di me ma non posso permettergli di fare una cazzata così grande. Prima che possa uscire dalla stanza lo afferro per un braccio maledicendomi per essermi alzata dal letto così velocemente visto che la testa mi sta esplodendo. Mi reggo al letto per non cadere sperando che Damon preferisca stare con me piuttosto che mettersi in guai seri con la legge.

«Ti prego resta, non fare qualcosa di cui potresti pentirti…» 

Lui si gira a guardarmi e con attenzione mi riporta a letto «Elena, mi dispiace tanto…»

Gli rivolgo un mezzo sorriso invitandolo nuovamente a stendersi sul letto insieme a me «Passerà, Damon.»

«Non posso lasciare che quell’uomo la passi liscia!» afferma arrabbiato.

«Lo so, ma almeno fino a domani mattina resta insieme a me…» lo imploro sentendomi sempre più stanca.

«Okay, rimango. Ma devi promettermi che racconterai tutto a tuo padre e alla polizia.»

«Lo farò.» dico in un sussurro, e mi addormento pochi secondi dopo.

Mi sveglio tra le braccia di Damon, il più bel risveglio che potessi desiderare in effetti, lui è rimasto come mi aveva promesso e ne sono veramente contenta. La testa mi fa un po’ meno male mentre il gomito fatico a fletterlo, ma probabilmente passerà in pochi giorni, è solo una botta. Poso una mano sul petto di Damon sentendo il suo cuore battere, sta dormendo e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che tra poco dovrò separarmi da lui per andare a denunciare Nox. Dopo quello che è successo non so che ne sarà di noi, non so se questa cosa mi cambierà nel profondo, non so se cambierà il modo in cui Damon tiene a me, non so nulla. Mi stringo a lui e finisco per svegliarlo, mi accarezza i capelli senza proferire parola e sento che il suo cuore comincia a battere più forte. Sorrido al pensiero che sia perché mi è così vicino anche se forse è solamente una mia impressione.

«Come va la testa?» mi chiede ad un tratto.

«Meglio, ma mi sento ancora un po’ stordita.»

Lo sento sospirare e capisco che ha qualcosa che non va, forse è preoccupato per me o magari sta solo pensando a come vendicarmi. Restiamo in silenzio per una buona mezz’ora, sono circa le sei del mattino e tra poco più di un’ora dovrebbe iniziare il giro visite, ovviamente non ho ancora trovato una scusa plausibile per il fatto che non sarò presente.

«Devo chiedere a Stefan e Caroline se possono prendere i miei pazienti…»

«Ci penso io, tu devi solo riposare.» mi dice tirandosi su dal letto.

«Dove vai?» chiedo allarmata.

«Sta tranquilla, Elena. Non farò niente di stupido, te lo prometto. Ho solo bisogno di prendere un po’ d’aria.» mi risponde sistemandosi la maglia.

«Sei sicuro di star bene?»

«No, non sto bene. Avrei dovuto proteggerti, avrei dovuto restare con te ieri sera, avrei…»

«Ti prego smettila.» lo interrompo «Non osare pensare nemmeno per un secondo che sia colpa tua, chiaro?» lui esita a rispondere «Damon, guardami.»

Alza lo sguardo verso di me e i nostri occhi si scontrano, gli faccio cenno di sedersi in parte a me e senza che glielo ripeta accetta. Gli prendo la mano e la stringo forte lasciandoci un leggero bacio sopra, non ho mai visto Damon così fragile e indifeso, è come se mi capisse più del dovuto e questo un po’ mi spaventa. In un lampo mi torna in mente la sua domanda durante la nostra cena: “Stefan ti ha detto qualcosa su di me?”, in quel momento non c’avevo dato peso, insomma era solo un’innocua domanda, ma adesso non mi sembra più così, c’è qualcosa che non mi ha detto.

«A me puoi raccontare qualunque cosa lo sai vero?» gli dico.

«Lo so, Elena. Ma ora come ora la mia priorità sei tu.» risponde carezzandomi il dorso della mano.

«E tu sei la mia.» affermo convinta.

«Voglio solo che tu stia bene.»

«Anche io voglio che tu stia bene ed è evidente che hai qualcosa.» ribatto.

«Non arriveremo da nessuna parte finché non parlo vero?» mi domanda rassegnato.

«Esatto.» confermo.

«Promettimi che non lo dirai a Stefan.»

«D’accordo…» rispondo poco convinta.

«So come ti senti, Elena. Ci sono passato anch’io, beh, più o meno… Con mio padre… Lui mi picchiava quand’ero piccolo, l’avevo superata finché non ho visto te ridotta così. Tutto qui, cerca di non impazzire, okay?»

«Damon, io… Sono sconvolta… E’ per questo che te ne sei andato di casa vero?» 

Lui annuisce e sembra rilassarsi dopo quella confessione, sapere che ha passato per anni una cosa del genere mi fa venire la nausea, io sono spaventata a morte e l’ho vissuto una sola volta. Damon è stato così male per anni, io non so come sia diventato la bellissima persona che è oggi. Sono davvero scioccata da ciò che mi ha confessato, ma lo apprezzo e sono contenta che si sia tolto un peso del genere dalla coscienza.

Mi sollevo pian piano dal letto e mi metto in ginocchio in modo da arrivare alla sua altezza «Lo affronteremo insieme.» poi lo bacio portando le mie braccia intorno al suo collo, ignoro il dolore al gomito e mi lascio trasportare dalla bellissima sensazione che provo nel baciarlo.

«Sicura che posso baciarti?» mi domanda incerto.

«Sì, sicura. Non è di te che ho paura, Damon.»

«Pagherà per quello che ha fatto, devi solo andare alla polizia e raccontare tutto.» mi incita.

«Non è che potresti parlarne tu con mio padre? Io non me la sento…»

«Elena, ehi, andrà tutto bene…» mi dice notando una lacrima sul mio viso.

Inizio a singhiozzare di nuovo, ho paura nonostante cerchi di mascherarlo davanti a lui, ho paura che si sappia in giro, ho paura della reazione delle mie amiche, dei miei genitori, di Stefan. So che è un ragionamento insulso ma voglio solo dimenticare ciò che è successo e andare avanti con la mia vita. Osservo Damon che mi squadra preoccupato, forse è per la commozione celebrale che ho questi sbalzi, non lo so, vorrei solo non doverne parlare più.

«Lo dirò io a tuo padre, ma tanto sai che piomberà qui dopo un secondo vero?»

«Sì…» dico rendendomi conto che effettivamente ha ragione lui.

In questo momento sto provando una miriade di emozioni, forse fin troppe per essere gestite con saggezza. Ma una cosa decisamente non è dovuta alla commozione celebrale… Credo di essermi innamorata di Damon…

 

[…]

 

Lascio Elena nella sua stanza promettendole nuovamente che non avrei commesso alcun omicidio. Salgo su al quarto piano e mi dirigo nell’ufficio del primario per raccontare cos’è capitato a sua figlia. Non so cosa aspettarmi da Grayson, probabilmente vorrà uccidere quel bastardo tanto quanto me, magari mi darà una mano. Mi sento uno schifo sapendo cos’ha passato la mia dolce Elena, lei che non meriterebbe nulla di tutto questo, lei che è sempre buona e gentile con chiunque, non riesco proprio a sopportarlo. Perché proprio a lei? Inevitabilmente riaffiorano brutti ricordi legati alla mia infanzia con Giuseppe, cose che ho seppellito ormai anni e anni fa. E’ la prima volta che ne parlo con qualcuno, non l’ho detta nemmeno a Stefan questa parte, ma con lei è stato naturale perché so che posso fidarmi al cento per cento e, sotto sotto, mi sono sentito meglio, mi sono liberato di un peso che mi portavo dietro da quand’ero un bambino. Entro nell’ufficio bussando alla porta, il mio capo è seduto alla scrivania a lavorare.

«Oh, Damon, prego siediti.» “strano mi chiami per nome.” penso.

«Dottor Gilbert, c’è una cosa di cui dovrei parlarle.» inizio.

«Ti prego, chiamami Grayson. In ogni caso, dimmi pure.»

«Si tratta di sua figlia…»

All’improvviso lo vedo puntarmi gli occhi addosso «Elena sta bene?»

«Sì, sta bene, ma è successa una cosa stanotte… Mi ha pregato che fossi io a dirtelo, credo sia ancora scossa…»

«Vai al sodo, Damon.» mi ordina.

«Il suo superiore l’ha aggredita.» dico tutto d’un fiato.

Si alza dalla scrivania ed esce correndo dalla stanza, aspetto qualche secondo e poi esco anche io. Torno di sotto da Elena per vedere come sta, la porta è socchiusa e appena noto che dentro c’è suo padre mi fermo, preferisco non disturbarli anche perché lui non sa niente di quello che c’è tra me e la figlia e voglio evitarle altri problemi per il momento. Ci metto tutto me stesso per non piombare nella stanza quando lei inizia a piangere di nuovo, vorrei solo poterla abbracciare come ho fatto la notte precedente, rassicurarla, dirle che nessuno le farà mai più del male, che io ci sarò sempre per lei… Ma ora come ora non posso, non con suo padre lì. Non mi sono mai sentito così con una donna, Elena riesce sempre a tirare fuori il meglio di me e non so davvero come faccia. Oltre ad essere splendida è bravissima nel suo lavoro, si prende cura al meglio dei suoi pazienti, non esita ad aiutare chiunque ne abbia bisogno e cosa più importante è sempre stata accanto a Stefan quando me ne sono andato, sicuramente è anche grazie a lei che non è crollato. Non avevo programmato niente di tutto questo, volevo solo tornare per rimettere insieme i pezzi della relazione con mio fratello, invece è capitato e… Credo di essermi innamorato di Elena…






Angolo autrice
Ciao! Vi pubblico oggi il capitolo visto che mi sono portata avanti :)
Allora, Damon non commette omicidi fortunatamente o ci avrebbe rimesso la carriera... E poi c'è una delle confessioni sul passato di Damon... Suo padre lo picchiava da piccolo e con quello che è successo ad Elena gli sono ritornati in mente brutti ricordi, ma lei riesce a tranquillizzarlo e gli dice che supereranno tutto insieme. 
Poi... BOOM cosa pensa Elena? Di essersi innamorata di lui! 
E Damon? Anche lui crede di essersene innamorato.
Siete contente di questo finale? Spero vi sia piciuto! Dopo la brutta nottata qualcosa di buono ne è uscito dai :')

Grazie a chi mi recensisce, siete i miei tesori! ** Non vedo l'ora di sapere che ne pensate di questo capitolo!

Un bacio,
Anna
   
 
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