Inseguiamo i nostri
desideri con l'immaginazione,
mente
con i piedi la quotidianità.
Imprigionata da me stessa.
Soppressa da me stessa.
Distrutta da me stessa.
Soffocata da me stessa.
È terrificante come una
persona possa danneggiarsi da sola.
Poco a poco,
gradualmente,crollare dentro senza dare alcun segno.
Celare al mondo la
sofferenza, sorridendo come se tutto andasse bene.
Per orgoglio, per non mostrarsi al mondo fragile, un mondo che minaccia di distruggerci ogni giorno.
È triste come una persona
cerchi di risolvere il suo dramma interiore da sola, senza alcun aiuto.
Pensa di poter uscirne fuori con le sue sole forze, senza accorgersi dell'ulteriore male che si arreca.
Da soli non ne siamo
capaci.
Cerchiamo di districarci
ma in realtà ci ingarbugliamo sempre più.
Chiudiamo i pensieri più
profondi nella mente e i sentimenti più forti nel cuore.
Sopprimiamo ogni minima
emozione, la confiniamo nel buio del nostro più profondo
dolore. Non ci
affidiamo a nessuno. Diffidiamo di ognuno.
Cerchiamo invano di domare
una guerra all'interno mentre ne affrontiamo altre mille all'esterno.
E intanto andiamo avanti
come se nulla fosse, regalando falsi sorrisi, falese risate.
Ci chiudiamo in noi
stessi, non facciamo trasparire alcuna emozione.
Stiamo zitti ai bordi
della società sognando a occhi aperti, sperando ogni
secondo.
Ma abbiamo paura di
riscattarci, paura del cambiamento, paura di un fallimento.
Inseguiamo i nostri desideri
con l'immaginazione, mente con i piedi la quotidianità.
Progettiamo ma non
realizziamo.
Ci convinciamo che in
futuro staremo meglio, ma non facciamo nulla per permetterlo.
Siamo come incatenati a
noi stessi, urliamo e ci dimeniamo senza risultati.
Ci aggrappiamo ad ogni
minimo barlume di felicità che i nostri sogni ci regalano,
dimenticando di
vivere nella realtà.
Guardiamo con rabbia le
nostre lacrime, ma non facciamo nulla per asciugarle.
Ripetiamo al mondo che va
tutto bene, recitiamo facilmente.
Ci mostriamo forti mentre
dentro bruciamo, lentamente e dolorosamente.
Ci dimentichiamo il sapore
della felicità, della serenità, della pace.
Siamo in un lungo tunnel
di cui non vediamo la luce della fine.
Brancoliamo in un intenso
nero, solo perché ci priviamo di una guida, di una mano
amica.
Ci convinciamo di essere
soli in mezzo alla grande folla mondana.
Ci isoliamo, ci costruiamo
un oscuro limbo.
Perdiamo la fiducia in noi
stessi e allo specchio vediamo quella nullità che ci siamo
convinti di essere.
Ci ossessioniamo su ogni
nostro minimo difetto ingigantendolo e rendendolo più reale.
Permettiamo alla nostra
mente di annientarci, di farci sentire degli scarti, dei falliti,
incapaci di
prendere in mano le redini della nostra vita facendogli cambiare
direzione, la
direzione che vogliamo.
Dobbiamo imparare a
ribellarci, a raccogliere il nostro coraggio, a ricomporre la nostra
forza di
volontà.
Dobbiamo spezzare quelle
catene che ci trattengono al duro passato. Dobbiamo afferrare quella
mano e
uscire assaporando finalmente la luce della felicità.
Dobbiamo sconfiggere noi
stessi e tornare a vivere.