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Autore: harryandlouislove    03/05/2015    2 recensioni
Louis/Harry
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“Nick è uscito di prigione” dice Louis, strappando una manciata di fili d'erba dal terreno.
“Quel Nick?”
“Si, quel Nick” conferma, continuando a tenere il capo chino.
“E perchè il fatto che non sia più in carcere ti preoccupa?” continua a domandare Zayn, calandosi gli occhiali da sole sugli occhi.
“Non lo so, la cosa non mi fa stare tranquillo. Ho come la sensazione che lui sappia che sono stato io...”
Zayn ridacchia. “Da quando sei diventato un sensitivo?”
Louis lo muove per una spalla. “Sono serio, Zay. Tu non sai di cosa è capace Nick”
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Harry tira fuori la foto stropicciata dalla tasca dei jeans e la mette a confronto con il castano dagli occhi azzurri, che ora sta ridendo sonoramente, forse per via di qualcosa che l'amico moro ha appena detto. E non c'è ombra di dubbio. È lui. È Louis Tomlinson.
“Messaggio a 'Nick': L'ho trovato.”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Revenge, lies, love

 

-harryandlouislove-

 

 

Louis di andare a lezione proprio non ne ha voglia. Smonta dal suo motorino color blu elettrico e si accende una sigaretta, mentre con l'altra mano scrive un messaggio a Zayn.

Ti va di rovinarti un altro po' la media scolastica?” invia.

Certo. Aspettami al solito punto”

Louis sorride inconsciamente, rimonta sul veicolo e sfreccia nella direzione indicatagli dall'amico. I due arrivano quasi nello stesso istante.

“Sai che verrai bocciato se continui di questo passo, vero Louis?” lo rimprovera Zayn, ma con fare scherzoso.

“Non mi sembra che tu sia nella posizione di giudicarmi, vista la tua situazione”

Zayn guarda in alto e alza le spalle. “Allora, dove andiamo?” domanda, aggiustandosi i capelli nello specchietto della sua moto.

“Da qualsiasi parte che non sia Doncaster” mormora Louis, allacciandosi la cerniera della felpa. Zayn annuisce e “Seguimi!” esclama, prima di mettere in moto.

Il posto in cui arrivano, circa una ventina di minuti più tardi, è un parchetto desolato che si affaccia sulla sponda di un lago. Il sole si riflette sull'acqua creando giochi di luce, ed il vento ondeggia leggero nell'aria, accarezzando le chiome degli alberi lì attorno. Zayn si sdraia sull'erba, mettendo le mani dietro la testa, e Louis gli si siede affianco. L'atmosfera è rilassante e gli unici rumori che si odono sono i cinguettii degli uccelli e il frinire delle cicale.

“Qual è il problema, Tommo?” chiede Zayn, infrangendo il silenzio. “E non dirmi che non è niente”

Louis sospira. È incredibile come Zayn riesca a percepire ogni suo stato d'animo senza bisogno di parole. È sempre stata una persona che riesce a chiudersi in sé stessa senza lasciar trasparire nessuna emozione veritiera, ma con Zayn è impossibile nascondersi : è come un libro aperto.

“Nick è uscito di prigione” dice, strappando una manciata di fili d'erba e rigettandola sul terreno.

“Quel Nick?”

“Si, quel Nick” conferma, continuando a tenere il capo chino.

“E perchè il fatto che non sia più in carcere ti preoccupa?” continua a domandare Zayn, calandosi gli occhiali da sole sugli occhi.

“Non lo so, la cosa non mi fa stare tranquillo. Ho come la sensazione che lui sappia che sono stato io...”

Zayn ridacchia. “Da quando sei diventato un sensitivo?”

Louis lo muove per una spalla. “Sono serio, Zay. Tu non sai di cosa è capace Nick”

 

Aprile 2010 – Due anni prima

 

Quando Stan Lucas, ancora accaldato e con il borsone in spalla, si appresta a tornare a casa dopo gli allenamenti, passando per il vicolo buio che collega il retro della palestra alla periferia dei quartieri abitati, si ritrova davanti Nick Grimshaw e i suoi due scagnozzi, a momenti non sviene sul colpo.

Louis, appoggiato al muro di mattoni con le braccia incrociate, sorride malandrino, vedendo Nick avanzare verso Lucas che, nel mentre, sembra essersi trasformato in un cucciolo bagnato. Ci sarà da divertirsi, pensa tra sé e sé.

“Buonasera, Stan. È un piacere rivederti” ghigna Nick, girandogli attorno come un predatore farebbe con la sua preda.

“C-che cosa volete?” balbetta il ragazzo, visibilmente impaurito.

“Quello che ci spetta, Lucas. Lo sai” dice Grimshaw, in tono serio e minaccioso.

“Ho già pagato il mio debito, vi ho dato tutto ciò che avevo, non mi rimane altro!” piagnucola disperato Stan.

“Evidentemente non era abbastanza” commenta Nick, sferrando un colpo secco sul viso del giovane, che comincia a sanguinare.

“Va bene, va bene” dice Lucas alzando le mani “Ti darò altri soldi, ma devi darmi del tempo. Q-questa volta non fallirò, lo giuro” continua. Nick, come risposta, gli assesta un altro pugno nello stomaco, costringendolo ad accasciarsi a terra. “Di tempo ne hai avuto abbastanza, moccioso. Non sono più disposto ad aspettare. Non ora che gli sbirri cominciano a starmi con il fiato sul collo”

Un calcio nel fianco, un altro ancora. Stan grida dal dolore.

“Solo un paio di giorni -AH- lo giuro!” urla, cercando di dimenarsi dalle grinfie del più grande.

“E chi mi assicura che non andrai in giro a spifferare il nostro piccolo accordo per salvarti la pelle?”

“Non lo far- OH”

Nick tira su il giovane per il colletto della maglia. Il suo volto è ormai tumefatto di lividi e tagli e i suoi vestiti sono impregnati di sangue.

“John dobbiamo fare qualcosa, lo sta uccidendo!” esclama Louis, scuotendo l'amico, che continua a godersi lo spettacolo come se niente fosse.

“Cosa vorresti fare? Farti ammazzare anche tu? Sai che quando Nick è fatto non c'è modo di farlo ragionare”

Louis si volta all'altra parte, incapace di riuscire ad assistere a quella scena un secondo di più. Le urla strazianti di Stan sembrano pugnalarlo al cuore. Cosa dovrebbe fare? Stare dalla parte di Nick ancora una volta o chiamare la polizia e tirarsene fuori?

Rivolge un altro sguardo sfuggente a Nick, chino sul corpo martoriato di Stan, ormai inerme, con un ghigno di soddisfazione e una risata maligna che lo fa rabbrividire. Tira fuori il telefono dalla tasca del giubbotto e digita il numero. Poi, scappa.

 

*Fine Flashback*

 

Zayn si tira su e guarda Louis fisso negli occhi. “Avevi promesso che non saresti più stato schiavo del tuo passato. Hai fatto la cosa giusta e lo sai”
“Si, ma Stan è morto comunque. Avrei dovuto farlo prima”

“Quello che è fatto è fatto Louis, non puoi cambiarlo”

Louis annuisce silenziosamente.

“Secondo te Nick verrà a cercarmi per farmela pagare?” domanda poi.

“Non lo so. Ma al centro estivo delle elementari ci insegnarono qualche mossa di arti marziali : ti proteggo io!” scherza Zayn scompigliandoli i capelli castani. Louis gli sorride affettuoso, per poi gettarsi fra le sue braccia. Inspira il suo odore familiare di tabacco e dopobarba. E il pensiero di Nick, per un momento viene accantonato in un angolo remoto della sua mente.

 

 

Harry infila la chiave nella toppa della serratura, poi chiude gli occhi e conta fino a tre prima di aprire la porta; è una stupida abitudine che non riuscirà mai a togliersi. L'appartamento è vuoto, puzza di chiuso, ma è spazioso e luminoso e c'è persino un divano e una televisione : decisamente meglio di quanto si aspettasse. Guarda l'orario dallo schermo del cellulare. Ha giusto il tempo di fare una doccia, se vuole arrivare a scuola per la quinta ora e cercare di avvistare il soggetto delle sue ricerche. Da quanto gli è stato detto però, è un tipo a cui non piace particolarmente la scuola e che, di conseguenza, la frequenta il meno possibile.

È sera e, dopo una giornata a vuoto trascorsa a pedinare ogni singolo ragazzo della zona nella speranza di incappare nel giovane a lui interessato, Harry decide di concedersi un meritato riposo. L'insegna luminosa “17 Black” del locale adiacente alla sua nuova casa, lo attira particolarmente e lo spinge ad entrare. L'ambiente non è particolarmente affollato, le luci sono soffuse e le note di un complesso piuttosto scarso, riempiono l'aria. Harry si siede in un angolino, in disparte, e scruta i clienti del locale. Un tavolo al quale sono seduti due ragazzi che avranno circa diciotto anni o giù di lì, cattura la sua attenzione. Tira fuori la foto stropicciata dalla tasca dei jeans e la mette a confronto con il castano dagli occhi azzurri, che ora sta ridendo sonoramente, forse per via di qualcosa che l'amico moro ha appena detto. E non c'è ombra di dubbio. È lui. È Louis Tomlinson.

Messaggio a 'Nick': L'ho trovato.”


 

Hiiiii.

Mi riterrò fortunata se qualcuno arriverà a leggere le note finali, sopravvivendo a questo breve e incasinato primo capitolo. Ci avete capito qualcosa? No? Great. Non vi resta che aspettare il secondo capitolo per iniziare, forse, a fare luce sulla situazione. Chi è questo Harry-stalker-alleato di Nick? E che cosa vuole da Louis? Booh.

Un abbraccio

Francy x.

  
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