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Autore: MargaretMadison    04/05/2015    1 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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(1)

 
 
 
 
 
 
I wish that I could wake up with amnesia
And forget about the stupid little things
Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape

‘Cause I’m not fine at all
 
- Amnesia

 
 
 
 
 
 
Avevano fatto l’amore poi, lei e Luke.
Era stata diversa dalle altre volte, più meccanica, gesti eseguiti come se fossero un rituale, mani troppo ruvide che non provocavano più i brividi e le scintille di un tempo e baci diventati forse fin troppo lunghi che a stento venivano ricambiati da Olivia.
Non era nemmeno venuta, tra le altre cose. E Luke non se n’era accorto, non si era accorto di niente da quanto aveva bevuto e, probabilmente, fumato. Si sentiva uno schifo di ragazza e i sensi di colpa continuavano ad assalirla.
Si addormentò verso le sei della mattina, troppo stanca per tenere gli occhi aperti e poi perché più rimaneva nella dormiveglia, più ripensava agli avvenimenti della serata.
Con Michael sarebbe tornato tutto come prima?
No, assolutamente no.
Michael si sarebbe ricordato tutto e molto probabilmente avrebbe reso la sua vita un inferno riempiendola di frecciatine e cose varie.
Si risvegliò verso le dieci della mattina, con un mal di testa atroce e gli occhi gonfi dal pianto - ma giurava che le fossero uscite solo due lacrimucce, nulla di più – e quando trovò un post-it a occupare la parte di letto di Luke, tirò un sospiro di sollievo.
“Sono uscito coi ragazzi a fare un po’ di spesa, la casa fa schifo e tu sei bellissima quando dormi xx Luke”
Quando lesse quel bigliettino si sentì solamente peggio, tant’è che lo stracciò e, dopo essersi rivestita, scese al piando si sotto dove trovò Ashton a fare colazione.
Il riccio le sorrise, porgendole la guancia che andò ad indicare col dito. Olivia si sforzò di sorridere e lasciò un bacio sulla guancia liscia del riccio che tornò alla sua ciotola di latte e cereali e la bionda ne prese una pulita dal lavandino.
«Nessuna novità dal fronte “sesso violento”?» chiese Ash, col suo solito tono allegro e frizzante.
Olivia poté sentire il sangue nelle vene gelarsi e la presa sulla ciotola diminuì finché non le scivolò dalle mani.
«Merda» esclamò raccogliendo i cocci della ciotola frantumata.
E se li avesse sentiti?
D’altra parte la camera di Ashton era proprio adiacente a quella di Luke. Nella sua testa si creò mille castelli in aria immaginando già le possibili reazioni di Luke, Michael o anche di Eve e Calum.
Ashton rise, alzandosi dalla sedia per aiutare l’amica «Non ho sentito nulla, tranquilla. Sono crollato, sai, ieri sera io, Luke e Mike sono andati un po’giù pesanti e io ero così stanco che non ce l’ho fatta. Ma dai segni che vedo sul tuo collo, Luke di forze ne aveva ancora, o sbaglio?»
Olivia arrossì dalla vergogna, perché se Ash avesse saputo la vera versione dei fatti non l’avrebbe tratta in quel modo, anzi.
«Olly, non ti devi vergognare, alla fine Luke è il tuo ragazzo, non vi vedete da mesi ed è giusto che vogliate passare dei momenti di… ehm, intimità. È normale anche io e… va beh, hai capito» Ashton non terminò la frase e guardò altrove, Olivia poteva scommetterci che era sul punto di piangere.
Olivia appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo, come a confortarlo «Ash, a volte parlarne con qualcuno ti fa stare meglio, sai? Non dico di farlo per forza con me ma Calum è stato molto male per quando… lo sai»
Ashton scosse la testa, girandosi verso l’mica «è solo che non riesco ad accettare il fatto che mi abbia scaricato. Io… vorrei sapere dove ho sbagliato. Insomma, Abby ti ha mai detto niente di noi? Eppure sembrava felice, io… ho fatto tutto quello che potevo per lei e, davvero, non capisco»
«A volte facciamo delle cose stupide e ci rendiamo conto troppo tardi dei danni che abbiamo combinato» e nel pronunciare quelle parole, subito le tornò in mente la sera prima e al piacere che Michael le aveva procurato.
Ashton sospirò, si scompigliò i ricci e senza guardare Olivia borbottò un «Penso che andrò a farmi un giro»
 

***

Una volta finita la colazione – ovvero una tazza di latte scaldata nel microonde – Olly decise di approfittare dell’assenza dei ragazzi per farsi una doccia calda e rigenerante.
In bagno, osservò allo specchio i segni rossi sul collo, le clavicole e sul seno cercando di capire quali fossero di Luke e quali di Michael. Passò lo sguardo lungo il suo corpo, dove altri segni erano impressi sul suo corpo. Era sempre stata una di quelle ragazze che andava matta per quel genere di cose, amava i baci, i morsi e i graffi sotto le coperte, in preda al piacere più estremo ma quella volta, li sentiva quasi stretti, come se le dessero fastidio. Così sotto la doccia s’insaponò per bene e cercò – invano, ovviamente – di togliere in qualche modo quei marchi.
“Userò il fard di Eve” si disse “ammesso che se lo sia portato dietro”
A differenza sua, Eve non si fermava mai per lunghi periodi in casa coi ragazzi, un po’ perché ai suoi non piaceva l’idea che vivesse con quattro ragazzi e poi perché gli esami universitari la portavano via molto tempo.
E lei ed Eve differenziavano più o meno in tutto, sia dal punto di vista estetico – Evelyn aveva i genitori ispanici da cui aveva ereditato i capelli neri e la carnagione color caramello – sia da quello caratteriale. Da sempre nella coppia la mora era stata quella più forte, quella riflessiva, l’ancora di Olivia che era più insicura, lunatica, quella che aveva sempre bisogno di essere rassicurata.
Passò le mani sulle braccia, la pancia, il seno giovane e sodo e più si toccava più ripensava a Michael al modo in cui l’aveva toccata, così delicato, si accarezzò il collo e gettò la testa all’indietro immaginando di averlo dietro di lei a baciarle il collo e le spalle. Inevitabilmente la sua mano destra scese più giù, raggiungendo il suo centro e si sfiorò sopprimendo un gemito.
Non sapeva cosa fosse successo e da dove nascesse quell’improvviso interesse nei confronti di Michael, nemmeno dopo mesi che non vedeva Luke si era toccata così intimamente da sola.
Tornò ad accarezzarsi, questa volta con più decisione, tant’è che dovette mordersi il labbro per non esalare un respiro. Andò avanti a toccarsi da sola fin quando, pochi istanti dopo, Ashton non bussò alla porta, avvisandola che sarebbe uscito a fare jogging e che i ragazzi sarebbero tornati a momenti.
Appena si rese conto dell’assurdità che stava combinando – perché fare sogni erotici sul migliore amico del proprio ragazzo rasentava l’assurdo per lei, soprattutto se si trattava di Michael – e, dopo essersi insaponata per bene col suo bagnoschiuma alla fragola e aver passato due volte lo shampoo sui suoi capelli, Olly uscì dalla doccia rigenerata e molto più rilassata rispetto a prima. Avvolse il corpo in un asciugamano, forse un po’ troppo piccola, che le arrivava al ginocchio.
Spazzolò i suoi capelli e li asciugò con il phon osservando come cadevano perfettamente lisci. Guardò il suo riflesso soddisfatta e dopo aver sorriso alla sua immagine, uscì dal bagno scontrandosi giusto con l’ultima persona che voleva incontrare.
«S-scusa» balbettò osservando di sfuggita Michael «Non ti avevo visto»
«Non ti preoccupare, piccola. A quanto pare siamo destinati a incontrarci in questo modo» sussurrò a voce bassa riferendosi allo scontro avvenuto la sera prima e con una mano le accarezzò il braccio facendola sussultare.
Olivia si ritrasse come scottata e questo provocò l’ilarità di Michael che non poté non ridere «Se non sbaglio ieri sera non ti dispiaceva il mio tocco, o sbaglio?»
La bionda aprì gli occhi di scatto. Lui ricordava?
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Se da un lato Olivia era contenta sapendo – o per lo meno immaginando -  che Luke non si ricordasse nulla della notte precedente, dall’altro si sentiva uno schifo perché Michael voleva solo peggiorare la situazione già complicata.
«Ma… ma questo è insensato. Eravamo ubriachi ed è stato lui a proporre quella… quella cosa e non puoi chiedermi di tradire il mio ragazzo, io… non ci riesco. Ieri è stato un errore, Michael. Ficcatelo in testa.»
«Penso che urlare il nome di un altro in presenza del proprio ragazzo si possa benissimo definire tradimento. E non fare quella faccia, principessa, so benissimo che ti sto chiedendo qualcosa che vuoi anche tu quindi togliti quell’espressione dalla faccia»
Olly si coprì il viso con le mani, in che accidenti di situazione si era cacciata? Doveva davvero scendere a patti col diavolo per salvare la sua relazione con Luke?
«Solo una volta» proseguì Michael «Solo una volta e poi io sparirò. In senso metaforico, ovvio, visto che abitiamo sotto lo stesso tetto» detto ciò le porse la mano invitandola a stringerla.
Olivia si morse l’interno della guancia e sospirò «Luke non ne deve sapere nulla, intesi?»
«Intesi, principessa»
La mano di Olivia andò a stringere quella di Michael che sorrise lascivo, il peggio doveva ancora arrivare.
 

***

Quando i Luke e Calum tornarono dalla spesa, il moro incominciò subito a prendere in giro il biondo e Olivia ammiccando ai segni viola sul suo collo.
Olly lanciò uno sguardo a Michael seduto sulla poltrona della sala a giocare ai videogames e lo trovò a sghignazzare.
Luke le circondò la vita con un braccio stringendola a sé «Shh, non lo ascoltare. Dice così solo perché non è ancora riuscito a scopare con Evelyn»
Olivia ridacchiò sentendo i capelli di Luke solleticarle il volto e quando il suo sguardo si posò nuovamente su Michael subito s’irrigidì.
Le parole del ragazzo continuavano a ronzarle in testa.
“E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco, tu sei stata mia?”
Possibile che Michael provasse qualcosa per lei? Insomma, non faceva altro che insultarla come poteva sentire qualcosa di più profondo?
Poi si ricordò che Michael era quello che durante il decimo anno, era stato beccato più volte nei bagni del liceo con delle ragazze, quello che non aveva mai avuto una relazione che durasse più di quindici giorni e allora scacciò via quei pensieri dichiarando che Michael e i ragazzi come lui non fossero in grado di amare e che, con quelle parole prive di significato, cercasse solo di portarla a letto.
«Olly, sei con noi?» disse Calum muovendo la sua mano davanti agli occhi verdi della bionda.
«Come?» chiese allora la bionda osservando l’amico
«Dopo domani vado a fare un salto a da Jack e Ben, vuoi venire?» chiese Luke, lasciandole un bacio umido sulla spalla.
«Oh, no tranquillo. Penso che tornerò a casa da papà per vedere come sta» spiegò Olly accennandogli un sorriso.
Probabilmente si sarebbe messa a vagare per le strade di Sidney senza meta perché entrambe le opzioni – vedere i fratelli di Luke o suo padre e la nuova compagna – non la entusiasmavano.
Rimasero a chiacchierare in soggiorno, mentre Michael continuava a guardare lo schermo del televisore, non degnando gli altri di uno sguardo.
Calum raccontò degli avvenimenti divertenti su tutti e quattro i ragazzi, facendo imbarazzare Luke ogni tanto quando il moro raccontò di averlo visto piangere perché lei gli mancava troppo. Poi parlarono di Ash, di quanto avesse sofferto dopo la rottura con Abby e di quella volta che trovarono Michael in camera con due modelle di una marca di intimo appena lanciata a cui loro avevano fatto da testimonial.
Appena sentì quelle parole, s’immobilizzò di colpo.
La sua teoria precedente su Michael era stata confermata da Calum e la sua parlantina vivace. Si voltò verso Michael notando che il ragazzo la stesse osservando con uno sguardo indecifrabile, sembrava quasi dispiaciuto e per nulla divertito dalle parole del moro.
«Va bene» parlò Olivia alzandosi dalla poltrona «Io vado in camera, non ho riposato a sufficienza» e subito si pentì di aver detto quelle cose perché subito Calum ricominciò a parlare, prendendo in giro Luke.
Lasciò la stanza con uno sbuffo e salì di corsa le scale pe non sentire altre parole di Calum sulla notte precedente.
Voleva chiedere a Luke cosa si ricordasse della sera precedente, forse avrebbe dovuto parlare con lui prima di parlare con Michael.
Michael.
I suoi occhi l’avevano trapassata, si sentiva nuda sotto lo sguardo vigile e attento del ragazzo.
Una volta in camera si buttò sul letto ancora sfatto, che profumava di lei e di Luke, del loro amore.
Sentì dei passi e le molle abbassarsi sotto il peso di Luke. Ringraziò mentalmente Dio che fosse il biondo e non Michael perché non sarebbe riuscita a reggerlo, non in quel momento.
«Hey» la salutò lui.
«Hey» rispose debolmente chiudendo gli occhi.
«Non stai bene?» chiese Luke visibilmente preoccupato.
Olivia sorrise, perché Luke passava dal ragazzo dolce e premuroso a quello che faceva proposte indecenti a lei e a uno dei suoi migliori amici.
«Ho solo dormito poco» spiegò atona
Luke annuì, accarezzandola una guancia e Olivia si buttò tra le sue braccia cercando il suo abbraccio.
Le era mancato da morire. Luke era sempre stato con lei in ogni momento, bello o brutto che sia e lo voleva più di qualsiasi altra cosa.
«M-Mi dispiace per ieri sera» balbettò.
Olivia si prese l’ennesimo infarto della giornata spalancando gli occhi. Ormai era certa che non sarebbe uscita viva da quella situazione, la paura di essere scoperta l’avrebbe uccisa prima.
«In che senso, Luke?»
«Beh, non ci vedevamo da mesi e non sai quante volte ho pensato di fare l’amore con te per la prima volta dopo tanto tempo invece mi sono ubriacato da fare schifo e ho smezzato una canna con Ashton, non ricordo praticamente niente»
Il respiro di Olivia tornò regolare «Hey, abbiamo ancora un sacco di tempo per stare assieme, no?»
Luke annuì, stringendo la bionda tra le sue braccia «Riposati amore, rimango qui finché non ti addormenti.
 

***

L’ora di cena arrivò alla svelta. Fu Michael a svegliargli.
Aveva lo stesso sguardo della sera precedente, i bellissimi occhi verdi puntati a terra e la presa stretta sulla maniglia.
Indossava i pantaloni della tuta e una maglia nera semplice e pure in quella mise così semplice e i capelli spettinati risultava attraente.
«Ashton vuole sapere se la pizza vi va bene, non ha voglia di cucinare» disse duro «E grazie per aver aiutato a sistemare casa»
Chiuse la porta dietro di sé con un tonfo, facendo sobbalzare Olivia.
«Uff, qualcuno si è svegliato male stamani» disse Luke divertito «Vado a farmi una doccia, ci vediamo a cena»
Le rubò un innocente bacio a stampo e poi uscì dalla stanza.
Olivia rimase sul letto pensierosa per un po’, prima di decidersi a prendere il pacchetto di Camel e l’accendino e scendere giù in cortile a fumare.
Uscì dalla stanza, cercando in tutti i modi di non beccare Michael e si guardò le spalle più volte lungo il corridoio e in cucina, prima di aprire la porta che dava sul giardino.
Aveva una paglia in bocca e l’accendino già pronto quando si accorse di Michael, seduto su una panchina in legno molto elegante che suonava la chitarra. Teneva gli occhi chiusi e lo sguardo leggermente alzato verso il cielo, sembrava così assortito dalla melodia di quella canzone – che Olly non riconobbe – che il ragazzo non si accorse della sua presenza.
Olivia indietreggiò attenta a non fare rumore quando il suo piede incontrò un rametto che scricchiolò sotto il suo peso.
Improvvisamente Michael aprì gli occhi, analizzando come sempre la figura di Olly.
«Fumare fa male» disse lui tornando a concentrarsi sulla sua chitarra.
«Fumo solo quando sono nervosa» spiegò «Ma vorrei smettere. Mia madre è morta quando ero piccola per via del cancro e Luke ha deciso di aiutarmi»
«Mi dispiace» parlò Michael sincero
«Anche a me» spostava il peso da un piede all’altro pensando che le sue vans fossero troppo rovinate e che fosse giunta l’ora di gettarle.
«Penso che dovremmo ehm… decidere una data per il nostro patto» Olly ruppe il silenzio, rigirandosi la sigaretta tra le mani, non aveva più bisogno di fumarla, ora.
«Martedì Luke andrà a casa e Ash e Calum volevano andare al mare. M’inventerò qualcosa per restare a casa, tu puoi benissimo passare nel pomeriggio» spiegò alzandosi e poggiando alla suo fianco la chitarra, riservando allo strumento la stessa cura che aveva conservato per lei.
«Per-perché non la mattina?» chiese di getto.
Michael ridacchiò «Sei così impaziente, piccola?»
Olivia corrucciò la fronte, cercando qualche insulto pesante da rifilargli quando Michael le accarezzò il viso avvicinandosi alle sue labbra «Di solito mi sveglio verso mezzogiorno, mezzogiorno e mezzo, e mi sveglio male. Per le tre andrà bene»
Olly annuì prima che Michael rientrasse in casa lasciandola sola coi suoi pensieri.













MY LITTLE SPACE
heylà.
Ecco il secondo capitolo!
La volta scorsa mi ero dimenticata di dirvi che il titolo NSWS prende il nome dall'ultimo album dei The Script, la mia band preferita per accellenza, album che vi consiglio di comprare ù.ù
Tornando alla storia:
Ashton qui sembra nascondere un segreto, qualcosa che viene celato dal suo essere freddo, che sarà mai? *musichetta*
Calum ed Eve sono l'amore, lo giuro. Non capite l'amore che provo per loro io... Ah.
Qui Mike se ne esce con la proposta e oh gosh, io lo amo immensamente che non capite.
Adesso non voglio aggiungere altro sulla storia.
Ho appena creato una pagina Facebook here:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100009646715736 aggiungetemi che ho tipo zero amici e mi sento una sfigata, lol. Altrimenti cercatemi come Margaret Madison EFP
Poooooi eccovi il link della mia altra storia http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3110492&i=1 Animales nuova di zecca :)
E bona, ho rotto abbastanza.
Addio.
bacissimi
Megghy

 

  
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