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Autore: Marina Swift    04/05/2015    4 recensioni
{ Fict ad Oc | ho tutti gli oc, grazie } { scritta quasi a quattro mani con la cara Riddle }
Chandelier City è una piccola isoletta di Oblivia, che ospita una delle scuole più importanti del Mondo Pokémon: la Talent's Academy, che da anni allena le migliori promesse nei campi di coordinazione, allenamento e ricerca pokémon.
Accademia che quest'anno avrà nuovi partecipanti, tra sfide emozionanti e all'ultimo respiro, amicizie indissolubili e anche un po' d'amore.
Dal prologo:
- Avete tra i quattordici e i diciotto anni? Volete migliorare le vostre tecniche di coordinazione o allenamento, o volete imparare qualcosa sulla ricerca e l'allevamento dei pokémon?
Vi aspettiamo numerosi al test di selezione il 22 settembre alle ore 17.30, qui nell'aula del Teatro.
Non ci sono restrizioni particolari, infatti anche i capopalestra possono partecipare, l'unica cosa è che i partecipanti dei corsi A e B devono avere rispettivamente o cinque fiocchi o cinque medaglie.
Aspettiamo le vostre partecipazioni! - concluse miss Lovely, strizzando un occhio alla telecamera.
Mancava solo da aspettare le richieste d'iscrizione

Enjoy!
Marina Swift
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 4: prime lezioni

- Yawn -
Marina era distesa sul letto, i capelli castani sparsi sul viso.
Le coperte erano tutte attorcigliate e rivoltate, ma arrivavano a coprirle il corpo fino al naso.
Si issò scansando via il copriletto celeste, per ritrovarsi davanti un'Akumi sorridente che le mostrava un foglietto.
- Ben svegliata - le disse - Dormito bene? -
- Sì, grazie - rispose cordialmente Marina.
Amava la presenza di Akumi. La trovava calma, piacevole e rassicurante.
- Ti ho preso questo mentre scendevo - continuò la ragazza dagli occhi di smeraldo - Mi sono svegliata presto e, non volendo svegliarti, sono scesa senza fare rumore al piano di sotto e ho preso il piano studi della settimana -
Senza dire altro Akumi passò a Marina il foglietto che aveva tra le dita, e le illustrò i contenuti.
- La colazione è alle otto e mezza, e le lezioni iniziano alle nove e dieci. Il che significa che hai esattamente mezz'ora per vestirti -
- Merci -
Marina entrò nel bagno e si sciacquò il viso, cominciando a vestirsi mentre Akumi cercava le sue pokéball in un cassetto del comodino.
Le due castane poi uscirono dalla stanza, ridacchiando e camminando insieme, senza fare rumore per non svegliare le altre ragazze che magari stavano ancora riposando.
La colazione aspettava solo loro.

In un'altra camera, la numero 20 per la precisione, Anastasia Hamilton aveva avuto un risveglio decisamente più brusco di quello di Marina.
Si era svegliata perché aveva sentito un forte rumore provenire da fuori, poi si era rivoltata di lato e aveva guardato fissa l'orologio appoggiato sul tavolino accanto a lei.
- 8.15... 8.15... - sussurrò, con la voce più bassa del solito, dovuta al suo stato di dormiveglia.
- Otto e un quarto?! - esclamò, balsando giù dal letto e cadendo rovinosamente per terra.
Otto e un quarto.
Un quarto d'ora all'inizio della colazione.
Si trascinò fino alla porta del bagno senza neanche tentare di mantenere un'andatura fiera come al solito, poi cominciò a bussare ripetutamente, girando più volte la maniglia.
Chiaramente, la porta era chiusa a chiave.
- Diamine Jay! Apri! -
La biondina ci mise cinque minuti abbondandi a farla entrare, "godendosi" la vista della rossa con i capelli sparati e gli occhi verdi attraversati da un lampo di rabbia.
- Mancano solo dieci minuti ora! E né io né te siamo ancora vestite! - sbraitò la modella pokémon.
Jay smise di guardare le gocce d'acqua che cadevano dal rubinetto, per poi fissare la compagna di stanza.
- Dieci minuti è un tempo relativo - spiegò, calma - Intendi dieci minuti qui, o dieci minuti nello spazio? -
Anastasia la prese, fuori di se, e la sbatté fuori dalla sala, sbattendo la porta della toilette.
- E=mc2 - mormorò Jay, infilandosi distrattamente un paio di jeans e una maglietta a righe bianche e nere.

- Cioccolato, crema o marmellata? -
Letika aveva in mano tre brioche, che stava porgendo a Nozomi, che le squadrò ben bene.
- Cioccolato. Ovviamente cioccolato - rispose la violetta.
Afferrò il croissant che la corvina le porgeva, ne morse la punta e lo appoggiò sul vassoio di legno.
Le due presero velocemente da bere - latte per Nozomi e del succo di bacca per Letika - per poi girarsi intorno alla ricerca di un tavolo libero.
L'allenatrice dagli occhi viola incrociò la chioma color cioccolata di Veronica, seduta in un tavolo accanto alla porta-finestra (l'Accademia era piena di porte-finestre, che conferivano una grande luminosità).
Si sedette veloce accanto a lei, seguita a ruota dalla coordinatrice.
- Buongiorno Veronica - la salutò Nozomi.
- Buongiorno - rispose l'altra, continuando a girare la punta del cucchiaio nella tazza colma di cereali.
Lo Shuppet della ricercatrice, che le stava facendo compagnia durante la colazione, si avvicinò al Sableye di Letika, cominciando a svolazzargli attorno, mentre l'altro pokémon cominciava ad emanare una debole luce psichica.
- Dormito bene? - cinguettò, accomodandosi accanto a lei su una sedia in vimini, che donava un tocco retrò alla sala.
- Eh, più o meno... - confessò timidamente la castana, contemplando quella brodaglia formatasi nella tazza.
- In che senso? -
- Nel senso che... - avvicinò il capo a quello delle altre due, portando una mano a fior di labbra, per attenuare il tono vocale - Eva vaneggia nel sonno, ecco - terminò secca, sorseggiando pacatamente il latte senza produrre troppo rumore.
- Eva è pazza?! - esclamò sorpresa la viola, percependo poi quanto fosse fuori luogo quell'esternazione a voce alta.
- Non vi hanno insegnato che parlare alle spalle altrui è maleducato? - le incalzò il soggetto in esame, sbucato da chissà dove.
Veronica trasalì. Non era sua abitudine raccontare gli affari personali agli altri, e un vago rossore le imporporò le gote lattee.
- N-non stavamo sparlando di te! - balbettò confusa Letika, ridestandosi dal vortice di curiosità che l'aveva risucchiata poco prima. 
Nozomi, agitata, iniziò a sgranocchiare il primo biscotto sotto tiro, arrivando a mordicchiarsi le unghie.
- Sarà - sospirò la mora - ma le mie orecchie odono più che bene, e ammetto di avere una certa dimestichezza con certe situazioni - finì, rivelando un'occhiata piuttosto eloquente al trio.
Dopo di che, se ne andò per le sue, come, del resto, era sua abitudine.
- Lasciatela perdere, quella si che è pazza - intervenne Gary, spettatore della vicenda.
Le tre, infastidite dall'insinuazione di Oak, lo abbandonarono, troncando il discorso sul nascere: Eva rimaneva pur sempre un'amica, non una fanciulla da offendere!
Lo stomaco di Veronica era in subbuglio: la morettina rappresentava per lei il seme di una lunga e piacevole convivenza, oltre che amicizia, e non intendeva dileggiare il tutto con quell'inutile gaffe.
La castana rimurginava ogni imbarazzante istante con un crescente dispiacere interiore, al punto che anche Gary, da lontano, se ne accorse, e provò a consolarla.
- La conosco bene, io. Tranquilla, non s'è l'è presa davvero - pronunciò, esibendo un sorriso incoraggiante.
- Sicuro? - pigolò piano, distogliendo lo sguardo.
- Ovviamente. Lo fa apposta. Fa la sostenuta in certi momenti per natura, per difendersi, ma non conta davvero niente quello che dicono gli altri su di lei... - sussurrò fiocamente, tanto che le ultime sillabe si dissolsero nell'aria, mimetizzandosi col brusio generale.
Veronica, dal canto suo, aveva percepito un'insolita ammirazione del ricercatore nei confronti della rivale. E, poteva giurare, che nelle sue iridi carbone si celavano memorie arcane sul passato di Eva: ricordi che, probabilmente, non dovevano venir rivangati, ma, probabilmente, sarebbero usciti allo scoperto col tempo.
E infatti Eva tornò presto al tavolo, sorseggiando del caffelatte da una tazza color acquamarina che aveva preso dal bancone.
Si accomodò vicino alla compagna di stanza e il suo Absol le saltò vicino, appoggiandole la zampa sul ginocchio.
Da quel momento iniziò ufficialmente la colazione per le quattro, accompagnata solamente dal rumore delle onde che si infrangevano contro gli scogli dell'isola, e dello sbattere delle ali di alcuni pokémon d'aria.

Corso A ~

Letika, avendo perso tutta la mattinata a chiacchierare con Nozomi, Eva e Veronica, aveva dovuto correre un po' per raggiungere l'aula del Teatro, dove si accomodò su una delle morbide poltroncine di velluto scarlatto che dominavano la sala.
Girandosi intorno, vedeva i visi di alcuni coordinatori che aveva incontrato in qualche gara, tra chi aveva battuto e chi l'aveva sconfitta, ma non trovò nessuno di particolarmente familiare.
Almeno, non fino a che Anastasia Hamilton non spalancò la porta d'ingresso, irata ma con un'andatura trionfale tipica di lei.
Quasi tutta la gente che si trovava in classe si girò a guardarla, tra i maschi che la trovavano davvero molto attraente e le ragazze che la riconoscevano come "la grande modella iperfamosa".
Letika scosse la testa in segno di disappunto, poi si rimise a guardare verso il soffitto.
Anastasia, altezzosa, fece una smorfia di disappunto nel notare che l'unico posto libero era quello accanto alla ragazza dalla pelle scura.
Si sedette malvolentieri accanto a lei, mentre Letika veniva bombardata di sguardi invidiosi.
- Tsk... finalmente qualcuno capisce e apprezza chi sono - commentò Anastasia.
- Wow, li facevo più svegli certi coordinatori - sussurrò a bassa voce Letika, abbastanza forte però perché la rossa la sentisse e la fulminasse con una delle sue tipiche occhiatacce.
Una possibile risposta verbale da parte della modella fu però interrotta dall'arrivo della professoressa, che si andò a sedere sul bordo del palco.
- Buongiorno a tutti - cominciò a presentarsi - Il mio nome è Luna Light, e sono la professoressa di tecnica della coordinazione nel corso A -
Letika osservò meglio la signora che stava parlando.
Era piuttosto carina, bionda e aveva gli occhi smeraldini.
Addosso, era vestita in modo semplice, con una maglietta bianca decorata da una rosa indaco e una gonna blu al ginocchio.
Ai piedi, che dondolavano contro il palco, c'erano un paio di scarpette nere.
Letika si chiese perché tutte le prof dell'Accademia fossero così giovani.
Quella prof doveva avere circa venti, ventidue anni, e anche miss Hazuiko, la prof che aveva incontrato ieri alla cena, non doveva averne più di trenta.
Bah... l'importante è che sappia insegnare... pensò.
- Beh, intanto vorrei che due di voi venissero qui e mi facessero vedere uno scontro - continuò la prof - Prendetela come... come un test d'ingresso -
Letika alzò la mano per offrirsi volontaria e balzò sul palco.
Come sfidante le arrivò di fronte una ragazzina bassina e cicciottella, con i capelli ramati e il viso tempestato di lentiggini.
- Appoggiate le vostre tessere gare sul quadrato di metallo che avete accanto a voi - disse un quel momento miss Light.
La corvina la trovò immrdiatamente, accanto alla porta che spediva dietro le quinte.
Vi passò sopra la sua tessera, e subito il palco si mise a roteare su se stesso, mostrando un campo per le gare pokémon e due tabelloni.
Il primo aveva sopra il viso di Letika, il secondo quello dell’allenatrice lentigginosa.
- Vediamo... Gardevoir, scelgo te! - esclamò la coordinatrice di Petalipoli, lanciando la pokéball in aria.
Il pokémon Abbraccio comparve sul campo, in una nuvola fucsia e psichedelica.
Dall'altra parte, la quindicenne cicciottella combatté con un Wigglypuff.
Le ragazze iniziarono a lottare a colpi di falcelunare, magibrillo, psichico e mosse del genere, dando sfogo alla loro bravura nel campo di coordinazione.
Dalle poltroncine di velluto Anastasia osservava annoiata la lotta, sbadigliando e osservandosi le mani.
Magari avrebbe laccato le unghie, forse di rosso o di violetto.
Appena finite le lezioni, pensò, devo correre a farmi una manicure.
Nel frattempo notò l'insieme di ragazzi e ragazze adoranti che le correvano dietro per adularla.
Rimase lì a cincischiare per un po'; poi, stufa di quelle chiacchiere melense, si alzò e cominciò a camminare verso il palco.
Letika stava per vincere, usando una combinazione tra psiconda e psicoraggio.
Anastasia saltò sul palco e s'intromise tra le due, con il suo Sylveon tra le braccia, che saltò immediatamente sul pavimento legnoso. La rossa scansò di lato la ragazzina paffutella che stava lottando e la guardò con aria sprezzante.
- Non ho capito perché gente come voi dovrebbe stare qui, rischiate solo di offuscare il mio talento - sbuffò la rossa - Letika, mi servi come sfidante; ora vi mostrerò chi è l'unica degna di essere qui! -
La modella guardò il suo Sylveon, che fece un piccolo cenno con la testa.
- Sylveon, usa magibrillo! - esclamò la ragazza. Attorno alla Eevoluzione di tipo folletto iniziarono a generarsi dei bagliori rosati, che diventarono man mano più forti, generando fasci di energia.
Dall'altra parte del campo Letika ebbe un sussulto, pur rimanendo ferma. Per quanto insopportabile, Anastasia se la sapeva cavare.
Il pokémon della rossa intanto stava per scagliare l'attacco, quando una fiammata colpì entrambi gli avversari, facendo cadere sia Gardevoir che Sylveon a terra.
Miss Light, con un Fennekin tra le braccia, era appena salita sul palco, e fissava Anastasia con severità.
- Miss Hamilton, per quanto lei possa essere brava come allenatrice, le vieto assolutamente di salire sul palco senza il mio consenso. E ora ritorni immediatamente al suo posto. In quanto a lei, miss Ganesh, andava tutto bene -
Anastasia, con aria di superiorità, scese dalle scale del palco, camminando lungo il corridoio che conduceva fino alla porta.
- Nessuno che mi apprezza, tsk -
Scosse la testa in modo che la lunga chioma scarlatta ondeggiasse per poi posarsi sulla spalla sinistra, mentre sulla destra si accoccolava il suo Sylveon.
Uscì dalla porta richiudendola con un tonfo, e lasciando tutti di stucco.
Allo sguardo interrogativo di miss Light, Letika si ritrovò a scuotere la testa e a scrollare le spalle.
- Lasci stare prof... Anastasia è fatta così -

Corso B ~

Tell era arrivato in classe in completo ritardo, quando tutti già si erano sistemati.
Marina e Akumi avevano incrociato Nozomi sulle scale, e inseme si erano sedute in un banco per tre in prima fila centrale, con Marina in mezzo, Nozomi a destra e Akumi a sinistra. Lem, non potendo stare con la violetta, si era accomodato accanto a N, lo strano verdino del giorno prima, e tutti gli altri alunni si erano sistemati a gruppetti ordinati di due. Così, l’unico posto disponibile era un banco schiacciato contro il muro di sinistra, accanto ad un tipo alto e dai capelli verde prato, vestito con una divisa nera e bianca, che lo faceva assomigliare ad un cameriere.
- Piacere - lo salutò il blu - È libero? -
L'altro annuì e si rimise a studiare sui libri di testo della Talent's Academy; erano molto belli, dalla copertina azzurrina in stile con tutta la scuola e con un leggero profumo di vaniglia impresso nelle pagine bianchissime bordate di color crema.
Il capopalestra di Verdeauzzopoli optò per il non fare troppe domande e cominciò a guardare verso la porta, mentre miss Hazuiko, accompagnata dal suo Haxorus, entrava in sala, il registro sottobraccio e una penna in mano.
La professoressa squadrò la prima fila, con Nozomi che scambiava battute con Akumi, mentre Marina faceva disegnini di Corsola sul suo diario.
- Ehm ehm - si schiarì la voce, e le tre ritornarono immediatamente diritte e silenziose.
Dall’ultimo banco, Tell ridacchiò piano. Il suo vicino di banco non si mosse, ma si limitò solamente a fissare la professoressa, tamburellando le dita contro il legno del banco.
- Buongiorno a tutti, cari studenti e studentesse - proruppe poi Diabel - Molti di voi mi conoscono già perché hanno lottato contro di me durante l’esame di ammissione, in ogni caso mi presento. Mi chiamo Diabel Hazuiko, sono maestra di tipo Drago e il mio compito è insegnarvi la differenza dei vantaggi tra i diversi elementi dei pokémon -
Nozomi guardò Marina e sorrise, per poi mettersi a giochicchiare con una ciocca di capelli.
La prima materia dell’anno, evviva! pensò la violetta, eccitata. Chissà se la professoressa spiegava bene… rendere interessante una materia così teorica e mnemonica non doveva essere facile.
Dall’altra parte del banco a tre, anche Akumi pensava la stessa cosa. Che poi, lei li conosceva bene i vantaggi e gli svantaggi tra tipi pokémon, ma c’era sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Accarezzò piano la testa del suo Dratini, che come al solito le stava acciambellato attorno al collo.
Comunque, si può vincere anche senza vantaggi, riflettè, mentre la prof iniziava a spiegare, aprendo un powerpoint sulla lavagna elettronica che si trovava sulla parete di fronte agli studenti. Akumi seguì i primi cinque minuti della spiegazione, poi, mentre si passava alle debolezze dei tipi drago, strappò un pezzetto di carta dal suo diario, ci scrisse su qualcosa e lo passò a Marina.
Voglio lottare contro il tuo Glaceon. Ti va oggi dopo le lezioni? lesse mentalmente la castana.
- Ok - sussurrò all’amica, che battè le mani tutta contenta.
- Allora, vi stavo dicendo… ah, sì - riprese a parlare miss Hazuiko - Il tipo drago è uno dei tipi più forti in quanto a svantaggi, perché è debole solo contro il tipo... miss Susumu, me lo vuole dire lei? -
Nozomi girò la testa di scatto. Stava parlando con Lem, o almeno, stava provando a parlare con Lem, e si era persa, più o meno da un paio di minuti.
Marina e Akumi alzarono contemporaneamente le mani per rispondere, ma Nozomi riuscì a cavarsela, in un modo o nell'altro.
- Ehm... oh, sì. Ghiaccio, folletto... e il tipo drago stesso -
- Bene, ma la prossima volta la prego di rimanere attenta - sbuffò la donna dai capelli scuri.
Marina si rimise a ridacchiare, e con lei anche Akumi, e l'unico risultato fu una gomitata da parte della violetta.
- Beh professoressa, in ogni caso il tipo drago per quanto quasi privo di svantaggi lo è anche di vantaggi no? Se non erro, è forte solo contro il suo stesso tipo -
N aveva deciso in quell'istante di partecipare alla lezione, alzando il suo braccio in aria per chiedere l'attenzione. La sua voce era ferma e flemmatica, e il verdino dava l'idea di essere molto sicuro di se. Era quasi divertende vedere lui, bello fermo e diritto come una statua, vicino a Lem, più piccolo e "insignificante".
- Giusto, giusto - fu la risposta della prof - Beh, in fondo non ci può essere un elemento nettamente superiore agli altri no? È una questione di equilibrio -
Fu così che N e miss Hazuiko iniziarono una lunga, e soporifera, per il parere di quasi tutti, sull'equilibrio che ci doveva essere tra i vari tipi.
Ad interromperli fu un'altra delle professoresse del corso B, miss Love, che fece capolino dalla porta, preceduta dal suo Delphox, che agitava nell'aria il suo bastone infuocato. 
- Diabel, scusami se t'interrompo... hai visto miss Lovely? -
- Mh... no - rispose quell'altra - Cioè, l'ho vista stamattina vicino alla fontana, ma dopo non più -
- Ah. Boh, Elena la sta cercando, se la trovi diglielo -
- Lo farò -
I ragazzi si guardarono stupiti. Chissà cosa stava succedendo? Se la preside non si trovava, doveva essere successo qualcosa di grave, oppure c'era qualcosa d'importante in ballo.
Akumi dimostrò di essere la più curiosa, e si mise a fremere. Nozomi invece prese a lamentarsi per il non avere qualcosa da sgranocchiare per distruggere la tensione. L'unica a cui sembrava non interessare niente, almeno da fuori, era Marina, alla quale però non piaceva mostrarsi particolarmente interessata alle cose, quindi non contava neanche.
Tell, dall'ultimo banco, si limitò a scuotere la testa. 
Chissà cosa succederà...

Corso C ~

L'aula di biologia era una sala dall'aspetto vergine, dai muri celesti, costituiti da mattoni regolari, e dai pavimenti bianchi, che rifulgevano dei bagliori solari, accecando qua è là qualche alunno.
Jay (la prima a entrare nell'aula) fissava imperterrita una valigetta in inox, dal contenuto ignoto, giacente sulla cattedra.
La seconda a superare l'uscio fu Eva, con l'andatura disordinata a causa di molteplici fogli volanti stretti dalle sue mani.
Una pila di essi, sbilanciati, precipitò rovinosamente sulla testa della bionda, che non si scompose minimamente, continuando a contemplare l'oggetto misterioso.
- Chiedo venia, non era mia intenzione farli cad... -
- Non è nulla - sospirò serafica, offrendole uno sguardo sereno, per poi ri-preocuparsi di osservare la valigia.
Dopo pochi secondi Gary fece il suo ingresso trionfale, seguito da Veronica, che teneva la testa bassa per l'imbarazzo.
La moretta non la degnò minimamente, sedendosi accanto a Oak e riordinando i suoi appunti.
- Chi ti ha dato il permesso?! - blaterò con finta irritazione Gary.
- Non.comportarti.da.primadonna.Oak. - lo liquidò, saggiando con i polpastrelli la consistenza dell'inchiostro imbevuto sulla materia bianca e leccandoseli con la punta della lingua successivamente.
- Buongiorno figliuoli...ehm,ehm...-.
Una voce tremolante si insinuò nel brusio generale, zittendolo brutalmente.
Un vecchio raggiunse la cattedra: aveva la pelle raggrinzita e smunta, solcata dall'età e da evidenti rughe. Un naso arcuato spiccava nell'insieme, nascosto leggermente da un paio di rotondi occhiali. Tutto sommato, possedeva un'aria pimpante e allegra, anche se i movimenti tradivano una certa spossatezza.
- Ehm, ehm - tossicchiò - sono il vostro insegnante principale, nonché quello di biologia e scienza pokèmon. Mi presento: sono Bertal Steninei, piacere di conoscervi. Oggi occuperemo il nostro tempo con un semplice test sui pokémon, ma è un test particolarissimo! - e lì provo a simulare una risata, che si tramutò subito in una tosse grassa spaventosa.
Gary ridacchiò sotto i baffi, ricevendo uno schiaffo dalla compagnia.
- Valigia... - mormorò Jay - Contenuto ignoto... contenuto...? -
- Lo stavo proprio per spiegare, signorina...-
- Andersen, Jay Andersen -
- Signorina Anderson, Jay Andersen. Dentro questa mia preziosa valigetta vi è un apparecchio tecnologico di ultima generazione, che serve per misurare l'affinità con i vostri pokémon. Fungerà da modo per presentarvi a me, e capire le vostre predilezioni riguardo, magari, una tipologia in particolare. Da lì partirà tutto il nostro programma - sentenziò, schiudendo un lucchetto che la serrava.
La parte superiore si aprì da sola, rivelando uno strano congegno: possedeva un corpo centrale pulsante, dal quale partivano due bracci meccanici, uno che sbucava dalla parte sinistra e un altro dalla destra.
Lo stupore generale era palpabile: nessuno, fuorché Gary, aveva mai visto una cosa del genere! Gli occhi di Veronica e Jay brillavano, mentre Eva appariva piuttosto concentrata sui suoi appunti. Poi alzò la mano.
- Dica pure, signorina...-
- Riddle. Durante queste vacanze ho considerato utile l'idea di svolgere una ricerca su vari argomenti, in particolare nel campo dell -
- No, non mi servono, puoi pure buttarli nel cestino, grazie -.
Il volto della mora si chiuse in un'espressione di pura irritazione. Sbuffando, cacciò i fogli in cartella e si mise ad ascoltare il nuovo professore, piuttosto offesa.
- Signor... Oak, se non erro... uhm, vuole essere il primo? - domandò monocorde l'anziano, facendo segno con la mano di avvicinarsi.
Gary si avvicinò e, dopo un rigoroso inchino, fece uscire dalla pokéball il suo umbreon, per poi collegarlo a un ramo dell'apparecchio, e agganciandosi infine un cavo intorno alla vita.
Il display si illuminò, mentre il congegno emanò un lamento robotico. Dopo di che iniziò a parlare meccanicamente.
Affinità Pokèmon allenatore uguale = 75 % 
Il professore mimò un sorrisetto compiaciuto, dopo aver udito i gemiti di eccitazione levatisi dalla scolaresca.
Gary, colmo d'orgoglio com'era, iniziò a blaterale su quanto lui amasse infinitamente il suo pokémon e su quanto e come diligentemente se ne prendesse cura.
Emulando Gary continuarono Veronica e Jay, rispettivamente con Shuppet e Totodile, entrambi affini con i loro allenatori all'80% (percentuale che fece perdere il senno al moro).
- Ma... ma non è possibile! - sbottò Gary - Dobbiamo rifare tutto! -
La campanella interruppe però ogni tentativo di ribattere, e tutti gli studenti defluirono dall'aula, lasciando il giovane Oak a lamentarsi.
- Ma... ma -
- Ciao ciao Gary - mormorò melliflua Eva, facendo ciao ciao con la manina e allontanandosi, chiudendosi la porta alle spalle,

Nell'ampia sala che era la presidenza dell'Accademia, miss Lovely stava fissando l'oceano da una finestra. Dietro di lei, la vicepreside Elena Auditore stava diritta in piedi, con un telefono in mano.
- Sì... oh, perfetto. Allora grazie - 
La corvina abbassò il ricevitore, rivolgendo il suo sguardo verso la bionda, che ancora osservava l'infinita distesa di blu marino con aria assorta. Si girò, giusto per incrociare lo sguardo della sua vice, e si sedette annoiata su una poltrona.
- Ha accettato? - domandò, accarezzando le ali del suo Butterfree.
- Sì, ha accettato. Com'era logico, in fondo -
- Mah, non si sa mai. Hai già parlato con Luna? -
Elena annuì. Beh, non è che le avesse proprio parlato molto, in fondo la faccenda di quel giorno era rimasta incerta per un po'. In ogni caso, almeno miss Light non era all'oscuro di tutto e si era potuta preparare.
Era un evento molto importante, e soprattutto molto delicato, per la Talent's Accademy. Il futuro di qualcuno sarebbe potuto dipendere da ciò, forse.
- Quindi ci tocca aspettare fino a domani? -
- Evidentemente sì. Ma ti prego, non far trapelare la notizia prima del dovuto Marcella, so che ne sei capace -
Miss Lovely sorrise e fece ondeggiare i lunghi ricci biondi. Per una volta si sarebbe trattenuta, l'occasione lo richiedeva.
- Ok Elena - rispose tutt'ad un fiato.
Bene, in un momento come quello, c'era solo d'aspettare.

Angolino dell'autrice:
Uccidetemi. Lo so che volete farlo.
Scherzi a parte, sono profondamente dispiaciuta per il ritardo a pubblicare, ma sono stata occupatissima ultimamente e tra poco ho anche gli esami, quindi non so con che costanza pubblicherò i chap futuri. Prometto di impegnarmi, però. So che il capitolo tra l'altro è bruttino, ma l'ho ripreso più e più volte ed è stato un po' un caos, gomen.
In ogni caso, a questo punto ci sono alcune domande da farsi. La più importante è: cos'hanno in mente miss Lovely e le altre prof? Non anticipo niente, ma se avete letto bene l'ultima parte del capitolo, forse potreste avere solo una piccola idea di cosa aspettarvi; ovviamente niente d'importante, se no vi rovino la sorpresa.
In ogni caso, dai prossimi chap potrei occuparmi un pochino di più di alcune oc, ovviamente senza esagerare, ma mi serve per sviluppo della trama, visto che le oc appartengono a tre corsi molto diversi tra loro.
L'altra cosa è questa, un avviso che vorrei dare a tutti voi: se conoscete qualcuno che vorrebbe partecipare a questa fiction, avrei bisogno di due o tre oc per dei piccoli ruoli, niente di che, ma sufficenti per fare una comparsa. Uno di essi mi serve proprio per il prossimo chap, quindi se conoscete qualcuno che sia disposto a creare degli oc, gli dica di contattarmi per mp o di lasciarmi una recensione, è uguale. Altra cosa, per le prof e la vicepreside (e per chi potrebbe partecipare ad un futuro) è che se volete un ragazzo potete averlo comunque, purché abbia più o meno la vostra età. Miss Lovely stessa ha un fidanzato... che però non vi dico, non ho voglia. Lo dirò solo se qualcuno mi chiede quella persona in particolare.
Ora vado, vi saluto! 
Kisses ~
Marina Swift <3
P.S. Per le tecniche di Letika e Anastasia durante il loro scontro, io ho inventato. Se ci tenete a tecniche particolari, comunicatemele ~ 
In più, chiederei alle due coordinatrici, nel caso servissero in futuro (chiedo tutto in una volta se no mi dimentico) di dirmi se pensano a delle combinazioni di mosse in singolo o in doppio. Se no, invento io, non c'è problema.
   
 
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