Il ticchettio inesorabile della pioggia, che scendendo lenta ma fitta bagnava le strade, i tetti, sembrava avvolgere l'ambiente circostante, come se per un attimo, in un piccolo istante fugace, l'intero mondo si fosse fermato ed il tempo avesse smesso di scorrere, lasciando libero spazio ai pensieri, alla nostalgia e alla malinconia.
Il suono delle campane riecheggiava lontano, incessantemente, senza mai prendersi una pausa, un attimo per respirare, in quella lunga giornata, come se stessero ad indicare il preannuncio di un matrimonio oppure di un funerale.

L era lì in mezzo, sotto la pioggia, immobile, guardava lontano, lasciandosi cullare dalla pioggia che lo travolgeva, che cadeva, bagnandogli i vestiti, ma al contempo stesso era come se non sentisse quell'umido contatto neppure sfiorarlo.
Voltò il capo, intravedendo la figura di Light in un angolo, chinandosi maggiormente di lato, intenzionato ad ascoltare le parole dell'altro, ma il rumore della pioggia copriva qualsiasi suono si alzasse nell'aria, perciò fu costretto a tendere l'orecchio più di una volta per essere in grado di udire qualcosa, finché Light, rassegnato, lo raggiunse sotto la pioggia.

L'espressione di Ryuzaki era stranamente più cupa rispetto al solito, gli occhi vuoti e spenti, i suoi discorsi ancora più insensati.


<< Scusami. Dico sempre cose senza senso, non starmi a sentire. >>


L lo sapeva, sapeva tutto.
Sapeva quello che sarebbe accaduto di lì a poco, di come la sua vita sarebbe stata stroncata dal primo vero caro amico che aveva.
Sapeva che era questione di pochi attimi e non avrebbe dovuto dire addio soltanto al caso Kira, ma anche a Light.



Ormai ti conosco bene.



<< Dimmi una cosa. Dal giorno in cui sei nato hai mai detto anche una sola volta la verità? >>


Calò il silenzio, l'unico rumore che risuonava era il ticchettio della pioggia, mentre velocemente i loro sguardi s'incrociarono, scrutandosi a vicenda, immergendosi negli occhi nero pece dell'uno ed in quelli ambrati dell'altro.


 
Non esiste nessuno tanto perfetto, tutti mentono.



<< Io sono sempre stato attento a non dire bugie che ferissero altre persone. >>


Ryuzaki immaginava di ricevere una risposta simile.
Istintivamente sollevò leggermente un angolo della bocca, quasi amaramente, quasi come se fosse in un certo senso persino divertente ritrovarsi a fare discorsi di quel genere poco prima della propria esecuzione, proprio di fronte al suo esecutore.



Io sono sempre stato attento a non dire bugie che ferissero altre persone.



Eppure quelle bugie lo avevano ferito.
Light era il primo vero caro amico che aveva, era l'unico che fosse in grado di capirlo, di comprendere tutto ciò che gli passasse nella testa.
Era stato il primo, l'unico e molto probabilmente anche l'ultimo.


Sai che cosa si prova ad essere feriti dall'unica persona cara che si ha?
Sai che cosa si prova ad essere uccisi dall'unica persona cara che si ha, eh Light-kun?
Ma sai, dopo tutto è divertente, per un attimo ci avevo sperato veramente che fossi tu Kira.

Avrei tanto voluto che Kira fossi tu.