''Ryuzaki... Se io fossi Kira e ti uccidessi, tu mi perdoneresti?''
Gli occhi neri dell'altro sfrecciarono velocemente in direzione di quelli dell'altro, scrutandoli con attenzione.
''No.''
Rispose L pronto, freddo e distaccato, guardandolo improvvisamente serio.
''Adesso voglio farti una domanda io. Yagami Light, tu sei Kira?''

I baci di Shizu-chan non erano né caldi né dolci e lui era sempre così rude, specialmente se si trattava di lui. Non si ricordava neppure come tutto quanto fosse cominciato. Shizuo lo odiava ed Izaya fingeva di odiarlo.
Non era affatto delicato, i suoi denti affondavano nella sua pelle, macchiandola e lasciando ovunque le tracce del suo passaggio.

Il desiderio, la brama di possedersi a vicenda ancora viva negli occhi rosso profondo dell'uno e negli occhi color cioccolato fuso dell'altro.
Le loro lingue ancora unite nella disperata ricerca di qualcosa che però non riuscivano a trovare.
Le braccia che si stringevano più forte, temendo che qualcosa fosse di nuovo pronto a separarli e il calore dei loro corpi che cresceva insieme a quello nella stanza, alimentato dalle braci ardenti che tranquillamente continuavano a bruciare, riscaldando maggiormente i corpi riversi sul pavimento.
Le lacrime scorrevano ormai rassegnate a venire alla luce, delicatamente asciugate da due mani slanciate e dalle dita affusolate.
Un sorriso gli comparve sul volto.
Non aveva paura.
Non dovevano più averne.

In fondo del semplice sesso non comportava né strani pensieri né comportamenti o impegni sentimentali, era soltanto uno scambio reciproco di piacere, tanto per alleviare un po' la frustrazione quotidiana.
E che cosa l'avrebbe reso più accattivante e perverso dell'andare a letto con il proprio nemico, la persona che di più odiava al mondo?
Tornò annoiato e sbuffando a fissare le stelle ancora splendenti nel cielo invernale, finché non si guardò addosso, accorgendosi di indossare una camicia che gli andava almeno tre volte più grande.
Si portò il polso vicino il naso ed aspirò chiudendo gli occhi l'odore emanato dall'indumento.
Sapeva di fumo e di biscotti al cioccolato, proprio come Shizu-chan.

'' Scusami. Dico sempre cose senza senso, non starmi a sentire. ''
L lo sapeva, sapeva tutto.
Sapeva quello che sarebbe accaduto di lì a poco, di come la sua vita sarebbe stata stroncata dal primo vero caro amico che aveva.
Sapeva che era questione di pochi attimi e non avrebbe dovuto dire addio soltanto al caso Kira, ma anche a Light.

Ho imparato a riconoscere il suo odore ormai da tempo,
anche a chilometri di distanza sarei in grado di percepirlo
e di distinguerlo da quello di chiunque altro.
I suoi occhi rossi come il sangue mi fanno
totalmente perdere il senno ed imbestialire.

Shizu-chan continua a ripetermi di non farmi più rivedere ad Ikebukuro, ma ogni volta che mi faccio vivo, non appena si accorge della mia presenza, sparisce mezza segnaletica della città.
Dice di scovarmi perché sente la mia puzza.
Farlo irritare mi riempie di soddisfazione.
Io sono il burattinaio e lui è la mia marionetta, è così divertente!

Lui nuotava perché amava l'acqua, voleva stabilire un legame con lei e, in un certo senso, poter dominarla e muoversi attraverso di essa a suo piacimento lo affascinava.
Nell'acqua si sentiva a casa.
Si sentiva compreso.
Si sentiva in pace.
Al contrario, sulla terra ferma si sentiva come un pesce fuor d'acqua.
L'acqua era la sua unica certezza.

Sapeva che anche Izaya lo voleva, come lui lo desiderava, ne era convinto.
Lo poteva ben capire dal modo in cui aderivano i loro corpi ogni volta che si sfioravano, sembravano non potersi scindere l'uno dall'altro.