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Autore: Mizu_The little kiseki    05/05/2015    5 recensioni
Lo conosciamo tutti il detto "gli opposti si attraggono", vero?
Beh..è proprio su questo detto che si basa questa storia e avvolte i più diversi possono risultare i più simili.
Le superiori sono iniziate e di conseguenza anche la vita di molti adolescenti comincerà; sopratutto quella di Hamato Izumi: una ragazza determinata nel trovare l'amore...purtroppo gli ostacoli non mancheranno mai...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Izumi Hamato e ho 14 anni.
I miei capelli sono color cioccolato e i miei occhi sono azzurri come il cielo; invece la mia pelle ha un colore verde chiaro.
Perchè?
Perchè sono nata dall'unione tra un'umana e un mutante mezzo uomo mezza tartaruga.
Mia madre si chiama Zoey e mio padre Michelangelo, detto Mikey.
La nostra famiglia è molto numerosa, infatti sono circondata da cugini, figli dei fratelli di mio papà, anche loro mezze tartarughe e mezzi umani.
La loro storia è fantastica e da piccola amavo sentir parlare delle loro avventure.
Purtroppo loro non sono fratelli di sangue ma adottivi; per l'appunto sono stati adottati da Splinter, un umano mezzo topo che prima di rifugiarsi nelle fogne viveva in Giappone e fin da piccoli li ha allenati nella grande arte del ninjitsu, del quale io e i miei cugini prenderemo le redini diventando i nuovi eroi della città, se non del mondo!
Ma c'è ancora tempo per parlare di questo, per ora io voglio vivere la vita come una normale adolescente; sapete com'è...tipo...andare bene a scuola, uscire con gli amici e incontrare il primo amore.
Già, so cosa state pensando: quasi quindici anni e non ti sei mai innamorata di qualcuno; strano ma vero.
Io sono molto scettica sui ragazzi; non dico di voler il principe azzurro, poi perchè azzurro poi...non potevano farlo nero, o rosso, o viola...boh, che ne so io.
Ma tornando a noi, non mi interessa incontrare un ragazzo perfetto, mi basta un tipo dolce, carino, intelligente e che mi accetti per quello che sono.
La mia caccia all'uomo comincerà domani; perchè domani inizierò le superiori e sicurarmente ci sarà qualche ragazzo decente no?
Poso il cellulare sul comidino di fianco al letto e mi distendo su quest'ultimo.
Stavo messaggiando con i miei cuginetti, dato che andremo tutti nella stessa scuola, speriamo di essere almeno insieme, non dico tutti ma almeno una parte, nella stessa  classe.
-Domani, il mondo conoscerà Izumi Hamato! E tutti i ragazzi cadranno ai miei piedi- esclamo alzando il pugno in segno di vittoria.
Il mattino seguente arrivò in un batter d'occhio, nonostante il mio nervosismo della sera prima, ero riuscita a chiudere occhio.
Apro gli occhi e mi alzo mettendomi seduta sul letto sbadigliando.
Accidentalmente il mio occhio cade sulla sveglia che segnava le 7.00.
-Cavolo, avrei voluto dormire ancora un po'- dico mentre fisso l'oggetto immobile.
Immobile?
Spalanco gli occhi e comincio a fissare la sveglia con più attenzione.
-Le lancette non si muovono....- afferro il mio cellulare e guardo l'ora.
7.45
-AAAAAAAAAAHHHH!! SONO IN RITARDO!!- balzo giù dal letto catapultandomi in bagno.
Mi siedo sul water e allo stesso momento mi lavo i denti e mi pettino.
Si, io so fare molte cose contemporaneamente.
Successivamente vado in camera dei miei genitori, ancora dormienti.
-Io vado! Sono in mega ritardo!- grido svegliandoli di colpo.
-Cì sono delle barrette nello scaffale, mangiane una- aggiunge ancora mezza ubriaca mia madre per poi ributtarsi sul cuscino.
-...Divertiti amore...- continua mio padre facendomi un segno con la mano.
In tutta fretta: prendo la barretta, scendo le scale (scivolo sul cornicione) e corro per la strada evitando miracolosamente le macchine che stavano per investirmi.
Il cortile della scuola era vuoto, la campanella aveva già annunciato la prima ora; dovevo sbrigarmi.
-Ma guarda te se dovevo far tardi il primo giorno di scuola!- esclamo arrabbiata tirandomi un pugno in faccia.
-Guarda chi c'è...Chocolat...- oh no....quella voce...lui.
Mi giro con sguardo imbronciato e fisso la figura di un ragazzo che mi fissava malizioso.
Vi presento Akira Hamato, terzogenito di Donatello Hamato, uno dei fratelli di mio padre, e Mizu O'Neil, una mutante con ben quattro DNA dentro (T-rex, umano, kraang e drago).
Akira ha preso l'aspetto da tartaruga dal padre e gli occhi azzurri da Mizu; ma grazie ad un siero antimutageno inventato da Donnie, i figli nati con aspetto da mutanti, tra i quali anch'io, riescono ad assumere la forma umana per un medio periodo di tempo.
In me l'unica cosa che cambia è il colore della pelle ma Akira cambia completamente, assumendo l'aspetto di un ragazzo dai capelli ramati e gli occhi azzurri.
Lo odio un casino; sin da bambini per lui ogni scusa era buona per prendermi in giro, se mi dessero un dollaro per ogni soprannome che mi ha trovato sarei ricca sfondata.
Il più usato da lui è appunto "Chocolat" riferito per la precisione al colore dei miei capelli; mi chiama così sin dalle elementari, che fastidio, è l'unico al mondo che è capace di farmi perdere la pazienza solo aprendo bocca per sbadigliare.
Fortunatamente so come restituirgli il favore.
-Come va? Naneeeetto- sogghigno maliziosa.
Già, oltre agli occhi ha preso dalla madre anche la statura, e io sono più alta di lui di cinque centimetri; non è che sia tanto, ma lui s'incazza lo stesso a bestia ogni volta.
-Che hai detto, scema?!- urla cambiando umore assumendo un espressiome scocciata.
-Quello che hai sentito, scemo! Cos'è? Sei anche sordo oltre che gnomo?- lui lascia cadere lo zaino e punta il dito contro sempre urlando come una donna isterica incinta.
-Un giorno di questi io ti ammazzerò 
Ha.mato Izumi!- 
-Che paura! Rischio di essere picchiata dall'ottavo nano!- dico sarcastica facendogli la linguaccia.
-Testa fusa!-
-Guscio vuoto!-
-Faccia da trota lessa!-
-Tappo di sughero!- ecco che all'improvviso sentimmo una campana suonare all'interno dell'edificio; entrambi facciamo una faccia a dir poco orribile e cominciamo a fissarci negli occhi.
-SIAMO IN RITARDOOO!!- diciamo all'unisono prima di metterci a correre come dei fulmini.
Apriamo insieme la porta della classe e sempre all'unisono esclamiamo:
-MI PERDONI!- il professore che in quel momento stava facendo l'appello comincia a fissarci con uno sguardo disgustato.
-Tardi il primo giorno di scuola....che roba-
-Ci dispiace tanto....- ci inchiniamo in segno di perdono.
-Bon, per questa volta ve la do buona, forza entrate-
-Grazie- diciamo entrando; purtroppo entrambi andammo verso la porta nello stesso momento e rimanemmo incastrati.
-Che cavolo combini, stupida?!- mi urla contro torcendosi quel brutto stupido.
-Io?! Che fai tu dannato chihuahua!?-
Il resto della classe inizia a ridere mentre il maestro con una faccia scocciata si tira un facepalm.
Ecco, questa sono io e questo nano, la persona che odio di più al mondo, è il mio nuovo compagno di classe.
Cosa c'è di peggio?
-Hamato ci sono dei banchi liberi lì in prima fila-
-IN PRIMA FILA VICINO A QUESTO CESPUGLIO GIGANTE!?- urla lui alzando le mani all'altezza della testa con i palmi rivolti verso su.
-IN PRIMA FILA VICINO A QUESTO NANO MALEFICO!?- urlo io afferrandomi il viso con le mani e facendo un'espressione tipo appunto "l'urlo".
Il peggior primo giorno di scuola in assoluto...
   
 
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