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Autore: HalfBlood_Camp    05/05/2015    4 recensioni
2085. Al Campo Mezzosangue e al Campo Giove regna ormai la pace. A Hogwarts la vita dei maghi va avanti tranquilla. A Panem, Katniss ha appena preso il controllo; dopo aver discusso, decidono di organizzare dei gruppi di ricognizione per cercare oltre il confine.
Cosa succederebbe se dei ragazzi provenienti da queste tre realtà si incontrassero e sarebbero costretti a combattere insieme per la loro casa? Cosa succederebbe se venisse stravolta la loro idea del mondo e dei loro abitanti?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Mostri, Oracolo di Delfi, Rachel Elizabeth Dare
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Piccolo avvertimento
Salve gente, rieccomi ad infestare questo sito! Volevo solo avvisarvi di una cosa prima di partire con la storia. In questa parte del racconto ci sono molti, ma molti spoiler su Hunger Games, quindi chi ancora deve leggerlo o comunque non sa come finisce non prosegua oltre (così sembra una minaccia, ma è per il vostro bene ^^).
Grazie dell’attenzione e buona lettura!
 
 
 
Sei pronta?
 
POV. Cassandra
 
Le ceneri del mostro appena battuto volano sospinte dalla lieve brezza estiva. In mezzo ad esse c’è Chris, lo sguardo sbalordito puntato dietro di me. Mi giro di scatto e punto la spada alla gola della ragazza che ha appena ucciso il nostro nemico. Con sorprendenti riflessi, anche lei mi punta un coltello contro.
-Chi sei?- le chiedo.
-Non mi pare questa la priorità- il suo tono di voce è piatto, privo di sentimenti – la vostra amica non sembra stare molto bene.-
Con la coda dell’occhio intravedo April stesa per terra con una gamba piegata in malo modo e il resto del gruppo intorno a lei ad aiutarla.
-Ora potresti levarmi questa cosa da davanti? Se avessi voluto uccidervi l’avrei già fatto.-
Abbasso la spada ma non la rinfodero. Non mi fido di quella ragazza. Come ha fatto a vedere il nostro nemico? Eppure, non sembra per niente una semidea. È vestita tutta di nero, dalla testa ai piedi, è più alta di me e anche più robusta. Ha i capelli biondo scuro e i lineamenti spigolosi. Il suo volto è piegato in un’espressione sarcastica. E poi ha qualcosa di strano agli occhi… Senza accorgermene mi avvicino leggermente alla sua faccia per guardarla meglio e noto che ha un occhio coloro nocciola e uno grigio.
-Hai intenzione di rimanere qui a fissarmi o vuoi andare ad aiutare quella ragazza?-
Distolgo lo sguardo arrossendo e le faccio un gesto con la spada per farla camminare avanti a me.
Ci dirigiamo verso gli altri, che intanto hanno steccato come meglio potevano l’osso rotto della sfortunata. Alla vista della nuova arrivata, Shaun, la nostra guida satiro, scatta in piedi sguainando il suo flauto.
-Shaun, calmati. Ho tutto sot...- non faccio in tempo a finire la frase che la sconosciuta, con movimenti fulminei, ribalta la situazione; ora sono io ad avere una spada puntata alla schiena.
-Ora, se non volete che la vostra amichetta qui si faccia del male, rispondete alle mie domande.- le mani che sono scattate verso le armi si ritraggono e gli occhi di tutti si puntano sulla ragazza che mi tiene in ostaggio.
-Allora, numero uno: dove siamo?- a quella domanda sembrano tutti disorientati.
-Ehm, forse hai sbattuto la te...-
-Questo non risponde alla mia domanda.- dice la sconosciuta con tono imperioso. Passa in rassegna con lo sguardo tutti i presenti. Shaun ha la maglia del Campo Mezzosangue ridotta ad uno straccio ed è pieno di radici e foglie sulle gambe caprine. Impugna ancora il suo flauto con forza, gli occhi marroni puntati sulla spada alle mie spalle, i capelli che vagano scomposti sotto a un cappello da baseball, le labbra serrate. Alex è ridotto anche peggio, sembra che si sia fatto una doccia con la terra e poi abbia dato da mangiare insalata ad un gatto particolarmente irritato. I jeans sono pieni di graffi che lasciano intravedere la carnagione abbronzata, la maglia è macchiata e mancante di un pezzo, servito per assistere April. Sta sorreggendo la testa di quest’ultima, gli occhi cenerini puntati nei miei in attesa di un ordine, i capelli neri tagliati alla militare quasi non si intravedono sotto alla coltre di terra che gli copre il viso. L’unica cosa che spicca sono le labbra sottili, di un rosso acceso. Il solo ad essere quasi intonso è Chris, ha solo un sottile strato di cenere sui jeans blu e qualche sputacchio di Ortro qua e là sulla camicia azzurra. I capelli ramati, prima acconciati in un ciuffo alto, si sono afflosciati ricadendo sugli occhi grandi e color avana. Si sta avvicinando cautamente, le fossette appena visibili in quell’espressione calma e concentrata. In questo momento, la persona che se la sta godendo di più è la nostra compagna svenuta, non deve assistere a tutto ciò.
-Ci troviamo sulla costa orientale degli Stati Uniti, nel Maine- dice lentamente Chris.
-Stati Uniti?- la presa sul mio collo si allenta lievemente. -Maine?-
-Si. Hai bisogno di una cartina per caso?-
Un’occhiataccia fa zittire subito il ragazzo. La morsa che mi incatena si rinsalda.
-Chi comanda questi Stati...Uniti?- sputa quest’ultima parola con disprezzo.
-È un po’ complicato... vedi, c’è un presidente che...-
-Com’è questo presidente?-
-Secondo me, governa con intelligenza e generosità...-
-Voglio incontrarlo, portatemi da lui.-
Si guardano tutti. Cerco di inviare un segnale muto a Chris: Portiamola al Campo Mezzosangue. Annuisce impercettibilmente. Chiudo gli occhi sollevata; meno male, almeno lui capisce al volo.
-Va bene, ti porteremo dal presidente, però tu lascia la ragazza.-
Sento la spada allontanarsi dalla mia schiena e cadere ai miei piedi. Shaun rinfodera il flauto nella sacca, ma interrompe il gesto accorgendosi terrorizzato che ha le gambe caprine scoperte, in balia dello sguardo della straniera. Ma quest’ultima non sembra preoccuparsene, anzi, sta squadrando la nostra compagna ferita, le lentiggini appena visibili e i capelli rossicci sparsi sul terreno.
-Come si chiama?-
-April- per la prima volta dall’inizio della lotta è Alex a parlare. Non è un tipo molto loquace, ma è simpatico. E poi è l’unica persona a cui April fa i complimenti. Al posto suo mi sentirei lusingata di ricevere salamelecchi da una tipa come lei, acida com’è.
-Faremo meglio a tornare a casa. Te Chris porta con te Shaun. Alex, ti dispiace portare April?-
-No, no, stavo per offrirmi!-
-Bene, allora ci rivediamo lì. Non partiamo insieme, già è rischioso volare sopra alle città così in pieno giorno, poi se siamo anche in tanti...-
-Aspetta un momento! Ho capito bene? Volare?- la forestiera sembra disorientata. Mi porto due dita alla bocca e caccio un lungo fischio. Sorrido all’espressione che assume la nostra ospite quando intravede delle figure alate che planano verso di noi.
-Co-cosa sono quegli esseri?- la sua mascella oramai è arrivata per terra da quanto sta spalancando la bocca.
Chris mi guarda preoccupato. Sarà il caso di far vedere così tanto del nostro mondo ad una persona che conosciamo a malapena? Non lo so, ma il mio istinto mi dice che è la cosa giusta da fare.
-Sono cavalli alati, mai sentito parlare?- il suo sguardo vacuo mi risponde al suo posto. -Tranquilla, non hai ancora visto le cose veramente strane che esistono.-
Una giumenta candida come la neve mi raggiunge trotterellando.
-Ciao Siberja- la saluto accarezzandole il muso.
-Ginger!- a questo richiamo un’altra cavalla alata dal manto ramato mi sorpassa di corsa e va a salutare Alex. L’ultima ad atterrare è Fiona, puledra dal manto grigio, appartenente a Chris. Aiutiamo Alex a caricare April prima di salire sui nostri destrieri.
-Bene, allora ci vediamo lì.- con un balzo Fiona prende quota portando Chris e Shaun alla volta del Campo Mezzosangue. Dopo qualche minuto parte anche Alex, sballottolando April di qua e di là.
-Aspetta- fermo la sconosciuta prima che salga su Siberja. -Non ci hai ancora detto come ti chiami.-
-Lucy- i suoi occhi mettono soggezione. Cavolo, voglio anch’io un occhio di un colore diverso dall’altro!
-Va bene Lucy, allora... hai mai viaggiato su questo meraviglioso mezzo di trasporto?-
-Secondo te?-
-Woah, qualcuno è un po’ acidello oggi. Va bene, prima di tutto si sale sempre da sinistra.-
Dopo essere salite, incomincio a spronare la giumenta.
-Tieniti forte, non vorrei raccogliere i tuoi resti da terra.-
Con uno slancio Siberja si proietta in alto, costringendo Lucy ad artigliarmi le spalle per tenersi. La sbircio con la coda dell’occhio. Sembra che stia per rigettare.
-Se devi vomitare, ti prego fallo fuoribordo!- grido cercando di sovrastare il vento che mi ulula nelle orecchie.
-Sto...bene- farfuglia cercando di darsi un contegno. Non riesco a non ridere alla vista della sua faccia verde e allo sguardo terrorizzato.
Dopo che la nausea le è passata, incomincia a guardare stupefatta i paesaggi che sorvoliamo.
-Ma allora nel mondo c’è ancora gente- quell’affermazione mi coglie di sorpresa.
-Cosa?-
-Pensavo che fosse rimasta solo Panem...-
-Pancosa? Ma di che stai parlando?-
-Di Panem- mi giro un attimo per guardarla interrogativamente.
-Si trova nell’ex Canada...-
Ci manca poco che cascassi.
-Canada? Ma è stato distrutto anni fa da catastrofi ambientali!-
Mi guarda con comprensione, fa un respiro profondo e inizia il suo racconto. Mi parla della sua casa, di come i sopravvissuti alle catastrofi abbiano formato un’organizzazione di nome Panem con lo scopo di ripristinare lo Stato distrutto.
-All’inizio c’erano 13 distretti e una capitale, Capitol City. Circa 75 anni fa, i distretti si rivoltarono contro il potere a causa del governo tirannico. Furono chiamati “Giorni Bui”. La capitale ne uscì vincitrice, radendo al suolo il distretto 13 e sottomettendo gli altri dodici. Un uomo di nome Coriolanus Snow salì al potere e fondò gli Hunger Games, per ricordare la potenza di Capitol City.-
Resta in silenzio per un po’, dandomi il tempo di assimilare tutte quelle informazioni assurde. Non riesco a credere a quello che sto sentendo. Non sono per niente convinta che Lucy mi stia dicendo la verità, ma continuo ad indagare.
-In cosa consistono di preciso questi Hunger Games?-
-Sono un evento annuale in cui una ragazza e un ragazzo per ogni distretto, tra i 12 e i 18 anni, viene estratto a sorte e spedito a uccidersi a vicenda in un'Arena, da cui uscirà solo un vincitore, il più forte.- Cerca di dirlo senza far trasparire alcun sentimento, ma gli occhi appena velati la tradiscono. È in quel momento che comincio a crederle, forse perché nessuno sarebbe tanto stupido da inventarsi certe cose, o forse solamente a causa di quello sguardo pieno di sofferenza. Ho un turbinio di domande che mi vorticano in testa.
-Perché siete andati avanti in questo modo per così tanto tempo? Perché non vi siete ribellati? Perché non avete cercato di capire se non eravate soli al mondo? E come hai fatto tu a scappare da Panem?-
A queste domande la ragazza non risponde. Si sente solo il fruscio delle ali di Siberja e rumori ovattati provenienti dai terreni che stiamo sorvolando.
-Scusa, sto correndo troppo. È tutto così... assurdo!-
Lucy continua a fissare un punto indefinito sotto di noi in silenzio. Di colpo ricomincia a parlare, come se si fosse risvegliata dalla trance.
-Due anni fa, durante i 74esimi Hunger Games, una ragazza di nome Katniss Everdeen riuscì a cambiare le regole, facendo vincere sia lei che il suo compagno di distretto. Da quel momento i distretti non furono più gli stessi: si ribellarono di nuovo, ma questa volta vinsero. Dopo aver ucciso il presidente Snow, salì al potere una donna, la Comandante Paylor, che scelse dieci persone da ogni distretto e ne formò delle squadre di ricognizione, che a turno oltrepassavano il confine. Io faccio parte del reparto del distretto 6. Due giorni fa non sono tornata alla base perché non ho più motivo di tornare in quel posto. Le cose si stanno di nuovo mettendo male e io non voglio esserci quando scoppierà ancora una volta la guerra.-
Ora capisco perché vuole incontrare il nostro presidente. Le ferite procurate dal passato sono ancora troppo fresche per essere riaperte, vuole essere sicura di trovarsi protetta qui.
Quasi non mi accorgo che siamo arrivati a New York. Faccio abbassare leggermente Siberja così da poter vedere in tempo il Campo Mezzosangue. Non so se Lucy potrà oltrepassare la barriera eretta tempo fa da Zeus, quindi faccio atterrare la giumenta lì vicino.
-Aspetta- quando le faccio strada verso il pino di Talia mi ferma.
-Tutte le cose che ti ho confidato non devi raccontarle ai tuoi amici, chiaro? Glielo dirò io in futuro, dopo aver discusso con il presidente-
-Già, riguardo a questo...- la osservo prima di continuare. Sono sicura che mi ammazzerà con uno dei suoi coltelli quando le dirò la verità.
-Tipregononmiuccidereperquellochestoperdiremanontiabbiamoportatodalpresidente- dico tutto d’un fiato.
Non so bene cosa provi in quel momento, fatto sta che mi risponde con calma, troppa calma.
-Dove mi avreste condotto, di preciso?-
-Stiamo alle porte del Campo Mezzosangue, posto in cui persone come me possono rimanere durante l’estate e allenarsi, di base.-
-Bene, allora portami da chi comanda questo campo mezzoqualcosa. Spero di parlare con qualcuno di più affidabile, che non mi porti in qualche squallido centro estivo bensì dal presidente di questo stramaledetto posto.- Detto ciò, si avvia verso il bosco, lasciandomi con un unico pensiero sollevato: Grazie agli dei non mi ha accoppato!
Con mia grande sorpresa, Lucy riesce a sorpassare la barriera. Appena ha una visuale sulla vallata rimane a bocca aperta. La Casa Grande è in primo piano, affiancata dal campo di pallavolo e dalla zona per gli artisti. Sulla destra si trovano l’anfiteatro e il muro per le arrampicate, con dei ragazzi intenti in una gara di scalata. Sullo sfondo spiccano l’arena, la scuderia e l’armeria. Vicino alla spiaggia sono collocati gli alloggi per i mezzosangue, disposti a U. I ragazzi passando ridendo e chiacchierando, squadrando per un attimo la ragazza vicino a me. Sulla porta nella Casa Grande c’è trambusto. Vedo i miei compagni di impresa uscire insieme al nostro oracolo, Rachel.
-Tutto bene?- chiedo alla nostra ospite, notando che è diventata bianca come un lenzuolo.
-Stai per incontrare colui che ci forma per poter combattere. Ti avverto, è un pochino... diverso, se si può definire così.-
In quell’istante Chirone esce dalla porta. Si staglia fiero contro lo sfondo, i capelli e la barba impeccabili come sempre, il corpo bianco da cavallo lucidato da poco, la fronte aggrottata in un espressione stupita che fa risaltare ancora di più il naso romano. Indossa un dolcevita viola che gli dona un’aria di superiorità.
Guardo Lucy un’ultima volta.
-Sei pronta?-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Finalmente il primo capitolo! *sente la folla esultare*
Allora, prima che mi uccidiate per i cambiamenti che ho apportato al mondo di Hunger Games, vorrei spiegarvi la mia idea cosicché potrete darmi consigli. Siccome né nei libri né nei film non si ha un resoconto sulla vita a Panem prima dei Giorni Bui e sulla sua collocazione esatta (si sa solo che si trova nell’America del Nord e Capitol City è costruita sulle Montagne Rocciose, che corrono dagli Stati Uniti al Canada), mi sono permessa di farmi una mia ipotesi: per far combaciare la storia, ho deciso che Panem si trovi in Canada, affinché New York potesse ancora esistere insieme al Campo Mezzosangue. Il Canada è stato distrutto da catastrofi ambientali, lasciando dei sopravvissuti non individuati dalle squadre di salvataggio inviate in seguito. Così, le persone scampate ai disastri formano Panem e Snow sale al potere regnando con tirannia ed egoismo. Per questo, i distretti si ribellano dando il via ai Giorni Bui e da qui la storia coincide con quella della Collins (rispetto per questa donna *three fingers*).
Per quanto riguarda il dopo, ho pensato a questo: Dopo la salita al potere da parte della Paylor, quest’ultima decide di scegliere dieci persone da ogni distretto e formarne 12 squadre di ricognizione, che a turno sarebbero uscite per cercare oltre il confine. Già da qualche mese non ci sono novità e la nuova presidentessa si sta rivelando simile a Snow, per questo il personaggio di Lucy cerca di fuggire, trovando finalmente altri esseri umani.
Detto questo ringrazio chi in silenzio segue la storia e chi ha lasciato una recensione nel capitolo precedente ^^
Ringrazio sempre Scorpion550 per aver riesaminato questo scempio di capitolo.
A presto,
HalfBlood_Camp
   
 
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