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Autore: Fenrir_23    05/05/2015    3 recensioni
Sono trascorsi nove anni dalla fine della serie, Sesshomaru è scomparso ...
“Rin ...” Sesshomaru puntò i suoi occhi sulla ragazza che aveva davanti. Incredibile come gli umani cambiassero in fretta: quando l'aveva vista l'ultima volta, lei aveva sedici anni e ancora le fattezze di una ragazzina, ma ora i lineamenti che ricordava avevano lasciato il posto a quelli di una giovane donna.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Sesshomaru Sama!

Rin prese a camminare freneticamente, sperando di scorgere la figura di colui che cercava, mentre un'orrenda sensazione mista fra l'ansia e l'insicurezza iniziava a farsi largo proprio al centro del suo stomaco, espandendosi nel resto del corpo: tremenda, dilaniante, più forte ad ogni minuto che passava.

“Sesshomaru Sama!”

“Rin!”

Il suono lieve di passi leggeri, poi Sesshomaru entrò nel campo visivo della ragazza. Lei rimase incantata a fissarlo per diversi secondi, non sapendo bene cosa dire, poi, percependo delle lacrime – le stesse che aveva faticosamente trattenuto il giorno prima – che minacciavano di sopraffarla, si sforzo di ricacciarle indietro e abbassò lo sguardo, per evitare di farsi vedere a quel modo. Altri passi leggeri e Sesshomaru fu vicino a lei.

“Rin, è successo qualcosa?”

L'umana annuì in modo impercettibile, continuando ad evitare lo sguardo di chi aveva davanti, e si irrigidì quando il demone le posò delicatamente una mano sotto al mento, costringendola ad alzare la testa. Fu solo a quel punto che trovò il coraggio di guardarlo negli occhi. Le iridi gialle di Sesshomaru si soffermarono a lungo ad osservarla: era tremendamente incuriosito e attratto dei cambiamenti avvenuti in lei in così poco tempo. La crescita così veloce degli esseri umani l'aveva sempre in qualche modo stupito e, anche ai tempi in cui andava a trovare Rin, gli sembrava che lei cambiasse aspetto fin troppo rapidamente: ma quel distacco di cinque anni gli aveva fatto definitivamente capire la portata dello scorrere del tempo. L'aveva lasciata che era solo una ragazzina e, ora che lei era cresciuta, scopriva di esserne attratto. Non avrebbe saputo dire esattamente per quale motivo – i canoni di bellezza dei demoni superavano nettamente quelli di qualsiasi donna umana, anche la più bella – eppure era così. Forse era il corpo fragile di Rin (da proteggere) così diverso dal suo. O forse, soprattutto, quegli occhi caldi e pieni di emozioni. Il viso con le guance arrossate. Le sue mani calde. Per quanto bella potesse essere una femmina di demone, non avrebbe mai avuto quelle caratteristiche. Lo sguardo dei Demoni era sempre freddo e i loro atteggiamenti così distaccati … ma, da quando aveva smesso di apprezzare quei modi? Aveva forse infine ceduto anche lui a quelle dannate femmine umane che disprezzava poco più di un decennio prima? Davvero era diventato così simile a suo padre? Stranamente, la cosa non gli provocava fastidio. Forse perché in parte l'aveva già affrontata quando si era accorto di essersi legato alla bambina che era Rin, o quando aveva infine accettato, parzialmente, Inuyasha come proprio fratello. Dubbi e perplessità si rese conto di averne, ma non era tipo da spaventarsi per i cambiamenti: dopo che suo padre gli aveva donato Tenseiga, trasmettendogli i propri personalissimi insegnamenti, aveva imparato ad assecondarli ed accettarli. E anche adesso, nonostante tutto … voleva solo continuare a guardare Rin. E capire qual era la natura di quel nuovo sentimento che provava per lei. Che fosse umana o demone … alla fine non aveva importanza. Non più.

Fece un altro passo avanti e si rese conto di esserle davvero vicino, tanto che i suoi capelli le sfioravano la fronte ma, quando lei sgranò gli occhi, gli sembrò di averla spaventata e, istintivamente, la lasciò andare, indietreggiando.

Uno silenzio colmo d'imbarazzo – almeno dal punto di vista di Rin – cadde fra loro. Lei poteva sentire il suo cuore che batteva all'impazzata, così forte che per un attimo ebbe paura di non star bene.

“è tutto a posto … “ Provò a dire, riprendendo la domanda che lui le aveva fatto diversi minuti prima. “ero solo venuta a cercarvi.”

Le sembrò di intravedere l'ombra di un sorriso sui lineamenti di Sesshomaru.

Lui alzò la testa verso l'alto, odorando l'aria, con sguardo sospettoso.

“Si sta avvicinando … qualcosa?” Domandò Rin, un po' allarmata.

“Niente di cui preoccuparsi ...” Mormorò il demone senza mettersi a dare spiegazioni.

“Vieni con me, Rin.”

 

 

 

 

Rin continuò a seguire Sesshomaru per diversi minuti, mentre si inoltravano sempre di più nel bosco. Le avrebbe fatto piacere sapere dove stavano andando, ma sapeva che quando lui iniziava a camminare in quel modo era inutile fare domande.

Quando il demone cane si fermò di colpo, lei guardò oltre le sue spalle e le parve di intravedere la sagoma di qualcosa fra il folto della vegetazione. Era uno strano animale a due teste, dalla forma che ricordava vagamente un drago, impossibile dire precisamente che cosa fosse, perché era nascosto dall'ombra. La bestia fece un balzo in avanti, emettendo un suono gutturale. E fu in quel momento che Rin riuscì a riconoscerlo.

“Ah - Un!”

Gli saltò al collo, abbracciando insieme le due teste mentre un largo sorriso le si dipingeva sul volto. Non le sembrava vero: tutto quello che aveva creduto di aver perso per sempre stava ritornando.

“Mi sei mancato un sacco!” Gli disse, mentre il Demone – bestia, continuava a emettere il suo strano verso, in quella che doveva essere una buffa dimostrazione di gioia.

Colpi di tosse secchi si fecero sentire fra il folto dei cespugli, da cui spuntò un grosso bastone in legno a due teste.

“Aaah maledizione, mi sono incastrato!”

Sesshomaru non parve stupirsi quando il suono di quella voce suonò famigliare.

“Jaken, cosa stai facendo?”

Il corpo del piccolo demone sgusciò fuori dal fogliame con un sussulto, volando letteralmente per aria. Jaken si rimise malamente in piedi, guardando con aria incredula e sognante davanti a sé.

“... P – p p- padrone?”

Il piccolo demone aveva l'aria emaciata di chi viaggia da anni senza una meta.

“Padron Sesshomaru, siete proprio voi? O sto forse prendendo un abbaglio?”

Piccole lacrime di commozione cominciarono a formarsi intorno agli inquietanti occhi completamente gialli del devoto servitore.

“Padron Sesshomaru!”

“Jaken!” Il balzo in avanti del piccolo demone venne stroncato da Rin, che lo afferrò in un abbraccio stretto.

“Jaken, sei proprio tu!”

Lui la fissò per qualche secondo, poi scoppiò il lacrime senza ritegno.

“Rin?” gracchiò con quella sua voce petulante, fra un singhiozzo e l'altro. “Non ci posso credere, è il giorno più bello della mia vita! … Come sei cresciuta!”

“Tsk.” Sesshomaru si voltò nella direzione opposta e riprese a camminare senza fare troppi complimenti, intenzionato a ritornare da dov'era venuto. Che diavolo aveva combinato quell'incapace di Jaken in tutto quel tempo che era trascorso?

Rin afferrò Ah - Un per quelle che dovevano essere le redini e se lo trascinò dietro. La sua bardatura era diversa dai vecchi tempi: niente sella, e una semplice corda avvolta intorno al collo a mo' di finimento. Lui e Jaken dovevano essersela vista brutta.

Il piccolo demone prese a camminare malamente lungo il sentiero per seguire il suo padrone.

“Mio signore, ero così preoccupato per la vostra sorte!” Iniziò a blaterare.”Il vostro umile servitore si scusa profondamente per la sua pessima condotta, non sono riuscito a portare a termine la missione che mi avevate affidato!” Jaken inciampò in un ramo e ruzzolò malamente a terra.

“Cosa ti è successo?” Domandò Rin.

“é una storia lunga da raccontare!” Si limitò a rispondere il mostriciattolo, evidentemente in imbarazzo.

“Raccontala in breve.”Gli ordinò Sesshomaru.

“Subito, mio buon padrone!”

“Allora … da dove posso iniziare ..” Il demonietto abbassò lo sguardo verso terra. “Quando voi mi affidaste il compito di recarmi al villaggio per far sapere a Rin cos'era successo, io partii subito … ma, ecco, sbagliai strada e, convinto di essere nella direzione giusta, viaggiai per un mese in quella opposta! Me ne accorsi solo allora, quando arrivai in una terra arida e deserta. Lì incontrai una tribù di demoni capitanati da un demone serpente! Quei tipi erano molto territoriali e quasi mi uccisero per aver varcato i confini del loro territorio. Rimasi inerme nel deserto insieme ad Ah - Un!” Jaken fece una pausa veloce, poi riprese a parlare:” Restai in quel modo per altre due settimane, ma quando mi ripresi, fui fatto prigioniero e costretto a fare da schiavo! Sono stati i peggiori anni della mia vita, mio buon padrone, credetemi! Ho passato quattro anni d'inferno. Quasi un anno fa riuscì a fuggire e ritrovai Ah - Un, ma quanto è stata lunga la strada del ritorno!”

Rin scrutò Jaken con aria dispiaciuta: le sue avventure avevano sempre un che di paradossale e quasi comico, ma doveva essere stata difficile anche per lui.

“Una settimana fa, ero finalmente sulla strada per questo villaggio … sono rimasto incredibilmente stupito di sentir girar voce fra gli altri demoni che anche voi eravate vivo.” Un sasso ben lanciato colpì la fronte di Jaken, segno che Sesshomaru non aveva gradito quell'ultima osservazione.” ... E che stavate tornando qui, mio signore! Così io e Ah - Un abbiamo ritrovato le forze e siamo giunti qui in pochissimo tempo! In verità, speravo di arrivare prima di voi per -”

“Quindi altri demoni sanno del mio ritorno, Jaken.” Affermò Sesshomaru, guardando il suo servitore con la coda dell'occhio.

“Sì mio signore, ma non avete udito le voci fra i demoni della notte? Sono peggio di vecchie pettegole,quelli! Si dice che il vostro sciocco avversario, il grande Demone orso, si sia messo da poco in viaggio per venirvi a sfidare!”

Sesshomaru smise di camminare e si voltò verso Jaken. “Da quanto precisamente, lo sai?” Domandò il demone, nascondendo la propria preoccupazione. E così dunque, non era riuscito a mascherare il suo ritorno. Aveva sperato di nascondere la sua aura demoniaca, mentre tornava al villaggio per ritrovare Rin ma, evidentemente, indebolito com'era, non ci era riuscito. Se fino a quel momento non era stato attaccato da altri demoni minori – che comunque non avrebbero avuto speranza, nonostante le sue condizioni - disposti a vantarsi di averlo sconfitto, era solo perché nessuno osava farlo. Rubare un avversario al grande Demone Orso delle terre orientali, era il primo modo per finire divorati.

Sesshomaru percepì la presenza di Rin più vicina a sé, quando riprese a camminare, e non ebbe bisogno di guardarla per sapere che lei ora era preoccupata.

“Penso sia in viaggio da poco più di una settimana, mio signore.” Rispose infine Jaken, dopo una lunga pausa.“E credo che il vostro rivale sia molto arrabbiato per la perdita della sua ascia da combattimento a causa vostra, ho sentito dire che era un'eredità del suo casato!”

Il demone cane continuò a riflettere mentre camminava. Un ricordo di cinque anni prima gli passò per la mente, veloce come un fulmine.

 

Il suo avversario, ferito gravemente da Bakusaiga, era fuggito. Non sapeva se le ferite che gli aveva inferto l'avessero poi ucciso, ma per quel colpo, aveva pagato un prezzo caro. Troppo caro. Il suo corpo, tempestato di ferite, giaceva in una pozza di sangue. Era stato squarciato in due metà dalle zanne dell'avversario, con un taglio netto che partiva dalla tempia, andando poi giù per la spalla, fino ad arrivare a metà del costato. Con l'occhio sinistro, poteva vedere l'altra metà del suo corpo, a qualche metro di distanza. Strisciò verso di essa per recuperarla, doveva sforzarsi di farlo se voleva avere una possibilità di sopravvivere. Gli rimanevano solo pochi minuti per mettersi in salvo in qualche modo; qualsiasi altro demone più debole sarebbe morto in quelle condizioni ma lui, fortunatamente, poteva contare su grandi abilità rigenerative. Eppure anche così, guarire da una ferita simile, che avrebbe ucciso all'istante qualsiasi altro essere, era qualcosa di estremamente improbabile anche per lui. Aveva solo una possibilità.

Jaken, che fino a quel momento era stato al riparo, gli si avvicinò di corsa, non riuscendo a trattenere le lacrime quando lo vide in quello stato.

Padrone, voi ...”

Jaken, va al villaggio, da Rin e dille che … mi ci vorrà del tempo, ma tornerò.”

Mio signore, ma voi!”

Ora, mi devo ritirare.”

Una sfera di luce proveniente da Tenseiga aveva avvolto il corpo del Demone. Nemmeno quella spada era in grado di guarirlo dalle zanne maledette dell'orso, ma poteva dargli l'occasione giusta. Nella dimensione del nulla, il suo corpo avrebbe avuto il tempo necessario per rigenerarsi.

 

“Recupero molte energie ogni giorno, ma sono ancora lontano dall'essere al pieno del mio potere.” Si trovò a pensare Sesshomaru, mentre raggiungevano la radura in cui aveva passato la notte. Si scoprì ad osservare Rin teneramente.

“Eppure, non posso aspettare qui il grande Orso … sarebbe un pericolo per lei.” Continuò a ragionare nella propria testa.”L'ultima volta, il nostro scontro ha seminato distruzione per chilometri.”

“Odio ammetterlo, ma potrei morire in quella battaglia … tuttavia ...” Le ultime parole gli sfuggirono a voce alta.”Non posso permettere che tu ne rimanga coinvolta, Rin.”

Lei gli si avvicinò, cercando il suo sguardo. “Cosa state pensando … di fare?”

“Lo raggiungerò prima che possa arrivare qui.” Mormorò Sesshomaru, senza troppe spiegazioni. Fece per staccarsi da terra, deciso a prendere il volo, ma qualcosa lo fermò. Rin l'aveva afferrato per un braccio, e stava cercando di trattenerlo.

“Non potete!” Iniziò a supplicarlo, lei, rifiutandosi però di piangere. Anche se lui stava andando incontro a qualcosa dal quale rischiava di non tornare. “L'ho notato che siete ancora debole, cosa credete? Anche un'umana come me se n'è accorta, non potete andare!”

Le parve che Sesshomaru fosse dispiaciuto, ma lui la costrinse comunque a lasciare la presa.

“Devo portarlo lontano, Rin, o il suo potere distruggerà tutto ciò che avrà intorno.”

“Mio signore, ma non potete ...” Provò a intervenire il piccolo demone.

“Zitto Jaken.”Lo stroncò Sesshomaru, prima che potesse aggiungere altro. Poi si staccò da terra, la pelliccia sulla sua spalle che fluttuava nel vento. Lanciò un ultimo sguardo alla ragazza che lo guardava dal basso con gli occhi pieni di lacrime.

“Rin, se ti accadesse qualcosa, non potrei mai perdonarmelo.”

“Fermatevi, vi prego!” Tentò di convincerlo lei, un'ultima volta.

Sesshomaru si voltò dalla parte opposta.

“Jaken, fai in modo che Rin non mi segua.”

E scomparve nel cielo, sempre più in alto.


 

 

“Rin, fermati!” Jaken usò il suo bastone sputa fuoco per bloccare la ragazza. “é un ordine del mio rispettabile signore!”

“Non mi importa niente dei suoi ordini.” Gli rispose lei seccamente, prendendo a camminare rapida nella direzione opposta, mentre tentava in qualche modo di asciugarsi le lacrime. Inciampò in una radice e si trovò a rotolare per diversi metri, atterrando sull'erba soffice di una piccola collinetta.

“Sta attenta!”Urlò Jaken, trascinandosi dietro Ah – Un. Quando lei lo vide tentò di afferrarne le redini, ma Jaken la bloccò nuovamente, colpendole le mani con il bastone.
“Mi hai fatto male, stupido!” brontolò l'umana, guardandolo male.” Lasciami andare!”

“Sei tu che mi costringi a usare la forza, Rin!”

“Che cosa succede qui?” La voce di Inuyasha interruppe la loro litigata. “Ah! Ma guarda chi si vede ... schifoso rospetto!” Esclamò il mezzodemone, sorpreso. “Ecco di chi era quell'odore nauseabondo, mi ricordava qualcosa, ma non ne ero sicuro.

“Non rivolgerti a me in quel modo, sporco mez-” Un pugno ben assestato mise a tacere Jaken.

Inuyasha lanciò una veloce occhiata a Rin. Sesshomaru non era con lei … perché? Si stava allontanando a gran velocità, poteva sentirne l'odore che si faceva sempre meno forte.

“Che cosa è successo?”

Rin si affrettò a spiegarglielo.

Il mezzodemone si fece improvvisamente serio. “Rin, vieni con me da Kagome!” Disse solamente, mentre le faceva segno di salire sulle sue spalle. “In fretta!”

Inuyasha scomparve con un grande balzo. Jaken si affrettò a seguirlo, montando in groppa ad Ah - Un, assolutamente non doveva perdere di vista Rin.

 



 

Kagome si stava godendo quella bella giornata di sole al fiume, insieme a Inushiro, quando vide Inuyasha comparire in lontananza, a grandi balzi. Il fatto che avesse Rin in spalla la insospettì subito e la conferma dei suoi dubbi arrivò quando scorse Ah - Un e Jaken. Precisamente, quand'è che era tornato anche il servitore di Sesshomaru?

“Papà!”

Inuyasha salutò il figlioletto con una carezza veloce sulla testa, mentre Rin scendeva dalle sue spalle.

“Kagome, devo seguire Sesshomaru.” Disse senza mezzi termini, guardandola negli occhi a fondo. Lei sapeva che quello sguardo voleva dire pericolo in vista, un gran pericolo. La sacerdotessa gli si avvicinò, incupita.

“Il grande Demone orso delle terre orientali, colui che quasi uccise Sesshomaru cinque anni fa, sta arrivando. Mio fratello è troppo debole per fermarlo, da solo, devo andare ad aiutarlo. So che lui vorrà battersi da solo, ma se l'orso vincesse, poi seminerebbe distruzione nelle nostre terre, mettendoci in pericolo, ne sono sicuro.”

Kagome annuì, poi lo abbracciò. “Cerca solo … di tornare a casa tutto intero.” Mormorò, più preoccupata di quanto avrebbe voluto apparire.

Sapeva di non poter seguirlo, non con la vita del loro secondo figlio che cresceva dentro di lei. Non poteva rischiare di mettere in pericolo quella creatura che ancora non conosceva il mondo e poi … Inushiro aveva bisogno di qualcuno.

Lasciar andare Inuyasha le costò più di quanto avrebbe voluto, ma non lo diede a vedere.

“Voglio venire anche io con te, papà!” Protestò il piccolino dai capelli bianchi.

Il mezzodemone si chinò in avanti, fissando il figlioletto con fare paterno. “ Tu devi restare qui a proteggere la mamma, ti prometto che tornerò.” Lo rassicurò, regalandogli un'altra carezza sulla fronte.

“Inuyasha San, voglio venire anch'io.”

Rin si fece avanti, determinata.

“Non posso portarti, per te sarebbe solo un rischio.”Le rispose il mezzodemone, spiccando un balzo. “Mi spiace.”

“Rin, vieni qui” Le disse Kagome, in un tono che non ammetteva repliche. Il tono che usava quando si comportava da sorella maggiore.

“So come ti senti, ma seguendo Sesshomaru peggioreresti solo la situazione.” Gli disse, gentilmente.

“Ma io ...”

“Lo so, Rin … ma è pericoloso. Richiamati dalla battaglia, molti demoni verranno allo scoperto. Per noi semplici esseri umani, avventurarsi da soli con queste premesse, è troppo rischioso. Se le miei condizioni fossero state diverse ti avrei accompagnata, ma non posso permettermelo.

La ragazza abbassò lo sguardo verso terra, mestamente.

“Va bene, resterò qui ...”

“Finalmente inizi a ragionare!” Commentò bruscamente Jaken.





“Bene, è tutto pronto.” Rin sistemò le ultime erbe mediche che aveva preparato nella sua sacca da viaggio, poi se la carico in spalla e sgattaiolò fuori dalla sua camera, facendo ben attenzione che Inushiro non la sentisse: doveva muoversi di soppiatto per sfuggire all'udito sopraffino di quel cucciolo e, fortunatamente, era abbastanza brava in quello, nonostante avesse malauguratamente scoperto di non possedere alcun tipo di potere particolare come invece era per Kagome. Tutto ciò su cui poteva contare era la sua abilità nel tiro con l'arco – con il quale si allenava da quando aveva iniziato a vivere al villaggio – e alcuni trucchetti come sigilli e erbe particolari, che le aveva insegnato Kaede.

Uscì da una finestra, atterrando sull'erba con delicatezza.

Jaken riposava lì vicino.

Rin afferrò la corda che legava Ah - Un, intimandogli di fare silenzio. Per fortuna, lui le

era molto legato e sempre pronto ad assecondarla.

“Segui l'odore di Sesshomaru, andiamo!” Gli sussurrò, mentre gli montava in sella. Stava facendo una pazzia, eppure sapeva che non avrebbe mai sopportato l'idea di aspettare che il Demone che amava tornasse da lei, vivo o morto. Doveva fare qualcosa, cosa fosse non aveva importanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti, ed eccomi con un altro capitolo ** mi ha fatto piacere vedere che l'inizio della storia è stato apprezzato, sono proprio contenta e vi ringrazio ancora!

Enjoy!

 

   
 
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