Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: HollyIsForLovers    31/12/2008    2 recensioni
"I soli occhi che l’aveva apprezzata per la Pansy buffa, per la Pansy impacciata nell’alzarsi la mattina quando ormai era troppo tardi per presentarsi in aula, per la Pansy amareggiata dall’indifferenza di una famiglia assente, per la Pansy innamorata che era."
Forse la prima FanFiction su questa coppia insolita (PansyxCedric), spero vi farà piacere leggerla. Baci la vostra Holly.
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Pansy Parkinson, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sick Lullaby

 

Prima di iniziare vorrei spendere alcune parole, che forse non verranno lette da nessuno, ma non si sa mai.

Questa è una storia, strana, diversa, e spero interessante. Triste sicuramente, ma romantica, molto romantica.

Non  la dedico a nessuno, tranne forse ai lettori, se ce ne saranno.

E ringrazio Paolo Nutini, che mi ha emozionato e mi ha spinto attraverso le sue canzoni a scrivere ciò che vi accingete a leggere.

Spero che qualcuno di voi perderà alcuni secondi del suo tempo per un misero commento.

Nient’altro.

Baci, la vostra Holly.

 

Un piano.

Dolci note.

Una voce calda e profonda che giunge alle sue orecchi inebriandole.

I corridoi freddi sembrano quasi riscaldarsi e illuminarsi attraverso quella ninnananna cantata così soavemente.

Una struggente storia d’amore narrata con rimpianto e rimorso.

La voce di quell’anonimo innamorato che accompagnato dalla musica avvolge i corridoi semivuoti dell’Hogwarts dormiente.

La notte nera penetra dalle finestre che bramano la luce della luna nascosta dalle nubi chiare.

La bruna si ritrova a socchiudere gli occhi ed accasciarsi alla parete, respirando piano, per evitare di perdere anche solo una parola, una nota di quella storia che da svariate notti l’accompagnava durante le sue ronde notturne.

Percepiva l’amore struggente ed appassionato del suo cantore personale, in un’aula nascosta diventata ormai nido di questa dolce sinfonia.

Con la testa appoggiata alla dura pietra e gli occhi sognanti, dimenticava ogni preoccupazione abbandonandosi alla favola più dolce che avesse mai sentito.

Immaginava il volto del pianista, mentre sfiorava i tasti del pianoforte cantando dolcemente.

Avrebbe voluto poterlo ammirare mentre componeva quella poesia, che rappresentava l’unico momento di gioia da settimane ormai.

Quella musica le faceva riaffiorare sensazioni ormai perdute. Sensazioni che aveva provato solo per un breve periodo della sua vita, quel breve ed intenso periodo passato con lui.

La voce di quel cantore le ricordava la sua… erano entrambe dolci, ed entrambe la cingevano come braccia calde e rassicuranti.

Quelle note la commuovevano come niente al mondo era riuscito a fare.

Viveva un periodo terribile, e solo durante quei minuti, nelle notti oscure che passava per i corridoi,riusciva a dare pace alla sua anima.

Sentiva quella voce ripeterle di non piangere, supplicarla di non piangere e di alzarsi e continuare, e quasi dimenticava dove si trovava, rimanendo immobile in quell’angolo di paradiso e di amarezza che si creava ogni notte.

Forse era impazzita, forse quella voce era solo nella sua testa.

Pansy Parkinson si era ridotta ad sentire musica nella sua testa e a sedersi sul pavimento freddo con il volto tra le mani pallide.

Ricordava il sorriso del suo uomo, i suoi modi tremendamente dolci, i suoi gesti innocenti e spontanei… e piangeva mentre ricordava i suoi occhi nei quali poteva specchiarsi per come era veramente.  I soli occhi che l’aveva apprezzata per la Pansy buffa, per la Pansy impacciata nell’alzarsi la mattina quando ormai era troppo tardi per presentarsi in aula, per la Pansy amareggiata dall’indifferenza di una famiglia assente, per la Pansy innamorata che era.

Come poteva non piangere mentre ricordava di aver perso l’unica cosa che avesse mai amato, e l’unica cosa che l’avesse mai amata.

Sentiva la musica farsi sempre più bassa e lontana, e urlava straziata pregandola di continuare, di non smettere.

Ma era tutto inutile, come tutte le notti, quella voce spariva, il piano si disperdeva e l’unica cosa che rimaneva era la tristezza  e le lacrime.

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HollyIsForLovers