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Autore: sacca    05/05/2015    3 recensioni
[Everlak] Questa è una piccola What if? Cosa sarebbe successo se Haymitch avesse mantenuto la promessa salvando Peeta e non Katniss? Lei sarebbe stata fatta prigioniera da Snow. L'avrebbe uccisa? O avrebbe provato a usarla a suo favore, magari depistandola?
DAL TESTO
"Usarla a nostro piacimento, farla diventare una di noi e mandarla a uccidere la Coin. E il ragazzo se avrà tempo. E Plutarch. Rido pensando che questa stupida ragazza, quella che tutti hanno preso come simbolo della rivoluzione credendola forte, dandole il nome di "Ghiandaia Imitatrice", che mi odia così tanto, diventerà la nostra arma migliore, sarà il simbolo della nostra vendetta."
So che non è l'unica fanfic con questo tema, ma la dovevo assolutamente scrivere. Spero vi piaccia!:)
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
Capitoli:
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“CONTÌNUO, CONTINUATO.

Continuo è Senza interruzioni. - <> - Quando si dice continuato può intendervisi breve interruzione, ma che poi ricomincia nel modo medesimo; e accenna di più a lunghezza di durata. - <>”


 

POV JOHANNA

 

Acqua. C'è troppa acqua. Da dove arriva? Non respiro. Aiuto! Aiuto! C'è nessuno?! Fate andare via questa maledetta acqua! Katniss, dove sei? Sto sognando? Se è così perché non sento la tua mano nella mia? Aiutatemi, vi prego! David... Chi è David? Nessuno. Nessuno verrà. Forse, se gli dicessi che ho bisogno di lui, verrebbe. Allora perché non è ancora arrivato? C'è troppa acqua qui. È Snow. È sempre lui, mi ha ritrovata. Vuole farmi parlare! Mi faranno di nuovo del male, mi affogheranno!! BASTA!!

- Johanna! Johanna svegliati!! Stai avendo un incubo, svegliati!

Mi sveglio di soprassalto, sono sudata fradicia e sto tremando. Katniss è appoggiata al mio letto mentre sua mamma e Gale entrano per capire che succede: la loro unità abitativa è vicina alla nostra. Dopo averli rassicurati ci lasciano solo e forse è la stanchezza che mi fa vedere cose che non esistono ma ho notato il minatore lanciare strane occhiate a Kat. Lei sembra non essersene accorta e, mentre si stende nel mio letto, mi ripete che va tutto bene e che non mi devo preoccupare. Non mi chiede cosa ho sognato, lei sa.
I nostri incubi sono gli stessi. Dall'arena a tutto ciò che ne è conseguito. Lei era la con me, in quelle prigioni, mentre ci uccidevano l'anima torturandoci il corpo, mentre provavamo a non morire, solo per non dargliela vinta a quei bastardi. Mentre soffrivamo. Eravamo la insieme e da quel momento non mi ha più abbandonata.

Il mattino dopo sono più nervosa del solito e quando ci ritroviamo a fare colazione in mensa le persone, notando il mio sguardo, evitano di rivolgermi la parola. Bravi burattini.
Domani ci sarà l'esame e io devo superarlo. Avrò la mia vendetta, costi quel che costi. David si siede vicino a me e, senza proferire parola, inizia a mangiare le sue uova. Vederlo così calmo e sorridente mi fa innervosire ancora di più se è possibile.

- Hey soldatino! Sorridi perché ti hanno dato un'altra stellina? - dico, tanto per prenderlo in giro. Oggi mi sento cattiva. Mi piace.
No, tesoro – quasi mi strozzo con la pancetta quando sento quella parola – rido per i tuoi capelli. Hai preso la scossa, per caso? Hahaha
La sua battuta, stranamente, mi fa sorridere. Mi piacciono i nostri battibecchi.
- No, tesoro – lo imito e sento uno strano calore riempirmi il petto. Ma che cacchio? - L'ho fatto per te! Così, per un giorno, smetteranno di prendere in giro i tuoi capelli rasati da perfetto soldatino e si concentreranno sulla mia chioma. Dovresti ringraziarmi sai?
Devo forse pensare che tu ce l'abbia coi soldati, 7? -
- Dici? - vorrei chiamarlo anch'io col nome del suo distretto ma mi rendo conto di non sapere da dove viene.
Quante cose non conosco di questo ragazzo? È un muro per tutti. Poi mi ricordo che mi ha confidato il suo più profondo segreto e mi sento meglio, più vicina a lui. Cosa sto facendo? Johanna Mason non prova questi sentimenti, non prende una cotta per un ragazzo. Una cotta? Ma cosa vado a pensare? Io NON ho una cotta per David! Mi alzo senza finire di guardarlo e me ne vado. Ho bisogno d'aria.

Nel pomeriggio mi ritrovo non so come a parlare con Peeta, è buffo vederlo così agitato: non vuole che Katniss superi l'esame di domani, non vuole che torni là. Illuso. La Coin la spedirebbe comunque in quell'inferno, lei la vuole là, le serve là e Kat non perderebbe mai l'occasione di andare a sputare in faccia a quel bastardo.

- Hey panettiere innamorato, - gli rispondo prendendolo in giro, provando ad alleggerire questa ridicola situazione - rilassati! Nessuno permetterà che le facciano del male, lo sai!
Oh puoi star certa che nessuno si avvicinerà a lei – risponde e c'è una certezza nei suoi occhi che mi fa passare la voglia di prenderlo in giro – ma lei è così fragile! Non reggerà, lo so! La sua mente crollerà e mi odierà, di nuovo!
-
È più forte di quello che credi, sta guarendo. Sa che non siete stati tu e il minatore a farle quelle cose...
-
Ha bisogno di più tempo! - urla, disperato
-
Più tempo per cosa? Guarire? Capire che ti amava? O ricominciare ad amarti, eh panettiere? O sei tu che vuoi più tempo? Per averla intorno, perché hai paura che dopo questa guerra lei non avrà più motivi per parlarti e tu per starle intorno – lo aggredisco, mettendomi a urlare a mia volta.
Lui inizia a camminare avanti e indietro per la stanza con lo sguardo pensieroso:
Stai sbagliando Johanna – lo stesso sguardo fiero e sicuro di prima. Ha dei begli occhi Mellark, capisco perché piaccia alla fiaccolina. Ed è ovvio che le piace, non importa quel che dice lei – Io non so se lei mi amasse, lo dubito, probabilmente era gentile con me perché si sentiva in colpa nel non poter ricambiare i miei sentimenti. Detto questo tu mi chiedi se vorrei passare più tempo con lei? Sì, dannazione, sì. L'idea che potrei non rivederla finita la guerra mi fa cadere nel vuoto più profondo ma mi rende anche felice.
Felice? - domando perché davvero non capisco. Come può essere felice sapendo che lei vivrà lontana?
Certo! Se lei decidesse di non tornare al 12 per ricostruirlo, se scegliesse un altro distretto, magari il 7 – arrossisco come una mocciosa perché Peeta ha capito che non la lascerò, anche se sinceramente non mi importa di dove vorrà vivere – vorrebbe comunque dire che è viva. E io voglio solo questo per lei, mi basta sapere che è felice, da qualche parte. Ma se venisse a Capitol? Se dovesse crollare sotto al ricordo di tutto ciò che le è successo? Non voglio! Lei deve stare qui dove nessun male potrà toccarla! Finita la guerra potrà andare dove vorrà ma io ora ho bisogno di saperla in un posto sicuro!
Capisco perfettamente i suoi sentimenti, ma sono anche certa che lei non accetterà mai di stare qui, dovesse andare a Capitol da sola a piedi così gli rispondo nell'unica maniera possibile, per darci un po' di speranza:
Allora la terremo al sicuro noi Peeta.
Lo sguardo d'intesa che ci lanciamo vale più di 1000 parole.

 

 

 

 

 

“Ho sentito un vecchio che diceva

“Ho amato la stessa donna per cinquant'anni”.

Ho pensato a quanto fosse bello, fino a quando disse “

Avrei voluto che lo sapesse”:

 

 

POV KATNISS

 

Peeta, chi è lui per me? Nessuno. Si sbagliano. Tutti, stanno tutti sbagliando. Cosa ne sanno loro?! Non possono dirmi chi è Peeta per me, solo io posso. Lui è quello che, senza un motivo apparente, mi fa sudare le mani quando mi sorride. Quelle stesse mani che vorrei potergli passare fra i suoi bellissimi riccioli biondi... i riccioli che vorrei tirare fino a fargli male. È quello che, solo abbracciandomi, mi ha fatto venire una crisi e, poco dopo, sempre abbracciandomi, mi ha riportata indietro, da lui.
Non possono nemmeno dirmi chi era per me! Non sanno nemmeno questo e, forse, è colpa mia. Io, Katniss Everdeen, che mi spreco a parlare di un ragazzo con qualcuno? Non avevo tempo! Dovevo tenere in vita Prim e mia madre, il resto non importava. E ora loro come potrebbero dirmi se provavo veramente qualcosa per lui?! Certo, possono farmi vedere i video o tentare di raccontarmi fatti che ci hanno visti insieme, analizzando i miei comportamenti magari, ma solo io so bene quanta riesca ad essere falsa, come riesca a barricarmi dietro la mia facciata di indifferenza. Ho dei ricordi strani sul ragazzo dagli occhi blu cielo. Un sacco di baci, ma quelli erano dovuti alle telecamere no? Io cercavo di tenerci in vita e basta, no? Ma se lui era d'accordo con Snow, perché ho dovuto salvarci? Perché fingere? Ricordo certi suoi sguardi colmi di tristezza e rabbia, a lui non piaceva baciarmi? O non gli piaceva la situazione?! Non capisco! Ho la testa che mi scoppia e fra pochi minuti dovrò sostenere il mio esame.
Quando chiamano il mio nome, non ho idea della strategia che dovrei usare.
Per fortuna, una volta entrata nell’Isolato, mi viene in aiuto una certa dose di addestramento. È una situazione di imboscata. Quasi subito compaiono i Pacificatori, e io devo avanzare sino a un punto d’incontro per riunirmi alla mia squadra che si è sparpagliata. Percorro lentamente la strada, facendo fuori vari Pacificatori mentre procedo.
Due sul tetto alla mia sinistra, un altro su una porta davanti a me. È impegnativo, ma non difficile come mi aspettavo. Continuo ad avere la sensazione che, se le cose sono troppo facili, evidentemente non ho colto il nocciolo della questione. Sono a un paio di edifici di distanza dal mio obiettivo quando l’atmosfera comincia a scaldarsi.
Una mezza dozzina di Pacificatori sbuca da dietro l’angolo a passo di carica. Avranno la meglio su di me, però noto qualcosa. Un bidone di benzina abbandonato per distrazione nel canaletto di scolo.
Eccola. La mia prova: accorgermi che far esplodere quel bidone sarà l’unico modo per portare a termine la mia missione.
Proprio mentre affretto il passo per farlo, Peeta (o un suo ologramma? È davvero qui), che la Coin mi ha riferito fare parte della mia squadra, mi ordina in tono sommesso di buttarmi a terra. Ogni istinto che possiedo mi grida di ignorare la voce, che lui è d'accordo con loro, che ci farà morire tutti e io dovrei solo premere il grilletto e far saltare in aria i Pacificatori.
E all’improvviso capisco quale sarà, secondo i militari, il mio maggior punto debole. Non sarò capace di fidarmi dei miei compagni di squadra, non mi fido qui al distretto 13, non posso immaginare come mi sentirò a tornare a Capitol, dove mi hanno uccisa. Posso farcela? Posso provare!
Mi scaravento a terra con tanta violenza e rapidità che continuerò a togliermi ghiaia dal mento per una settimana. Qualcun altro fa esplodere il fusto di benzina. I Pacificatori muoiono. Io raggiungo il mio punto d’incontro.
Quando abbandono l’Isolato dall’uscita più lontana, un soldato si congratula con me, mi stampiglia il numero di squadra 451 sulla mano e mi dice di presentarmi al Comando. [...]
Boggs sorride e scuote la testa quando mi vede. — Fa’ vedere. — Ormai insicura, tendo la mano stampigliata. — Sei con me. È una unità speciale di tiratori scelti. Unisciti alla tua squadra. — Con un cenno della testa, mi indica il gruppo allineato contro la parete anche se so già con chi sarò, la Coin mi ha informata una settimana fa, per digerirlo ha detto. Gale. Finnick. Peeta. David. Altri cinque che non conosco. La mia squadra. Ma Johanna? Dov'è la mia Johanna? Non posso farlo senza di lei! Ascolto a malapena quello che Plutarch ci spiega dei baccelli, dell'ologramma, del piano. Il mio corpo si irrigidisce quando capisco cosa ci sta mostrando, così come quello di Finnick e quello di Peeta. Stiamo tornando in un'arena. Vengo attraversata dall'ansia pura, vorrei poter restare qui, lontana da tutto quell'orrore, ma devo avere la mia vendetta! Quasi mi viene un attacco di cuore quando sento Peeta alle mie spalle sussurrarmi:

- Tranquilla Katniss, ti tirerò fuori viva da lì. Tu non morirai.
Ed è un deja vu, una conversazione che abbiamo già avuto, un litigio forse? Io lo volevo proteggere quasi quanto lui voleva farlo con me?
- Io volevo morire per farti uscire vincitore nell'arena. Vero o falso?
Vero, Kat. La tua pazzia è sempre vera – risponde, ridendo.
Come può ridere di una situazione del genere? Davvero mi importava così tanto della vita del ragazzo del pane? Cos'era veramente lui per me? Ancora quella domanda.

Chi sei, Peeta?

 

 

 

 

 

 

 

“Non è il potere che corrompe, ma la paura.

l timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e

la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.”

 

POV COIN

 

È finalmente arrivato il momento: le prime squadre sono partire in questi giorni e presto partiranno anche i miei vincitori. Sono nella squadra delle stelle. Ho scelto il nome per evidenziare il fatto che sono come delle star fra gli abitanti del distretto e, quando tutto questo finirà, quel nome risalterà nei loro necrologi. Dovranno morire tutti, questo è ovvio. Everdeen per prima: la sento maldisposta nei miei confronti, non si fida. Non so cosa le abbia rivelato Snow, se sia spinto a dirle dei nostri progetti, all'inizio, quando facevo ancora parte della sua squadra segreta, quella per tenere sotto controllo i distretti. Forse le ha spiegato come sono andate le cose, come tutto è precipitato quando ho capito che il presidente non si sarebbe mai fatto da parte dandomi ciò che mi era stato promesso: il suo potere, un giorno. E io volevo di più, io voglio di più. Poi è successo ciò che tutti oggi conoscono: la rivolta del 13, capitanata da me “per la libertà del distretto”, i lunghi anni di attesa e, finalmente, l'ora di chiudere i conti. Io non so cosa sappia realmente la nostra Ghiandaia, lei non ha mai fatto riferimento a nulla le poche volte che le ho parlato in privato, ma l'ho sempre vista fredda, dura, riservata, quasi come se mi considerasse il nemico, come se sapesse. Quel che è certo è che, in un modo o nell'altro, morirà così come i suoi compagni. Magari, se non mi fosse stata così ostile, avrei potuto pensare di salvarla. Un simbolo della nuova Panem. La dimostrazione delle mie capacità perché sarei stata io a salvare la Ghiandaia! In fondo quella stupida ragazza non ha fatto altro che farmi favori da quando è entrata in scena: ha istigato Snow con quelle bacche, ha sollevato il popolo col suo comportamento e sarà un simbolo per tutti, mi ha addirittura tolto l'impiccio di Johanna Mason! Quella sciocca non è neanche riuscita a passare il suo semplice esame ma Katniss ha imposto come condizione della sua spedizione che la ragazza partisse con lei. Sarebbe un'ottima alleata, forse, se fosse un po' più incline all'ubbidienza. Purtroppo, invece, “soccomberanno tutti nella loro ultima azione eroica per portare la pace e la libertà ai distretti”. Verranno elogiati come le ultime vittime degli Hunger Games e della dittatura di Snow e, se sarò fortunata, la loro morte porterà dalla mia parte una piccola percentuale degli abitanti della capitale, in fondo sono i loro idoli no? Hanno imparato ad amarli e considerarli degli eroi. La loro fine servirà anche a questo, ho così tanti progetti in mente e quei ragazzini mi aiuteranno a realizzarli, fino al loro ultimo respiro. Devo solo aspettare un altro po' e Panem sarà mia.































 


Sì, sono in ritardo. Sì, come al solito. Sì, vi chiedo di nuovo scusa. Io ci provo, davvero! Sono troppo stanca per scrivere ancora, spero solo il capitolo vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacione a tutte!
   
 
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