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Autore: Miss_Sunshine    06/05/2015    1 recensioni
Post 67th Hunger Games
Stella si era illusa che una volta finiti i Giochi la sua vita sarebbe potuta tornare alla normalità, ma quello di Capitol City è un treno da cui non si scende facilmente. Questa è la seconda parte delle sue avventure, dal Tour della Vittoria al ruolo di Mentore, passando per tutti i cambiamenti della sua nuova vita da Vincitrice.
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Dal testo
"È bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue spalle. "Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre sale alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui mi ero abituata ha completamente avuto fine.
Dopo un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e sono tornata ad essere la ragazza d'oro di Capitol City.
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cashmere, Finnick Odair, Gloss, Nuovo personaggio, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui

 

 

Il sole brilla su Capitol City, tutti dicono che si prevede un'estate calda. Un venticello leggero riesce però ad intrufolarsi attraverso le tende e a dare un piacevole refrigerio. Dal momento che quest'anno non abbiamo interviste o incoronazioni, partiremo già sta sera per tornare al Distretto Uno. La mia giornata sarà dedicata per lo più esclusivamente al cercare di far entrare tutte le mie cose nelle valige, visto che ho esaurito i saluti ieri sera. Sto cercando di capire come piegare lo strascico che mi ha torturato ieri in modo da non fargli occupare troppo spazio quando qualcuno bussa alla mia porta. Ormai riesco a riconoscere gli inquilini del primo piano dal loro modo di camminare o di bussare e questo mi piace, in qualche modo mi fa sentire a casa anche qui, nella Capitale.

"Entra pure, sto lottando con le tue creazioni" dico a Ganymedes mentre il tulle vaporoso ha la meglio sui miei sforzi e schizza fuori dalla valigia.

"Ero giusto passato a vedere se ti serviva una mano" mi risponde, poi entra e prende lo strascico ribelle, piegandolo abilmente. Io mi dedico ai vestiti più semplici. "Come primo anno da Mentore un secondo posto non è male..." prova a consolarmi, lanciandomi un'occhiata discreta.

"Sono morti entrambi, come può non essere andata male?" gli chiedo di rimando mentre inizio ad infilare le scarpe nelle apposite custodie.

"Non li puoi salvare tutti, Stella. Prima ci fai i conti meglio è" mi risponde rassegnato. "Amarillis mi ha detto di chiederti se vuoi qualcosa dagli effetti personali dei ragazzi, prima che faccia venire a prenderli per mandarli alle famiglie."

"Sì, adesso vado a vedere" rispondo, anche se l'idea di mettere le mani tra le cose di Ariel ora che lei non c'è più mi sembra strana.

"Il primo anno da Mentore è il peggiore da cui riprendersi... Magari hai solo bisogno di una distrazione" mi propone mentre la mia stanza rimane sempre più spoglia.

"Sapphire dice che mi distraggo già abbastanza con quel coglione di McEntire, cito testualmente" rispondo ridacchiando e anche lui si mette a ridere.

"Sapphire ti considera ormai come una figlia, quindi ti tratta da tale! Comunque io parlavo più di una distrazione lavorativa... Sto lavorando sulla mia nuova collezione e mi servirebbe una modella. Magari tu potresti essere interessata ad un lavoro divertente e diverso dal solito. Per non parlare del fatto che nella Capitale tutti vorranno indossare quello che indossi tu, quindi lo sto facendo più per me che per te" scherza, ma io gli sono grata per la sua offerta. Impegnarmi in qualcosa di nuovo non può che farmi bene e lavorare con Ganymedes mi piace. Annuisco mostrandogli tutto il mio entusiasmo e finiamo di impacchettare tutto parlando di quello a cui sta lavorando.

Quando finiamo la mia stanza è ormai occupata solo dai bagagli e raggiungiamo Sapphire e Amarillis a pranzo. Siamo solo noi quattro perché la squadra di Preparatori è andata via questa mattina, salutandoci con calore e dandoci appuntamento al prossimo anno. Nonostante i Giochi siamo il periodo dell'anno che odio di più, non riesco a non provare un moto di tristezza quando saluto queste persone a cui ormai mi sono affezionata e che rivedrò tra molto tempo. Sono sempre stata una di quelle persone che cerca di trarre il buono da ogni situazione, anche dalle peggiori, e gli Hunger Games mi hanno fatto conoscere alcuni di quelli che ormai considero amici.

Abbiamo da poco finito di mangiare e stiamo chiacchierando del più e del meno quando squilla il telefono. Amarillis si alza per andare a rispondere mentre Sapphire mi prende in giro con un "Sarà il tuo caro Publius che vuole salutarti prima che parti."

"L'ho già salutato dopo la festa, ti risparmio i dettagli" gli rispondo io a tono, facendo scoppiare a ridere il mio stilista, ma la nostra ilarità viene interrotta da Amarillis.

"Non è Publius... È l'ufficio del Presidente Snow. Vorrebbe vederti" ci informa e io sento il sorriso che si spegne.

"Cos'è, un appuntamento annuale ormai?" chiedo sarcastica mentre mi tolgo il tovagliolo dalle gambe e lo poso sul tavolo senza molto garbo. "Digli di mandare una macchina" aggiungo mentre mi dirigo verso la mia stanza. Ganymedes si alza e mi viene dietro.

"Posso tirarti fuori un qualche vestito che avevamo scartato per il Centro di Controllo..." esordisce, ma io lo blocco.

"No. Non è un incontro ufficiale, gli andrò bene anche senza lustrini addosso."

 

Dopo circa un'ora sto percorrendo le sale e i corridoi che ormai mi sono più familiari mentre una segretaria e due Pacificatori mi fanno da scorta. Le due guardie si sistemano fuori dall'ufficio del Presidente e io ringrazio la donna, poi busso piano ed entro. La stanza è come me la ricordavo, la luce leggera e la tappezzeria a motivi chiari, con l'aggiunta di un ventilatore a pale che mitiga l'aria pesante di questi giorni senza dare troppo fastidio.

"Stella! Devo ringraziarla per essere venuta così celermente, immagino abbia ancora molte cose da fare prima della partenza" mi accoglie Snow con tono gioviale, indicandomi la sedia di fronte a lui e invitandomi a sedermi, invito che non mi sento di rifiutare. "Posso offrirle del tè freddo? Prende anche questo senza zucchero come quello caldo?" mi chiede sorridente mentre una senzavoce compare dal nulla con un vassoio con una caraffa e dei bicchieri di un cristallo che sembra antico.

"Che memoria" mi limito a commentare con un sorriso tirato mentre la ragazza ci sistema i bicchieri davanti e poi sparisce.

"Ci tengo a ricordare le abitudini delle mie persone preferite" mi risponde mentre io bevo un sorso, sperando come sempre che non sia avvelenato. Ha un sapore intenso di pesca ed è molto fresco, nessun sentore di veleno.

"Ah e io faccio parte di questa categoria?" commento scettica alzando un sopracciglio.

"Pensavo l'avesse capito ormai."

"Beh far morire la mia amica in diretta tv non mi sembra un buon modo per dimostrarlo" rispondo più acida di quanto volessi mentre poso il bicchiere sul tovagliolo di lino bianco che ho davanti.

"Oh andiamo, Stella, non pensavo mi avrebbe portato rancore per quello! Si trattava solo di spettacolo, il pubblico ha bisogno di una storia a cui affezionarsi e quella della Vincitrice che deve fare da Mentore all'amica che ha fatto di tutto per salvare funzionava, tutto qui" mi spiega come se avessi dovuto pensarci già io ad una simile spiegazione. "Lei dovrebbe sapere bene quanto alla gente piaccia avere una storia per cui tifare" aggiunge e io non posso fare a meno di pensare che si stia riferendo alla mia storia con Sam.

"Mi è giunta voce che ha iniziato a frequentare Publius McEntire, una scelta che non mi ha sorpreso" mi dice poi, cambiando completamente argomento prima che io possa rispondere.

"E questo cosa vorrebbe dire?" gli chiedo davanti al suo sguardo compiaciuto.

"Oh niente, solo che mi sembrate fatti l'uno per l'altra, entrambi con quest'indole ribelle, questo carattere forte, ma comunque abbastanza intelligenti da sottomettervi al potere" mi spiega senza perdere il sorriso fintamente gentile. "Anche se poteva fare di meglio, McEntire non mi dispiace, è pur sempre uno Sponsor" sentenzia abbastanza soddisfatto. "Ma non si preoccupi, la aiuterò io a trovare la giusta direzione" conclude enigmatico, senza che io abbia capito di cosa stia parlando. "Immagino abbia ancora molte cose da sistemare prima di ripartire, non la trattengo oltre" mi congeda infine e io rimango lì col mio bicchiere quasi vuoto ancora in mano.

"Mi fa andare via così? Niente minacce o avvertimenti, niente... Di niente?" chiedo stupita, anche se probabilmente avrei fatto meglio ad evitare. Ma lui scoppia a ridere di gusto come se io avessi fatto una battuta davvero divertente.

"Signorina Maloney, le ho detto che siamo amici, lei minaccia gli amici?" mi chiede divertito.

"Con Brutus ogni tanto lo faccio..." mi lascio sfuggire, accompagnando il mio commento con un alzata di spalle innocente che lo fa ridere anche di più. Io l'ho detto che dovevo fare il comico. Potrei chiedere a Caesar se mi trova uno spazio nel suo show.

 

Quando torno al nostro appartamento alla Torre lo trovo ormai quasi svuotato di tutto. Ganymedes e Amarillis mi guardano dubbiosi ma gli faccio un gesto rassicurante e loro mi lasciano sola con Sapphire, che ha due cravatte che gli penzolano dal collo, cosa che per il momento decido di non fargli notare. "Allora?" mi chiede impaziente e capisco che è stato preoccupato finora sapendomi lì da sola.

"Ti sembrerà strano, ma è stata solo una chiacchierata. Nessuna minaccia o altro" gli spiego, trovandomi ancora sorpresa io stessa. "Ha fatto qualche allusione strana al fatto che vorrebbe accasarmi con qualcuno di sua scelta ma non penso che sia qualcosa di cui preoccuparsi al momento" aggiungo con sorriso divertito.

"Non credo ti serva il suo aiuto, te la cavi già bene da sola a trovarti pessimi fidanzati" mi risponde, ma noto sul suo viso un sorriso più rilassato. Non continuiamo la conversazione, sia perché tra poco dovremo spostarci in stazione sia per timore che ci siano, e quasi sicuramente ci sono, delle cimici. E in fondo avremo tutto il viaggio di ritorno per analizzare l'incontro con Snow. Dal momento che i miei bagagli sono pronti mi reco in quelle che sono state le stanze dei nostri due Tributi, quasi a salutarli un'ultima volta.

Appena entro in camera di Marcus mi rendo conto che Amarillis ha fatto lasciare tutto com'era. Mi siedo sulla stessa poltrona su cui mi ero seduta la prima volta che ho davvero parlato con lui, quella volta in cui si è aperto con me e mi ha confidato i suoi dubbi e le sue paure. Mi sembra passata un'eternità, come se quel momento appartenesse ad un'altra vita, mentre in realtà sono passate poco più di due settimane. Sul letto, buttata malamente in un angolo, c'è la maglietta che Marcus aveva addosso quella sera che ci siamo baciati. Probabilmente era la maglietta che usava per dormire e l'ha lanciata di fretta sul letto l'ultima volta che è stato qui. Mi sposto sul letto, sedendomi a gambe incrociate e prendendo in mano l'indumento. Lo annuso chiudendo gli occhi e per un attimo torno con la mente a tutti i momenti passati con lui. Penso che credevo davvero che sarebbe tornato, mentre una lacrima mi scende silenziosa lungo la guancia. La lascio lì per un po', poi la asciugo col dorso della mano e ripiego la maglietta. Non credo che alla sua famiglia cambierà molto se questa la tengo io. Mi rendo conto di avere una collezione di magliette dei ragazzi che hanno significato qualcosa di importante per me chiusa in una scatola in fondo all'armadio. La maglietta di Sam che Cassidy mi ha fatto avere dopo che le avevo chiesto se poteva mandarmi qualcosa che mi ricordasse lui, la maglietta che mi ha prestato Finnick per riscaldarmi quando mi ha riaccompagnato dopo la festa di fine Tour e ora quella di Marcus. Se continuo così dovrò destinare un cassetto a questi strani souvenir. Ho anche la giacca che mi ha dato Publius la prima sera che sono andata a casa sua, a questo punto penso che me la terrò per la mia strana collezione.

Camera di Ariel è molto più ordinata, ma d'altronde lei è sempre stata fissata con l'ordine. Sono entrata qui solo una volta, poco prima che lei entrasse nell'arena. Eravamo ormai poco più che estranee ma quella sera avevo avuto l'impressione che se fosse tornata avremmo potuto recuperare il nostro rapporto. Era come una sorella per me, ero andata nell'arena per salvarla e poi eravamo diventate due estranee. È incredibile come in poco tempo le cose possano cambiare radicalmente, tuttavia ci sarà sempre una parte di me che cercherà lo sguardo di Ariel per strada, il sabato sera nei locali o la domenica pomeriggio al tavolo isolato in gelateria. Sul comodino vedo posata una catenina con un ciondolo. Me la ricordo bene, quando avevamo quindici anni, per festeggiare i nostri dieci anni di amicizia, avevamo comprato questi due fili sottili con il ciondolo complementare. Due metà dello stesso cuore, io avevo quella con incisa la A e lei quella con la S. Era una cosa stupida da ragazzine ma non ce le siamo mai tolte. Lei avrà posato la sua sul comodino prima di lasciare la Torre suppongo, perché è accompagnata da una lettera.

Mentre la leggo le lacrime mi appannano gli occhi e cadono sui jeans, creando chiazze umide. Le parole non sono molto diverse da quelle che ci siamo dette durante il nostro incontro proprio in questa stanza, ma il fatto che lei abbia avuto questo pensiero per me prima di andarsene mi fa pesare ancora di più la sua assenza. Non so quanto rimango a piangere sul letto,ma quando esco mi sono lavata la faccia arrossata e ho al collo entrambe le collane.

Poco dopo è il momento dei saluti con Amarillis e Ganymedes, anche se li rivedrò presto, dovendo tornare nella Capitale per lavorare con lo stilista.

"Gany mi ha detto che hai accettato la sua proposta, non sai quanto sono felice! Verrai più spesso qui e potremmo andare a fare shopping insieme!" squittisce Amarillis felice. "Naturalmente sarai nostra ospite e sono sicura che ci divertiremo un mondo!" aggiunge battendo le mani come una bambina felice.

"Vostra? Intendi dire che voi due andate a vivere insieme?!" chiedo sbalordita ma allo stesso tempo felice all'idea che Ganymedes si sia deciso a sopportarla ventiquattr'ore su ventiquattro o quasi. Lei annuisce felice e io me la segno tra le cose che dovrò farmi raccontare appena ci sentiremo al telefono. Dopo i saluti, io e Sapphire saliamo sulla macchina che ci porterà in stazione a prendere il treno per tornare a casa.

Dopo che ci siamo sistemati nei nostri scompartimenti mi siedo un po' vicino ad un finestrino per rilassarmi guardando il paesaggio della Capitale che si allontana da noi velocemente. Ho come l'impressione di stare finalmente riprendendo il controllo sulla mia vita dopo questo anno scandito dai Giochi. È vero, tornerò presto nella capitale, ma sarà una mia scelta. Come anche le altre compiute di recente, buone o brutte che siano state. Non mi illudo di essermi sottratta al giogo di Capitol City, ma forse sto trovando un mio equilibrio. Passerà un altro anno prima che torni a pensare agli Hunger Games e voglio dedicare a me questi dodici mesi, per ritrovare me stessa, anche se suona come una frase fatta. Voglio essere consapevole di che persona sto diventando.

Quando l'indomani mattina il treno si ferma alla stazione del Distretto Uno non ci sono fotografi o telecamere ad attenderci, soltanto Eve. Batto Sapphire sul tempo e corro ad abbracciarla, avevo bisogno di sentirmi a casa. Lei ci stringe e ci dice quanto le siamo mancati e restiamo a parlare finché non hanno scaricato tutti i nostri bagagli. Poi ci avviamo verso il Villaggio dei Vincitori. Finalmente a casa.

 

Sono stravaccata su una sedia a casa di Eve e Sapphire e ho mangiato più di quanto avrei dovuto, probabilmente. A quanto ho capito, hanno questa tradizione di fare una cena di bentornato durante la quale si fa a gara a chi esplode prima, suppongo. Ruby mi ha aggiornato sui preparativi per il matrimonio che mi sono persa, totalmente entusiasta su come stanno andando le cose. Cashmere riempiva i buchi raccontando le crisi isteriche e le aggressioni ai danni del fioraio che lei stava omettendo, tirando fuori ad un certo punto un video in cui Ruby tirava un pezzo di torta nuziale sul pasticcere, dandogli dell'incompetente daltonico perché aveva sbagliato i colori delle decorazioni della torta. Frank ha voluto subito che glielo inviasse per guardarselo nei momenti in cui si sarebbe sentito sotto pressione per i preparativi. Ho ancora le costole doloranti per quanto ho riso.

Abbiamo velocemente trattato l'argomento, introdotto da Sapphire, sulle mie pessime scelte in fatto di fidanzati e adesso stiamo stilando una specie di classifica sugli uomini più affascinanti della Capitale, non so come e non so perché.

"Publius McEntire non è male, non lo nego, ma secondo me Plutarch Heavensbee ha più fascino" sta dicendo Eve e io non ho idea di chi sia questo tizio.

"È uno degli Strateghi" si affretta a spiegarmi Gloss, che viene subito zittito dal proseguo del discorso.

"Non mi esprimo, è più nella tua fascia d'età" risponde Cashmere alzando le mani e ridacchiando.

"Penso anche in quella di Stella" scherza Sapphire e si becca una mia linguaccia in risposta.

Ruby mi passa una sua foto che mi ha appena trovato in rete e io devo ammettere che questo Plutarch non è male.

"Io ce la vedrei Stella con un Capitolino" si intromette Frank.

"Smettetela di provare a trovarmi un fidanzato, posso anche farcela da sola!" rispondo io, sperando che la smettano con queste continue battutine.

"A proposito di Strateghi, sapete chi va in pensione? Il nostro amato Primo Stratega Galerius Crane" annuncia Gloss dando il via ad un mormorio interessato.

"È stato Primo Stratega anche durante i tuoi Giochi" mi spiega Sapphire e io ho finalmente un nome da dare a quell'entità indefinita che ha diretto i miei Giochi.

"Ho sentito che il posto vacante che lascia sarà occupato dal figlio Seneca, è vero?" chiede Ruby curiosa.

"E come potrebbe essere altrimenti. Tu dagli un paio d'anni e quello prende il posto del padre" risponde Gloss con una smorfia.

La serata continua così, tra chiacchiere e una torta al cioccolata fatta da Eve che non so come riusciamo a mangiare. Io mi guardo un attimo attorno. Ruby sta ancora cercando di cancellare quel video dal cellulare di Frank ma lui sta ben attento a non lasciarglielo prendere. Gloss si finge ingelosito dai commenti alquanto positivi che Cashmere ha fatto su questo Seneca e lei sta facendo la ruffiana per farsi perdonare. Eve sta rimproverando Sapphire per essersi macchiato la camicia di cioccolato e lui per tutta risposta si serve un'altra fetta e se la porta alla bocca tenendola in mano, senza neanche un tovagliolo. Mi sfugge una risata ed è in questo momento che realizzo. Tutto quello che ho fatto durante lo scorso anno, ma forse anche prima, mi ha portato qui, tra queste persone che ormai sono come una seconda famiglia, mi ha portato alla vita che conduco ora e di cui in fondo non mi posso certo lamentare, mi ha portato ad essere la persona che sono, anche se ci sono delle cose di me stessa che devo ancora capire.

In fondo Stella e la ragazza d'oro non sono due persone così diverse. E io qui, con queste persone e con questa vita, assolutamente diversa da quella che conoscevo fino ad un anno fa ma comunque mia, sono felice.

 

Author's Note.- Buonsalve a tutti! Lo so, ci ho messo tanto ad aggiornare. Non ho avuto molto tempo per scrivere (che novità) visto il ponte del 1 maggio e ammetto che me la sono anche voluta un po' prendere comoda, per staccarmi con calma da questa storia a cui mi sono affezionata :')

Vi ringrazio davvero tanto di avere letto e di aver seguito le avventure di Stella fin qui, non me lo sarei mai aspettato quando ho pubblicato il primo capitolo, quindi grazie davvero di cuore. È un grazie speciale a chi ha recensito, ho amato leggere le vostre impressioni :')

Nella mia testa frulla un terzo e ultimo capitolo di questa storia e magari in estate, dopo che il periodo degli esami sarà passato, lo scriverò pure, chissà. Quindi diciamo che questo è un arrivederci (o una minaccia, fate voi LOL) <3

Vi lascio con una preview (che bello usare termini fighi) della collezione di Ganymedes e Stella (qui e qui) e vi ringrazio un'ultima volta, a presto! <3

 

  
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