The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui
Il
sole brilla su Capitol City, tutti dicono che si prevede un'estate
calda. Un
venticello leggero riesce però ad intrufolarsi attraverso le
tende e a dare un
piacevole refrigerio. Dal momento che quest'anno non abbiamo interviste
o
incoronazioni, partiremo già sta sera per tornare al
Distretto Uno. La mia
giornata sarà dedicata per lo più esclusivamente
al cercare di far entrare
tutte le mie cose nelle valige, visto che ho esaurito i saluti ieri
sera. Sto
cercando di capire come piegare lo strascico che mi ha torturato ieri
in modo
da non fargli occupare troppo spazio quando qualcuno bussa alla mia
porta.
Ormai riesco a riconoscere gli inquilini del primo piano dal loro modo
di
camminare o di bussare e questo mi piace, in qualche modo mi fa sentire
a casa
anche qui, nella Capitale.
"Entra
pure, sto lottando con le tue creazioni" dico a Ganymedes mentre il
tulle
vaporoso ha la meglio sui miei sforzi e schizza fuori dalla valigia.
"Ero
giusto passato a vedere se ti serviva una mano" mi risponde, poi entra
e
prende lo strascico ribelle, piegandolo abilmente. Io mi dedico ai
vestiti più semplici.
"Come primo anno da Mentore un secondo posto non è male..."
prova a
consolarmi, lanciandomi un'occhiata discreta.
"Sono
morti entrambi, come può non essere andata male?" gli chiedo
di rimando
mentre inizio ad infilare le scarpe nelle apposite custodie.
"Non
li puoi salvare tutti, Stella. Prima ci fai i conti meglio
è" mi risponde
rassegnato. "Amarillis mi ha detto di chiederti se vuoi qualcosa dagli
effetti personali dei ragazzi, prima che faccia venire a prenderli per
mandarli
alle famiglie."
"Sì,
adesso vado a vedere" rispondo, anche se l'idea di mettere le mani tra
le
cose di Ariel ora che lei non c'è più mi sembra
strana.
"Il
primo anno da Mentore è il peggiore da cui riprendersi...
Magari hai solo
bisogno di una distrazione" mi propone mentre la mia stanza rimane
sempre
più spoglia.
"Sapphire
dice che mi distraggo già abbastanza con quel coglione
di McEntire, cito
testualmente" rispondo ridacchiando e anche lui si mette a ridere.
"Sapphire
ti considera ormai come una figlia, quindi ti tratta da tale! Comunque
io
parlavo più di una distrazione lavorativa... Sto lavorando
sulla mia nuova
collezione e mi servirebbe una modella. Magari tu potresti essere
interessata
ad un lavoro divertente e diverso dal solito. Per non parlare del fatto
che
nella Capitale tutti vorranno indossare quello che indossi tu, quindi
lo sto
facendo più per me che per te" scherza, ma io gli sono grata
per la sua
offerta. Impegnarmi in qualcosa di nuovo non può che farmi
bene e lavorare con
Ganymedes mi piace. Annuisco mostrandogli tutto il mio entusiasmo e
finiamo di
impacchettare tutto parlando di quello a cui sta lavorando.
Quando
finiamo la mia stanza è ormai occupata solo dai bagagli e
raggiungiamo Sapphire
e Amarillis a pranzo. Siamo solo noi quattro perché la
squadra di Preparatori è
andata via questa mattina, salutandoci con calore e dandoci
appuntamento al prossimo
anno. Nonostante i Giochi siamo il periodo dell'anno che odio di
più, non
riesco a non provare un moto di tristezza quando saluto queste persone
a cui
ormai mi sono affezionata e che rivedrò tra molto tempo.
Sono sempre stata una
di quelle persone che cerca di trarre il buono da ogni situazione,
anche dalle
peggiori, e gli Hunger Games mi hanno fatto conoscere alcuni di quelli
che
ormai considero amici.
Abbiamo
da poco finito di mangiare e stiamo chiacchierando del più e
del meno quando
squilla il telefono. Amarillis si alza per andare a rispondere mentre
Sapphire
mi prende in giro con un "Sarà il tuo caro Publius che vuole
salutarti
prima che parti."
"L'ho
già salutato dopo la festa, ti risparmio i dettagli" gli
rispondo io a
tono, facendo scoppiare a ridere il mio stilista, ma la nostra
ilarità viene
interrotta da Amarillis.
"Non
è Publius... È l'ufficio del Presidente Snow.
Vorrebbe vederti" ci informa
e io sento il sorriso che si spegne.
"Cos'è,
un appuntamento annuale ormai?" chiedo sarcastica mentre mi tolgo il
tovagliolo dalle gambe e lo poso sul tavolo senza molto garbo. "Digli
di
mandare una macchina" aggiungo mentre mi dirigo verso la mia stanza.
Ganymedes si alza e mi viene dietro.
"Posso
tirarti fuori un qualche vestito che avevamo scartato per il Centro di
Controllo..." esordisce, ma io lo blocco.
"No.
Non è un incontro ufficiale, gli andrò bene anche
senza lustrini addosso."
Dopo
circa un'ora sto percorrendo le sale e i corridoi che ormai mi sono
più familiari
mentre una segretaria e due Pacificatori mi fanno da scorta. Le due
guardie si
sistemano fuori dall'ufficio del Presidente e io ringrazio la donna,
poi busso
piano ed entro. La stanza è come me la ricordavo, la luce
leggera e la
tappezzeria a motivi chiari, con l'aggiunta di un ventilatore a pale
che mitiga
l'aria pesante di questi giorni senza dare troppo fastidio.
"Stella!
Devo ringraziarla per essere venuta così celermente,
immagino abbia ancora
molte cose da fare prima della partenza" mi accoglie Snow con tono
gioviale, indicandomi la sedia di fronte a lui e invitandomi a sedermi,
invito
che non mi sento di rifiutare. "Posso offrirle del tè
freddo? Prende anche
questo senza zucchero come quello caldo?" mi chiede sorridente mentre
una
senzavoce compare dal nulla con un vassoio con una caraffa e dei
bicchieri di
un cristallo che sembra antico.
"Che
memoria" mi limito a commentare con un sorriso tirato mentre la ragazza
ci
sistema i bicchieri davanti e poi sparisce.
"Ci
tengo a ricordare le abitudini delle mie persone preferite" mi risponde
mentre io bevo un sorso, sperando come sempre che non sia avvelenato.
Ha un
sapore intenso di pesca ed è molto fresco, nessun sentore di
veleno.
"Ah
e io faccio parte di questa categoria?" commento scettica alzando un
sopracciglio.
"Pensavo
l'avesse capito ormai."
"Beh
far morire la mia amica in diretta tv non mi sembra un buon modo per
dimostrarlo" rispondo più acida di quanto volessi mentre
poso il bicchiere
sul tovagliolo di lino bianco che ho davanti.
"Oh
andiamo, Stella, non pensavo mi avrebbe portato rancore per quello! Si
trattava
solo di spettacolo, il pubblico ha bisogno di una storia a cui
affezionarsi e
quella della Vincitrice che deve fare da Mentore all'amica che ha fatto
di
tutto per salvare funzionava, tutto qui" mi spiega come se avessi
dovuto
pensarci già io ad una simile spiegazione. "Lei dovrebbe
sapere bene
quanto alla gente piaccia avere una storia per cui tifare" aggiunge e
io
non posso fare a meno di pensare che si stia riferendo alla mia storia
con Sam.
"Mi
è giunta voce che ha iniziato a frequentare Publius
McEntire, una scelta che
non mi ha sorpreso" mi dice poi, cambiando completamente argomento
prima
che io possa rispondere.
"E
questo cosa vorrebbe dire?" gli chiedo davanti al suo sguardo
compiaciuto.
"Oh
niente, solo che mi sembrate fatti l'uno per l'altra, entrambi con
quest'indole
ribelle, questo carattere forte, ma comunque abbastanza intelligenti da
sottomettervi al potere" mi spiega senza perdere il sorriso fintamente
gentile. "Anche se poteva fare di meglio, McEntire non mi dispiace,
è pur
sempre uno Sponsor" sentenzia abbastanza soddisfatto. "Ma non si
preoccupi, la aiuterò io a trovare la giusta direzione"
conclude
enigmatico, senza che io abbia capito di cosa stia parlando. "Immagino
abbia ancora molte cose da sistemare prima di ripartire, non la
trattengo
oltre" mi congeda infine e io rimango lì col mio bicchiere
quasi vuoto
ancora in mano.
"Mi
fa andare via così? Niente minacce o avvertimenti, niente...
Di niente?"
chiedo stupita, anche se probabilmente avrei fatto meglio ad evitare.
Ma lui
scoppia a ridere di gusto come se io avessi fatto una battuta davvero
divertente.
"Signorina
Maloney, le ho detto che siamo amici, lei minaccia gli amici?" mi
chiede
divertito.
"Con
Brutus ogni tanto lo faccio..." mi lascio sfuggire, accompagnando il
mio
commento con un alzata di spalle innocente che lo fa ridere anche di
più. Io
l'ho detto che dovevo fare il comico. Potrei chiedere a Caesar se mi
trova uno
spazio nel suo show.
Quando
torno al nostro appartamento alla Torre lo trovo ormai quasi svuotato
di tutto.
Ganymedes e Amarillis mi guardano dubbiosi ma gli faccio un gesto
rassicurante
e loro mi lasciano sola con Sapphire, che ha due cravatte che gli
penzolano dal
collo, cosa che per il momento decido di non fargli notare. "Allora?"
mi chiede impaziente e capisco che è stato preoccupato
finora sapendomi lì da
sola.
"Ti
sembrerà strano, ma è stata solo una
chiacchierata. Nessuna minaccia o
altro" gli spiego, trovandomi ancora sorpresa io stessa. "Ha fatto
qualche allusione strana al fatto che vorrebbe accasarmi con qualcuno
di sua
scelta ma non penso che sia qualcosa di cui preoccuparsi al momento"
aggiungo con sorriso divertito.
"Non
credo ti serva il suo aiuto, te la cavi già bene da sola a
trovarti pessimi
fidanzati" mi risponde, ma noto sul suo viso un sorriso più
rilassato. Non
continuiamo la conversazione, sia perché tra poco dovremo
spostarci in stazione
sia per timore che ci siano, e quasi sicuramente ci sono, delle cimici.
E in
fondo avremo tutto il viaggio di ritorno per analizzare l'incontro con
Snow.
Dal momento che i miei bagagli sono pronti mi reco in quelle che sono
state le
stanze dei nostri due Tributi, quasi a salutarli un'ultima volta.
Appena
entro in camera di Marcus mi rendo conto che Amarillis ha fatto
lasciare tutto
com'era. Mi siedo sulla stessa poltrona su cui mi ero seduta la prima
volta che
ho davvero parlato con lui, quella volta in cui si è aperto
con me e mi ha
confidato i suoi dubbi e le sue paure. Mi sembra passata
un'eternità, come se
quel momento appartenesse ad un'altra vita, mentre in realtà
sono passate poco
più di due settimane. Sul letto, buttata malamente in un
angolo, c'è la
maglietta che Marcus aveva addosso quella sera che ci siamo baciati.
Probabilmente era la maglietta che usava per dormire e l'ha lanciata di
fretta
sul letto l'ultima volta che è stato qui. Mi sposto sul
letto, sedendomi a
gambe incrociate e prendendo in mano l'indumento. Lo annuso chiudendo
gli occhi
e per un attimo torno con la mente a tutti i momenti passati con lui.
Penso che
credevo davvero che sarebbe tornato, mentre una lacrima mi scende
silenziosa
lungo la guancia. La lascio lì per un po', poi la asciugo
col dorso della mano
e ripiego la maglietta. Non credo che alla sua famiglia
cambierà molto se
questa la tengo io. Mi rendo conto di avere una collezione di magliette
dei
ragazzi che hanno significato qualcosa di importante per me chiusa in
una
scatola in fondo all'armadio. La maglietta di Sam che Cassidy mi ha
fatto avere
dopo che le avevo chiesto se poteva mandarmi qualcosa che mi ricordasse
lui, la
maglietta che mi ha prestato Finnick per riscaldarmi quando mi ha
riaccompagnato dopo la festa di fine Tour e ora quella di Marcus. Se
continuo
così dovrò destinare un cassetto a questi strani
souvenir. Ho anche la giacca
che mi ha dato Publius la prima sera che sono andata a casa sua, a
questo punto
penso che me la terrò per la mia strana collezione.
Camera
di Ariel è molto più ordinata, ma d'altronde lei
è sempre stata fissata con
l'ordine. Sono entrata qui solo una volta, poco prima che lei entrasse
nell'arena. Eravamo ormai poco più che estranee ma quella
sera avevo avuto
l'impressione che se fosse tornata avremmo potuto recuperare il nostro
rapporto. Era come una sorella per me, ero andata nell'arena per
salvarla e poi
eravamo diventate due estranee. È incredibile come in poco
tempo le cose
possano cambiare radicalmente, tuttavia ci sarà sempre una
parte di me che
cercherà lo sguardo di Ariel per strada, il sabato sera nei
locali o la
domenica pomeriggio al tavolo isolato in gelateria. Sul comodino vedo
posata
una catenina con un ciondolo. Me la ricordo bene, quando avevamo
quindici anni,
per festeggiare i nostri dieci anni di amicizia, avevamo comprato
questi due
fili sottili con il ciondolo complementare. Due metà dello
stesso cuore, io
avevo quella con incisa la A e lei quella con la S. Era una cosa
stupida da
ragazzine ma non ce le siamo mai tolte. Lei avrà posato la
sua sul comodino
prima di lasciare la Torre suppongo, perché è
accompagnata da una lettera.
Mentre
la leggo le lacrime mi appannano gli occhi e cadono sui jeans, creando
chiazze
umide. Le parole non sono molto diverse da quelle che ci siamo dette
durante il
nostro incontro proprio in questa stanza, ma il fatto che lei abbia
avuto
questo pensiero per me prima di andarsene mi fa pesare ancora di
più la sua
assenza. Non so quanto rimango a piangere sul letto,ma quando esco mi
sono
lavata la faccia arrossata e ho al collo entrambe le collane.
Poco
dopo è il momento dei saluti con Amarillis e Ganymedes,
anche se li rivedrò presto,
dovendo tornare nella Capitale per lavorare con lo stilista.
"Gany
mi ha detto che hai accettato la sua proposta, non sai quanto sono
felice!
Verrai più spesso qui e potremmo andare a fare shopping
insieme!"
squittisce Amarillis felice. "Naturalmente sarai nostra ospite e sono
sicura che ci divertiremo un mondo!" aggiunge battendo le mani come una
bambina felice.
"Vostra?
Intendi dire che voi due andate a vivere insieme?!" chiedo sbalordita
ma
allo stesso tempo felice all'idea che Ganymedes si sia deciso a
sopportarla
ventiquattr'ore su ventiquattro o quasi. Lei annuisce felice e io me la
segno
tra le cose che dovrò farmi raccontare appena ci sentiremo
al telefono. Dopo i
saluti, io e Sapphire saliamo sulla macchina che ci porterà
in stazione a
prendere il treno per tornare a casa.
Dopo
che ci siamo sistemati nei nostri scompartimenti mi siedo un po' vicino
ad un
finestrino per rilassarmi guardando il paesaggio della Capitale che si
allontana da noi velocemente. Ho come l'impressione di stare finalmente
riprendendo il controllo sulla mia vita dopo questo anno scandito dai
Giochi. È
vero, tornerò presto nella capitale, ma sarà una
mia scelta. Come anche le
altre compiute di recente, buone o brutte che siano state. Non mi
illudo di
essermi sottratta al giogo di Capitol City, ma forse sto trovando un
mio
equilibrio. Passerà un altro anno prima che torni a pensare
agli Hunger Games e
voglio dedicare a me questi dodici mesi, per ritrovare me stessa, anche
se
suona come una frase fatta. Voglio essere consapevole di che persona
sto
diventando.
Quando
l'indomani mattina il treno si ferma alla stazione del Distretto Uno
non ci
sono fotografi o telecamere ad attenderci, soltanto Eve. Batto Sapphire
sul
tempo e corro ad abbracciarla, avevo bisogno di sentirmi a casa. Lei ci
stringe
e ci dice quanto le siamo mancati e restiamo a parlare
finché non hanno
scaricato tutti i nostri bagagli. Poi ci avviamo verso il Villaggio dei
Vincitori. Finalmente a casa.
Sono
stravaccata su una sedia a casa di Eve e Sapphire e ho mangiato
più di quanto
avrei dovuto, probabilmente. A quanto ho capito, hanno questa
tradizione di
fare una cena di bentornato durante la quale si fa a gara a chi esplode
prima,
suppongo. Ruby mi ha aggiornato sui preparativi per il matrimonio che
mi sono
persa, totalmente entusiasta su come stanno andando le cose. Cashmere
riempiva
i buchi raccontando le crisi isteriche e le aggressioni ai danni del
fioraio
che lei stava omettendo, tirando fuori ad un certo punto un video in
cui Ruby
tirava un pezzo di torta nuziale sul pasticcere, dandogli
dell'incompetente
daltonico perché aveva sbagliato i colori delle decorazioni
della torta. Frank
ha voluto subito che glielo inviasse per guardarselo nei momenti in cui
si
sarebbe sentito sotto pressione per i preparativi. Ho ancora le costole
doloranti per quanto ho riso.
Abbiamo
velocemente trattato l'argomento, introdotto da Sapphire, sulle mie
pessime
scelte in fatto di fidanzati e adesso stiamo stilando una specie di
classifica
sugli uomini più affascinanti della Capitale, non so come e
non so perché.
"Publius
McEntire non è male, non lo nego, ma secondo me Plutarch
Heavensbee ha più fascino"
sta dicendo Eve e io non ho idea di chi sia questo tizio.
"È
uno degli Strateghi" si affretta a spiegarmi Gloss, che viene subito
zittito dal proseguo del discorso.
"Non
mi esprimo, è più nella tua fascia
d'età" risponde Cashmere alzando le
mani e ridacchiando.
"Penso
anche in quella di Stella" scherza Sapphire e si becca una mia
linguaccia
in risposta.
Ruby
mi passa una sua foto che mi ha appena trovato in rete e io devo
ammettere che
questo Plutarch non è male.
"Io
ce la vedrei Stella con un Capitolino" si intromette Frank.
"Smettetela
di provare a trovarmi un fidanzato, posso anche farcela da sola!"
rispondo
io, sperando che la smettano con queste continue battutine.
"A
proposito di Strateghi, sapete chi va in pensione? Il nostro amato
Primo
Stratega Galerius Crane" annuncia Gloss dando il via ad un mormorio
interessato.
"È
stato Primo Stratega anche durante i tuoi Giochi" mi spiega Sapphire e
io
ho finalmente un nome da dare a quell'entità indefinita che
ha diretto i miei
Giochi.
"Ho
sentito che il posto vacante che lascia sarà occupato dal
figlio Seneca, è vero?"
chiede Ruby curiosa.
"E
come potrebbe essere altrimenti. Tu dagli un paio d'anni e quello
prende il
posto del padre" risponde Gloss con una smorfia.
La
serata continua così, tra chiacchiere e una torta al
cioccolata fatta da Eve
che non so come riusciamo a mangiare. Io mi guardo un attimo attorno.
Ruby sta ancora
cercando di cancellare quel video dal cellulare di Frank ma lui sta ben
attento
a non lasciarglielo prendere. Gloss si finge ingelosito dai commenti
alquanto
positivi che Cashmere ha fatto su questo Seneca e lei sta facendo la
ruffiana
per farsi perdonare. Eve sta rimproverando Sapphire per essersi
macchiato la
camicia di cioccolato e lui per tutta risposta si serve un'altra fetta
e se la
porta alla bocca tenendola in mano, senza neanche un tovagliolo. Mi
sfugge una
risata ed è in questo momento che realizzo. Tutto quello che
ho fatto durante
lo scorso anno, ma forse anche prima, mi ha portato qui, tra queste
persone che
ormai sono come una seconda famiglia, mi ha portato alla vita che
conduco ora e
di cui in fondo non mi posso certo lamentare, mi ha portato ad essere
la
persona che sono, anche se ci sono delle cose di me stessa che devo
ancora
capire.
In
fondo Stella e la ragazza d'oro non sono due persone così
diverse. E io qui,
con queste persone e con questa vita, assolutamente diversa da quella
che
conoscevo fino ad un anno fa ma comunque mia, sono felice.
Author's
Note.- Buonsalve a tutti! Lo so, ci ho messo tanto ad aggiornare. Non
ho avuto
molto tempo per scrivere (che novità) visto il ponte del 1
maggio e ammetto che
me la sono anche voluta un po' prendere comoda, per staccarmi con calma
da
questa storia a cui mi sono affezionata :')
Vi
ringrazio davvero tanto di avere letto e di aver seguito le avventure
di Stella
fin qui, non me lo sarei mai aspettato quando ho pubblicato il primo
capitolo, quindi
grazie davvero di cuore. È un grazie speciale a chi ha
recensito, ho amato
leggere le vostre impressioni :')
Nella
mia testa frulla un terzo e ultimo capitolo di questa storia e magari
in
estate, dopo che il periodo degli esami sarà passato, lo
scriverò pure, chissà.
Quindi diciamo che questo è un arrivederci (o una minaccia,
fate voi LOL) <3
Vi
lascio con una preview (che bello usare termini fighi) della collezione
di
Ganymedes e Stella (qui
e qui)
e vi ringrazio un'ultima volta, a presto! <3