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Autore: javaadshug    07/05/2015    1 recensioni
Ci si sente persi, vuoti, dopo un po', ad aspettare qualcosa che non tornerà mai più. Dopo una morte, tutti ripetono che il defunto vada in un posto migliore e che prima o poi il dolore si calmi, ci vuole solo pazienza e distrazione; ma aspettare che il dolore si calmi, è come aspettare che crescano esseri viventi su Marte. Magari è proprio su un altro pianeta che si sente Harry ogni volta che pensa a Louis, perchè la sua morte non solo ha portato via l'amore della sua vita, ha portato via anche l'unico organo che ci serve per vivere: il suo cuore.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This is a story that I've never told
I gotta get this off my chest to let it go
I need to take back the light inside you stole

Warrior - Demi Lovato


1 febbraio 2031, ore 20,34
Due persone: una ragazzina, capelli lunghissimi e biondi è dietro un uomo molto alto, slanciato,con dei capelli abbastanza corti e ricci adesso coperti da una specie di pachacuti nero, stringe forte con la mano sinistra un foglio, con l'altra le chiavi che sono in procinto di aprire una casa, la loro casa. L'uomo rivolge un'occhiata alla ragazzina molto più bassa di lui, per poi dirigersi dentro casa. Lancia le chiavi sul mobile che trova alla destra della porta di ingresso, respira profondamente e si dirige in salotto, alla sua sinistra, dove c'è una donna seduta in modo composto su un divano rosso lucido. La donna, alla vista di quello che dovrebbe essere suo marito sorride, ma il suo sorriso viene rimpiazzato da un aggrottamento di ciglia quando vede il marito che si butta a peso morto sul divano, mettendo la testa fra le mani e tirando uno sbuffo pesante e la sua unica figlia ancora sullo stipite della porta, con gli occhi tristi di chi vorrebbe piangere per disperazione.
La donna sposta lo sguardo su entrambi, poi si rivolge alla figlia "Cosa è successo?"
"E' successo che tua figlia verrà bocciata, ed è una cosa certa già dal primo quadrimestre!" l'uomo lancia il foglio che aveva tenuto in mano tutto il tempo contro la moglie, ma non con violenza. 
La donna lo afferra impacciatamente, poi si sposta meglio gli occhiali rettangolari neri sul naso e inizia a leggere. 
E' la pagella di Grace, la loro figlia. Un nero su bianco pieno di numeri inferiori al 6. 
"Mamma.." la ragazzina tenta di parlare, ma viene bloccata dalla sua mamma con un gesto della mano,  la donna è troppo concentrata a capire come abbia fatto a prendere un 5  anche in francese che è la sua seconda lingua, perchè Charlotte, questo è il nome della donna, è nata a Parigi in un ormai lontano 95.
"Non potevi farmi regalo migliore per il compleanno, grazie mille amore mio!" è ironia quella che esce dalla bocca dell'uomo che è seduto accanto a Charlotte.
"Harry calmati, proviamo a farci spiegare.." tenta la mamma, che probabilmente è la più arrabbiata in quella stanza, ma che ha anche una pazienza tale da calmare il mondo intero.
"NON E' COLPA MIA!" Grace ha abbassato il capo, facendo colare per terra una lacrima, poi ha continuato "Ci sono questi professori che mi mettono sul naso, non mi sopportano e potrei studiare tutto il programma di tutte le materie, loro direbbero che ho sempre la media al di sotto del 6!" 
Harry fa roteare gli occhi, Charlotte lo vede e sa che se lui inizia a discutere con la figlia non otterrebbe nulla oltre che creare tensione in casa,quindi risponde "Questa non è la Grace che ho cresciuto! Sappi che finchè non porti buoni voti a casa tu non hai più il permesso di vedere nè Sam e nè Becca." la donna incrocia le braccia al petto, mentre sente lo sguardo del marito su di lei, uno sguardo riconoscente.
La ragazzina spalanca bocca e occhi. "Non potete davvero farlo!" stringe i pungi mentre la madre neanche la ascolta più, dirigendosi in cucina. "Vaffanculo!" sussurra, ma non tanto poco da non permettere di sentire a Harry. Lui la guarda male, poi sbuffa.
Grace si asciuga gli occhi con il dorso della mano e si dirige in camera sua sbattendo forte la porta.
Harry osserva la scena in silenzio, chiude gli occhi e spera che la sua rabbia passi in fretta. Lui odia essere arrabbiato, non lo è mai se non per motivi seri, come questo. Lui è buono, lui cerca sempre di comprendere le persone, è razionale. Lui vuole aspettare di calmarsi un po, guardando distrattamente il tappeto sotto i suoi piedi. Prende un bel respiro, sa che la figlia non parlerà con lui e con la moglie per giorni se non va a parlarci, perciò si incammina per le scale. Bussa alla porta, ma sa già di non avere risposta. Esita qualche secondo, ma poi la apre con tanta delicatezza. La sua adorata figlia è sul letto a pancia in giù, con la faccia intrappolata tra le sue esili braccia, singhiozza. Si siede di fianco a lei, poggiandole una mano sulla schiena.
"Non essere arrabbiata" tenta, muovendo la sua mano sulla schiena della ragazzina.
Lei gira la testa verso il muro, dal lato opposto dove si trova il padre, vorrebbe rispondere molto male in questo momento, ma sa che suo papà odia la maleducazione e potrebbe fargliela pagare cara. Si limita a singhiozzare un po, poi dice "è colpa mia, mi sono lasciata prendere da Sam, non smetto di pensarlo e.." 
"Non continuare!" esclama a un certo punto Harry, portandosi le mani davanti le orecchie facendo dei "la la la".
Ridono all'unisono e Grace decide di sedersi accanto a lui, poggiando la testa sulla spalla del papà.
Rimangono in silenzio per svariati minuti, si godono quel momento insieme, perchè sono molti di più i bisticci che non gli abbracci tra di loro, ma si amano come non mai.
"Secondo te è possibile innamorarsi alla mia età?" Grace lo dice così velocemente che Harry non ha il tempo di intendere bene la frase, poi si gira verso la figlia e il suo cuore perde un battito: davvero gli ha chiesto una cosa simile? Non avevano mai parlato di cose del genere, a dire il vero loro non parlavano mai di un argomento importante, se non la scuola.
Harry respira, distogliendo velocemente lo sguardo dagli occhi della figlia, così simili ai suoi.
"Certo, non vedi io e te come ci amiamo tanto?" il riccio alza le ciglia in modo di intesa, rivolgendo una piccola risata alla figlia che nel frattempo gli ha dato una spallata.
Ricambia il sorriso, e poi dice "Papà, sono seria"
"L'amore lo puoi trovare a qualsiasi età, in qualsiasi modo" è la risposta del papà, che le appoggia una mano sulla spalla.
"Tu alla mia età eri innamorato?" 
Harry pensa a quanti anni abbia la figlia. Grace ha 16 anni. 
Sussulta sul posto e scioglie l'abbraccio. Si è irrigidito. Annuisce debolmente per poi guardarla tentando un sorriso convincente.
"H-Ho detto qualcosa di male, papà?" la figlia stringe la stoffa della maglietta nera del padre, sorridendolo a 32 denti. Il padre non risponde, abbassando la testa imbarazzato, con nostalgia e rammarico dentro. "Questo risponde alla mia domanda di prima" ridacchia da sola, poi dice "Sono quasi del tutto convinta che tu non ami la mamma, e a me va bene così." sorride, facendo sobbalzare il padre a quell'affermazione. "L'importante è che amate me, no?" ride, dando un paio di gomitate al padre, che ricambia la risata e annuisce.
"Grace, sei la cosa più importante che abbia" questa frase la dice con gli occhi lucidi e con un amore indescrivibile che si ha quando si ha un figlio, poi continua "Dopo quello che hai detto, credo di voler parlarti di una cosa"
Sul volto di Grace si forma un cipiglio, mentre vede il padre alzarsi e porgerle la mano.
"Vieni con me" il padre sorride imbarazzato, portando la figlia al piano di sotto, prendendo le chiavi e uscendo con lei.
Prendono la sua moto, nera e lucida, in buone condizioni anche se non la prende da tipo 10 mesi. Si mettono il casco, la ragazzina stringe il bacino del padre mentre lui guida per le strade di Londra, con una meta ben precisa.
Si fermano davanti a una via stretta, piena di serrande chiuse o rotte o ammaccate. La ragazza deduce che siano dei garage, perchè al di sopra delle serrande c'è un cartello con scritto "passo carrabile". Sul lato sinistro di questa stradina, Harry apre il terzo garage che c'è, sorridendo alla ragazzina prima di entrare e farle segno di seguirlo.
Non è un granchè, c'è una scrivania sulla destra piena di polvere, con dei vecchi ventilatori sopra che magari non funzionano neanche più. Accanto alla scrivania c'è un mobiletto con sopra un giradischi e affianco, per terra, una serie di dischi in vinile, che sicuramente appartengono ad Harry, con tutti i cantanti più famosi degli anni '80: Queen, Michael Jackson, David Bowie, Duran Duran, The Buggles, Pink Floyd e ancora tantissimi altri. Il garage è piccolissimo, sulla sinistra ci sono delle valigie con del cellofan sopra, e di fronte all'entrata, dove adesso Harry sta svuotando tantissimi cartoni, ci sono tanti album fotografici.
Il riccio si siede su uno scatolone, e batte sulla sua gamba facendo segno alla figlia di sedersi in braccio a lui. Lei acconsente e si culla nel braccio sinistro forte del padre, che con il destro sta tentando di prendere un vecchio cd rettangolare e un album di foto enorme.
La ragazza aggrotta la fronte, non capendo. Lui sorride e le porge l'album che Grace afferra e inizia a sfogliare con foga. Ci sono cinque ragazzi molto giovani, tra cui il riccio sotto di lei, molto sorridenti e in tutte le capitali del mondo.
"Hey, ma ci sono zio Niall, Liam, Zayn e questo.." la ragazza si blocca e mette la foto più vicina a se, aggrottando le ciglia. "Questo chi è?" chiede, voltandosi verso il padre che è incantato a guardare la foto, spaesato e con le palpitazioni.
"Lui era Louis" sorride, strofinando il pollice sulla figura di un ragazzo bassino rispetto agli altri 4, che sorride, mettendo in risalto dei denti bianchissimi e bellissimi; ha la barbetta e degli occhi azzurri che sono capaci di sconvolgere anche tramite una semplice foto. Il ragazzo della foto ha il pollice sinistro in su, e con il braccio destro avvolge la vita di Harry. 
Si trovavano in una mensa, secondo quello che capisce Grace, ed erano gli unici affiatati nella foto, gli altri 3 sorridevano solamente. La ragazzina resta in silenzio, sa che adesso è il momento di ascoltare solamente. Con un sorriso incoraggia in padre a continuare, asciugandogli una lacrima che gli ha rigato le guance.
"Tutto è iniziato quando io avevo esattamente 16 anni, la tua età, e mi ero innamorato per la prima ed ultima volta.."

  
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