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Autore: piccolimarcoakajohn    07/05/2015    0 recensioni
chi ascolta apprende, chi legge si difende
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Lo scorso autunno mi recai i libreria. Acquistare libri accresce il senso di potere. E possibilità. La mia camera è ricca di possibilità accumulate.
Una volta mi venne detto di come avere la propria scrivania contro il muro sia condizione a volte irrinunciabile ma non preferibile, in quanto lo spazio aperto, alzare la testa a riempire gli occhi di cielo aiuta la concentrazione e l'impegno, scansano la depressione. 
La depressione esiste, mi venne detto, e colpisce umani nel mondo. 
Al momento ne ero lontano. Il più delle volte però scanso questo brutto termine. Meglio chiamarla tristezza. Anche se una diretta coincidenza è rara. 
La rabbia cresce nell'associare il termine depressione clinica all'incapacità di resistere su di una sedia a lavorare a causa dell'angustia dello spazio stesso. 
Io nel letto, inerme, guardavo quell'ammucchiarsi di possibilità deluse, il mondo di schopenauer in bell'edizione con testo a fronte.
La testa cade.
La mano cad.
Devo stare attento a non farmi scoprire. Cattive conseguenze in altri.
+Rotture.
CCCP mi affascinano.
Hanno sostituito la noia nata dalla lettura di manga smut portata avanti negli ultimi giorni.
Non volevo scrivere. Non volevo ricordare.
Leggere mi avrebbe annoiato. 
Ascoltare musica in piena autarchia non lo trovo pienamente appagante.
Scrivo e lo faccio qui in libertà.
Semi leggi sappi che ho rotto lo spazio della tastiera e non ho il rispetto necessario alla correzione del suddetto in relazione al sapore metallico in bocca, della leggerezza degli arti, dell'assenza di fatica, del best of Doors that i have bumped into. 
Oralamano pulsa, ho risposto ad un attacco fisico. Le sberle aiutano a sentirsi vivi. Generalmente il dolore è la reazione che provoca. 
Ma questa non è generalizzabile. 
Io se vedo un orso resto immobile e porto il mio sguardo altrove, fino a quando il dente affonda e separa, fino a quando in due pezzi non posso più ricompormi. E questo mi affatica.
E questo mi rende leggero e distante e capace di scrivere e di essere letto, pur ancora non sapendo la differenza tra adulto e bambino e a chi offrire l'ombrello visto che sono antrambi sotto la pioggia (e se non hai capito poco importa, visto che è una cosa tra me e l'analista). 
Sono stato troppo lungo ma questa durata mi ha consentito di arrivare fino all'ora di cena. Vorrei ringraziare ma non me la sento. Questa possibilità alla fine non mi è amica. 
                          
  
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