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Autore: pandina    07/05/2015    8 recensioni
Irlanda, un luogo magico in cui tutto può accadere.
Killian Jones cinico scrittore americano, è arrivato sull'isola per assistere alle riprese del film di cui ha scritto la sceneggiatura: La storia di una misteriosa creatura che vive negli abissi del lago e della giovane vedova che che tenterà di salvarla. Killian, la cui vita ha insegnato a non credere in nulla, rimane incantato da Emma Swan, la proprietaria, vedova con un figlio, della fattoria in cui alloggia. Bella forte e genorosa come una dea celtica,Emma s'insinuerà nel cuore dello scrittore, e il vento del cambiamento inizierà a soffiare
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non era tornato a casa.

La cena non era stata un'attrattiva sufficiente.

Né lo era stata lei.

Dopo aver letto La Signora del lago, la sera prima, Emma si disse che era stata un'ingenua a credere che lui sarebbe venuto. Elsa aveva ragione quando sosteneva che sotto le sua storie Fantasy, Killian scriveva di rapporti famigliari. E il suo concetto di famiglia non era per niente rassicurante.

Lui l'aveva avvertita di non cercare di penetrare attraverso le sue barriere, perchè non le sarebbe piaciuto quello che avrebbe trovato.

Ebbene , non era stato forse così?

Non era un uomo facile da conoscere.

Sarebbe stato un uomo ancor più difficile da amare.

E a dire la verità, Emma non era certa fino in fondo di essersi innamorata di lui.

Ma sapeva che se non avesse corso il rischio, se non avesse allungato una mano verso quell'uomo, avrebbe passato il resto della sua vita a rimpiangere la propria codardia.

E lei era tante cose, ma assolutamente non era una codarda!

Stava tornando da quella passeggiata in solitaria, alle prime luci dell'alba, tanto era inutile rimanere a letto avendo passato tutta la notte insonne, quando da lontano vide David che si avvicinava.

“ Beh questa sì che è una sorpresa! Buongiorno! Che fai in piedi così presto?” disse lei

“Buongiorno a te Tesoro” Le disse dandole un bacio sul capo.

“Ho deciso di venirti a dare una mano con il lavoro” e le fece vedere la mungitrice con cui solitamente lei o Peter mungevano le mucche e le capre.

Emma rise di gusto

“Papà il tuo lavoro non è certo quello del contadino!” Lui sospirò

“E temo di essere stato un genitore anche peggiore” La ragazza si rabbuiò

“Non è vero !Sei stato un padre meraviglioso!” David sospirò di nuovo

“Ho cercato di esserlo, ma le cose sono diventate difficili dopo la morte di tua madre”

Si sedettero sul muretto di cinta

“ E'stato un momento duro per tutti” Sempre in cerca della positività

“Sì... e soprattutto per te. Perchè io non ti ho aiutata come avrei dovuto” Teneva gli occhi bassi, come se avesse vergogna di ciò che aveva fatto

”Stavi soffrendo” Emma ricordava bene quanto fosse diventato silenzioso suo padre a quel tempo.

“Anche i miei figli soffrivano, ma io ero troppo cieco per accorgermene” La ragazza si chiese cosa avesse provocato quell'insolito momento d'introspezione.

“E non credo di averti mai detto che senza di te non ce l'avrei fatta...nessuno di noi. Sei stata il nostro collante, la nostra roccia”

Suo padre era sempre stato generoso di complimenti,ma erano sempre affermazioni superficiali. Mai una di quelle lodi le aveva fatto salire le lacrime agli occhi come in quel momento. Di nuovo si chiese il perchè, lui le dicesse quelle cose, e una possibile risposta le gelò il sangue

“Papà ti senti bene?” gli domandò

“Io?” Lui si portò una mano al petto “Certo perchè non dovrei?”

“Non è da te fare discorsi così seri. E il dottor Whale...?”

David fece un gesto con la mano come a voler cacciare via quei pensieri.

“Non stare a sentire quello sbarbatello! Cose ne può sapere! L'ultima volta che sono stato da lui, sotto tua insistenza sai cosa ho scoperto? L'inchiostro della sua bella laurea è ancora fresco!”

Emma rise, come lui si aspettava, ma tornò subito seria.

“Sono preoccupata per te...”

“E io per te, tesoro. Tu ti preoccupi per tutti, tranne che per te stessa. Ultimamente ho riflettuto : mi chiedevo se pensi mai a quello che hai perso rinunciando all'università” La domanda era talmente inaspettata che lei non riuscì a trattenere una risata

“Papà! Studiare mi piaceva, ma non sono sicura che avrei avuto la costanza sufficiente a dare tutti quegli esami e a stare tanto tempo lontano da tutti voi. Quando poi ho sposato Neal e mi hanno messo tra le braccia Henry, non ho più avuto dubbi. Lasciare Oxford era stata la scelta giusta” C'era sicurezza nelle parole, quanto negli occhi.

David stentava a trattenere le lacrime

“Sei una madre splendida. Dovresti avere altri figli”

“Eh sarebbe bello. Ma prima dovrei trovare qualcuno con cui farli non credi?” E gli diede di gomito, più come si farebbe ad un amico, piuttosto che con il proprio padre.

“Somigli così tanto a tua madre...Non nei colori, ma negli atteggiamenti, nella testardaggine, nella speranza che sai infondere.” La conversazione stava diventando davvero personale.

“Sai , quando io e Mary Margaret ci siamo conosciuti, beh tuo nonno non era esattamente dell'idea che ci frequentassimo. Loro erano di Dublino, gente di città. E io, un povero contadino,un uomo che non sarebbe mai stato in grado di comprarle tutte quelle cose che piacciono tanto alle donne.” Emma lo rassicurò subito

“La mamma non era mai stata interessata alle cose materiali”

“E' quello che dicemmo a suo padre quando gli annunciammo che volevamo sposarci per poterti adottare. Ma lui si era ancora più indurito dopo la morte della figlia maggiore, tanto che non volle sentire ragioni.” La giovane donna ascoltava col fiato sospeso

“Così decidemmo di fuggire insieme! Sai negli anni ottanta, la nostra non era altro che una piccola e bigotta contea , fare una cosa del genere sarebbe stato gettare il disonore su un'intera famiglia. Appena tornammo tuo nonno ci trascinò per i capelli davanti all'altare e questo ci diede la possibilità di adottarti. La cosa migliore che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Io e tua madre ci amavamo enormemente, era come se dividessimo lo stesso cuore. E quando lei è morta, un po' sono morto anche io...scusami se ti ho lasciata sola a mandare avanti tutto”

Emma aveva il viso rigato di lacrime.

“Guarda cos'hai combinato!” protestò tirando su con il naso “Mi hai fatta piangere!” E lo abbracciò stretto, come non faceva da tempo.

“Mai scusarsi di versare lacrime di commozione. Dio non ci ha dato le lacrime perchè ci tenessimo dentro le emozioni. Anche se c'è qualcuno che non capisce che è meglio dare sfogo ai sentimenti”, le disse dolcemente carezzandole i capelli.

“Ah” Annuì Emma, comprendendo finalmente l'improvvisa apparizione di suo padre a quell'ora così insolita per lui.

Si staccò da lui.

“Mi chiedevo quando mi avresti chiesto di Killian” Era arrossita

“Vedo il modo in cui lo guardi, figliola. Hai il cuore negli occhi. E' il modo in cui Mary Margaret guardava me” Emma lo fissò un istante.

“E il modo in cui tu guardavi lei?” chiese

“Non subito. All'inizio, immagino di aver avuto la stessa espressione che ha Jones quando ti guarda, quando pensa che nessuno lo stia osservando” David iniziò a giocherellare con i bottoni della giacca “Gli uomini sono diversi da voi donne, Emma. Una donna fa l'amore con un uomo solo quando è innamorata, ma noi... basta che la donna sia nella stanza.”

Anche se era imbarazzata quanto David, dalla piega che aveva assunto la conversazione, Emma rise di nuovo

“Pensi sia sempre così?” David si passò una mano sul mento leggermente ruvido.

“Nella maggior parte dei casi, sì” La guardò con dolcezza

“Gesù quanto vorrei che fosse Mart Margaret ad avere questa conversazione con te! Dopotutto spetta a una madre parlare di certe cose con la propria figlia!”

Emma lo guardò leggermente stranita

“Papà, ti ricordo che sono già stata sposata e ho un figlio grande, cosa ci dovrebbe essere che ancora non so”

“Eri una bambina! Hai amato Neal come una ragazzina che ama un uomo adulto e affascinante. Eri abbagliata da lui, dal suo carisma, e questo allora mi preoccupava. Ma se vuoi la verità, ero così sollevato all'idea che tu ti sposassi e che mi togliessi il peso dei bambini più piccoli dalle spalle, che rifiutai di ammettere persino con me stesso che quel matrimonio non era nel tuo interesse”

“Amavo Neal. Avrei fatto funzionare le cose” Emma era sulla difensiva

“Ci avresti provato” Concesse David “ E lo sforzo ti avrebbe spezzato il cuore. Non eri la prima donna nella vita di Neal Cassidy, Emma. E anche se mi addolora dirtelo, non fosti l'ultima...” Disse quelle parole senza avere il coraggio di guardare la figlia negli occhi.

Mio Dio!

Lei lo aveva sempre saputo, naturalmente. Per quanto fosse stata ingenua, aveva percepito le infedeltà di Neal, con l'intuito di una moglie. Ma fino a quel momento nessuno , neanche Elsa, aveva avuto il coraggio di parlargliene.

Deglutì

“Se ti addolora tanto dirmelo, come credi che mi possa sentire io?” Quasi un'accusa

“Sono sicuro che è tutt'altro che facile, ma noto anche che non lo hai negato”

Emma distolse il viso e si strinse nelle braccia. Il pensiero dei tradimenti di Neal la feriva atrocemente. Non voleva pensarci.

Non in quel momento.

Non quando era così confusa riguardo ai propri sentimenti per Killian

“Perchè” chiese a suo padre in un singhiozzo. “Mio marito è morto da cinque anni, perchè rivangare il passato proprio ora?”

“Perchè sono stato un bastardo egoista quando più avevi bisogno della mia protezione. Avrei dovuto impedirti di sposare un uomo che ti avrebbe fatta soffrire.” La voce di David era risoluta ora.

“Non c'era niente che avresti potuto fare per fermarmi! E lo sai. Non mi hai appena detto che nemmeno il nonno riuscì a impedire a mia madre di sposarti?” Adesso guardava suo padre con aria di sfida.

“Sì ma lui si sbagliava su ciò che era il meglio per sua figlia. Certo non sono stato un marito facile, ma amavo tua madre. Non c'era nulla che non avrei fatto per lei. Fu sempre il mio primo pensiero. Ma questo tuo nonno non poteva saperlo e cercò solo di proteggere sua figlia...” David si tirò su stancamente dal muretto

“Se Neal era il sole, Emma, Killian Jones è il lato oscuro della luna. E anche se capisco che tu possa sentirti attratta da un uomo che è l'esatto opposto del tuo defunto marito, ho paura che lui possa farti ancora più male di quanto avrebbe potuto fartene Neal”.

Emma aprì la bocca pronta a protestare , ma non ci riuscì

“Potresti avere ragione” Inutile illudersi.

Qualunque cosa fosse accaduta tra lei e Killian , nelle settimane successive, lei aveva già raggiunto il punto di non ritorno.

Stupidamente , gli aveva permesso di insinuarsi nel suo cuore.

“Non voglio farti sentire in colpa papà, ma mi sembra di ricordare che hai fatto di tutto per metterci insieme quella prima domenica mattina”

David si accigliò

“ Ah , ma questo fu prima che io conoscessi la vera natura di quell'uomo... Sarò sincero, non ti sto dicendo che non mi piace, questo no, ho solo una dannata paura che tu soffra. E non lo meriti. Non di nuovo!”

Emma vide gli occhi del padre umidi di lacrime e non si trattene più. Lo abbraccio con forza, seppellendo il naso nel collo del suo giaccone impermeabile, proprio come faceva quando da bambina lui la prendeva in braccio per consolarla.

E fu così che li trovò Killian.

Padre e figlia abbracciati, con le guance rigate di lacrime.

“Scusate” Disse a disagio e fece per ritirarsi.

“Non volevo interrompervi”

“Non preoccuparti , ragazzo mio” Disse David, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano. “Stavo proprio per scendere al villaggio. Puoi prendere il mio posto e aiutare Emma a raccogliere le uova, stavamo per farlo.”

E se ne andò prima ancora che a Killian venisse in mente una scusa per svignarsela insieme a lui.

Anche Emma si alzò e si avviò verso la parte della fattoria occupata dal pollaio e dalla piccola stalla.

“Bel posto” disse lo scrittore. “Mi aspettavo qualcosa di più primitivo. Avete tutte le ultime innovazioni per la distribuzione del mangime al pollame e delle mungitura. Non lo avrei detto”

“Ah, ci risiamo con i preconcetti , vero Jones!” Emma gettò indietro indietro i capelli con un gesto impertinente.

“Sono delusa. Mi sarei aspettata che uno scrittore famoso come te avesse più immaginazione. Siamo un piccolo villaggio irlandese, ma le comodità della vita contadina sono arrivati fino a noi, insieme agli i-phone e ai forni a microonde”

C'era qualcosa di diverso in lei.

Era come se avesse abbassato la guardia, lasciandogli intravedere la donna che era stata tanto coraggiosa da assumersi la responsabilità di una famiglia quando non aveva ancora vent'anni.

“Qualche volta aiuta poter catalogare le persone”

Riflettendo sulle parole di lui, lei andò verso la rimessa a prendere le mungitrici e quello che sarebbe servito più tardi con le mucche

“Lasciami indovinare: pensavi, che ne so, che mungessi a mano, seduta su uno sgabello, con un gonnellone fiorato?”

“E una verginale camicetta bianca ,arricciata, da contadinella, che mostrava l'attaccatura del tuo splendido seno” finì lui per lei .

Il pensiero di slacciarle quell'immaginaria camicetta, lo aveva torturato una notte intera, durante un sogno altamente erotico su quella donna, buon Dio!

Emma non potè fare a meno di ridere.

“Spiacente di deluderti Jones. “

“E' l'unica cosa che non fai mai, tesoro” Le disse togliendole di mano la mungitrice e posizionandola vicino all'entrata della stalla.

“Tu mi esasperi, mi spaventi, mi ecciti, ma...”

La donna si voltò verso di lui stupita

“Non parlerai sul serio? Ti spavento?”

Killian rimase serio

“No, spaventare non è la parola giusta. Sono impietrito dal terrore”

Sorpresa che lui avesse fatto un'ammissione così sconcertante in tono tanto leggero, Emma alzò gli occhi e si accorse di quel che stava facendo.

“Ma, cosa fai?”

“Ti aiuto, perchè?” Rispose lui mentre apriva il pollaio e accendeva la macchina raccogli uova.

“Ma... come sai come si avvia?” Quest'uomo era una sorpresa continua

“Te lo dissi che lavorai in diverse fattorie da ragazzo, dopo la morte di mia madre. Detesto ricordare quel periodo della mia vita” La voce di nuovo tagliente .

Non era una notizia molto incoraggiante, pensò Emma. Le ricordò quanto Killian non era il tipo di uomo che poteva essere felice in campagna.

“Se non ti piace, non farlo . Per favore! Tu qui sei un ospite e...” Iniziava ad essere ansiosa

“Ehi, non sai che gli agriturismi sono l'ultima moda negli Stati Uniti? La gente paga fior di quattrini per spaccarsi la schiena nei campi. Potresti preparare un opuscolo: - Fattoria Nolan-Swan, abbassa la pressione, giova al cuore, aumenta il desiderio sessuale- Faresti un sacco di soldi con i ricchi americani...” E le fece l'occhiolino

“Ci penserò...” Mormorò Emma.

Per niente al mondo avrebbe commentato l'allusione sul desiderio sessuale.

“Raccomanderesti la mia fattoria? Ai tuoi amici americani intendo? Anche se non potrai certo dare un giudizio sulla cucina... dato che ti sei perso l'agnello” Disse lei in tono significativo.

Avevano aggirato il pollaio e ora si ritrovavano nel retro della casa, tra il piccolo orto e la serra di piante aromatiche.

Killian imprecò piano

“Da quando sono arrivato sembra che io abbia passato più tempo a chiederti scusa per qualcosa, che a fare altro...”

“Non mi devi alcuna scusa, Killian. Sei libero di decidere come passare le tue serate” E le tue notti, aggiunse tra se, ma si sarebbe tagliata la lingua piuttosto che dirlo.

“Ho passato la serata, e la notte, in paese. Con di Milah Rumple “

Emma sapeva che lui l'avrebbe fatta soffrire.

Quello che non s'aspettava era che il dolore arrivasse così presto.

“Capisco” disse solamente cercando di guaradre un punto oltre la spalla di lui.

“No, maledizione!” Lui le prese il mento e la costrinse a guardarlo negli occhi.

“Non capisci! Sono andato da lei in cerca di sesso. Ma non ho fatto nient'altro che crollare sul divano addormentato!”

Gli occhi di lei non lasciavano i suoi

“Avevi bevuto di nuovo?” sussurrò

“Già” Scosse la testa disgustato di sé stesso “Posso contare sulle dita di una mano le volte in cui mi sono ubriacato in vita mia. Due di queste si sono verificate qui a Castlelough. Deve pur significare qualcosa”

Il cuore di Emma, sembrava impazzito, doveva allentare quella crescente carica che sentiva salire istante dopo istante

“Non è una gran pubblicità per le proprietà rilassanti della vita in fattoria. Forse farei meglio a lasciar perdere l'idea dell'agriturismo”

“Parlo sul serio Swan”

“Questo è il tuo problema Jones,prendi la vita troppo sul serio. Ti aspetti troppo.”

Lui rise a quelle parole, una risata senza la minima nota di umorismo

“Se c'è una cosa che ho imparato, amore, è a non aspettarmi un accidente di niente , da nessuno!”

Emma sospirò

“Se fosse così non saresti tutto teso a evitare di soffrire. Hai ancora la speranza nel tuo cuore , Killian Jones. Anche se non vuoi ammetterlo nemmeno a te stesso”

Gli occhi di lui erano più scuri dell'oceano in tempestava

“Dannazione Swan! Non mi hai sentito! Ho saltato la cena di ieri sera , perchè volevo farmi una scopata con un'altra donna! E non una donna qualunque, ma un'attrice sexy, con cui gli uomini di mezzo mondo sognano di fare sesso. Milah e io siamo sempre stati bene insieme. Ma io ero teso, disturbato. Volevo solo togliermi dalla mente te” La sua voce aveva un tono quasi disperato mentre le diceva ciò.

“E ci sei riuscito?” Chiese lei in un sussurro

“Cazzo, no!” Esclamò lui in tono stanco e sconfitto

Emma lasciò andare un sospiro che non si era accorta di aver trattenuto.

“Immagino dovrei dire che mi dispiace, ma non è così”

Quando Killian alzò il viso e la guardò, lei vide la profonda infelicità dei suoi occhi e si chiese che razza di donna era diventata, per trovare un tale dolore incoraggiante.

“Ti voglio, dannazione!” Lui scosse la testa.

“Più di quanto avrei mai immaginato! Non mi piace questa sensazione. E soprattutto non mi piace il fatto di non essere libero di decidere.”

“Killian...” Emma sospirò il suo nome, desiderando che ci fosse qualcosa che potesse fare per togliergli tutti quei demoni che si agitavano in lui.

Se avesse creduto che il sesso avrebbe potuto aiutarlo, si sarebbe strappata di dosso i vestiti proprio lì, nel bel mezzo del prato.

Ma aveva cominciato a capire che il sesso arrivava facilmente a quell'uomo.

Forse troppo facilmente.

E anche se non lo avrebbe mai ammesso, ciò di cui aveva un disperato bisogno era avere qualcuno che si prendesse cura di lui. Che lo amasse come non aveva mai fatto nessuno.

Che avesse piena fiducia, non solo nello scrittore, quanto nell'uomo.

Ad un tratto Killian la afferrò per le spalle e la baciò, con un avidità e una passione che le fecero girare la testa.

Ma quando alla fine la lasciò sul suo volto era tornata a scendere una maschera impenetrabile.

Lo sentì ritirarsi, fisicamente ed emotivamente.

“Devo andare” Borbottò, senza nemmeno alzare lo sguardo su di lei

E con quelle parole brusche, lasciò il giardino.

Senza guardarsi indietro.

E con gli occhi di Emma , incollati alla sua schiena.

Occhi di una donna decisa a prendersi un uomo che, nonostante tutto, aveva avuto il coraggio di ritornare.

 

Eccomi!

Scusate il ritardo, ma il lavoro è stato davvero tiranno!

Bene che dire, Killian è tornato! Ma come al solito s'è ritirato. Però sta volta Emma , che come dice lei, non è codarda, è pronta a mettersi in gioco. Dovrà di nuovo strapparlo da Milah oh...il destino ha in serbo per lei qualche bella sorpresa?

Qui abbiamo conosciuto un po' meglio anche la storia di David e Mary Margaret,  che ho cercato di rendere simile, almeno nei sentimenti, a quella delgi Snowing.

Grazie mille per le belle parole che sempre lasciate, adoro leggere ciò che mi scrivite <3 , aspetto sempre con ansia le recensioni.

Un abbraccio.

Gra

 

 

  
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