Priscilla, Regina del
Deserto; tre Ladies su quattro
ruote.
L’appartamento in affitto di Sebastian era molto diverso da
quelli che di solito occupavano le drag queen del
quartiere: ogni cosa
era lucida e igienizzata in maniera impeccabile e l’ordine
regnava sovrano.
Probabilmente la mania della pulizia era uno strascico dei tempi in cui
lavorava come maggiordomo per quel marmocchio capriccioso, ed a Grell
ricordò
dolorosamente le manie perfezionistiche che aveva avuto anche William,
prima di
morire asfissiato – oh, povero Will…
Tutti i costumi di scena erano già ben ripiegati dentro gli
scatoloni, e, dovunque Grell si voltasse, non riuscì a
trovare né un letto né
una cucina funzionante – quella che c’era avrebbe
sicuramente dato fuoco al
palazzo, nel caso fosse stata usata anche solo una volta, pur essendo
tutta
pulita e splendente.
“Quindi tesoro, parliamo di questa
tournée. Dove si
va?”
“Ho ricevuto un invito dal proprietario del Grand Hotel
ad
Alice Springs, per tre spettacoli notturni durante il week end
di
Halloween. – rispose Sebastian, versando del the freddo al
limone in tre
bicchieri – la paga è decisamente buona, ma hanno
richiesto tre performers come
condizione.”
“Alice Springs?”
obiettò Grell facendosi calare gli
occhiali rossi sulla punta del naso, e issandosi dalla comoda poltrona
che
aveva graziosamente occupato “Ma è in
mezzo al deserto! Spero che la
paga sia molto buona! Mi sembra una follia! Come
pensi di portare fin là
una delicata donzella come me?”
“Mi sono impegnato io a trovare il trasporto, guys.
Non preoccupatevi troppo che vi vengono le rughe.”
A parlare non era stato Sebastian, bensì un giovanotto
biondo che aveva appena fatto il suo ingresso da uno sgabuzzino a lato,
carico
di vestiti piumati tra le braccia.
Dopo aver scaricato il peso, si issò stiracchiandosi e
dimostrando una fisionomia che Grell era convintissima di aver
già visto da
qualche parte: quello davanti a lui era, senza ombra di dubbio, la
sculettante Felicia.
“Oh my God, Maiden non dirmi che viene
anche lui!”
esclamò la Regina Scarlatta, schifata.
Felicia, dal canto suo, sorrise sornione alla vista di
Grell.
“Oh ma guarda, c’è anche il mortosauro.”
“Chiudi la bocca, Jim –
replicò Sebastian, porgendo a
tutti il the che aveva versato – Ti pregherei di essere meno
maleducato.”
“Alois! È Alois
il mio nome, quante volte te
lo devo dire che mi da fastidio se mi chiami Jim?”
Il biondino si era innervosito parecchio, e Grell si ritrovò
a ridacchiare alla vista ridicola di quella scenetta da checca
isterica. Solo
un paio di secondi dopo si rese conto che, in effetti, quel ragazzo
l’aveva
visto un paio di secoli prima, più giovane, dentro al
maniero della casata dei
Trancy. What the fuck was going on?
“Ehi ehi, Felicia, ma quanti anni hai? Sei uno shinigami
anche tu?” si ritrovò a chiedere Grell,
esterrefatta, interrompendo il litigio
che stava nascendo tra gli altri due performers.
“Guarda carissima in realtà non sono affari tuoi,
– le
rispose Alois, ancora parecchio inviperito – diciamo che ho
venduto l’anima al
diavolo per vivere una vita più divertente di quella che
avevo prima. Capito
vecchia?”
“Basta, basta!” Si intromise Sebastian, per calmare
le
acque.
“Ora parliamo della tounée. Siete ladies,
un po’ di
educazione per carità.”
La Regina Scarlatta, in fondo, non aveva perso tutte le sue
speranze riguardo alla sponda di Sebastian. Andiamo, ora che si
trovavano in
contesto informale indossava un normalissimo paio di pantaloni neri con
la
t-shirt, al contrario di lei che si era messa uno dei suoi abiti rossi
preferiti (ma non troppo sgargiante, sarebbe stato irrispettoso nei
confronti
di William) con le scarpine col tacco, mentre la conturbante Maiden
aveva
mantenuto un look decisamente acqua e sapone. Grell al contrario
provvedeva a
truccarsi per bene ogni mattina.
Anche Felicia/Alois non aveva nessun tipo di belletto ma…per
carità! Quegli shorts di jeans strappati giusto giusto per
coprire le chiappe
sarebbero stati di cattivo gusto persino per una sciaquetta lungo un
marciapiede. Grell, tra l’altro, era sicurissima di averlo
visto con indosso
delle parigine già nel diciannovesimo secolo.
Sebastian no, invece…a vederlo così non si
sarebbe mai detto
quale fosse il suo lavoro attuale, pareva ancora un inguaribile playboy.
In fondo, la Regina Scarlatta non avrebbe mai smesso di immaginare
cose…cose
che le riportavano alla memoria i vecchi tempi.
Certo che erano proprio un trio nostalgico.
“Fai uno forzo, con Jim. –
stava dicendo Sebastian,
sorseggiando il suo the al limone – ho pensato di portarlo
con noi perché ci
mancava un po’ di gioventù…non puoi
negare che io e te siamo parecchio… datate.”
Grell fece una smorfia, ma era pienamente consapevole che
aveva ragione.
“…e poi è molto bravo. Sono sicuro che
se ci impegniamo
riusciremo a convivere in modo civile.”
“Sì, come no.” sbuffò la
Regina, insofferente. Alois si
avvicinò alla poltrona e si sporse su di lei, con un sorriso
furbetto.
“Su su… Scarlett. Potrai
essere la mia nonnina.”
“Bah.”
Sebastian sorrise felino sul litigio, e come ai vecchi tempi
Grell si ritrovò a domandarsi cosa diavolo passasse dentro
la testa mora di
quel demone, ma tanto non gliene era mai importato gran ché.
L’importante era
che avrebbero passato il mese futuro in viaggio nel deserto,
possibilmente
stretti in pochi metri quadrati, e possibilmente
Alois sarebbe stato
casualmente calciato fuori da qualunque mezzo di trasporto sarebbe
riuscito a
procurarsi.
“Ta dà!”
Tre giorni dopo, sulla strada davanti a casa Michaelis troneggiava
un grosso, polveroso, scassatissimo pullman degli anni ’70.
Alois saltellò giù dal mezzo agitando le braccia,
seguito
subito dopo dai tre tizi che glielo avevano venduto, coi quali si
scambiò
diversi bacetti sulle guance e una pacca sul culo, prima che questi si
defilassero in fila indiana oltre la vista.
Sebastian emise un malcelato sospiro.
“Oh my God cos’è
quel catorcio orribile?!” protestò
Grell, indicando l’ammasso di ferraglia con superbo disprezzo.
“Signore, vi presento Priscilla, la Regina del
Deserto!
– declamò Alois, estasiato –
Basterà sistemarla un po’ per trasformarla nella
nostra reggia su quattro ruote!”
“Credi davvero che quel coso ci
porterà fino ad Alice
Springs?” ribadì la Regina Scarlatta, urtata.
Sebastian pareva vagamente più
speranzoso, e diede una pacchetta sulle spalle di Grell. “Su
su, my dear
lady – mormorò – ho visto
molto di peggio.”
Questo bastò ed avanzò a Grell per farsi
convincere.
Il giorno della partenza fu fissato ad una settimana dopo,
ma c’era ancora molto lavoro da fare.