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Autore: Najara    31/12/2008    5 recensioni
(Stargate Sg1) Una piccola disattenzione può avere effetti imprevisti, soprattutto se si ha a che fare con tecnologia aliena…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo dell’anno

Ultimo capitolo dell’anno! Quindi ne approfitto per augurarvi un bellissimo anno nuovo!

Anche la storia sta per concludersi… dopo questo capitolo rimane sono l’epilogo…

Buona lettura!

 

Sesto capitolo

Sam si svegliò per prima, si voltò, Jack era lì, sorrise, era così dolce addormentato, aveva le labbra leggermente incurvate verso l’alto, sorrideva. Sam ripensò a quelle labbra ed arrossì di piacere al ricordo di quella notte. Non resistette oltre e lo svegliò baciandolo delicatamente sulle labbra, Jack accentuò il sorriso ed aprì un solo occhio, poi lo richiuse e fece finta di dormire ancora, Sam sorrise, poi gli diede un altro bacio, di nuovo Jack aprì un occhio poi con voce piatta disse “Credito non sufficiente” Sam lo guardò con divertimento “Ah è così?” e gli assestò un leggero pugno sul petto. Jack parò il colpo e cercò di afferrarle le braccia, la lotta ebbe inizio e i due si rotolarono ridendo sul letto, alla fine Jack soccombette, alzò le braccia “Mi arrendo mi arrendo!” Sam era sopra di lui e rise dalla gioia, poi gli diede un bacio pieno di passione “Potevi dirlo subito, mi sarei arreso prima!” Vedendo che lei stava per colpirlo di nuovo rialzò le braccia, che aveva stretto intorno al suo corpo “Mi arrendo!” Sam rise ancora poi si sistemò accanato a lui, su un fianco, anche Jack si voltò “Hei! voglio fare la pace, mi sono arreso no!” Sam gli sorrise dolcemente e gli diede ancora un bacio, non si sarebbe mai stancata. Rimasero a guardarsi sdraiati uno accanto all’altro, Jack accarezzava dolcemente il fianco di Sam. “E pensare che io qualche anno fa ho buttato questo materasso! Se avessi saputo!” Jack sorrise, ma invece del sorriso di risposta, che si era aspettato sul volto di Sam, passò un ombra, si voltò dandogli la schiena, “Sam cosa…?” le prese una spalla e la obbligò a voltarsi, stava piangendo. “Sam? Io ti…” Ma lei non gli permise di terminare gli premette un dito sulle labbra poi gli sorrise, un sorriso triste, gli diede un leggero bacio “Vado a completare i calcoli, saremo pronti a partire tra mezz’ora…” Si alzò, prese la sua uniforme e uscì dalla stanza. Jack rimase immobile, pietrificato. Stava facendo un incubo o quello era stato un addio? Cosa diavolo era successo? Erano lì insieme, felici e poi questo! Rimase seduto sul letto stringendosi la testa tra le mani, alla fine si alzò per vestirsi.

Sam uscì dalla stanza, il suo cuore era diventato un macigno, no non voleva e non poteva rimpiangere quella notte, era stata la più bella della sua vita, però le parole di Jack l’avevano riportata alla realtà, la sua bolla di felicità era esplosa… erano di nuovo colonnello e generale… però non era riuscita a dirlo, alla fine della sua frase …saremo pronti a partire tra mezz’ora…generale… non aveva potuto, sarebbe stato come pugnalare il proprio cuore ed anche il suo. Si vestì velocemente ed uscì, non sapeva se sarebbe riuscita a resistere se lui avesse detto quelle semplici parole, ti amo, non avrebbe più potuto dimenticare… ma lei non voleva dimenticare! Uscì dalla casa e si avviò alla nave, il suo balsamo contro il dolore era sempre stato il lavoro. Fu raggiunta poco dopo da Jack “Ho sistemato tutto, la casa è come l’abbiamo trovata, siamo pronti a partire?” “Sì signore” Jack la guardò, sperava di aver frainteso qualcosa, sperava che si voltasse e gli sorridesse, ma Sam fissava con grande intensità il computer come se da esso dipendesse la sua vita, non si voltò. Si sedette al posto di comando e portò la nave in orbita. “Bene signore siamo pronti, si può concentrare sul nostro presente” Jack non rispose, rimase in silenzio, poi chiuse gli occhi e pensò a quello che era il loro presente. La macchina si attivò e poi si spense. Sam tornò alla console accanto a quella di Jack e prese la trasmittente “Comando qui Colonnello Carter mi sentite?” “Sì Colonnello, siete partiti da soli dieci minuti, ci sono problemi?” “Siamo pronti ad atterrare” “Iniziate pure con le manovre di avvicinamento” “Bene chiudo”. Jack virò secondo le indicazioni, ma poi arrestò la discesa. Sam lo guardò preoccupata “Signore, dovremmo rientrare…” “Sam sei tu il mio presente!” “Jack…” Ecco se l’era lasciato sfuggire, il suo nome “Sam non so cosa sia successo questa mattina ma non voglio che tra noi finisca, ti amo!” Lei scosse la testa cercando di non ascoltare, ma lui le prese le mani “Sam parlami!” Lei si voltò verso di lui lo guardò negli occhi, quanto amava quell’uomo? Perché fuggiva da lui? “Signore, non possiamo!” “Allora è quello il problema?!” Jack tirò un sospiro di sollievo “Ed io che avevo pensato a mille cose, pensavo che tu credessi di aver fatto uno sbaglio, pensavo che preferissi Pete…” Sam lo guardò sbalordita “No certo che no! Io ti amo!” Si rese conto di quello che aveva detto troppo tardi, gli occhi di Jack dardeggiarono e sulle sue labbra si disegnò il suo irresistibile sorriso “Vieni qui” La tirò verso di sé e la fece sedere sulle sue gambe “Ti amo Sam e non mi importa un accidente del regolamento!” Poi la baciò, lei non resistette e rispose al suo bacio, sfogando tutta la paura che aveva provato, senza neanche saperlo, di non poter avere mai più la felicità che aveva provato insieme a lui. “Jack non è così semplice” le loro fronti erano rimaste una contro l’altra “Non voglio vivere con te di nascosto…” “Neanche io, però potremmo trovare uno stratagemma, sono sicuro che Hammond ha qualche idea, prima di andarsene ha fatto un’allusione a noi due e poi mi ha detto che se avevo bisogno di andare da lui…” Sam sorrise “Va bene, non voglio perderti, sono stata una stupida a pensare di poter ignorare quello che provo per te… ti amo Jack… ti amo così tanto!” Si baciarono a lungo e non avrebbero smesso se la radio non li avesse richiamati alla realtà “Colonnello, Generale qui commando ci sono dei problemi?” Sam si separò con dispiacere da Jack “Dobbiamo andare…” “Credo che degraderò quell’aviere!” Sam rise, poi prese la radio e comunicò che andava tutto bene e che sarebbero scesi. Jack sospirò, poi fece scendere la navicella fino al luogo stabilito. Quando si aprirono gli sportelli furono accolti da sei tecnici che guardavano speranzosi verso Sam, Jack fece una smorfia che poté vedere solo lei che sorrise sapendo perfettamente a cosa pensava. “Signori, tutta vostra… la nave sia chiaro!” Gli scienziati non capirono l’allusione, ma tutti sapevano che il Generale O’Neill aveva uno strano senso dell’umorismo, perché evidentemente si era trattata di una battuta, visto il sorriso con cui aveva risposto il Colonnello.

 

 

Nahid: Sono molto contenta che ti sia piaciuto! Grazie mille per i complimenti!

 

Thia: Wow! Grazie!

 

Jolinar: Già il terzo film… temo che sia inutile farsi troppe illusioni! Ma visto che sperare non costa nulla speriamo intensamente!

 

Pilla Polla: Credo di non fare anticipazioni se ti dico di no… nessuna escursione nel futuro… magari un’altra volta…

 

Titina: Grazie!

  
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