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Autore: marthiachan    31/12/2008    7 recensioni
E se Kaori, stanca di aspettare, decidesse di passare all'azione e di sedurre il suo amato socio? Come si comporterebbe Ryo di fronte a una Kaori più intraprendente?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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E se Kaori, stanca di aspettare, decidesse di passare all'azione e di sedurre il suo amato socio? Come si comporterebbe Ryo di fronte a una Kaori più intraprendente?


Tentazione di Capodanno.


La mini rossa sfrecciava per le strade di Shinjuku addobbate per le feste natalizie. Tokio per Natale era talmente piena di luci da sembrare surreale.
Parcheggiò di fronte al Cat's Eye e scendendo dall'auto, guardò il suo riflesso nel finestrino. Era proprio ridicolo vestito in quella maniera! Ma come era venuto in mente a Miki e Umi di organizzare una festa in maschera per Capodanno? Non era mica facile trovare dei costumi decenti. Aveva dovuto vestirsi da cowboy, perchè era l'unico costume che gli permetteva di portare liberamente la pistola.
Entrando nel locale rimase sorpreso da quanta gente c'era. Non riusciva nemmeno a vedere il bancone per la ressa. Ancora non si era ambientato, quando una Miki versione fatina Trilly gli si avvicinò con un vassoio.
“Ciao! Bel costume!” lo salutò con un sorriso. “Tieni, bevi..” proseguì mettendogli in mano un bicchiere di whisky con ghiaccio.
Non fece a tempo a ringraziare che la bella barista era sparita. In fondo alla sala vide stagliarsi Falco vestito da ridicolo Peter Pan.. Trattenne una risata.
“Ciao!” disse la voce sensuale di Saeko. Era vestita da infermiera sexy.
“Ciao.. “ rispose lui ancora confuso.
“Che fai, cerchi qualcuno?”
“In effetti è difficile distinguere tutti con queste maschere.”
“Ti aiuto io. Lì in fondo c'è mia sorella vestita da cameriera sexy. Parla con Kasumi vestita da gatta. Dall'altro lato ci sono Mick e Kazue vestiti da nobili del '700. Poi, vediamo.. Ah, sì! Il Professore e Doc sono entrambi vestiti da mago e discutono su chi abbia il costume più bello. Poi naturalmente ci sono Miki e Falco vestiti da Trilly e Peter Pan.” la poliziotta si interruppe. Mancava ancora qualcuno.
“E Kaori?” chiese Ryo preoccupato.
“Come? Non l'hai vista?” domandò lei sorpresa. “E' lì, vestita in rosso.”
Ryo vide una silhouette in rosso al bancone del bar. Kaori era stretta in una tutina di latex rosso che non lasciava nulla all'immaginazione. Sulla testa aveva una coroncina con dei cornetti rossi. Anche il suo rossetto era dello stesso colore. Era una perfetta diavolessa tentatrice. Ryo non riusciva a respirare. Era talmente sensuale da togliere il fiato.
Lei incrociò il suo sguardo e, dopo aver bevuto in un solo sorso un bicchiere di qualcosa, gli venne incontro con movenze sexy.
“Ciao cowboy..” lo salutò.
“E tu chi saresti?” chiese lui perplesso. “Dov'è finita la mia socia?”
“Sarà a letto presto come sempre..” rispose lei maliziosamente. “Io sono solo una diavolessa in cerca di divertimento per la notte di capodanno.”
Aveva parlato in maniera decisa e senza imbarazzo. Era molto sicura di sé. Ryo sospettava avesse bevuto un po'.
“Balla con me, cowboy..” lo inviutò lei stringendosi a lui mentre continuava a guardarlo negli occhi.
Lui obbedì senza protestare e la strinse a sé. Mentre ballavano, lei si sfregava su di lui in maniera molto eccitante. Ryo temeva di perdere il controllo.. Ben presto finirono per allontanarsi dagli altri che ballavano e Ryo si ritrovò con le spalle al muro, mentre Kaori era adagiata completamente su di lui. I loro corpi erano così vicini che non riusciva più a capire dove iniziasse l'uno e finisse l'altro. Fu allora che il suo”amico” si svegliò del tutto.
“Allora Ryo, mi sembra di capire che ti piaccio come diavolessa..” disse suadente lei.
“Beh..Io..”
“Che ne dici di festeggiare il capodanno con un bel mokkori?”
Per poco non gli venne un infarto. Non poteva credere a quello che Kaori gli aveva appena detto. Doveva avere capito male, era l'unica possibilità.
“Come??”
“Hai capito benissimo..” continuò lei con un sorriso ammiccante. “Io e te. Mokkori di capodanno.”
“Ma cosa dici, Kaori? Sei ubriaca?”
“No, non lo sono. Semplicemente stasera non voglio essere la solita brava ragazza.”
Ryo non sapeva cosa dire. La desiderava da impazzire, ma quella non era Kaori. Lei non era così e, se lui avesse approfittato della situazione, se ne sarebbero pentiti entrambi.
“Non vuoi?” chiese lei interpretando il suo silenzio. “Allora non perdo tempo con te e vado a cercare qualcun'altro. Magari Mick..”
“No!” esclamò immediatamente lui trattenendola per un braccio. Non poteva lasciare che si facesse toccare da qualcun'altro. Lei era sua soltanto..
“Allora accetti?” insistette la sua socia.
“Credo di sì..”
“Credi? Vorrei che ne fossi convinto..”
“D'accordo. Accetto.” si arrese infine. Non poteva lasciare che si buttasse fra la braccia di qualcuno che non fosse lui.
Dieci minuti dopo erano a casa loro. Appena entrati nell'appartamento, Ryo si maledì. Cosa diavolo stava facendo? Non poteva farlo.. Era Kaori! La sua Kaori..
Lei si avvicinò a lui e lo baciò con passione crescente. Doveva fermarla sinchè erano in tempo.
“No, non possiamo..” disse facendo violenza su se stesso.
“Hai cambiato idea?” replicò lei seccata. “Guarda che non ti chiedo di sposarmi. Domani tornerà tutto come sempre. Io sarò la tua goffa socia e tu il solito maniaco. Non parleremo mai più di questa notte.”
Era davvero questo che lei voleva? Non riusciva a crederci.
“Smettila di guardarmi così. Stanotte non sono la tua socia, la sorella del tuo migliore amico. Sono una donna e tu sei un uomo. Il resto non deve contare.”
“Non credo di poter dimenticare chi sei veramente..”
“Ho capito. Sei solo un fanfarone.. Altro che Stallone di Shinjuku! Quando si arriva ai fatti sei solo un vigliacco..” disse lei delusa. “Torno alla festa, magari troverò qualcun'altro che sarà più uomo di te.”
“No!” urlò lui tenendola per un braccio. “Non andare Kaori..”
“Resto solo se ti decidi a trattarmi come una donna. Ti chiedo solo una notte in fondo..”
Ryo la guardò e la vide decisa e sicura come non l'aveva mai vista. Era talmente bella..
E va bene, si disse, se è questo che vuole.. La attirò a sé e la baciò con passione mentre lei rispondeva con altrettanto ardore. Lei si strinse a lui, attirandolo verso di sé. Si avvicinò al suo orecchio e cominciò a mordicchiarlo. Ryo si sentì al limite. Dove aveva imparato a fare cose del genere? Subito dopo, lei si allontanò da lui. Che diavolo succedeva? Voleva ucciderlo?
Kaori si mise a fare le scale lentamente e poi si fermò a metà strada.
“Allora? Non restare lì impalato. Andiamo in camera da letto.” lo esortò lei.
Lui la seguì obbediente, ipnotizzato dall'ondeggiare dei suoi fianchi.
Arrivati nella camerà da letto di Ryo, lei riprese a baciarlo con trasporto e lui non seppe più controllarsi. La desiderava da morire..
Lei gli sbottonò in fretta la camicia, ma lui era così impaziente che gli sembrava il tempo fosse rallentato. Lei lo spogliava con decisione, senza imbarazzarsi o esitare.
Quando lui fu nudo, lei si scostò da lui e tirò giù la zip che dal seno le scendeva sino all'inguine e si sfilò la sexy tutina rimanendo con solo un minuscolo tanga, anch'esso rosso.
Ryo la raggiunse in un secondo e si inchinò di fronte a lei e, baciandole il ventre, le sfilò il piccolo indumento. Continuò a baciarla più giù, dove nessuno l'aveva mai toccata, fermandosi solo quando la sentì gemere di piacere.
Si impossessò di nuovo della sua bocca e la trascinò sul letto. Lei cominciò a baciargli il petto e poi scese sempre più giù, restituendogli il piacere che lui le aveva procurato. Non avrebbe mai immaginato che Kaori avesse anche solo mai pensato a cose del genere..
Fu lui a bloccarla. Non voleva che finisse troppo presto, voleva amarla con lentezza. Avevano una sola notte di fronte a loro e l'avrebbe assaporata al meglio.
Sdraiato su di lei, le baciò il seno con passione, mentre le sue mani continuavano ad accarezzarla con dolcezza. Kaori non resisteva più, glielo leggeva negli occhi, e neanche lui.
Entrò in lei lentamente. All'unisono emisero un sospiro di piacere e sollievo. I loro corpi si mossero in perfetta sincronia sino a raggiungere il piacere supremo.
Tempo dopo, lei era sdraiata su di lui in silenzio. Nessuno dei due aveva detto una parola, sconvolti per quello che avevano provato.
Kaori si mosse e cercò di alzarsi dal letto senza neanche guardarlo.
“Dove vai?” la fermò lui.
“Via.”
“Non puoi, la notte non è ancora finita.” disse lui cercando ti tenerla con sé il più a lungo possibile.
Lei si bloccò. Si voltò qualche secondo dopo con un sorriso malizioso.
“Resto solo a certe condizioni, lo sai.”
Lui la attirò a se e la baciò. La desiderava di nuovo e non poteva lasciarla andare via.
“Farò quello che vuoi, ma non andare ancora.”
Lei si mise su di lui a cavalcioni e attirò il viso di lui sul suo seno. Lui raccolse il suo invito e le baciò i candidi  capezzoli. Sentiva il cuore di lei battere velocemente come il suo. Creò una scia di baci salendo sino al suo collo e poi alle sue labbra rosse e frementi. Kaori scese lentamente su di lui, lasciando che la penetrasse. I loro corpi cominciarono a muoversi in sincronia con lentezza calcolata. In preda alla passione, le unghie di lei si conficcavano sulla schiena di Ryo. Il loro intimo abbraccio si concluse quando entrambi raggiunsero  il piacere assoluto. Il gemito di Kaori le squarciò il petto come un urlo di disperazione.
Si separarono per riprendere fiato, ognuno da un lato del letto, senza parlare né guardarsi. Un muro di silenzio li divideva. Dalla finestra filtrò un raggio di luce e Kaori si alzò dal letto per raccogliere i suoi indumenti.
“Che fai?” chiese Ryo vedendola in piedi.
“Vado via. È l'alba.” rispose lei senza voltarsi.
“Ma..”
“Nessun “ma” Ryo. Le condizioni erano che sarebbe stata solo una notte.” disse lei risoluta mentre si dirigeva verso la porta.
“E se..”
“No!” lo interruppe lei prima di sapere cosa volesse dire. “Non parliamone mai più. Anzi, dimentica. Non è mai successo.”
Ryo rimase immobile a vedere la donna che amava lasciare la sua stanza all'alba, come se fosse una donna qualsiasi.
“Ryo?” lo chiamò lei fermandosi sulla porta. “Felice anno nuovo.” continuò prima di uscire dalla sua stanza senza nemmeno voltarsi.
Era assurdo. Era stata la notte più bella e importante della sua vita, eppure ora si sentiva così male. Non riusciva a credere che Kaori volesse una cosa del genere. Lei era una donna sensibile e romantica, non poteva credere al fatto che si fosse comportata in maniera così fredda e calcolata. Voleva che lui dimenticasse.. Lui, però, non lo avrebbe fatto. Non gli sarebbe stato possibile.. Si addormentò continuando a ripeterselo...

“Sveglia, pigrone!”urlò la voce di Kaori entrando nella stanza. “E' mezzogiorno, sai?”
Ryo aprì confuso gli occhi e vide la sua socia che, come ogni mattina, spalancava la finestra per fare entrare aria e luce nella stanza.
“Se vuoi che ti prepari la colazione, alzati immediatamente!” lo minacciò uscendo dalla stanza.
Si sedette nel letto, cercando di riordinare le idee. Era successo davvero o era stato il sogno più realistico ed erotico che avesse mai fatto? Kaori si era comportata come sempre..
Si alzò dal letto in cerca di qualcosa da mettersi addosso. Si stava infilando una maglietta, quando notò qualcosa di colorato sotto il letto. Si avvicinò e lo prese in mano. Era un minuscolo tanga rosso.. Allora non aveva sognato! Era tutto vero.. Kaori, però, stava ai patti e si comportava come se non fosse successo nulla.
Scese in cucina e la trovò a lavare i piatti. Non sembrava ci fosse nulla di strano.
“Buongiorno.” lo salutò senza voltarsi.
“Buongiorno..” ricambiò lui confuso. Sembrava davvero che non fosse cambiato nulla. Si sedette a tavola e iniziò a mangiare, mentre continuava a osservare la sua socia fare le solite faccende domestiche. La vide prendere il cesto della biancheria e salire al piano di sopra. Un minuto dopo lui la seguì. La trovò in camera sua. Stava togliendo le lenzuola dal letto. Le stesse lenzuola che li avevano visti insieme..
Ryo rimase fuori dalla stanza a sbirciare. Kaori sembrava serena. Forse aveva solo qualcosa di diverso nello sguardo.. La vide mettere le lenzuola nel cesto e poi, all'improvviso, si fermò in mezzo alla stanza. Lui poteva vedere solo le sue spalle, quindi non capiva cosa stesse guardando. Kaori cominciò a tremare e presto Ryo capì che era scossa da dei singhiozzi.
“Kaori, stai bene?” chiese entrando nella stanza.
La vide asciugarsi velocemente il viso per nascondere le lacrime
“Certo.” rispose lei voltandosi per uscire dalla stanza, ma lui la bloccò nell'ingresso.
“Non mi sembra..”
“Ryo, ho da fare, lasciami passare.”
“Kaori, riguardo a stanotte..”
“Non so di che parli.” ripose lei con sguardo gelido.
“Andiamo, non puoi far finta di nulla..”
“Ryo, non capisco che vuoi dire. Non avrai fatto qualche strano sogno?”
“No!” esclamò lui cominciando a irritarsi. “Non ho sognato, e ne ho le prove!” dichiarò togliendo dalla tasca il piccolo tanga rosso.
Kaori cercò di prenderglielo, ma lui più svelto riuscì a evitarlo e lo rimise in tasca.
“Questo lo tengo io come prova!”
“Fai quello che vuoi..” disse rassegnata la sua socia cercando di lasciare la stanza.
“Aspetta, non puoi andartene, devo parlarti.”
“Non c'è niente di cui parlare.”gli ricordò lei con uno sguardo irritato.
“Perchè fai così?” chiese lui con tristezza. “Non posso credere che tu voglia dimenticare. So che non puoi, ti ho visto piangere poco fa.”
“Fatti gli affari tuoi!” gli urlò contro lei. Sembrava furiosa.
“Sono anche affari miei!” replicò lui con lo stesso tono. “Hai iniziato tutto tu! Ora non puoi pretendere che io dimentichi su due piedi.”
“Ho iniziato tutto io perchè tu non hai mai avuto le palle per farlo! Se aspettavo te, passavano altri 7 anni! E tutto solo perchè sei troppo orgoglioso per ammettere che sei attratto da me.. Sei patetico.” così dicendo Kaori uscì dalla stanza.
Ryo rimase pietrificato dalle parole della sua socia. Aveva ragione, ma gli aveva  appena parlato in un modo che non avrebbe mai creduto possibile. La sua dolce Kaori lo disprezzava?
Riprendendosi dallo schock le corse dietro.
“Aspetta!” dise trattenendola per un braccio.
“Che c'è ancora?”
“Lo so che sono un disastro, ma non puoi ignorare che questa notte è stata importante per entrambi. Non posso dimenticare..”
“Ryo, ti ricordi forse di tutte le donne che ti sei portato a letto?”
“Ehmm.. No, veramente.”
“Ecco, allora fingi di aver passato la scorsa notte con una di quelle che non ricordi.” spiegò lei allontanandosi.
“Ma io non vivo con quelle ragazze!”
“Per fortuna, o qui sarebbe più affollato di uno stadio..”
“E c'è anche un altro fatto: non ero innamorato di loro..”
A quelle parole, Kaori si bloccò in mezzo alla stanza, senza dire nulla. Continuava a dargli le spalle.
Passò un lunghissimo minuto. Lei non si voltò, né disse nulla. Ryo aspettava con ansia una risposta che sembrava non arrivare.
“Kaori..” la chiamò mettendole una mano su una spalla e facendola voltare.
Lei aveva uno strano viso, sembrava arrabbiata.
“Idiota..” rispose infine lei con astio.
“Cosa?”
“Cosa??” urlò lei in preda a una furia cieca. “Ho detto che sei un idiota!” replicò lei dandogli uno spintone che lo spostò di mezzo metro. Ryo era talmente sorpreso che non reagì.
“Tutti questi anni e non mi hai detto nulla.. Imbecille!” continuò dandogli un altro spintone.
“Mi hai trattato così male.. Dicevi che non ero neanche una donna! Bastardo!” urlò lei fra le lacrime dandogli un altra spinta che lo fece finire contro il muro.
“Sei solo uno stupido, schifoso, maledetto bastardo!” a questo punto, non potendolo più spingere, Kaori cominciò a prenderlo a pugni sul petto mentre calde lacrime le bagnavano il viso.
“Sono dovuta arrivare a questo per farti ragionare? Allora è proprio vero che non ragioni con il cervello ma con quell'affare che hai in mezzo alle gambe!!”
Ryo rimase esterefatto. Non avrebbe mai immaginato di scatenare una tale furia in Kaori. Soprattutto non pensava che lei pensasse certe cose di lui.
Lei si allontanò finalmente da lui e si asciugò il viso, ma era ancora arrabbiata.
“Kaori..”
“Non dire niente, è meglio.” lo avvisò lei.
“E tu, devi dirmi altro?”
“Vuoi davvero che dica altro??” chiese lei con sguardo minaccioso.
“Sai, quando un uomo dice a una donna che l'ama, si aspetta una risposta diversa.” spiegò lui con sguardo triste.
“So che risposta vorresti, ma ho bisogno di rifletterci. Riparliamone fra 7 anni!” concluse lei con sguardo vendicativo.
“Ho capito.” disse lui uscendo di casa sbattendo la porta.
Salì nella terrazza, aveva bisogno di chiarirsi le idee. Appoggiandosi alla ringhiera, si disse che era tutta colpa sua. Aveva trasformato una dolce ragazza in una donna arrabbiata. Solo perchè non aveva mai avuto il coraggio di dirle cosa provava e si era sempre nascosto dietro a battute offensive.
Lei ora, giustamente, voleva fargliela pagare. Non aveva tutti i torti, ma le parole che gli aveva detto erano state così dure.. Non avrebbe mai immaginato che Kaori lo odiasse tanto.
Sentì la porta della terrazza aprirsi, Kaori lo aveva raggiunto. Si poggiò sulla ringhera accanto a lui, senza guardarlo, ma concentrandosi sul panorama.
“Sei qui per continuare a insultarmi?” chiese lui senza voltarsi.
“No. Sono qui per scusarmi.” disse lei con tono addolcito.
Ryo non ripose. Aspettò che fosse lei a parlare, non voleva darle degli altri spunti per urlargli contro.
“Mi dispiace per quello che ho detto, non lo pensavo.”
“Sembrava proprio di sì invece..”
“Ero arrabbiata e mi sono lasciata trasportare..” si giustificò lei con sguardo basso.
“Allora non credi che io sia patetico, idiota, imbecille, un maledetto schifoso bastardo? Ho dimeticato qualcosa? Ah, sì. So ragionare solo con quell'affare che ho tra le gambe..”
“Ehmm, ho decisamente esagerato..” disse lei pentita. “Ma non sono riuscita a trattenere la rabbia covata in questi anni.”
Rimasero nuovamente in silenzio. Ryo non la guardava, non sapeva se sarebbe riuscito a  vederla nuovamente allo stesso modo. Nelle ultime ore aveva scoperto un lato di Kaori che non immaginava. Un parte di lei sapeva essere fredda e calcolatrice e questo gli fece dubitare di conoscerla come credeva.
“Davvero mi ami?” chiese lei all'improvviso distraendolo dai suoi pensieri.
“Credo di sì.. Anche se non sei come immaginavo. Forse non ti conosco affatto.”
“Sì che mi conosci. Guardami.” lo invitò lei con voce supplicante.
Ryo non sapeva se era pronto per farlo. Le parole astiose di lei gli rimbombavano in testa, non sapeva se sarebbe mai riuscito a dimenticarle.
Alla fine si decise ad alzare lo sguardo. Lei lo guardava con dolcezza e i suoi grandi occhi castani erano velati di lacrime. Quelli erano gli occhi che amava.. Era sempre lei, la sua dolce, testarda e impulsiva Kaori.
“Ti prego perdonami..” lo implorò lei con dolcezza.
Ryo si disse che, in fondo, lui le aveva detto molto di peggio in tutti quegli anni e lei aveva continuato a stragli accanto. Poteva perdonarla visto che era la prima volta che i ruoli si erano invertiti.
“Ti perdono se tu puoi perdonarmi per quello che ti ho fatto passare negli ultimi anni..”ripose lui con un sorriso.
A quelle parole, Kaori gli si buttò tra le braccia. Ryo la strinse a sé e le baciò i capelli.
Quando lei alzò il viso, lui la attirò a sé e la baciò con passione.
“Kaori, sapessi quanto ti amo..”
“Anche io ti amo..” replicò lei finalmente
Ryo sorrise felice. Temeva che non glielo avrebbe mai detto.
“Ora posso riavere il mio tanga?” chiese lei dopo il bacio.
“Solo se lo indossi..” replicò lui malizioso mentre tornavano in casa abbracciati.


FINE



Sperando che questa shot vi sia piaciuta, auguro a tutti un felice anno nuovo!
Auguri!
   
 
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