L'astronave di carta
Sulla mia strada piovono lastre
e la corrente assillante si allarga.
Queste poesie tempo fa eran nostre
or ora dura solo costei che alberga.
Fiumi di porpora all’ imbrunire
vaneggianti, dietro le valli …
Tu forse non sai d’arrossire,
mentre osservi i tramonti in cristalli.
Che il temporale vien su perfino dal mattino,
ci sono minuti che ancora mi togli il respiro.
Dal terremoto terreno al passo di un uomo,
dal battito d’ali di un’astronave di carta.
La polvere ricopre le macerie,
le macerie hanno sepolto le cose.
Queste poesie tempo fa eran perle,
or ora han le spine come le rose.
Mille fremiti al secondo e tu, senti
quanto è incalzante, come è deriso …
Sono singhiozzi di rintocchi spenti
con lo sguardo, accennando un sorriso.
Che il temporale vien su perfino dal mattino,
ci sono istanti che ancora mi togli il respiro.
Dalla promessa di una voce che canta
dal battito d’ali di un’astronave di carta.
AndreaMesso