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Autore: Endergreen347    08/05/2015    2 recensioni
CI SONO SPOILER SU TUTTO QUELLO CHE VIENE DAL PRIMO LIBRO AL FINALE DI SANGUE DELL'OLIMPO.
Dopo il sangue dell'olimpo, mi sono sentito "vuoto" e non ho accettato del tutto quel finale. Quindi, preso da un momento di pazzia, ho deciso di "Continuare" la storia di Percy.
DAL CAPITOLO 3:
"Nella prossima giornata il carro di Apollo sarà da seguire,
In coppie si divideranno se il loro amico non vorranno far perire.
I due romani nel deserto dovran vagare, Il mezzodì dovranno riuscire a sopportare.
I figli dell'odio all'olimpo devono aspettare,
Un altra morte dovranno sopportare.
I due ragazzi saranno gli ultimi ad agire,
sotto le stelle la verità dovranno dire.
Chi è sfuggito alla morte la dovrà ritrovare,
nel luogo in cui lui ha più paura a tornare.
I due restanti gli dei dovranno subire
e un tempio segreto dovranno scoprire."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi, I sette della Profezia, Nico di Angelo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CACCIATRICI O AMAZZONI?

PIPER

 

Seguire lo scoiattolo gigante è stata la cosa più bella della giornata.

Dopo un'ora di viaggio, interrotto soltanto da scorpacciate di ghiande e attacchi dei mostri, siamo riusciti a raggiungere il campo delle cacciatrici. Cosa che non andava molto bene a Jason.

"Almeno vedrai tua sorella." tentai di convincerlo.

Non avevo la più pallida idea del perchè la dea della caccia ci avesse convocati e, se non fosse stato per questa impresa, avrei fatto a meno di scoprirlo.

Non odiavo le cacciatrici. Le rispettavo, ma c'era qualcosa in loro che mi preoccupava.

"Sei figlia di Afrodite, la dea dell'amore." Mi spiegò Chirone una volta. "Loro hanno ripudiato l'amore per poter stare con Artemide."

Non sembrava una scusa molto convincente per odiarmi, ma decisi di non farmi troppe domande.

Ad accoglierci fu uno sguardo preoccupato di Thalia.

"Mi dispiace farvi convocare così." Esordì dando un abbraccio a Jason. "Ma siamo in un periodo buio. Artemide ha messo fine al periodo di pace con le Amazzoni. Quindi sono costretta a chiedervi di non interferire in questa guerra."

"Non lo avremmo fatto lo stesso." Sbuffò Jason.

"Forse tu no, ma chi ci garantisce che la tua ragazza sia dalla nostra parte?" Thalia sembrava piuttosto stanca di questa conversazione, come se avesse passato tutta la notte a ripeterla ad ogni persona che incontrava. "Artemide ci ha avvisato di tenerla d'occhio."

Abbassai lo sguardo, imbarazzata. Cosa intendeva? Perchè avrei dovuto interferire in una guerra tra Amazzoni e Cacciatrici?

Jason ci era arrivato prima di me. "Avete provato a fare pace?" chiese.

Era ovvio, avrei cercato di far trovare la pace alle ragazze.

"Certamente." sospirò Thalia. "Le amazzoni sono state alleate forti e fedeli, insieme eravamo una squadra imbattibile. Però è da un paio di settimane ormai che è impossibile comunicare con loro, sono praticamente impazzite. Anche il loro servizio, Amazon, è bloccato." concluse Thalia con un sospiro.

All'improvviso mi venne un forte mal di testa e feci di tutto per non farlo notare.

Intanto Jason e Thalia continuavano a discutere dei problemi delle cacciatrici quando, per la prima volta in tutta la mia vita, iniziai a parlare senza volere.

"Smettetela, non vi sopporto più!" A parlare non ero stata io. È stato come se avessi vomitato quelle parole.

"Scusate" cercai di dire imbarazzata. Niente, non riuscivo più a controllare il mio corpo.

Era una sensazione orribile, ho sempre usato la voce ammaliatrice per controllare le persone, ma non mi sarei mai immaginata che venire controllati fosse così.

Jason e Thalia mi guardavano confusi.

"Uccidete le Amazzoni e fatela finita!" 'Dissi' con una voce scocciata.

A Thalia si illuminarono gli occhi. "Finalmente sono d'accordo con te, figlia di Afrodite"

Non sapevo se essere furiosa, disperata o preoccupata.

Volevo piangere, picchiare Thalia e liberarmi allo stesso tempo.

Intanto continuavo a parlare senza volere.

"Jason, se continui a fissarmi, ti tiro un coniglio tra i denti" Sbottai.

"Ti tiro un coniglio" ripetei nella mia mente. "Ma che problemi ha, chiunque mi stia controllando?"

Thalia scoppiò a ridere e Jason guardò altrove, imbarazzato.

"Sei impazzita, Piper?" mi chiese dopo poco.

Volevo rispondergli, abbracciarlo e dirgli che non ero io a parlare, ma non potevo. Non riuscivo a fare niente, riuscivo soltanto a pensare. Ero come una spettatrice.

Fu Thalia a rispondere per me, nel peggior modo possibile.

"Sai, Jason, una volta al mese le ragazze hanno quel 'Periodo' dove tutto è.."

Per quanto divertente potesse sembrare la scena, non avevo voglia di ridere. Non ero in me ed il mio ragazzo lo aveva capito.

"Sono serio, Thalia." la zittì. "C'è qualcosa che non va bene."

Mi guardarono come se fossi malata.

Ad interromperli fu l'arrivo di un'altra cacciatrice, una ragazza che dimostrava più o meno 11 anni. "È arrivato un pacco da Amazon!" sbraitava mentre correva. A Thalia si illuminarono gli occhi. La ragazza ci raggiunse subito e, dopo aver preso fiato, iniziò a parlare.

"È stato tutto un malinteso!" spiegò. "Le Amazzoni hanno parlato personalmente con Artemide qualche secondo fa, hanno spiegato che erano sotto il controllo di Ate, si attaccavano tra di loro e non riuscivano neanche a parlare, fermandosi solo per mangiare o dormire." spiegò. Thalia annuì e la ragazza se ne andò.

"Quindi tutto questo viaggio è stato inutile." commentò Jason. "Erano soltanto sotto il controllo di un'ennesima Dea impazzita."

"È quello che sta succedendo a me!" Cercai di dire invano. "Qualcuno mi aiuti! Jason, Thalia, Tizia-Appena-Incontrata, vi prego, fate qualcosa!" Niente.

"Quindi niente più guerra?" dissi invece. "Che ne dite di attaccarvi tra di voi?" Stavo usando la voce ammaliatrice, ma con poca volontà.

Jason eistò qualche secondo poi si voltò verso Thalia, con uno sguardo perso, tirò fuori la spada e la puntò contro la sorella.

Thalia si spaventò un secondo, ma non disse nulla. Si limitò a scostare la spada ed avvicinarsi abbastanza per dare uno schiaffo a Jason.

Ebbe l'effetto desiderato, il figlio di Giove scosse la testa qualche secondo e mise a posto la spada poi si voltarono a guardarmi.

"È sotto incantesimo." constatò Thalia.

"Sei un genio" dissi. Non sapevo se era un caso o no, ma era proprio quello che volevo dire, solo che mi uscì con un tono sarcastico.

"Sul serio, sei fantastica!" tentai. Niente. Era stato un caso.

Thalia fece un versetto di scherno e mi colpì in testa con un pugno. L'ultima cosa che ricordo era Jason che mi correva in contro, disperato.

Poi tutto si fece nero.

 

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Quando riaprii gli occhi ero in una struttura che sarebbe potuta sembrare un bagno turco, se non fosse stato per una decina di statue di Apollo.

"Piper!" Jason mi strinse forte a sè. "Stai bene, vero?"

"Si" risposi non molto convinta. Mi aspettavo di aver soltanto sprecato fiato, quando mi accorsi che, finalmente, le mie parole erano uscite sul serio.

"H-Ho parlato!" balbettai felice. "Ho parlato sul serio!" continuavo a ripetere la stessa frase, non mi capacitavo di quello che stava succedendo

Non volevo più stare zitta, non dopo essere stata controllata. Ma Jason riusci a tenermi a freno. Mi diede un bacio e mi zittii.

Poco dopo Thalia ci raggiunse. "Era andata a fare rapporto." Mi spiegò Jason.

"Scusa per la botta di prima." Mi sorrise.

"Oh, non c'è problema, me la sono meritata." Risposi con un sorriso.

"Dobbiamo ancora trovare questo tempio abbandonato ed uccidere questo maledetto mostro." ricordai a Jason.

Poi misi insieme i pezzi del puzzle che avevo in mente. "È così ovvio." mi rimproverai."Il tempio è questo, vero?" chiesi imbarazzata.

Il figlio di Giove annuì.

"Quanto tempo è passato da quando sono svenuta?"

"Un'ora." mi rispose il ragazzo.

"Artemide dice che questo tempio fù costruito soltanto un centinaio di anni fa da uno dei suoi figli. Poi impazzì e il tempio venne abbandonato." Annunciò Thalia.

Stavo per chiedere qualcosa riguardo al mostro, quando Thalia iniziò ad urlare.

"Ma cos-" Jason non fece in tempo a finire la frase, che si ritrovò nella stessa condizione della sorella.

Entrambi erano appesi sottosopra, tenuti da quelle che sembrava delle semplici liane.

Dall'oscurità potevo vedere avvicinare una strana creatura informe.

"Ecco il nostro mostro." Esclamai, cercando di farmi coraggio.

Ma quello non era un mostro, era un colosso. Dieci metri di un essere disgustoso e viscido.

Delle liane penzolavano lungo il suo enorme corpo e alcune sembravano avere vita propria .

I piedi di Thalia e Jason erano completamente attorcigliati da quelle sottospecie di braccia vegetali, ricoperte di muschio e foglie.

Erano appesi a 2 metri da terra, se fossero caduti non sarebbero morti, ma si sarebbero potuti rompere qualcosa.

Della roba viscosa usciva dalla sua enorme bocca e quando una goccia di quel liquido denso e verdognolo mi cadde accanto mi venne da vomitare.

Quell'essere non aveva occhi, come poteva avere catturato Thalia e Jason?

Notai dei piccoli forellini in mezzo alla fronte, rossi e uno leggermente più grande dello stesso colore. Allora gli occhi li aveva, ne aveva a migliaia.

Era ricoperto da occhi, ovunque.

Sentii Jason urlare qualcosa.

"Usa la spada" gli urlai in risposta, poi mi accorsi che l'arma gli era caduta.

Il mostro stava cercando in tutti i modi di catturare anche me, ma non mi sarei data per vinta, sarei riuscita a rispedirlo da dove era venuto.

Con uno scatto corsi verso la spada di Jason e la raccolsi, pugnalando con Katoptris ogni liana che mi si parava davanti.

Lanciai l'arma al mio ragazzo urlandogli di prenderla. Fu quello che fece.

Guardai Thalia "Sei armata?" Il mio urlo riscosse il mostro che stava nel frattempo rantolando per tutte le ferite che gli avevo inflitto e fece riprendere Thalia che urlava disperata di volere scendere.

"Sangue freddo Thalia, stai calma, andrà tutto bene." Continuando a schivare gli attacchi del mostro mi sembrò di vedere Thalia annuire.

Un lampo di genio mi attraversò il cervello.

il punto debole del mostro doveva essere l'occhio centrale, quello più grande, o che perlomeno, mi sembrava il più grande... se mi fossi sbagliata sarebbe stato un problema. Ma dovevo pensare positivo.

Intimai a Jason e Thalia di distrarre il mostro in tutti i modi possibili.

I ragazzi erano in alto, ma un arto rotto era sacrificabile, l'avremmo sistemato subito con un po di Ambrosia.

Jason aveva cominciato a dare dei colpi di spada sul 'braccio' del mostro e Thalia stava facendo lo stesso con l'altro.

Mentre il colosso rantolava di dolore ad ogni colpo inferto io avevo cominciato la scalata verso la sua testa.

Arrivata a nove metri mi fermai, un tonfo mi aveva spaventata. Mi sparsi dalla schiena dell'essere e vidi Jason disteso a terra dolorante.

D'accordo mostro, fai del male al mio ragazzo? Io faccio male a te.

Salii sulla testa del mostro e osservai la superficie di quella massa informe che doveva essere il suo cranio. C'erano occhi dappertutto. Quello che cercavo era mezzo metro più avanti. Pestai un occhio per sbaglio. Tutti gli altri si puntarono su di me. Erano inquietanti.

Presi il pugnale e scattai di nuovo, nella speranza che fosse lento di riflessi, ma mi sbagliavo.

Una liana mi prese la caviglia e mi sollevò per aria. Mi stava portando verso terra a una velocità enorme. Sarei morta sfracellata, non potevo morire così. Lanciai il pugnale, nella speranza che si conficcasse nell'occhio più grande, o che almeno lo indebolisse.

Colpii l'occhio che avevo scelto.

Il mostro barcollò e la mia caduta si arrestò di colpo. Ero a tre centimentri da terra.

Thalia era stata lanciata da qualche parte nel tempio, non la vedevo.

Il viscido essere cadde a terra con un tonfo enorme.

Jason stava bene, aveva solo preso una botta alla spalla, niente di rotto, ma Thalia...

Quando la ritrovammo era tutta scorticata sulla faccia e la sua gamba sinistra era gonfissima, probabilmente rotta. Era svenuta.

La presi tra le braccia mentre Jason la fissava con apprensione e non appena aprì gli occhi mi abbracciò, ringraziandomi per averla salvata e sussurrandomi che ero stata coraggiosa, come una cacciatrice.

 

Un un'ora dopo, Thalia era praticamente come nuova, le ferite erano state curate dall'ambrosia e ci stavamo preparando per tornare verso il campo.

Thalia insistette per accompagnarci e alla fine accettammo.

Non ero più preoccupata per niente. Eravamo riusciti a superare la nostra parte dell'impresa, cosa sarebbe potuto andare storto?

In più ero riuscita, dopo più di un anno, a diventare amica di Thalia.

Quando raggiungemmo il campo mezzosangue, ad aspettarci c'erano tutti tranne Will, Frank, Hazel, Annabeth e Percy.

Stavano discutendo delle loro imprese. O almeno così sembrava. Avevano tutti con uno sguardo triste.

Sembrava quasi che non si fossero accorti del nostro arrivo finchè non iniziai a parlare.

"Cos'è successo?" chiesi preoccupata. "Dove sono gli altri?"

"Frank ed Hazel hanno avuto dei rallentamenti, ma stanno tornando. Per quanto riguarda Will, è ancora in infermeria. Ed Annabeth, meglio lasciarla sola." Era stato Nico a parlare.

"Lasciarla sola?" Chiese Jason. "Ha litigato con Percy?"

Nico si morse un labbro, fece un sospiro e pronunciò la frase peggiore di tutte. "Percy è morto."

Improvvisamente mi sentii un colpo al cuore. Mi strinsi a Jason e piansi sul suo petto.

"Dov'è Annabeth?" Chiese Thalia preoccupata.

Mi voltai per poter seguire la scena.

"Ai piedi della statua di Atena. È lì da quando sono tornati." rispose Nico tristemente.

Thalia corse da Annabeth.

Non potevo e non volevo crederci.

"Si può sapere come è successo?" Chiese Jason.

Nico si guardò le spalle, per vedere se Thalia era andata via, poi iniziò a parlare.

"È stato Luke, lo ha preso proprio sul cuore con un pugnale da lancio. Annabeth dice che Percy lo ha preso al posto suo." si incupì.

   
 
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