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Autore: daimler    08/05/2015    4 recensioni
ciao a tutti è la mia prima long spero che vi piaccia, per prima cosa ci tengo a dire che non è tutta farina del mio sacco ma la storia è ispirata al telefim life unspected anche se ci sono moltissime variazioni e nel proseguire la storia prenderà una strada diversa dal telefim. Nashi ha passato tutta la sua vita trasferendosi da una famiglia affidataria all'altra. Ora, arrivata a sedicianni anni, decide di farla finita e di chiedere di diventare una minore emancipata. Per farlo, però, dovrà rintracciare i genitori naturali....
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~Era mattino e Il sole filtrava dalle finestre abbagliando con  i suoi raggi  quella figura longilinea stesa sul letto. Lucy  si portò un mano sugl'occhi, infastidita da quel bagliore tirandosi poi sul viso la coperta. Si tirò su malamente stropicciandosi gl'occhi e incominciando ad accusare le prime fitte di dolore alla testa, ancora ad occhi chiusi si ricordò di quello che era successo ieri, si era ubriacata insieme a  Levy, di ciò che fosse successo dopo aveva solo una scia di ricordi confusi e sbiaditi. Cercò di fare mente locale sugl'avvenimenti della sera prima , erano uscite sbronze  dal Fairy tail , Levy era stata rapita da Gajeel e lei aveva dato di stomaco, ovviamente prima di provarci spudoratamente con Natsu. Natsu! improvvisamente le venne in mente che era stato lui a riportarla a casa, roteò la testa trovandolo steso sulla poltroncina poco distante dal suo letto, era così confusa da quel dopo sbornia da essersi accorta solo  in quell'istante che lui fosse in stanza con lei.
Natsu dormiva ancora, disteso sulla poltrona, con la testa poggiata su un bracciolo e le gambe stese sull'altro ,  accavallate una sull'altra, le mani incrociate sul petto e la testa leggermente inclinata. Lucy lo guardò, era rimasto con lei tutta la notte, l'aveva coperta e le aveva tolto le scarpe, si era preso cura di lei.  Sentì lo stomaco attorcigliarsi dalla vergogna, si era comportata come una bambina stupida, che pessima figura che aveva fatto, e non solo per avergli vomitato praticamente sulle scarpe, ma per quell'atteggiamento avuto qualche attimo prima. Nastu incominciò a dare i primi segni di veglia e Lucy avrebbe voluto scappare lontano, ma non lo fece, "ei" sorrise lui e Lucy ricambiò debolmente, "come ti senti?" le chiese mettendosi seduto, stiracchiando i muscoli raggrinziti della braccia, data la scomoda postura che aveva tenuto tutta la notte, "come una che ha fatto una pessima figura" rispose chinando il viso, Natsu si tirò su sedendosi accanto a lei. Lucy ancora con il capo chino rimase sorpresa da quella carezza sulla testa, Natsu le accarezzava i capelli, la coccolava, lo guardò e lui sorrideva, lo faceva sempre, "direi che siamo pari, no?" ironizzò e Lucy annuì sollevata, inclinò la testa per distogliere lo sguardo da lui "e che.. avrei voluto che fossi rimasto  a dormire accanto a me" soffiò e Natsu per un attimo fermò le carezze sorpreso da quelle parole, "quello che ti ho detto ieri.. io" ma Natsu si tirò su interrompendola, "non preoccuparti non eri in te" Lucy deglutì ricacciando dentro le parole che avrebbe voluto tanto dirgli, e vero era sbronza ma quelle parole erano sincere.  Natsu s'infilo il suo giubbotto di pelle, "vai via?"  chiese lei celando la tristezza, avrebbe tanto voluto ancora la sua compagnia, lui di spalle accanto alla porta inclinò la testa verso di lei, quel poco per far vedere il suo profilo, "sono stato fuori tutta la notte Grey sarà preoccupato e poi a breve dovrei aprire il Fairy Tail" rispose e Lucy annuì soltanto lasciandolo andare via. Si raggomitolò nella coperta sprofondando il viso sulla ginocchia, sentiva la malinconia pervaderla, e quelle fastidiose fitte alla testa.

Il mattino era giunto anche sull'isola Galuna, Wendy camminava nervosamente per la stanza lanciando occhiate verso la finestra, Nashi era rimasta tutta la notte fuori. Chelia seduta su letto a gambe incrociate sembrava non importarle più di tanto, un colpo alla porta attirò l'attenzione di entrambe, "signorine sono Lahar, posso entrare?" udirono dall'altra parte. Wendy sgranò gl'occhi terrorizzata, se Lahar avesse visto che Nashi non era nella sua stanza sarebbero stati guai, si bloccò deglutendo finché un secondo colpo  non la scosse, "certo" rispose con nonchalance Chelia beccandosi uno sguardo truce da parte di Wendy. Lahar entrò guardandosi intorno, studiò le due, Chelia sembrava tranquilla mentre Wendy era piuttosto agitata, "dov'è Ashley?" chiese accorgendosi subito della sua assenza, "emm ecco lei.." farfugliò Wendy in preda al panico, Lahar fiutò qualcosa e assumendo uno sguardo intimidatorio si avvicinò alle due "se non  volete una punizione anche voi due vi conviene dirmi dove si trova" disse con tono intimidatorio l'uomo, Wendy chinò il capo, "ma lei è qui... ecco è che in questo momento.." bofonchiò cercando di essere il più credibile possibile, sforzandosi nel trovare una scusa, Chelia si tirò su di colpo incominciando a temere il peggio "lei non è qui in stanza con noi perché.." ma prima che potesse finire quella confessione la porta del bagno si spalancò di colpo facendo la sua entrata Nashi con tanto di accappatoio e asciugamano a mo di turbante sulla testa, "o professor Lahar non l'avevo sentita" esordì con volto angelico lasciando di sasso le due, Wendy soffocò quel sospiro di sollievo, il gusto per non farsi scoprire proprio all'ultimo. Lahar cominciò a studiarla, "dove eri?" chiese sospettoso "in bagno non si vede?" rispose Nashi dipingendo sul volto un ghigno vittorioso, Lahar visibilmente irritato,  si avvicinò girandole intorno, le rivolse uno sguardo truce per poi allontanarsi "preparatevi fra dieci minuti dobbiamo essere tutti in sala colazione" sentenziò andando via. Appena la porta si chiuse Nashi si accasciò sul letto sospirando sonoramente, l'accappatoio si aprì scoprendo che al di sotto portava ancora i vestiti di ieri, astutamente aveva piegato i jeans per far intravedere le gambe nude al di sotto dell'accappatoio, si liberò del turbante mostrando i capelli perfettamente asciutti. Wendy si sedette accanto a lei incominciando a respirare di nuovo  "come hai fatto?" "  chiese stancamente, " mentre stavo risalendo ho sentito da fuori  la voce di Lahar e così sono entrata dalla finestra del bagno, fortunatamente era aperta" gongolò  Nashi intenta a srotolarsi i jeans, "sei proprio una stupida" ringhiò Chelia, di fronte a lei a braccia conserte e lo sguardo severo, "e tu  una spia" sbraitò Nashi tirandosi su, fronteggiandola, "per colpa tua potevamo finire nei guai" continuò Chelia, "ma non è successo" ribbatté l'altra, "ora basta" sentenziò Wendy con tono fermo, "Lhar ci aspetta di sotto" continuò uscendo dalla stanza senza degnare di uno sguardo Nashi , Chelia la seguì e Nashi capì che aveva fatto preoccupare molto Wendy e ora lei era arrabbiata, aveva passato la notte più bella della sua vita, era felice ma ora quel senso di colpa per aver fatto così tardi la stava dilaniando.

La mattinata proseguiva, Levy fissava quel cornetto davanti a se con disgusto, la sbronza di ieri oltre al mal di testa le aveva lasciato anche un lieve volta stomoco, spostò il piattino sul quale vi era posto per concentrarsi sull'odore intenso che emanava il caffè. Si portò al naso la tazza bollente di caffè  nero, inspirando a pieni polmoni e dopo una breve sorsata puntò lo sguardo su Lucy davanti a se. Le due si erano sentite appena sveglie preoccupandosi l'una dell'altra, avevano deciso poi di uscire per prendere una boccata d'aria e smaltire quel post sbornia. Lucy aveva il viso rivolto verso le vetrate che davano sulla strada, mescolava con lentezza il suo caffè ancora intatto e anche la sua briosce aveva ricevuto lo stesso trattamento di quella di Levy. Si voltò poi verso l'amica "cosa è successo ieri con Gajeel?" chiese curiosa, "niente, mi ha accompagnato a casa, non prima di aver litigato di nuovo per quella stupida copertina" sbuffò lasciando Lucy interrogativa. La ragazza le spiegò tutto, e una volta finito di raccontare Lucy la guardò sorridente, poggiò una mano sul viso e il gomito puntato sul tavolo "sai cosa vuol dire questo?" chiese  carinamente "che è un'idiota" rispose Levy acida "che ci tiene" la corresse Lucy lasciandola di stucco. Si era preoccupato per lei portandola a casa e continuava a mostrarsi geloso nei suoi confronti, Levy chinò la testa giocherellando con le dita sul tavolo e pensando a ciò, un sorriso le s'increspò sulle labbra, scrollò la testa e assunse poi uno sguardo malizioso "e tu con Natsu? non sarà successo.." "no" la interruppe bruscamente Lucy, chinò la testa e unendo le mani sul tavolo disse con vergogna "be è stato lui a fermarmi se no io.." non continuò, si sentiva uno schifo già per colpa di quella sbornia, pensando a come si stava comportando nei confronti di Loki lo stomaco le si contorceva ancora di più. Levy la guardò senza giudicarla, lo sapeva che Lucy non era opportunista e di certo non le piaceva stare con due piedi in una scarpa, ma se faceva così era quell'effetto che solo Nastu riusciva a darle.  Si porse verso di lei cercando di cambiare argomento, "mi sono sentita così stupida" confessò e Lucy non poté che annuire, aveva provato la stessa identica sensazione qualche ora prima. Lucy incominciò a ridere e Levy la guardò stranita "l'ultima volta che ci siamo ubriacate così e successo dieci anni fa, ricordi? io non avevo passato l'esame di lettere e tu eri stata mollata da quel Droy" continuò facendo ridere anche Levy, "ricordo  che il risveglio è stato meno traumatico, Heartphillia ormai non siamo più delle ragazzine dobbiamo fare i conti con l'età" rispose Levy aumentando di tono le risate, Lucy la guardò, era così felice di avere accanto Levy, ormai erano anni che dividevano gioie e dolori.

Intanto in gita, Nashi passeggiava per il museo dell'isola Galuna stando dietro Wendy e Chelia, sapeva che doveva chiedere scusa a Wendy, ma ancora non era riuscita a trovare le parole adatte,  si staccò dal gruppo distraendosi nel guardare un quadro. Sentì un contatto alla mano e sorridendo la strinse con amore, era Romeo. Entrambi con lo sguardo verso il quadro, Nashi inspirò il suo profumo, quell'odore ormai le si era attaccato addosso "non faccio altro che pensare a quello che è successo stanotte" soffiò lui, "è stato meraviglioso" continuò accarezzandole la mano.  Nashi sorrise, "stanotte verrò a rapirti di nuovo"  disse Romeo, Nashi lo guardò complice ma poi scosse la testa "per un soffio non sono stata beccata da Lahar, sarà meglio evitare altre fughe d'amore" Romeo annuì a malincuore, "quando torneremo in città recupereremo tutto il tempo" continuò facendogli l'occhiolino  andando via, lasciandolo li. Romeo continuò a guardarla con occhi pieni di amore e desiderio, ormai aveva perso la testa per quella meravigliosa ragazza.
Era notte,  la luce era spenta già da un po' ma Nashi non riusciva a prendere sonno, per tutto il giorno Wendy le era sembrata distaccata, si tirò su seduta volendo risolvere quella situazione. Si alzò dal letto sgattaiolando verso quello di Wendy, a sorpresa si infilò nel suo letto stendendosi su un fianco e stringendola forte, Wendy in dormiveglia balzò a quel contatto "Nashi che?" "scusa" soffiò lei, "mi dispiace, non ho mai avuto un'amica e non so come ci si comporta, non volevo farti preoccupare" Wendy portò una mano sulla sua, "non fa niente" sospirò, non era neanche più arrabbiata, "come è stato?" chiese poi Wendy lasciandola di stucco "si vede così tanto?" bisbigliò lei imbarazzata. Wendy si voltò di scatto, ora erano una di fronte all'altra "lo vedo io" e Nashi sorrise, "è stato fantastico, Romeo è fantastico e io sono così felice" le due risero e rimasero li a parlare e raccontarsi segreti. Anche Chelia era sveglia, si portò il cuscino all' orecchie per non sentire quel vociare, era irritata ma non per il rumore, ma per quell'amicizia che si era creata tra le due. Era lei la migliore amica di Wendy, e quel rapporto con Nashi la infastidiva profondamente.

Uno giorno nuovo sorse e quella domenica si presentava come una tipica fredda giornata di gennaio. Erza si tirò su seduta dal letto finché una mano sulla spalla la riportò tra le coperte "è domenica, ed è presto" borbottò Gerard stringendosela addosso. Tra i due era ritornato il solito rapporto, si autoconvincevano che ci fosse solo sesso non capendo il legame che si stava creando sempre più. Erza strofinò il naso sul suo collo "dovrei preparare una torta, per un compleanno" disse e Gerad ancora ad occhi chiusi domandò "ancora con gl'ordini ufficiosi? quando aprirai la tua pasticceria?" Erza scosse la testa "sicuramente non per ora, non ho abbastanza soldi" si tirò su vestendosi e Gerad si mise seduto osservandola " vorrei aiutarti se non fossi a corto di soldi anche io" rispose a braccia conserte, erano due anni che non lavorava più e se finora non era stato un problema ora i soldi incominciavano a scarseggiare, Erza annuì sorridendo, nel farlo salì sul letto gattonando verso di lui, lo baciò intensamente guardandolo poi "è di qualcos'altro che ho bisogno, ho pensato tanto a noi ed ecco... ho capito cosa provo per te" disse facendosi coraggio, voleva stare insieme a Gerard, voleva presentarlo a tutti come il suo ragazzo, vivere quel rapporto alla luce del sole. Gerad chiuse gl'occhi, anche lui provava lo stesso ma assunse uno sguardo freddo "Erza tra noi c'è solo sesso, io è solo questo che voglio da te" disse  senza guardarla, ed Erza incassò il colpo senza dire una parola, si staccò da lui cercando di nascondere il dolore che provava, "Erza io..." "no, fai finta che non ti ho detto niente ok?" continuò sentendosi stupida, gli sorrise un'ultima volta come a convincerlo che quella frase non le aveva fatto del male. Se ne andò pensando che si era creata solo un'illusione, Gerard non le aveva mai dato motivo di pensare che lui provasse qualcosa di più, erano passati mesi e ancora non sapeva di quel suo dolore che lo tormentava. Gerard rimase fermo a fissare la porta, si stese  allargando le braccia e puntando il soffitto, sapeva benissimo ciò che provava per lei, e non erano quelle sciocchezze che le aveva rifilato, Erza aveva trovato il coraggio di lasciarsi alle spalle quella storia per iniziarne una con lui, ma Gerard non se la sentiva. Tutte le persone che stavano intorno a lui finivano per soffrire a causa sua, e non voleva che succedesse questo anche ad Erza.

Quella domenica pomeriggio il tempo trascorreva lento, il Fairy Tail era aperto  godendo anche di una certa clientela, dato il freddo, una cioccolata calda e qualche chiacchiera era l'ideale per aggirare la noia domenicale.  Grey accanto a Nastu stava dietro al bancone, Cana seduta di fronte a loro parlava e se Natsu l'ascoltava interessato l'attenzione di Grey era focalizzata tutta su una determinata coppia appartata ad un tavolo. Cana sorrise maliziosa lanciando un'occhiata verso Juvia intenta a parlare con Lion "vedo che Juvia ha fatto amicizia"  ghignò suscitando fastidio in Grey, Natsu lo guardava di sottecchi sfoggiando un ghigno divertito, il suo amico era geloso marcio ma la cosa che lo divertiva di più era il fatto che non se ne era ancora reso conto. Natsu avrebbe iniziato una sfilza di battute provocatorie se dalla porta non fosse apparsa Erza, era passata a chiedere un'enorme favore al suo fratellino.
Lucy era in casa, da sola. Loki era in trasferta e sarebbe tornato in serata, Nashi era ancora in gita e Levy era impegnata con il suo circolo del libro. Si sentiva sola e annoiata, afferrò le chiavi dell'auto e  d'impulso decise di andare al Fairy tail.
Quando arrivò vide davanti all'ingresso due figure familiari. Erza aveva una grossa confezione in mano, tentava di passargliela a Nastu il quale la respingeva "ti ho detto di no" diceva lui, "invece si, mi devi un sacco di favori" "ma non posso te l'ho gia spiegato", Lucy si pose davanti a loro interrompendo quella piccola discussione "che succede?" chiese stranita dopo averli salutati. Erza sbuffò "sto chiedendo un favore a questo ingrato ma non ne vuole sapere" "ti ho già detto che non posso, la mia auto è dal meccanico" ribatté Natu incrociando le braccia al petto , Lucy non sapendo ancora la situazione provò a risolverla "be se ti serve un passaggio posso dartelo io", Erza s'illuminò "grazie tante" disse felice porgendogli poi quella grossa confezione, Lucy la prese in mano sorpresa "Natsu tu andrai con lei, per proteggerla, mi raccomando" ordinò severa non lasciandogli altra scelta per poi correre verso il bar. Lucy interrogativa si rivolse a Natsu "proteggermi da cosa?" chiese con timore, "non tu la torta" disse seccato indicando col dito quella grossa scatola, "le hanno commissionato un lavoro ma poi è stata abbindolata da Cana, le due andranno in quel famoso outlet per fare spese pazze e ha lasciato a noi il compito di consegnare questa" le spiegò infastidito.
I due arrivarono all'indirizzo lasciato da Erza, per tutto il tragitto avevano parlato e Lucy stava bene con Natsu, quel suo comportarsi a intermittenza però la confondeva ancora di più di quanto non fosse. Natsu teneva in mano quella grandissima confezione, Lucy suonò il campanello, dal fuori potevano sentirsi urla e risate, si trattava di una festa di compleanno per un bambino. Dopo poca attesa aprì la porta una donna, e Lucy nonostante i sedici anni passati, il cappello da cow-boy e quell'insolita parrucca verde, la riconobbe "Bisca?" disse stupita.
Dopo quell'incontro inaspettato saluti  e un'insistente invito ad entrare di Bisca, Lucy si ritrovò seduta sullo sgabello di quella graziosa cucina, "è molto carino qui" disse gentile facendo sorridere Bisca. Le due ragazze erano amiche al liceo, ma dopo la partenza di Lucy le due non avevano più avuto contatti. Bisca preparava piattini con dolci e stuzzichini "non posso crederci quanti sono sedici anni che non ci vediamo? " Lucy annuì quasi vergognandosene, lei era sua amica ai tempi ma con quella gravidanza inaspettata era scappata via annullando i contatti con tutti, "già e passato molto tempo, mi ricordo di quella cotta che avevi per.." Lucy cercò di rammentare il nome, ma Bisca la precedette "Alzak, ovvero mio marito"  disse mostrando a Lucy l'anello al dito lasciandola di stucco, "ci siamo messi insieme dopo il liceo" disse dolcemente,  "ci siamo sposati circa sette anni fa e dopo poco è arrivata Asuka, guarda e lei" disse orgogliosa puntando il dito verso quella graziosa bambina dalla lunga treccia con pistola giocattolo alla mano e cappello da cow-boy, "oggi compie sei anni ed è ossessionata dallo stole west" continuò felice. Lucy la guardò ammirata capendo il tema di quella festa, invidiandola anche a tratti, Bisca si era costruita una famiglia, forse se lei avesse avuto quel coraggio sedici anni fa  anche la sua vita sarebbe stata così oggi, insieme a Nashi e Nastu, scrollò la testa non volendo pensare a ciò "sono felice per te" disse sincera. Bisca prese le portate portandosi verso il salone, "anche tu sei finita col stare insieme con uno del nostro liceo, mi ricordo di Nastu era così.. diciamo unico" disse con ilarità "no aspetta io e Natsu no.." ma Lucy non fece in tempo a dirlo, perché Bisca fu assalita dai bambini affamati. Lucy si guardò intorno cercando Natsu, finché non lo trovò, sorrise di gusto nel vederlo gattonare per terra montato da tre bambini, era così dolce, pensò  che a Nashi sarebbe piaciuto crescere con un padre come Natsu. La giornata passò, Lucy riportò Nastu davanti al Fairy Tail, "sono stata bene oggi" e Nastu annuì, "anche io", i due si guardarono, e Lucy avrebbe tanto voluto chiedergli il perché di quell'atteggiamento  ma stette in silenzio perdendosi nei suoi occhi  finché Nastu non scese dall'auto "ciao" soffiò lasciandola andare via. Quando Lucy tornò trovo Loki ad aspettarla, era ritornato, quella sera fortunatamente l'uomo era troppo stanco per intavolare l'ennesima discussione su quella partenza e Lucy ringraziò mentalmente il cielo, ma sapeva che ormai non poteva più temporeggiare, doveva prendere una decisione.

Il girono dopo Nashi ritornò a casa, accolta da tutti con amore era rimasta per tutto il pomeriggio al Fairy Tail, era sera quando aspetta Lucy per ritornare a casa. Seduta al bancone guardava Nastu, per tutto il giorno l'uomo gli era sembrato strano, euforico e felice, ma non per il suo arrivo. Lucy sbucò all'improvviso dalla porta e urlando di gioia l'abbracciò fortemente, erano giorni che non la vedeva a causa di quella gita. Natsu si avvicinò a loro "è il momento vero?" disse a Lucy ed ella annuì, "il momento di cosa?" chiese scettica Nashi incominciando a preoccuparsi, quei due erano strani, "c'è una cosa che è successa mentre tu non c'eri" disse Lucy e Nashi perse un battito del cuore, non fosse che quei due, "che cosa?" quasi urlò nel dirlo, l'aveva promesso non ci avrebbe più provato a farli mettere insieme ma questo non voleva dire che quel desiderio si era sopito, in fondo lei ancora ci sperava. Nastu le accarezzò un braccio "ovviamente se tu sarai d'accordo" disse Lucy e Nashi annuì "certo certo" rispose strappando sguardi dubbiosi "cioè cosa?" chiese imbarazzata, "abbiamo deciso di adottarti" dissero insieme. Nashi stette in silenzio, il suo battito del cuore era aumentato così tanto che a momenti poteva schizzare via dal suo petto, li guardò rimanendo attonita. Non poteva essere vero, loro davvero la volevano fino a quel punto?, ancora in silenzio Lucy e Nastu si preoccuparono, "Nashi" la chiamò il padre, "per davvero?" chiese la piccola con un filo di voce, "si" annuì Lucy con qualche lacrima abbracciandola anche Natsu si unì "sarai nostra a tutti gl'effetti" disse con voce tremante dalla commozione. Grey e Cana da dietro al bancone avevano assistito a tutta la scena, Grey a braccia conserte e Cana sorretta su di lui si asciugava quella lacrima solitaria, "stai piangendo" stuzzicò lui "e tu hai gl'occhi lucidi" rispose lei. Grey inspirò l'aria, si stava sforzando nel non piangere come un bambino ma era così felice, guardava Nashi abbracciata dai suoi genitori, i giudici e servizi sociali non lo avevano ancora  confermato ma Grey sapeva che quei tre erano già una famiglia.

Passarono i giorni giungendo febbraio. Nashi era in camera di Romeo tra le coperte del suo letto, si voltò vedendo Romeo dormire. Sorrise, i due avevano finito di fare l'amore e Romeo si era addormentato come sempre. Dopo il rientro dalla gita i due si erano uniti di nuovo, e di nuovo. Sembravano lontani i tempi in cui Nashi provava vergogna e addirittura paura, si era data pure della stupida per aver avuto tutte quelle ansie, Romeo era ancora li e ci sarebbe sempre stato. Quel pomeriggio avevano la casa tutta per loro, il padre di Romeo si era assentato per lavoro. Incominciò a stuzzicarlo fino a sedersi a cavalcioni  su di lui, lei portava solo gli slip e quella maglia larga che gli aveva rubato, Romeo aprì pigramente gl'occhi e sorrise nel sentirsi vezzeggiato così, "stai diventando una piccola pervertita sai?" disse sghembo e Nashi gli morse il labbro per ripicca, "sei tu che mi fai quest'effetto" rispose maliziosa. Romeo le passò una mano sul viso spostandole i capelli "c'è una cosa che vorrei vedessi tu" disse serio, la fece spostare e poi si alzò dal letto tirando fuori una lettera porgendogliela, Nashi la prese in mano "che cosè?" chiese "è la domanda per l'università di Crocus, si trova a dieci ore di qua", Nashi lo guardò in silenzio "questo è il mio ultimo anno alla Fairy High, è questa era l'università cui sarei voluto tanto andare, ho fatto domanda prima che ci mettessimo insieme e tre giorni fa mi è arrivata la risposta" continuò sedendosi di fronte a lei. Nashi osservò quella busta chiusa " sono anni che spero in un'ammissione a questa università, ma ora non so cosa aspettarmi se fossi stato accettato io dovrei.." "partire" finì lei, la voce triste e lo sguardo amaro, perché si voleva vederlo felice però non lontano da lei, "ma anche no, potrei sempre fare richiesta all'università qui in città", Nashi chinò la testa verso la busta, si vergognò ma avrebbe tanto voluto che non fosse stato accettato, perché lei non gli avrebbe mai chiesto una cosa del genere, non avrebbe mai ucciso i suoi sogni "io non ho ancora trovato il coraggio di guardarla" soffiò Romeo, Nashi sospirò la aprì leggendo velocemente, alzò lo sguardo verso di lui sorridendogli "ammesso".
La settimana era appena incominciata, Lucy picchiettava nervosamente le dita sulla scrivania del suo ufficio, era passata più di una settimana da quando Nashi era tornata e la vita era ritornata quella di prima, se non fosse per l'atteggiamento freddo che Nastu aveva assunto di nuovo. Ciò la infastidiva non poco perché dopo quel pomeriggio passato bene  insieme alla festa di compleanno, tra i due c'erano stati solo saluti o qualche rara chiacchierata. Lucy pensava di aver creato un rapporto più stretto di una semplice amicizia, non parlava di amore, ma di qualcosa che non riusciva a definire. Gli aveva confidato che era la sua forza e lui le aveva detto  che non voleva più vederla andare via, allora perché quell'atteggiamento distaccato? si spazientì nel non  trovare una minima risposta, Si tirò su di scatto, sarebbe andata ad affrontarlo adesso, strappandogli quelle risposte a tutti i costi.
Lucy arrivò al Fairy Tail, spinse la porta entrando dentro, il locale era deserto dato che era ancora orario di chiusura. Sentì dei rumori dal bancone, si avvicinò e per poco non urlò dallo spavento, Natsu sbucò all'improvviso da sotto "che ci fai qui?" chiese sorpreso. Lucy sospirò, e togliendo la mano dal cuore dove l'aveva portata istintivamente qualche secondo prima guardò Natsu, "ecco volevo sapere come stavi" disse con tono morbido, Natsu la guardò accigliato, "bene" rispose, "sei venuta fin qua per chiedermelo?" Lucy scosse la testa, "io intendevo..., ho notato la freddezza ok? e prima non eri così" buttò poi, Nastu chinò il capo rimanendo in silenzio , " se c'è qualcosa che non va io vorrei saperlo", disse sincera ma Nastu ridacchiò "be vuoi sapere la verità?" Lucy annuì aprendo il suo cuore, "la verità è che ogni volta che siamo soli tu non ti controlli finendo per saltarmi addosso, e non vorrei mai che poi te la prendessi con me se il tuo matrimonio dovesse fallire, non voglio scocciature " disse con un certo ghigno sulla faccia, Lucy fece scivolare le braccia lungo i fianchi, un occhiò incominciò a tremarle dalla rabbia "cosa?" emanò con un filo di voce, non poteva crederci, si era preoccupata per quell'idiota pensando che celasse chissà quali sentimenti per lei, invece era questo il problema? "senti adesso se non ti dispiace dovresti andare via,  ho da fare" la liquidò prendendo in mano una scatola, dirigendosi verso la cantina. Lucy rimase li, strinse i pugni dalla rabbia, fece per andare via ma si bloccò, non poteva dargliela vinta così, si rivoltò seguendolo di sotto.

Era ora di pranzo Nashi si diresse verso il tavolo in cui lei Wendy e Chelia erano solite mangiare, si sedettero e le tre incominciarono a pranzare. Nashi sembrava triste,  Romeo sarebbe partito dopo l'estate e lei non voleva affrontare un rapporto a distanza, Wendy sembrò notare quella amarezza, le posò una mano sulla sua, sotto la vista infastidita di Chelia, "potrebbe anche cambiare idea" disse cogliendo al volo ciò che Nashi stava pensando. Wendy e Chelia erano a conoscenza di tutto, conoscevano Romeo prima di lei e sapevano di quel suo sogno, Nashi arricciò il naso "non sarebbe giusto, era il suo sogno prima che apparissi io" soffiò malinconica, Wendy stava per aggiungere altro ma Doranbolt la chiamò in lontananza "scusate deve essere per le iscrizioni alle selezioni" disse alzandosi e dirigendosi verso di lui. Nashi rimase con la testa china intenza a giocherellare con la forchetta, sentiva lo sguardo addosso di Chelia e tirando su di scatto il volto sbuffò "cosa c'è?" "mi chiedevo quanto ancora farai durare questa scenetta deprimente" soffiò acida con le braccia conserte e lo sguardo serio, "tanto già lo so che alla fine Romeo rinuncerà pur di assecondarti" continuò, Nashi affilò lo sguardo "non riesci a mandarla proprio giù eh?" disse lasciando Chelia adirata, si aspettava di farla arrabbiare invece per la prima volta era stata Nashi a provocarla, la ragazza si tirò su prendendo in mano il suo vassoio e fronteggiandola "mettitelo in testa Romeo ha scelto me e continuerà a farlo, prima lo capisci e prima la smetterai di darmi fastidio" sentenziò Nashi, che di quella faida davvero non ne poteva più. Chelia non staccò lo sguardo da lei, l'aveva umiliata con quella frase. Nashi fece per voltarsi ma appena tentò di avanzare verso il nastro per posizionare il vassoio, qualcosa bloccò il suo piede facendola inciampare e cadere rovinosamente in terra. Si tirò su seduta togliendosi da dosso il cibo che le si era attaccato sulla maglietta, una risata generale ormai  faceva da sfondo in mensa, ma non se ne curò, si preoccupò subito delle  caviglie toccandosele con le mani, fortunatamente non avevano subito danni. Tirò su lo sguardo furente mirando con precisione verso il colpevole di quel gesto, Chelia aveva un ghigno soddisfatto in viso, aveva ottenuto la sua vendetta. Nashi si tirò su con uno scatto "brutta stronza" ringhiò,  buttandosi praticamente addosso a chelia, afferrandola per i capelli, tirandoglieli con forza e sbraitando offese, ormai era furiosa, per mesi si era trattenuta ma con quel sgambetto Chelia aveva buttato giù tutte le sue barriere mandando a quel paese la pazienza. Chelia tentò di difendersi, la spinse con forza, le due rotolarono per terra incominciando a darsele di santa ragione. Intorno a loro si era formata la folla di studenti, c'era chi rideva, chi le incitava a continuare e addirittura chi faceva il tifo. Wendy tentava di dire qualcosa,  guardava la scena innanzi a se con occhi sgranati. Nashi si posizionò su Chelia bloccandola con il suo peso, le stava per tirare l'ennesimo schiaffo ma il suo braccio fu bloccato, " ora basta teppistella"  era Lhar.

Natsu poggiò la scatola in terra, "sei solo un'idiota" sbraitò Lucy che nel fra tempo l'aveva raggiunto, Natsu roteò gl'occhi al cielo, "pensavo fossimo amici, e va bene ci saremo baciati un paio di volte ma.. ma siamo amici!" continuò in preda al nervosismo, Natsu si voltò fronteggiandola "l'ho hai detto tu ricordi? io ti faccio agire d'impulso e poi ti penti " Lucy si ricordò,  gliel'aveva detto quel giorno al tribunale, e nonostante fosse passato del tempo da allora, effettivamente l ho pensava ancora "ecco io.. " abbassò lo sguardo "ma poi lo ripuntò tutto su Nastu " no non è vero,  sono padrona delle mie emozioni è se questo quello che pens-" improvvisamente Nastu l'afferrò per i fianchi e la sbatté al muro schiacciandola tra quest'ultimo e il suo corpo " che diavolo fai?" ringhiò tentando invano di respingerlo, Nastu stette in silenzio e incominciò a guardarla dritta negl'occhi in modo penetrante tanto da farla arrossire "Nastu che.." continuò Lucy portando le mani in avanti ma nastu le sollevò le braccia in alto e gli bloccò i polsi  con una mano sola  lasciandola senza fiato.  Con il palmo dell'altra mano le accarezzò una guancia e Lucy istintivamente gli andò in contro, quella sensazione di calore era ritornata, appariva ogni volta che Nastu la toccava, la mano continuò ad accarezzare il suo viso finché non passò dietro al collo e poi nei capelli,  sentiva il suo respiro caldo e il suo profumo nelle narici tanto da confonderla, Lucy si stava per avvicinare alla sua bocca quando " lo vedi, lo stai rifacendo non riesci a controllarti" soffiò lui roco. Lucy si fermò e Nastu si staccò da lei allontanandosi "perdi il controllo e io non posso rovinare la mia storia con Lisanna solo perché non hai un minimo di auto controllo" a quelle parole Lucy si irrigidì, lo fissò un attimo e poi la rabbia incominciò a scoppiarle dentro rendendola furente "cosa?? io non posso credere di essermi preoccupata per te"  si girò  e si avviò verso le scale " "idiota!  sei un idiota,  non ti rivolgerò mai più la parola"  arrivata alla porta Lucy continuava a imprecare non vedeva l'ora di uscire da li, girò la maniglia ma con suo sommo stupore la porta non si apriva, tentò tante altre volte ma la maniglia girava a vuoto, " Natsu!" urlò esasperata  " che c'è?  mica non mi avresti più rivolto parola?" ironizzò lui avvicinandosi alla soglia delle scale "stupido non si apre la porta" "Lucy non l'avrai chiusa quando sei scesa quaggiù vero?" chiese lui con voce tremante, Lucy lo guardò con aria perplessa, mentre sulla faccia di Natsu si dipingeva  una smorfia disperata "siamo bloccati qui sotto, di nuovo".

Intanto alla Fairy High la situazione di Nashi si stava complicando sempre di più, seduta nella saletta adiacente alla presidenza aspettava la sua condanna, qualche sedia più in la c'era Chelia, a braccia conserte fissando un punto imprecisato. Le due erano rimaste in silenzio tutto il tempo ma Nashi decise di spezzarlo riferendosi a lei "perché l'hai fatto?  avrei potuto rompermi una caviglia" Chelia inclinò la testa verso di lei "è per questo che mi hai aggredito? avevi paura di non poter sfoggiare le tue strabilianti doti?" disse con sfottò, Nashi scrollò la testa "non è per quello ma devo rendere fiero mio padre, ma tu cosa ne sai vero? scommetto che non hai bisogno di questo per ringraziare i tuoi genitori , o forse non ne hai nemmeno mai sentito l'esigenza, non è così? è tutto scontato" , Chelia rimase senza parole, aveva sempre  accusato Nashi di vittimismo ma ora quelle parole le sembravano sincere, il suo orgoglio però la fece stare zitta, distolse lo sguardo non riuscendo però a non farsi rimbombare quelle parole in testa.
La porta della presidenza si aprì facendo la sua apparsa Lahar, "signorina Blendy può andare lei non ha nessuna colpa" Nashi sbuffò, Chelia si tirò su, guardando Nashi, nessun ghigno compiaciuto però comparve sul suo viso, cercò un'ultima volta lo sguardo di Nashi che però non arrivò, si voltò andando via senza dire una parola, sentiva lo stomaco contorcersi che fosse senso di colpa?
 Lahar fronteggiò Nashi "in quanto a te, sapevo che prima o poi ne avresti combinata qualcuna, aggredire una studentessa" sputò severo  "sono stata provocata" rispose lei con voce meccanica non degnandolo del suo sguardo , "sei caduta da sola e te la sei presa ingiustamente con la signorina Blendy" contrattaccò Lahar "con questa bravata sarai espulsa per almeno un mese e automaticamente perderai l'anno" continuò suscitando in Nashi la disperazione  più totale, si girò di colpo guardandolo con occhi colmi di tristezza "cosa? no non è giusto", ma Lahar ghignò perfido, insensibile di fronte a quella visione, "dobbiamo solo aspettare che arrivi qualcuno della tua famiglia, la segreteria sta già provvedendo ad avvisare i tuoi genitori" disse rientrando nella presidenza. Nashi chinò la testa incominciando a piangere, non poteva succedere questo, Nashi e Lucy facevano molto per lei e lei li ripagava così? in un battito di ciglia  aveva mandato in fumo mesi di allenamento e studio.
Il tempo trascorreva lento per Nashi inattesa di quello che sarebbe potuto succedere a breve, dall'altra parte della città anche i suoi genitori non sembravano passarsela meglio.

Nastu incrociò le braccia al petto guardando Lucy scendere le scale, "ti eri dimenticata che la porta si blocca?" chiese stizzito, Lucy sbuffò, no che non si era dimenticata, l'ultima volta che erano rimasti bloccati li sotto aveva vissuto momenti difficili da scordare, ma quando era scesa in cantina era così presa dalla rabbia da dimenticare quel particolare, "non ho nessuna intenzione di stare con te qui e adesso" soffiò acida, Natsu assottigliò lo sguardo "e dimmi cosa vorresti fare?" "vorrei chiamare Loki a farmi venire a salvare ma non posso perché ho dimenticato il cellulare a casa!" sbraitò, Nastu si bloccò un momento, amareggiato dal suono di quelle parole, "anche il mio è di sopra in casa" disse soltanto distogliendo lo sguardo da lei. Lucy si guardò intorno finché intravide qualcosa, si avvicinò e sporgendosi col braccio strappò via un lungo telo che pendeva da una parete, si illuminò nel vedere una piccola finestra posta proprio in alto del muro, vicino al soffitto. L'ultima volta non l'aveva notata dato che era coperta da quella vecchia tenda. Natsu si avvicinò a lei, "sapevi che ci fosse questa?" chiese "è bloccata anche quella" rispose lui seccato, ma Lucy non si diede per vinta, salì su un paio di cassette di legno poste una sopra a l'altra e mantenendo l'equilibrio a stento  tendò di aprila, quella finestra si affacciava direttamente sulla strada, se fosse riuscita ad aprirla avrebbe potuto con facilità uscire. "Lucy è pericoloso, scendi da li, aspetteremo che qualcuno venga ad aprirci" provò Natsu preoccupato dalla vista di quelle cassette traballanti "non ne ho nessuna intenzione di passare del tempo ancora con te" rispose lei lapidaria, ancora risentita dai pensieri di Nastu.

Nashi si portò le mani sul viso pensando alla delusione che i suoi genitori avevano provato nel ricevere quella telefonata, "Nashi che succede?" si sentì dire all'improvviso, tirò su il viso e rimase sorpresa nel trovarsi davanti Loki, "che ci fai tu qui?" chiese confusa, "Lucy ha dimenticato il cellulare a casa e ho risposto io, e a quanto pare anche Natsu è irreperibile, mi sono offerto di venire data l'urgenza, cosa è successo?" chiese con un velo di preoccupazione. Nashi gli raccontò di quella piccola rissa e della minaccia di espulsione, Loki seduto accanto a lei rimase in silenzio ad ascoltare , se si era offerto di andare quel pomeriggio era solo per avvicinarsi in qualche modo a Lucy, anche se faceva finta di nulla lo sentiva che la sua donna si stava allontanando sempre più, dovuto anche al rapporto inesistente con Nashi,  ma non avrebbe mai pensato della grandissima occasione che il destino gli stava dando.  Loki si allentò il nodo della cravatta, "io potrei trovare il modo per tirarti fuori dai questa situazione in modo che ne Lucy e Natsu vengano a sapere di questo piccolo guaio" disse creando in Nashi una speranza "Loki grazie io.." gioì  "ma" Nashi si bloccò immediatamente nel udire quel ma sussurrato con tanta premeditazione, "io aiuto te e tu mi aiuti a convincere Lucy nel partire con me". Nashi rimase impietrita, come aveva potuto pensare nell'aiuto sincero di Loki? loro non erano mai stati amici, chinò la testa rimanendo senza parole "pensaci bene, Lucy vorrebbe partire ma se non lo fa e solo per accontentarti e tu come la ripaghi? non fai altro che propinargli  i tuoi guai se invece tu fossi d'accordo con la partenza lei non avrebbe nessun cruccio, non trovi che sia il giusto ringraziamento? renderla felice" continuò Loki tirandosi su, lui era bravo con le parole, era il suo mestiere.  Le ultime due parole rimbombarono rumorosamente nella testa di Nashi,  si ritrovò a pensare a come aveva scombussolato la vita di Lucy senza chiederle il permesso "va bene" sibilò senza guardarlo, "hai fatto la scelta giusta" disse Loki entrando poi nella presidenza.

Nel Fairy Tail intanto entrò dalla porta principale Max, fornitore del pub, si guardò intorno grattandosi la testa, il locale era vuoto eppure Natsu gli aveva detto di passare a quell'ora. In cantina la situazione era sempre la stessa, Lucy in preda a una crisi di nervi continuava a tirare il vetro bloccato della finestra, tendando in vano di aprirla, diede uno strattone troppo forte tanto da farle perdere l'equilibrio sarebbe caduta in terra  se Nastu non l'avesse in braccio. Lucy si voltò per guardarlo, una mano  intorno ai fianchi e l'altra sotto le ginocchia, Natsu le teneva stretta a se e senza darle tempo di capire cosa diavolo fosse successo, Natsu la baciò. Lucy ricambiò, senza chiedersi il perché di quello, si baciarono fino a non avere più fiato e quando si staccarono Natsu le posò la fronte sulla sua "la verità e che sono io a perdere il controllo," soffiò roco lasciandola di stucco la fece scendere restando sempre comunque vicini, "io non riesco più a fare finta di niente,  l'effetto che mi fai non riesco più ad ignorarlo" continuò e Lucy non riuscì ad emettere un solo suono, "ti sto allontanando da me volontariamente, sto lottando contro tutto me stesso perché tutto questo è sbagliato" Lucy lo guardò, e questo quello che prima o poi sarebbe successo? finire nel fare quell'errore insieme per pagarne poi le conseguenze? ovvero la distruzione dei rapporti costruiti con i propri fidanzati.  Cosa provava lei? quella confusione le offuscava i sentimenti, stava con Loki, lo stava per sposare eppure continuava quella sorta di gioco con Nastu, si sentì meschina e sporca,  la porta si aprì di colpo, Max fece capolino e nel vedere Natsu lo avvisò del suo arrivo andando poi a scaricare il furgone, Lucy si scostò da lui "mi dispiace" sussurrò, gli voltò le spalle andando via, asciugandosi le lacrime, non voleva fare del male Natsu, non voleva rovinargli il rapporto che si era costruito con Lisanna, non voleva essere lei la causa di quella frustrazione.

Passò all'in circa mezzora quando Loki uscì dalla presidenza, Nashi lo guardò quasi con disprezzo aspettando una risposta "è tutto a posto, non ti succederà niente a quanto pare tirare fuori la carta della ragazza problematica ha funzionato" disse Loki passandogli poi una lettera "questo sarebbe stata la lettera di espulsione che avrebbero dato a Lucy sono riuscita ad ottenerla, falla sparire" continuò con tono distaccato, Nashi la prese "allora siamo d'accordo? io ho fatto un favore a te ora tu lo farai per me" Nashi annuì soltanto  "ti conviene mantenere la promessa se non vuoi che Lucy scopra la verità, non faresti altro che deluderla per l'ennesima volta" concluse dandole il colpo di grazia  e quando Loki le voltò le spalle per andare Nashi soffiò con un filo di voce abbastanza forte da farsi sentire "è così che si fa per essere felici?", Loki rimase di spalle "so solo che se vuoi una cosa devi ottenerla anche al costo di sentirti sporco dentro" disse freddo avanzando.
Juvia correva di fretta per i corridoi della scuola, aveva ricevuto la telefonata dalla segreteria e ora stava raggiungendo la presidenza, era rimasta bloccata nel traffico tardando il suo arrivo. Quando giunse nel corridoio principale che portava alla presidenza vide Loki senza che lui la vedesse, lo guardò un attimo quello sconosciuto, pensando di averlo già visto, scosse la testa cacciando via quel pensiero raggiungendo Nashi ancora seduta nella saletta. La ragazza nascose prontamente la lettera, "Juvia che ci fai qui?" chiese sorpresa, "mi hanno chiamato dicendomi che dovevano parlarmi di te, sono la tua assistente sociale e vengo avvisata di qualsiasi cosa, perché sei qui?"  chiese con mezza agitazione, Nashi scosse la testa  "niente c'è stato solo un errore" Juvia rimase basita, "forse dovrei parlare con il presid-" "no no" la interruppe bruscamente Nashi afferrandola sotto braccio e trascinandola lontano da li "te l'ho detto non c'è bisogno hanno sbagliato" insistette Nashi non lasciando altra scelta a Juvia.

La giornata passò e Nashi arrivò da scuola, non passò dal Fairy Tail ma andò direttamente in casa da Natsu. Quando salì lo trovò in cucina intento a farsi un un'enorme panino "piccoletta tutto bene a scuola?" lo accolse lui, Nashi abbozzò un sorriso tendando di nascondere l'amarezza sedendosi sul divano . Natsu la osservò "stai bene?" chiese sospettoso "si" rispose prontamente lei, si sedette accanto. Natsu incominciò a sentire fastidio si tirò su appena tirando fuori il suo cellulare "ecco dov'era" disse felice, era tutto il giorno che lo cercava. Illuminò il display notando quella chiamata persa della scuola "perché?" chiese a nashi mostrandogli il telefono, la ragazza mentì prontamente "avevo dimenticato un libro e ti avevo fatto chiamare per farmelo portare, ma poi ho risolto" farfugliò agitata, si alzò di scatto scomparendo in camera sua. Natsu continuò a fissarla accigliato, decise di non pensarci, addentò quel panino, quella giornata era stata già abbastanza pesante da affrontare.
Arrivò la sera, Nashi passò dalla stanza di Lucy, la guardò dalla porta, Lucy stava scrivendo qualcosa al computer, Nashi fece per entrare ma si fermò non riusciva a dirle di partire, andò in camera sua senza che Lucy si accorgesse di niente, lo avrebbe fatto domani.
Si stese sul letto incominciando a piangere, nel giro di poche settimane era volata fino a toccare il cielo, ma Nashi non era nata con le ali. La sua vita era sempre stata priva di sogni e aspettative felice. Da quando però aveva conosciuto Natsu e Lucy e aveva fatto parte della loro vita quelle ali Nashi se le aveva costruite, ma era volata troppo in alto, fino al sole, facendo sciogliere quelle ali di cera. Ora stava precipitando, stava perdendo Romeo, non sapeva ancora come Wendy aveva reagito nel vedere quella rissa e sopra tutto stava rinunciando a quello che di più al mondo aveva sempre voluto, la sua famiglia unita....
   
 
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