Louis' P.O.V


Quella dell'insegnante privato era una bella scusa, ma cos'altro potevo dirgli?
Non ero ancora pronto a raccontargli della merda che mi circonda. Sapevo che, se glielo avessi raccontato, ci sarebbe rimasto male, e avrebbe fatto di tutto per incollare i pezzi del mio cuore, della mia anima e del mio corpo, ormai distrutti.

In ogni caso, non tornai a casa, quel giorno. Sapevo già che David mi stesse aspettando, e non avevo intenzione di accontentarlo, anche se sapevo avrei sofferto, quando sarei tornato.

Ma non mi importava. Io avevo Harry, e mi stavo sempre più infatuando di lui. Stavo imparando a conoscere l'amore. Quello che non avevo mai ricevuto da nessuno, in vita mia, Harry me lo stava dando.

Uscii da quella struttura che tutti paragonano all'inferno, ma che io ho sempre chiamato paradiso, o salvezza.
Mi incamminai lungo il viale che portava al piccolo parco dove ero solito andare quando avevo bisogno di pensare. Praticamente sempre.

Mi sedetti sulla solita e triste panchina, quella dove a sedici anni scrissi di odiare la mia vita, credendo che un giorno sarebbe cambiata. Che qualcuno l'avrebbe cambiata.

Quasi sputai il cuore, quando qualcuno mi bussò alle spalle.
«Lou!» urlò, poi.

Mi girai. Dietro di me, un Harry più bello che mai, con una camicia bianca e degli skinny neri. Perché si era cambiato?

Lui credeva che io fossi a scuola, col ragazzino, cosa gli avrei detto?
Oh, merda.

«H-Harry!» finsi un sorriso, ma se ne accorse.
Non che non ero felice di vederlo, anzi. Ma non in certe circostanze.

«Ma non eri con il ragazzo?» appunto.
«Ehm, s-sì, m-ma ha avuto un... contrattempo, e all'ultimo è tornato a casa» quante bugie. Non le meritava.

«Lou, cosa c'è che non va?» fui sollevato, da un lato. Harry era in grado di leggermi dentro.
«N-nulla, Harry» ma sapevo, dentro me, che avevo deciso di fidarmi di lui.
«Non mentire, Lou. Non esiste nessun ragazzino, e tu sei qui per le stesso motivo per cui hai pianto, ieri» e, da quel momento, decisi che mi sarei fidato di lui. Gli avrei raccontato tutto.

«Te lo dico, Harry. Per favore, mi fido di te» e quella gli era sicuramente parsa una domanda di soccorso - in effetti lo era - perché in men che non si dica, mi ritrovai con le sue braccia avvinghiate attorno al mio collo. Ovviamente, non esitai a ricambiare quel gesto d'affetto, che per me valeva più di mille parole.

«H-Harry, tu sai che mia madre non è più qui, no?» non mi andava di dire direttamente "è morta", era bruto.
«Sì» 
«E be', mio padre è in carcere» 
Lui semplicemente annuì.
«Non sai, però, che il figlio di mio padre, colui che dovrei considerare come un fratello, » presi un profondo respiro, poi continuai «vive in casa mia, e be'» lo guardai, mi stava ascoltando. Aveva le sopracciglia corrugate, e gli occhi di un verde inteso. «L-lui» sospirai, ancora «lui si è approfittato della mancanza dei miei genitori, in casa nostra - non che mio padre possa essere considerato tale -, » le lacrime, intanto, si erano condensate ai lati degli occhi, «per v-violentarmi» e questa volta, non mi trattenni. Piansi tutto quello che avevo dentro da ormai tre anni. «Sono stato violentato da mio fratello, Harry!» quasi urlai, e mi buttai un'altra volta tra le braccia di Harry. 
«Oh, Lou. P-perché non me l'hai detto prima?» oh, Harry.
«Sapevo ti saresti preoccupato e non volevo darti questo peso...» 
«Lou, tu non sei un peso. Mai lo sarai. E ti prometto che, da ora, lui ha finito di abusare di te. Vieni, andiamo a casa tua.» 
«H-Harry, cosa hai intenzione di fare?»    E forse, dico forse, mi ero innamorato di Harry Styles.

«Prendiamo i tuoi vestiti, e ti trasferirai da me» oddio.
«Ma, Harry, non posso vivere sulle spalle di tua madre!» 
«Non sarà un problema, lavorerò d'estate, al massimo» esisteva persona più perfetta di lui? 

«Dovrei essere io quello che lavora per mantenersi, Harry» 
«Louis, shh. Al resto pensiamo dopo, ora andiamo.» 


•••••

«Chi sei?» sbraitò David.
«David, allontanati. Non lo toccare, è mio» 
Avevo sul serio detto che era mio?
«Louis, spostati, non deve neanche sfiorarti, questo stronzo» disse Harry, spostandomi alle sue spalle con un braccio.
«Ma vai via» gli disse David, sputando.

Senza perdere tempo, io ed Harry prendemmo tutto l'occorrente per andare via di lì, e in men che non si dica, eravamo già fuori.

«Mi sa che dovrò ringraziarti fino alla fine dei miei giorni» dissi, ridendo.
«Louis, non è niente. Meriti questo, ed altro» 

Gli sorrisi. Lui sorrise a me. E qualcosa notai, nel suo sguardo.
Forse... amore?

«L'hai già detto a tua madre?» 
«Sì, ma non le ho raccontato la tua storia. Le ho semplicemente detto che hai avuto problemi, e siccome le piaci, mi ha detto di sì, senza esitazioni» 
Al momento, ero la persona più felice del mondo.

«Grazie di tutto, Harry Styles» gli rivolsi uno sguardo colmo d'amore. Il migliore potessi mai fare.
«Sei perfetto» 




Spazio autrice:

Buonasera, bella gente!

Intanto, mi scuso per il ritardo, perché non ho aggiornato il giorno successivo, come ho detto che avrei fatto. O forse l'ho solo pensato, idk.

È stata una settimana ricca di impegni e compiti, e me ne aspetta una ancora peggiore, quindi, credo aggiornerò mercoledì, ve lo dico già adesso.

Oggi ho avuto gli esami Delf B1, che merdaa. Ho dimenticato tutto, piango😭

Ma mercoledì sono riuscita a prendere 6+ con la prof di matematica, che è come dire aver preso 8.💪

Lunedì mi aspetta interrogazione di francese e biologia; martedì di tedesco, fisica ed inglese, inoltre avrò gli scritti del corso.
È il momento perfetto per attuare un suicidio. Dajeee.


Adesso vi lascio, spero abbiate apprezzato questo Louis' P.O.V

A presto!


- Mars