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Autore: Namie_Chan    31/12/2008    5 recensioni
Per un'attimo, desiderò ardentemente non essere mai uscito di casa. Insomma, alla fine non capiva nemmeno cosa l'avesse spinto a vestirsi, prendere la macchina e precipitarsi alla biblioteca più famosa di tutta Tokyo, proprio l'ultimo giorno dell'anno.
Sbuffò Sasuke Uchiha, mentre con arroganza lanciava occhiate minacciose ai passanti che, ignari del suo umore nero, ridacchiavano alla vista di ciò che lo attendeva. Insomma, aveva notato che il cielo era parecchio scuro, e per questo aveva preso la macchina invece che l'autobus. L'unica cosa con cui non aveva fatto i conti era la neve. E ora, senza catene e l'auto sommersa da un cumulo bianco, non poteva fare a meno di sentirsi molto stupido. E questo lo irritava non poco.
{SasuSaku of course}
{Happy New Year Efp! For all Black Panther, because we hope for a SasuSaku new year =D}
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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It's Snowing My Blossom
{ It's Snowing, My Blossom }
"Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera."
(E. Vedder)

Per un'attimo, desiderò ardentemente non essere mai uscito di casa. Insomma, alla fine non capiva nemmeno cosa l'avesse spinto a vestirsi, prendere la macchina e precipitarsi alla biblioteca più famosa di tutta Tokyo, proprio l'ultimo giorno dell'anno. La risposta gli arrivò quando spostò lo sguardo sul pacco di libri che teneva stretto nella mano destra, mentre un piccolo foglio che sbucava fuori da un libro che pareva piuttosto antico recitava "L'importanza delle leggi e dei diritti nel ventesimo secolo" .
Sbuffò Sasuke Uchiha, mentre con arroganza lanciava occhiate minacciose ai passanti che, ignari del suo umore nero, ridacchiavano alla vista di ciò che lo attendeva.
Insomma, aveva notato che il cielo era parecchio scuro, e per questo aveva preso la macchina invece che l'autobus. L'unica cosa con cui non aveva fatto i conti era la neve.
E ora, senza catene e l'auto sommersa da un cumulo bianco, non poteva fare a meno di sentirsi molto stupido. E questo lo irritava non poco.
Sospirando,si passò una mano tra i capelli color ebano, fissando ancora una volta la sua berlina nera infossata nella neve.
Odiava il capodanno, lui. Fin da piccolo non gli era mai piaciuta quella dannata festa dove tutti mangiavano, si divertivano e gli pizzicavano le guancie augurandogli buon anno nuovo.
E naturalmente aveva declinato l'invito di sua madre a festeggiare l'ultimo dell'anno in famiglia, facendole notare che chi prendeva seriamente l'Università, studiava anche durante le feste. E lei naturalmente, dopo aver controbattutto un po', aveva ceduto, intimandogli però di passare il giorno dopo per gli auguri. E a quello, ovviamente, non poteva sottrarsi.
Sbuffò ancora una volta -precisamente la terza, in un minuto- e con un po' di riluttanza, ficcò la mano nella tasca dei jeans, estrando il cellulare.
Svogliato, fissò lo schermo per qualche secondo, per poi digitare un numero sulla tastiera e portare "l'affare" (come lo chiamava lui) all'orecchio. Squillò solo poche volte, prima che una voce allegra ed esagitata prendesse il posto di quel sordo rumore.

"Buongiorno, Buonasera o Buonanotte. Questa è la segreteria telefonica di Uzumaki Naruto! Se è scattata la segreteria, significa che non sono in casa, oppure non posso rispondere, ma la prima ipotesi è probabilmente quella più giusta. Se state chiamando dopo le 20:30 del trentuno dicembre, significa che sono a casa di Hinata e quindi, ovviamente non posso risp-"

Sasuke chiuse la chiamata, furioso con se stesso, con il mondo e con il biondino tutto pepe che doveva essere suo "amico".
Maledicendo tutto e tutti -per prima la sua insana voglia di studiare il trentuno dicembre- buttò un occhio sulla strada, ormai deserta. Per un folle attimo pensò di chiamare suo fratello, ricordandosi solo qualche istante dopo, che lui ovviamente era a festeggiare a casa dei loro genitori e tra una serata con parenti troppo espansivi e una al freddo, sotto la neve, preferiva senza alcun dubbio la seconda.
Rassegnandosi al fatto che sarebbe dovuto tornare a casa a piedi, si preparò psicologicamente a percorrere la bellezza di sei kilometri sotto la neve e con dei pesanti libroni sotto braccio. Si convinse che in fondo era un'ottimo esercizio, ma fissando la strada buia alle sue spalle, prese mentalmente nota di non uscire mai più senza catene, ma soprattutto, che forse, il prossimo anno sarebbe stato meglio accettare l'invito di sua madre.
Sospirò un'ultima volta mentre fissava il cielo, ma una voce tremendamente familiare  lo convinse a puntare gli occhi nuovamente sulla strada.
Sul marciapiede opposto, una ragazza dai buffi capelli rosa pastello e due grandi occhi verdi, cercava in tutti i modi di tenere a bada un grosso cane nero che pareva intenzionato a restare ancora fuori. La punta del naso della ragazza era arrossata per il freddo e le sue gote avevano preso colore non appena aveva notato che i passanti la fissavano ridacchianti, godendosi lo spettacolo.
All'improvviso il cane diede uno strattone, facendo cadere per terra la poveretta, visibilmente imbarazzata.
Sasuke sbuffò, per poi attraversare la strada annoiato, verso la piccola figura che,
visti i suoi continui scivoloni,  cercava inutilmente di rialzarsi.

Sakura non era mai stata una tipa che amava gli animali. Al contrario, forse una parte di sè li detestava. E quando sua zia le aveva lasciato il suo "adorabile cucciolo" per una settimana, Sakura era assolutamente certa che sarebbe stata la settimana peggiore della sua vita.
E mentre "il mostro" come lo definiva lei, scondinzolava allegro vicino ad un'idrante, una Sakura immersa nella neve si ritrovò mentalmente a pensare - per la prima volta in vita sua - a come uccidere qualcuno. E il qualcuno aveva la strana forma indefinita di sua zia.
Cercò di rialzarsi - per la quarta volta- ma il ghiaccio sottostante la neve, la costrinse a finirci immersa di nuovo.
Sbuffando, si levò dalla testa il berretto di lana mentre davanti a lei compariva una mano.
La fissò per qualche istante, non comprendendo il significato di quel gesto, poi ci pensò sù e scosse la testa in segno di diniego.
-Grazie mille, ma ce la faccio da sola- mentì convinta mentre le sue guancie si imporporavano di rosso.
-Io non credo- rispose quello, con strafottenza e Sakura impallidì. Aveva riconosciuto quella voce...
Perchè l'avrebbe riconosciuta fra mille...
-Sasuke!- sbottò all'improvviso, afferrando saldamente la sua mano. Lui per tutta risposta, la strinse più forte aiutandola ad alzarsi ( e causandole un accelerazione del battito cardiaco piuttosto notevole, ma lui non lo notò... Come al solito)
-Vedo che mi hai riconosciuto- le disse poi, fissandola mentre, impacciata, cercava di spolverarsi dalla neve.
Lei annuii piano, mentre alzava lo sguardo verso di lui, fissandolo con i suoi enormi smeraldi.
Sasuke ghignò per poi indicarle il cane, che ora annusava convinto quella che pareva essere una vecchia scarpa logora.
-Ton Ton!- esclamò la ragazza, muovendo qualche passo verso di lui e recuperando il guinzaglio.
-Maledetto mostro... Mi farai diventare matta!- esclamò fissando il cane che scondizolava tranquillo ai suoi piedi.
-Non sapevo avessi un cane...-
-Non è mio...- spiegò lei -E' il cane di mia zia. E' andata in vacanza, così mi ha chiesto di tenerle questo.... "coso" per una settimana-
Sul volto del ragazzo di dipinse un ghigno che assomigliava vagamente ad un sorriso e che lasciò Sakura senza fiato.
Dopo qualche attimo di silenzio in cui lo aveva squadrato da testa a piedi, l'occhio le cadde sui libri che teneva in mano e il suo volto si illuminò
-Stai facendo il tema sulle leggi nel ventesimo secolo, vero?- chiese indicando con il dito, il libro che il ragazzo aveva sottobraccio.
Quest'ultimo annuii mentre lei ridacchiava.
-Io l'ho finito ieri- annunciò orgogliosa mentre sul volto di Sasuke si dipingeva un'espressione sorpresa.
Insomma, era noto a tutti che Sakura Haruno fosse la secchiona più famosa di tutta la Konoha University, ma finire un tema sulle leggi e i diritti in meno di una settimana da quando era stato assegnato, era a suo parere, una cosa tremendamente impossibile.
La squadrò meglio, da testa a piedi e si stupì nel notare che stranamente indossava una gonna (e anche parecchio corta a suo dire).
Sakura non era una ragazza particolarmente attraente -o almeno, così lui pensava- senza contare che difficilmente attirava gli sguardi di qualcuno (Troppo cieco per dare peso a certe occhiate...)
Si erano conosciuti qualche anno prima quando, al terzo anno di superiori, gli aveva chiesto di poter pranzare al tavolo con lui, visto che gli altri erano pieni.
Ovviamente prima che potesse risponderle, Naruto l'aveva fatta accomodare e aveva iniziato a provarci spudoratamente, fino a quando, scocciata, aveva annunciato che era già impegnata. (Bugia, ma loro l'avevano scoperto solo dopo...)
Dopo quel fortuito (oppure no?) incontro, forse a causa di Naruto o forse perchè non ne poteva più delle sue stupide lamentele, avevano iniziato a frequentarsi: loro tre, chiaro.
Sapeva che, per quanto cercasse di non darlo a vedere, e nonostante le loro litigate, Sakura aveva iniziato a considerare Naruto come suo migliore amico (ma lui pareva non farci caso, visto quanto ci provava. Però aveva accettato l'invito di Hinata... Tenne a mente di chiedergli il perchè non appena lo avesse sentito).
Studiavano insieme, uscivano insieme e ogni giovedì avevano l'abitudine di cenare all'Ichiraku Ramen, che era poi il ristorante preferito da Naruto (e l'unico che potessero permettersi, chiaro).
E lui non poteva non notare che ogni circostanza per Sakura era buona per stare il più vicino possibile a lui.
E poi cos'era cambiato? Forse non lo ricordava nemmeno più.
Era stato un anno prima, quando Sakura lo aveva visto baciare una tipa (per inciso lui non stava ricambiando, era tutta opera di quella ragazza) del quarto anno ed era scappata via.
Era stato allora che lui aveva compreso che i sentimenti di Sakura andassero ben oltre l'amicizia? Sì, aveva notato una "leggera" differenza tra il modo in cui trattava Naruto e le premure che aveva con lui, ma pensava che fosse solo affezionata.
Che fosse...innamorata di lui? Non aveva mai capito (O forse non aveva mai voluto capire).
Il giorno dopo non si era presentata a lezione ed era andata avanti così per una settimana. Quando aveva rivisto la sua buffa testolina, stava chiacchierando animatamente con la bionda Yamanaka e dopo avergli rivolto un solo sguardo aveva borbottato un "Ciao Sasuke" prima di uscire dall'aula.
(Solo Sasuke...Che fine aveva fatto il -kun?)
Allora aveva capito che la dolce e imbranata Sakura (che lui più volte aveva definito noiosa, quasi per gioco) non esisteva più.
Era da più di un anno che andava avanti così, ormai. A scuola gli rivolgeva la parola solo per salutarlo o per chiedergli qualcosa di urgente.
Però aveva scelto la sua stessa facoltà di studi... Lui mirava a diventare avvocato,  come suo fratello, mentre lei, indecisa aveva scelto la facoltà di legge, sperando in un futuro chiarimento di idee, così aveva detto a Naruto. (O forse perchè c'era lui?)
Mentre era ancora immerso nelle sue considerazioni, lei riprese parola.
-Scusa se sono indiscreta ma... Che fai quà a quest'ora? Se non ricordo male, casa tua dista sei kilometri da quì-
Preferendo non chiedere come diavolo facesse lei a sapere dove fosse casa sua visto che non ci era mai stata (opera di Naruto senza dubbio), le spiegò tutto, indicandole poi la macchina che sostava sull'altro lato della strada.
Pareva seriamente intenzionata a ridere, ma si trattenne scoppiando poi in un grosso sospiro.
-Se vuoi, puoi stare a casa mia- propose timidamente indicando il condominio alla loro destra. -Non è un granchè, ma è meglio che stare fuori al freddo no?-
Sasuke si prese qualche minuto buono per ragionare sui pro e sui contro.... Meglio passare una notte al caldo, piuttosto che perire per il freddo nel tentativo di raggiungere casa.
Annuì ringraziandola e lei avvampò, bisbigliando un "non c'è problema" che lui probabilmente non udì.
Cercò le chiavi nella tasca della giacca che portava e una volta trovate, aprì la porta, invitandolo ad entrare. Lui obbedì e si ritrovò subito immerso in un caldo innaturale che pareva aver dimenticato.
Voltò lo sguardo giusto in tempo per vedere che la ragazza richiudeva il portone alle sue spalle, miracolosamente riuscita a fare entrare dentro il riluttante cagnolino.
Fece strada, salendo sulla rampa di scale per prima.
Al secondo pianerottolo, si fermò per poi ritirare nuovamente fuori le chiavi. Non appena ebbe aperto la porta, il cane si fiondò dentro, sdraiandosi senza alcun ritegno sul tappeto bianco che troneggiava in salotto.
Sakura sbuffò e poi si fece da parte, facendogli cenno di entrare.
Lui mosse qualche passo all'interno e poi si fermò. Era un'appartamento piccolo, ma accogliente.
La cucina era in comune con il salotto, divisa solamente da un bancone bianco con tre alte sedie.
Il salotto era arredato tradizionalmente e un piccolo camino faceva bella mostra proprio di fronte al divanetto. Il tappeto bianco ricopriva buona parte della sala che si stringeva in un corridoio dove Sasuke ipotizzò ci dovessero essere le stanze.
Non appena fù dentro anche lei, chiuse la porta con due mandate e poi prese a levarsi il grosso e pesante cappotto che indossava, sotto gli occhi attenti del ragazzo, che la fissava rapito.
-Tu vivi da sola?- le chiese poi all'improvviso, facendola sobbalzare.
Era strano rendersi conto che nonostante la conoscesse da quasi quattro anni circa, non sapesse assolutamente nulla della sua vita.
Lei annuii piano, tornando a cercare di sbottonare il cappotto.
-Ti aiuto io...- le disse lui poco dopo, avvicinandosi.
-No, non c'è ne bisogno davvero...- Ma lui era già all'opera, cercando di sbottonare quell'ingombrante arnese.
Sakura, avvampando, fissò la nuca di lui che si era abbassato per occuparsi dell'ultimo bottone.
Si morse un labbro cercando di reprimere la strana tentazione di infilare le sue dite bianche e affusolate tra i capelli morbidi e scuri di lui. Non appena riuscì a sganciarle l'ultimo bottone, lei gli sorrise imbarazzata, poggiando il cappotto sull'appendiabiti.
-Levala!- gli disse poi indicando la pesante giacca che indossava.
-Fà caldo quà, morirai se la tieni sù...- spiegò avvicinandosi e prendendo a sbottonargliela.
Lui la fissò intensamente, stranamente rapito da ogni suo gesto.
Era strano come una persona potesse essere tanto diversa. Per un attimo le tornò in mente la buffa e appiccicosa ragazza di quattro anni prima. Lei che aveva sempre il sorriso sulle labbra.
Lei che era l'anima del trio e c'era sempre per entrambi. Lei che per scherzo aveva deciso di nominare il loro "gruppo"  Team 7 e alla domanda perplessa di Naruto aveva risposto che il 7 era il suo numero preferito. (Ma il numero sette segnava Luglio e lui era nato a Luglio...)
Non si ricordava di aver mai provato attrazione per la sua amica, nonostante tutto il tempo trascorso insieme, ora invece, mentre la fissava poggiare la sua giacca sull'appendiabiti per poi sparire in cucina e affermando di andare a prendere un drink, si accorse per la prima volta, che Sakura Haruno era decisamente attraente. E ciò che aveva appena ammesso a se stesso, lo spaventava molto più di quanto non desse a vedere.
Insomma...lui, il bello e dannato Sasuke Uchiha, colui che avrebbe potuto avere milioni di donne a suoi piedi, perdeva la testa per la secchiona dell'Università, nonchè sua ex migliore (forse) amica?
Se l'avesse raccontato in giro, avrebbero tutti pensato che si trattasse di uno scherzo...oppure che fosse letteralmente impazzito, una delle due.
Si accomodò sul divano come lei gli aveva suggerito, e stranamente provò una sensazione di benessere non appena la sua schiena sfiorò il morbido schienale in pelle.
-Tu eri quella che amava le feste no?- le chiese lui all'improvviso, notando un piccolo alberello di Natale che faceva mostra vicino al camino.
-Sì... Diciamo pure che le adoro- rispose lei tornando con in mano due bicchieri, pieni di quello che sembrava alcool. (Così diversa, così immensamente diversa da lui...)
-E' liquore- specificò mentre si sedeva accanto a lui accavallando le gambe, causandogli una strana sensazione.
-Purtroppo con i pochi soldi che guadagno con il mio lavoro part-time, è già troppo se sono riuscita a comprare quello- spiegò indicando il piccolo alberello.
-I tuoi non ti mandano nulla?- chiese mentre sorseggiava quello strano liquore, dal sapore dolce.
-Loro sono in pensione- spiegò piano, prendendo un grosso sorso dal suo bicchiere. -E non me la sento di dargli un'ulteriore peso sulle spalle...E poi è da poco più di un'anno che vivo quì. Ricordi che prima mi alzavo presto ogni mattina per prendere il treno no?-
Lui annuì mentre sul viso di lei compariva un piccolo sorriso.
-E tu?- lui sobbalzò -Come mai a studiare proprio l'ultimo dell'anno?-
-E' un giorno come gli altri no? E poi non mi piacciono le feste, dovresti saperlo- rispose semplicemente, mentre sul viso di lei compariva una smorfia di disapprovazione.
-Questa mi sà di vecchio...Non è la stessa cosa che hai detto quella volta che io e Naruto ti abbiamo portato alla festa di Halloween con noi?- la sua espressione da divertita diventò quasi...maliziosa.
Sasuke distolse lo sguardo fissando con malagrazia il camino e borbottando un sì poco udibile che fece ridacchiare la ragazza.
-Io ve l'avevo detto che non sarebbe stata una buona idea...- si difese lui prontamente -infatti grazie alla geniale trovata di quel baka di lanciare uova alle case di chi non dava dolci, ci siamo ritrovati a correre per mezza Tokyo a piedi inseguiti dai cani da guardia di quell'odioso vecchio che abitava in centro-
Sakura scoppiò a ridere, mentre lui la guardava perplesso e imbronciato.
Da quanto tempo era che non la sentiva ridere così? Troppo forse...decisamente troppo...
-Questa me l'ero scordata!- riuscì ad articolare mentre ancora rideva. -Però è stato divertente, devi ammetterlo-
-No, più che altro è stato un suicidio-
Lei sorrise e buttò giù un'altra sorsata di liquore, storcendo appena il naso.
-Non ti piace?- le chiese subito, notando l'espressione di disgusto dipinta sul suo volto.
-In realtà non bevo alcolici di solito... Questa bottiglia me l'ha regalata Ino per Natale e non l'avevo ancora aperta, così ho preso al volo l'occasione- spiegò imbarazzata, sotto lo sguardo attento di lui.
Non si faceva sfuggire nulla: il suo viso imbarazzato, i suoi occhi già lucidi anche dopo aver bevuto solo un bicchierino di liquore (ipotizzò che probabilmente non reggeva bene l'alcool), le sue mani piccole e bianche che torturavano con insistenza la gonna che scendeva leggera sulle sue gambe magre e chiare...
-S-Sasuke?-
Non le rispose (non lo faceva mai...non lo aveva mai fatto), ma fù forse quell'incertezza nell'aver pronunciato il suo nome a convincerlo ad alzare lo sguardo per incatenarlo a quello di lei.
E per quanto fosse strano lei non pareva minimamente turbata, anzi, il suo sguardo era più serio che mai e poteva notare una vena di sarcasmo nell'espressione con cui ora lo fissava.
Strafottenza...Si ritrovò a pensare. Ma lei non era mai stata così, almeno non con lui. (forse solo con Naruto)
-Ti sono mancata- Non era una domanda, era più un affermazione, troppo sicura e decisa.
-Cosa te lo fà credere?- ribattè lui quasi subito, forse troppo presto, deciso a non farla vincere (Perchè solo uno dei due sarebbe uscito vincitore e Sasuke odiava perdere...)
-Tutto Sasuke, tutto...- ribattè lei decisa, fissandolo quasi con malizia -Il modo in cui mi guardi...Il modo in cui mi parli...Persino il modo con cui sorseggi quel liquore...-
Dannatamente brava, ecco cos'era. Si maledì da solo e voltò lo sguardo dalla parte opposta.
-Tu non sai nulla di me- esordì qualche istante dopo.
-Forse...- convenì lei, una smorfia molto simile ad un sorriso a incorniciarle il volto. (Perchè lei sapeva che in fondo nulla era vero, ma aveva imparato a mentire) -Ma dimentichi la mia innata dote di capire sempre alla perfezione cosa passa per la testa alla gente-
-Io non sono Naruto... Sakura- chiarì con tono gelido (Troppo, decisamente troppo tempo senza pronunciare il suo nome)
-Su di me non ha mai funzionato, dimentichi?- concluse buttando giù anche l'ultima sorsata di liquore, imitato subito dopo da lei.
-Forse no... Ma ho imparato ad osservare Sasuke. E tu sei fin troppo facile da leggere in questo momentò- chiarì qualche secondo dopo mentre con grazia gli sfilava il bicchiere di mano e si alzava dal divano.
Stupito da quella dichiarazione (o forse solo nervoso al fatto che qualcuno potesse leggerlo con tanta facilità), prima di rendersene conto, si ritrovò a tirarla per un braccio costringendola a ricadere nuovamente sul divano. Con innata calma le sfilò i bicchieri di mano poggiandoli poi sul tavolino in vetro proprio di fronte al divano.
La guardò per qualche secondo, quell'espressione confusa e curiosa allo stesso tempo, ma con un sorriso di soddisfazione a incresparle le labbra.
Si portò davanti a lei e avvicinandosi, poggiò le mani proprio di fianco alle sue spalle, bloccandola tra il suo corpo e il divano.
Stranamente non pareva turbata e tutto ciò lo lasciava confuso.
Che fine aveva fatto la ragazza che arrossiva per un semplice sfiorare di dita?
Ma dopotutto, lui la preferiva così.
-Così non fai altro che darmi ragione... Sasuke- soffiò lei con tono sommesso a qualche centimetro da lui. Era intrappolata e vederla così decisa in quel momento, non fece che aumentare la sensazione che aveva avuto non appena era entrato in quella casa. (O forse era solo il modo in cui aveva pronunciato il suo nome...)
Non sapeva da cosa derivasse quell'insano impulso, ma aveva voglia di sfiorarla, toccarla, sentire le labbra rosee e vellutate di lei, cozzare contro le sue.
-Non sono io quello in trappola...- le rispose quasi meccanicamente (Troppo impegnato a pensare per dare peso alle parole, ora) -Sono io a esserti mancato, Sakura... Ammettilo-
-Mai...- rispose lei con un sorriso, avvicinando la testa alla sua, in maniera lenta e dannatamente provocante.
-Allora perchè non provi a liberarti?- troppo testardo per lasciarla vincere anche solo una volta.
Troppo orgoglioso per lasciare che i suoi impulsi prendessero il posto della ragione.
-Sarebbe inutile...- fù la distratta risposta di lei -Tornerei a cercarti. Lo farei per sempre...- Troppo matura per credere che la sua fosse ancora una cotta.
Troppo orgogliosa per lasciarlo dominare.
-Lo sai Sakura? Sei veramente noiosa...-
le rispose lui avvicinandosi di poco al viso di lei (Dio, com'era dannatamente perfetto) e soffiandole quella risposta sulle labbra.
-Lo so, Sasuke. Non fai altro che ripetermelo...-
Dannatamente brava a fingere in qualsiasi momento, ma lui lo sapeva, l'aveva capito, perchè la conosceva troppo bene...
Ma era troppo perfetta, troppo per uno come lui. Non doveva... (ma la voleva)
-Faresti meglio a starmi lontana, Sakura... Abbi almeno un minimo di buon senso-
-E se io non lo avessi?- borbottò, quasi con tono offeso -Se io non volessi, o più semplicemente, non potessi starti lontana? Ci ho provato Sasuke, ci ho provato veramente. Per un intero anno. E per un'attimo mi ero pure illusa che andasse bene così. Ma no, perchè io cercavo constantemente i tuoi occhi, sempre, in qualunque momento e stavo diventando matta, non ce la facevo più... Volevo te, voglio te! E mi sono stancata di convincermi di poterti stare lontana, anche solo per un istante...-
-Tu sei pazza. E hai appena ammesso che ti sono mancato- soffiò lui a qualche centimetro dalle sue labbra, socchiudendo piano gli occhi.
Non poteva negare di aver vinto, era nella sua natura, lui amava vincere.
Una breve risata nervosa da parte di lei e poi il suo nome, sussurrato tanto piano da sembrare quasi sensuale.
-Sasuke..?-
Non le rispose, non lo faceva mai, non lo aveva mai fatto... Ma a lei andava bene così.
-Buon anno nuovo...-
-Parli sempre troppo, Sakura...-

Perchè Sasuke Uchiha odiava perdere, ma mentre le labbra di lei si impossessavano delle sue, capì che nessuno dei due avrebbe mai vinto.
Era un gioco morboso, ossessivo e dannatamente intrigante dove potevano solo pareggiare.
E la cosa gli andava più che bene.
Perchè lui la voleva così...

"Sasuke?"
Un borbottio, sconnesso, assonnato.
Una testolina rosa che sbucava fuori dalle coperte,
che lo abbracciava ancora.
"Sì?"
(le rispose, lo faceva sempre,
ma non lo aveva mai fatto a voce alta...)

"Ti amo"
"Lo so..."
"Buon anno nuovo"
"
Nevica... Nevica, my Blossom"
"Lo so..."
[....]
"Buon anno nuovo, amore mio..."


Probabilmente non sarebbe andato a casa dei suoi genitori, quella mattina.
Ma almeno per una volta, mentre guardava con intensità la ragazza che dormiva beatamente al suo fianco,
era sicuro di avere una scusa più che plausibile per la sua assenza.
"It's Snowing, My Blossom."
"I know... I love you."
"You know... I love you too, my little Blossom."
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Namie's Note
Ora posso dirlo sinceramente: Non so da dove sia uscita questa one-shot, ma il fatto è che mi piace. Punto. u.u
Posso giurarvi che per la prima volta vedo Sasuke molto più IC di quanto mi aspettassi, dall'inizio, fino alla fine, il che mi riempie di gioia *_* (E non è stato neanche complicato delinare sta shot, il che mi fà pensare che magari sto migliorando XD)
La segreteria di Naruto è la cosa più scema che potesse mai passarmi per la testa, ma lui è Uzumaki Naruto e d'altronde non può essere altrimenti no?
E poi il piccolissimo e lievissimo accenno alla NaruHina ci stava. u_u
E Sasuke e Sakura... Aww *w*
Io li adoro non posso farci niente.

E questo è solo un piccolo regalo per augurare a tutto Efp un buon anno nuovo! =D
E per le pantere nere naturalmente u.u Perchè noi speriamo in un nuovo anno SasuSakuroso, vero? XD
Non ho altro da aggiungere, perciò mi dileguo uwu

Buon 2009 a tutti! ;D
Black Panthers ruleZ, because we all hoping for a SasuSaku New Year! =D

Chu, Sayounara!
Namie <3

  
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