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Autore: alida    31/12/2008    7 recensioni
Questa ff mostra i sentimenti celati di Piton nei confronti di Harry, i sentimenti di un uomo orgoglioso che rinuncia all'affetto di un ragazzo perchè in fondo non riesce a perdonarsi per gli errori compiuti. Spero vi piaccia. Se trovate il tempo lasciate le vostre opinioni. Grazie. Disclaimer: questa storia non è scritta a scopo di lucro, i personaggi sono di proprietà di J.K. Rowling
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Troppe volte ho guardato quegli occhi fingendo di non vedere in essi niente se non disprezzo e rancore, mentre, dietro i miei occhi fissi e forzatamente inespressivi, la mia anima lacrimava silenziosamente.

Guardavo quei capelli spettinati e li odiavo per quello che mi avevano negato, e non mi capacitavo di trovarmi di fronte quegli occhi e quei capelli nella stessa persona.

Amore e odio congiunti per sempre a testimonianza della mia codardia e del mio terribile passato.

E ogni lacrima che verso è un urlo disperato, e l'odio che alberga in me è l'eco di ciò che scelsi di essere.

Arrivai a Hogwarts sperando di trovare un po' di calore per il mio animo, ma nei sotterranei, dimora dei Serpeverde, trovai l'illusione di possedere l'amore infinito rubando la gioia di chi amava la vita, e quando mi resi conto di sbagliare fu troppo tardi.

Anche la mia speranza d'amore era stata rubata per sempre, ed io avevo indicato la strada al ladro.

Piansi tutte le lacrime che avevo, e scelsi di amare a distanza, nel silenzio, ciò che di quella speranza restava.

Quando rividi quegli occhi verdi … oh Merlino! Avrei voluto piangere ancora, e ancora una volta non poter piangere più. Ma il piano era più grande di ciò che avevo immaginato e dovetti fingere di non aver più bisogno, di non aver mai avuto bisogno, del loro timido brillare.

“Paga pegno”, pensavo fra me e me. E pagai.

Sguardi rancorosi, fiducia negata, insolenza. Ed io accettai tutto perché sapevo che, anche se a me veniva negato, il sorriso di quello sguardo dispensava ancora amore.

Che sciocco fui.

Un pomeriggio camminando lungo il corridoio che porta alla Sala Grande, vidi Harry inginocchiato col volto rivolto verso il pavimento come se cercasse qualcosa e gli chiesi:

“Ha perso qualcosa, Signor Potter?”.

Lui alzò il viso e, fissandomi, rispose: “Sì, ma quel che cerco io non tornerà più”.

Avrei preferito una risposta più insolente per la quale gli avrei fatto pulire venti calderoni, ma quella mi lasciò spiazzato.

Harry si sollevò e mi disse: “Lei conosce una formula magica che ci permetta di riportare alla mente i ricordi perduti, professore?”.

Io lo guardai negli occhi e, vedendo in essi il desiderio di essere amato, risposi: “No, ma se guardandosi allo specchio la mattina fisserà con maggior attenzione i suoi occhi non avrà più bisogno di cercare signor Potter”.

Questa volta fu lui a restare senza parole. Ed io andai, lasciandolo solo.

Non provavo più odio per quei capelli, che non erano del mio nemico, e non provai più amore per quegli occhi che non erano della mia amata. Provai dolcezza per Harry, per i suoi capelli, per i suoi occhi e, perché potesse ancora a sorridere, non mi voltai a osservare la sua sagoma che, immaginavo, diventava sempre più piccola in lontananza.







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Grazie a tutti coloro che hanno letto, a PAMPAM, PUREPURA, PRION (evviva la P) per aver lasciato un commentino..... e a tutti coloro che lo lasceranno!!


Grazie al mio angelo parlante BlueViper che ha inserito la ff tra i suoi preferiti.

Grazie al mio angelo silenzioso Bellis che nel silenzio ha inserito anche lei la ff tra i preferiti.






  
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