Azzurro - Ink { Coldplay }
Tutto quello che sapevo era che senza di
te mi sentivo perso, e ogni volta che mi mancavi mi chiedevo “andrà
tutto bene”, e poi tu tornavi, allora sì, andava tutto bene.
Ho un tatuaggio con inciso “insieme attraverso la vita”, e mi ricordo quando andammo dal tatuatore assieme, era il mio primo tatuaggio, non sapevo se ridere o piangere e tu mi guardavi con quegli occhi da innamorato che allora sorridevo rassicurato da te.
Quel tatuaggio era un modo per tenerti sempre dentro di me, e a volte penso che forse ti amo così tanto che fa male.
Vedevo le tue stelle iniziare a brillare, ma tu eri la mia stella, e forse, allora mi sbagliavo, perché l’unica cosa che sapevo, era quella che ti amavo.
Tu eri l’azzurro, in certi momenti, perché non sapevo se eri quiete o meno, ma in ogni caso eri in grado di tranquillizzarmi.
“Ho paura, oddio, farà tanto male?” chiesi ridendo nervosamente e portandomi una mano dietro alla nuca.
“No amore” rise e io allora mi tranquillizzai, perché quel suono così cristallino era qualcosa di cui non potevo fare a meno, come una droga, e l’azzurro crea dipendenza, proprio come Michael Clifford.
A tutte le persone che amano l’azzurro.
A tutte le persone a cui l’azzurro tranquillizza, e a tutte le persone a cui porta pace.
A me, che l’azzurro piace, ma non troppo, e non ne so ancora il motivo.
Ho un tatuaggio con inciso “insieme attraverso la vita”, e mi ricordo quando andammo dal tatuatore assieme, era il mio primo tatuaggio, non sapevo se ridere o piangere e tu mi guardavi con quegli occhi da innamorato che allora sorridevo rassicurato da te.
Quel tatuaggio era un modo per tenerti sempre dentro di me, e a volte penso che forse ti amo così tanto che fa male.
Vedevo le tue stelle iniziare a brillare, ma tu eri la mia stella, e forse, allora mi sbagliavo, perché l’unica cosa che sapevo, era quella che ti amavo.
Tu eri l’azzurro, in certi momenti, perché non sapevo se eri quiete o meno, ma in ogni caso eri in grado di tranquillizzarmi.
“Ho paura, oddio, farà tanto male?” chiesi ridendo nervosamente e portandomi una mano dietro alla nuca.
“No amore” rise e io allora mi tranquillizzai, perché quel suono così cristallino era qualcosa di cui non potevo fare a meno, come una droga, e l’azzurro crea dipendenza, proprio come Michael Clifford.
A tutte le persone che amano l’azzurro.
A tutte le persone a cui l’azzurro tranquillizza, e a tutte le persone a cui porta pace.
A me, che l’azzurro piace, ma non troppo, e non ne so ancora il motivo.