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Autore: FrancyF    09/05/2015    4 recensioni
Raccolta di one-shot che tratta di Cory, Lea e del loro percorso come famiglia. Semplicemente la quotidianità dei Monchele con i loro figli. Piena di amore e tenerezza.
Perchè loro meritavano un finale diverso.
Si accettano proposte per i capitoli.
Continuazione di "Monchele: love is us".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2 agosto 2017

-Ok ci siamo, questa era l’ultima cosa- Cory mise la sua flip- cam in valigia e la chiuse.
Il trolley, strapieno, giaceva sul letto mentre sul pavimento c’era un borsone da viaggio.
Il canadese sollevò appena lo sguardo per incrociare quello della moglie: era triste, glie lo si leggeva in faccia.
-Amore ti prego! No guardarmi  così!-
-Così come?- Lea abbassò lo sguardo, imbarazzata, e fissò il pavimento.
Sentiva un groppo in gola. Sapeva che Cory doveva lavorare, ma ogni volta che andava via da lei si sentiva persa. Tanto più che adesso c’erano i bambini.
Ma Cory era stato a casa con loro per nove mesi dalla nascita di Finn e poi aveva ripreso vari contatti per cercare un buon affare. E l’aveva trovato.
In Canada, ovviamente.
Cory era ossessionato dai film canadesi e prediligeva sempre quelle pellicole rispetto alle offerte statunitensi.
Tuttavia questo significava lasciare la sua famiglia.
-Dai vieni qui piccola- strinse Lea in un abbraccio, respirando il suo profumo.
Lei si asciugò in fretta una lacrima.
-Ti amo- gli disse con voce lacrimosa.
-Si, lo so. Ti amo da impazzire anch’io. Lo sai che mi dispiace lasciarvi soli, è dura anche per me. Ma devo andare. Capisci? E’ un po’ come tu vai a Broadway-.
-Si ma lì viviamo tutti assieme a New York. E adesso non potrò vederti per tre mesi. Andrew si comporterà come uno zombie, lo sai. Ti cerca sempre quando te ne vai. E Finn è ancora piccolo…-..
-Tornerò sia per il tuo compleanno sia per il primo compleanno di Finn. Stanne certa Lea-.
-Si- lo baciò –però mancherai a tutti qua-.

Cory trascinò le valigie in soggiorno e si sedette sul divano, con Finn in braccio, per salutare i suoi figli.
-Starai bene Finny ok?- fece il solletico al piccolo e la sua bocca si allargò subito in un sorriso nel sentirlo ridere.
-Si. E tu Andy? Ehi Andrew, dai vieni qui da papà!-.
Il bambino saltò in braccio al padre.
-Papino te ne vai?- Andrew mise su il broncio alla Rachel Berry: sapeva che Cory non poteva certo resistergli.
-Si bello, ma sono triste anch’io. Non sto bene quando vi lascio soli-.
Lo strinse in un abbraccio.
-E poi ora hai quasi quattro anni, sei un ometto. Mi prometti che ti prenderai cura della mamma e di Finn?-.
-Si- Andy lo baciò –ti voglio bene-
-Anch’io ti adoro Andy. Mi mancherete molto tutte e due-.
Strinse entrambi i suoi figli in un lungo abbraccio prima di lasciarli.
-Ciao dolcezza- baciò ancora una volta Lea, passandole una mano fra i lunghi capelli neri e inspirando il suo profumo.
Gli sarebbe mancata tremendamente. Tanto.
-Ciao Cor. Ti amo moltissimo. Chiama quando arrivi va bene?-
-Certo-.
Cory rimise Finn fra le braccia della moglie e fece un buffetto ad Andy , poi si chiuse alle spalle la porta di casa e uscì.
Odiava quei momenti.

Una telefonata in una afosa notte di luglio.
-Lea, sono Shaun… senti è successa una cosa…-.
No, non era morto. C’era andato vicino però.
-Un’atra overdose-.
La corsa in ospedale.
Le litigate. I pianti.
Le notti passate in ospedale accanto al letto di Cory.
E poi, poche settimane dopo, quel bastonino con quelle due linee… il segno che tutto sarebbe cambiato.
Andy.

Lea si svegliò di colpo.
Era sudata e il suo cuore batteva così forte che sembrava le volesse uscire dal petto.
Non era la prima volta che faceva quell’incubo.
Lo faceva spesso, soprattutto quando Cory non c’era. Ma rimaneva sconvolta ogni volta.
Prese al volo l’I-phone e compose il numero del marito.
Solo quando sentì la sua voce, seppure a chilometri di distanza, si tranquillizzò.
-Ehi piccola-
-Ehi…- lei sbadigliò.
Stava bene.
-Lee che ore sono lì da voi?-
-Tardi. L’una e mezza di notte… solo che mi mancavi. Ho fatto un incubo e volevo solo sentire la tua voce-.
Lea potè chiaramente sentire Cory sorridere.
-Un incubo. Il solito sulla mia riabilitazione vero?-
-Si- sussurrò piano Lea –ho sempre paura quando sei lontano, lo sai. Non è che non mi fido Cory, davvero. Solo, sta attento-.
-Ti amo. Stai tranquilla amore. Te lo prometto, nessuno mi porterà più via da te-
-Ti amo anch’io-.
Lea mise giù il cellulare e si coricò.
-Mamma-
Dopo due secondi si accorse che due enormi occhi la fissavano nell’oscurità della stanza.
-Ehi cucciolo che fai in piedi a quest’ora?-.
Andrew scollò le spalle.
-Non riesco a dormire, sono triste. Mi manca papà-.
-Manca anche a me piccolo. Vieni qui-
Lea lo strinse a se’.
Si sentiva male per lui. Come poteva spiegare ad un bambino di tre anni che il padre doveva stare fuori casa per lavorare?
Le venne un’idea.
-Ehi Andy sai che facciamo?-
-No- il piccolo la fissò con curiosità, abbozzando il mezzo sorrisetto dei Monteith.
Era raro che la madre facesse una proposta di una sortita notturna.
-Adesso prendiamo il tuo fratellino e dormiamo tutti assieme ok? Così stiamo vicini e sentiamo meno la mancanza di papà-.
-Si!!! Bello!- Andrew per la gioia quasi cadde dal letto.
A Lea si sciolse il cuore nel vederlo così entusiasta.

 Cinque minuti dopo era stretta fra i suoi uomini.
Fortunatamente Finnegan dormiva della grossa.
Lea si sentiva più calma con i figli accanto, almeno riempivano l’enorme spazio vuoto lasciato da Cory nel lettone.
-Mamma?-
Lea aprì gli occhi, si era appena addormentata, ma evidentemente il suo primogenito era ancora sveglio.
-Si Andy… cosa c’è?-
-Papà non ci vuole bene?-
Lea si voltò: suo figlio aveva una faccia preoccupata.
-Andy papà ti adora. Deve lavorare. Dio amore come ti vengono in mente certe cose?-.
Il bambino sorrise e baciò la madre.
-Ti amo mamma-
-Awww! Grazie ometto. Sai che sei il mio piccolo uomo  mentre papà non c’è?- Lea li pizzicò la punta del naso, facendolo ridere.
-Mamma… domani papà torna vero?-
-No domani no Andy. Adesso dormiamo va bene? Parleremmo con papà domani via skype-.
Lea sorrise.
Cory era distante da lei e le mancava già moltissimo, però aveva i suoi uomini a consolarla. 


E questo era l'ultimo capitolo, ma non vi preoccuapte c'è un capitolo extra un po' speciale che vi aspetta sabato prossimo 16 MAG
Voglio davvero ringraziare di cuore tutti voi che mi avete seguite in questi 11 mesi! Cavoli 11 mesi di questa ff! Se ho continuato a scrivere e pubblicare capitoli e anche per voi.
 E non so come ringraziarvi, le parole non bastano veramente. Il vostro supporto mi scalda il vuoto che Cory a lasciato, perchè sono contenta che il mio desiderio si sia realizzato: quello di mostrare il vero Cory. 

"A great soul serves everyone all the time.  A great soul never dies.  It brings 
us together again and again."
    - Maya Angelou

Grazie
BeauBrooksbeccatobinleamichelecathy94edwardbella , enri_mg , Giuly_Monchele,Gleek97lovefinchel,GleetarHele_MurcyKikasFinchelMaryanna95,  monteithsmileMorea_91nunueroby,Peckegnapolly84xojen88Zoe_308Agnese_sanCChanelcucciola28Daria97Faithfully95FEDE83gnagna4everHaley_Vlike97Lullaby986luna_gleek11NicoleRSery98sophie2224xojen88,  childoftheBarricades__fixyou e _piccolame (spero di non avere dimenticato nessuno).
Un grazie di CUORE alle mie tesore Gleetar e polly84 che con le loro immancabili recensioni mi riscaldono il cuore. 
Ci vediamo sabato prossimo per il capitolo finale.
FrancyF

PS dopo sabato prossimo mi prenderò una breve pausa per scrivere la mia nuova long sui Monchele che si chiamerà "Save the date for our wedding"... restate connessi vi farò sapere la data di pubblicazione del primo capitolo! ;)

   
 
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