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Autore: Hi Fis    09/05/2015    3 recensioni
Adattamento in raccolta del primo capitolo completo della saga di Mass Effect. Vuole essere il mio tributo alla saga fantascientifica della Bioware, il racconto del primo capitolo della saga di Mass Effect e la mia prima long-fic. Comandante Shepard di questa raccolta è un ricognitore, spaziale, eroina di Elysium.
Si basa decisamente sul lore e sulle avventure presenti nel videogioco, cercando di dare al tutto una forma il più coinvolgente possibile.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Noi pochi. Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata.
W. Shakespeare
 
"Attenzione sul ponte!" ordinò il comandante Shepard.
Tutto l'equipaggio era in fermento: sapevano cosa stesse per succedere, eppure non riuscivano quasi a crederci. La sala del CIC era gremita da tutti i marinai della Normandy, mentre Anderson li osservava dalla posizione lievemente rialzata del timoniere: per l'occasione, l'ologramma della Galassia era stato spento, affinché tutti potessero vederlo con chiarezza. Per il capitano non sarebbe stato difficile: quello che stava per fare era necessario e lo riempiva di orgoglio. Fu per questo che l'eroe dell'Alleanza esibì il datapad senza esitare, con una mano ferma, di cui lesse il contenuto ad alta voce di fronte al resto dell'equipaggio:
"Al capitano David Edward Anderson, ufficiale comandante del vascello SSV Normandy SR1, dal quartiere generale di Arcturus. In data 27 Gennaio 2183, con la presente vi viene richiesto e obbligato che voi cediate il comando della vostra nave al comandante Hayat bint Hannah Shepard, Spettro del Consiglio, con effetto immediato. Firmato: Ammiraglio Steven Hackett, comando dell'Alleanza."
Anderson lasciò un momento ai marinai per accettare le sue parole:
"IV: trasferire tutti i codici di comando al comandante Hayat Shepard, autorizzazione vocale, Anderson Delta 5." ordinò poi all'intelligenza virtuale della Normandy.
"Trasferimento codici di comando completato. SSV Normandy ora sotto il comando dell'ufficiale Shepard." recitò l'IV.
Fatto questo, Anderson scese dalla pedana, offrendo la mano a Shepard:
"La esonero dal comando, capitano." affermò la donna accettando il suo gesto.
"Io sono esonerato, comandante." le rispose.
Poi Shepard prese il suo posto sulla pedana del timoniere, e Anderson si ritrasse in mezzo a coloro che non erano più il suo equipaggio.
La donna, l'N7, l'eroina, il comandante, il soldato e ora lo Spettro, guardò tutti loro per un lungo momento. E la folla restituì il suo sguardo:
"Tutti voi mi conoscete, per quanto non abbia mai avuto l'onore di servire prima con questo equipaggio. Tutti voi sapete costa stia succedendo. Ho i miei ordini: trovare lo Spettro rinnegato Saren Arterius perché risponda dei suoi crimini. Tutti voi siete stati imbarcati su questa nave per una missione che avrebbe dovuto essere il viaggio inaugurale della Normandy, solo per trovarvi coinvolti in una situazione di guerra: plaudo alla vostra capacità di reagire ad una situazione sconosciuta e pericolosa come lo è stata quella di Eden Prime. Non so dire quanto questa nuova missione della Normandy durerà, ma so che non sarà facile. Per questa ragione, il vostro servire sotto il mio comando deve essere un atto volontario: per quanto sia tra i miei nuovi privilegi, non voglio ordinarvi di restare. Se preferite essere trasferiti sotto il comando dell'Alleanza, presentate richiesta scritta al vostro ufficiale superiore entro e non oltre le 1200 di oggi."
Ci fu quasi un mormorio tra l'equipaggio: stava offrendo loro di scendere con impunità dalla nave?
"...Voglio essere franca con voi: questa missione non riguarda solo il bene dell'Umanità, ma quello di tutte le razze, e a questo proposito, vorrei offrire il mio benvenuto agli specialisti Tali'Zorah nar Rayya e Garrus Vakarian, senza i quali non saremmo riusciti a dimostrare la colpevolezza di Saren al Consiglio e che si sono uniti a noi per dargli la caccia..."
Un po' in disparte dal resto dell'equipaggio, Tali e Garrus restavano sull'attenti, attirandosi occhiate curiose dal resto degli Umani: per la Quarian era stato naturale accettare l'invito a bordo, mentre per l'ex agente C-Sec non c'era stata altra scelta. Dopo l'assalto all'Antro di Chora, che per quanto necessario era stato comunque illegale, l'Esecutore Pallin aveva presentato all'agente Vakarian due scelte: l'espulsione dal corpo di polizia della Cittadella o venire degradato, ed espulso poi al primo errore. Garrus aveva scelto di imbarcarsi sulla Normandy non appena il comandante l'aveva suggerito:
"...Come spero molti di voi, anche loro sono a bordo per restare. E questo è il mio primo e unico ordine come comandante della Normandy che non ripeterò mai più: che cosa siete non ha importanza per me. Ciò che importa è chi siete: nessuna forma di razzismo sarà tollerata sotto il mio comando e la disciplina e le regole di bordo saranno alterate per garantire che la nave tragga il massimo profitto dalla loro presenza. Il capitano Anderson ha sacrificato il suo comando per offrirmi questa possibilità: non permetterò a dei pregiudizi di sprecarla. Questo non significa che non abbiate diritto alle vostre opinioni personali: come il capitano Anderson, anch'io manterrò una politica di porte aperte. Chiunque fra voi che farà parte del mio equipaggio mi sarà prezioso e sarò sempre pronta ad ascoltarlo. Ma sottolineo il chiunque: non ci saranno favoriti."
Shepard lasciò che il suo sguardo vagasse sull'equipaggio della Normandy ancora una volta: quanti sarebbero rimasti?
"...Ufficiali: in sala comunicazioni prego. Il resto dell'equipaggio in libertà fino a nuovo ordine."
Detto questo, Shepard scese dalla pedana, mentre cinque uomini e due donne, che erano rimasti in prima fila fino a quel momento, rivolsero un ultimo commiato ad Anderson.
"...Non rimane?" gli chiese a sua volta l'N7, stringendogli per l'ultima volta la mano.
"Gli addii non mi sono mai piaciuti, comandante. E so che non ha bisogno di me: per la verità, non ne ha mai avuto. La Normandy è sua e ora so che la tratterà bene. Questa nave ha cuore."
Shepard poté solo rispondere scattando sull'attenti per lui, per l'ultima volta:
"Arrivederci signore."
"Arrivederci comandante: sa dove trovarmi. Buona caccia." e detto questo, Anderson si lasciò alle spalle la Normandy, scendendo dalla nave per non calcarne mai più i ponti: Shepard rimase a guardarlo fino alla fine.
 
 "Un discorso notevole comandante." si complimentò Adams, quando Shepard entrò nella sala comunicazioni.
Joker e Chakwas erano gli unici fra i presenti ad essere seduti, mentre il resto dei suoi ufficiali restava in piedi.
"Signori: comodi. Non dovete impressionarmi più di quanto abbiate già fatto. Desidero sapere chi fra voi ha intenzione di restare a bordo. Gli oneri del comando, se volete. Pressly?"
"Penso di parlare a nome di tutti comandante, se dico che può contare su di noi: dopo il suo discorso, sarei pronto a seguirla fino a Kar'Shan...."
"Non credo saremo costretti ad assediare i Batarian, ma apprezzo il sentimento Pressly."
"...Ma non sono sicuro che dovremmo permettere ai non Umani di restare a bordo." concluse l'ufficiale di navigazione.
"Parli pure liberamente Pressly."
"Con tutto il dovuto rispetto, signora, Saren ha attaccato una colonia Umana. Dovremmo essere noi Umani ad occuparcene: non abbiamo bisogno del loro aiuto."
"Prendo nota della sua opinione Pressly: tuttavia, Saren Arterius non fa queste distinzioni. Ci sono Geth tra i suoi alleati, e non mi stupirebbe se dovessimo confrontarci con altri suoi seguaci. Non importa quanto qualcuno sia forte: altri alleati possono renderci più forti. Non penso dovremmo fare queste distinzioni: soprattutto per una missione del genere."
"...Forse no, comandante." ammise l'ufficiale anziano: "E forse sono ancora bloccato nel passato: non si preoccupi, non avrà problemi da me."
"Grazie Pressly. Chakwas?"
"...Ad una condizione Shepard."
"La ascolto."
"Niente di straordinario: sono salita a bordo col diritto di veto per determinare chi sia o meno idoneo al servizio. Intendo mantenere questo diritto: potrà anche essere uno Spettro ora, ma io sarò il suo medico e se vuole che resti a bordo, mi permetterà di imporre il mio giudizio professionale non revocabile su ogni membro dell'equipaggio, lei compresa."
"...Mi sembra giusto: non vorrei mai impedirle di bucare e infastidire ogni marinaio a suo piacimento, compresi i nostri ospiti."
"Lieta di saperlo, comandante: può contare su di me."
"...Adams?"
"La Normandy non cammina senza di me, comandante: il suo motore Tantalus è troppo all'avanguardia per affidarlo a qualcun altro. Può contare su di me."
"A questo proposito vorrei affidare Tali'Zorah alle sue cure, Adams: da quello che ho capito, ha una vasta competenza sui nuclei di navigazione. E vorrei una sua relazione sul nostro motore e sui nostri sistemi di occultamento sulla mia scrivania asap."
"Sissignora."
"Signor Laflamme?"
A guardarlo, Orden Laflamme era uguale in tutto e per tutto alle raffigurazione storiche dei vichinghi e probabilmente ne portava anche il sangue nelle vene. Nonostante il suo aspetto, era diventato ufficiale logistico e preferiva parlare il meno possibile. Il gigante norvegese rispose alla sua domanda con un lieve assenso del capo ed un muto sorriso: ogni credito destinato alla Normandy avrebbe continuato a passare per le sue mani, e ad essere destinato al miglior uso possibile.
"Moreau?"
"E me lo chiede signora? L'unico modo in cui mi allontanerà da questa nave è sradicare il mio sedile. E poi dove troverebbe un pilota in grado di portarla come si deve?"
"Voglio essere sincera con lei tenente: so come ha ottenuto l'incarico a bordo. Per quanto apprezzi l'iniziativa personale, la prossima volta che ruberà la Normandy dovrà essere per mio ordine, sono stata chiara?"
"...Aye aye, ma'am."
"Barnes?"
Una donna bionda e pallida dall'aria allegra sorrise, facendosi avanti:
"Ufficiale capo alle comunicazioni Tara Barnes a rapporto, signora." disse scattando sull'attenti.
"Alenko?"
"Ai suoi ordini, comandante."
Sette su sette: un risultato ben oltre le sue più rosee aspettative.
"...Grazie a tutti per l'appoggio: spero di guadagnarmi la fiducia che mi avete accordato. Non appena avrete conferma dai vostri reparti per l'organico informatemi subito: stilerò i turni di servizio appena possibile e le norme interne. Siamo un vascello dell'Alleanza, ma rispondiamo ora ad una chiamata più alta: il regolamento dovrà riflettere tutto questo. C'è molto da fare e poco tempo per farlo: diamoci dentro."
"Sissignora." mitragliarono i suoi ufficiali in coro.
 
***
 
"Comandante?" bussò qualcuno alla sua porta.
Dopo la riunione con i suoi ufficiali, Shepard si era ritirata nella sua stanza: ora che era capitano de facto della nave, i quartieri che erano stati di Anderson erano diventati suoi. Uno strano cambiamento per lei: la Normandy non era il suo primo comando, ma quella era la sua prima cabina con bagno privato, e molti dei suoi effetti personali dovevano ancora trovare un luogo a cui appartenere, nonostante ne avesse portati con sé ben pochi. Forse era giunto il momento di indugiare in qualche piccola voluttà:
"Avanti." annunciò Shepard: il nuovo regolamento interno per la Normandy era a buon punto.
Per la maggior parte, si trattava di cancellare regole ridondanti: ciò che le stava davvero facendo perdere tempo era confrontare i rispettivi approcci fra le condotte di bordo Turian e Umane. Avrebbe sottoposto il risultato finale a Tali e ricevuto il suo input a proposito.
"Si accomodi." fece cenno al giovane uomo che si stagliava sulla sua soglia.
"Guardiamarina di seconda classe Harvey J. Gladstone, addetto alla logistica." si presentò in posizione di parata.
"Riposo. Cosa possa fare per lei, Gladstone?" quanto era giovane: non doveva avere più di 18 anni.
Il guardiamarina estrasse dalla tasca dei pantaloni una lettera di vera carta, poggiandola delicatamente sul tavolo del comandante.
"Vorrei che lei respingesse formalmente questo ordine di trasferimento, signora."
Il comandante prese in mano la lettera, aprendola e scorrendola con gli occhi in obliquo: a mano a mano che leggeva, la sua fronte si aggrottò sempre più.
"Quanti anni ha, Gladstone?"
"24 compiuti da poco, signora. Le terapia genetiche... invecchio lentamente... E la J sta per Junior." aggiunse dopo un momento.
Shepard aveva capito se non tutto, il necessario:
"Suo padre ha fatto pressioni per ordinare il suo trasferimento prima che il comando passasse a me, è così?"
"Mio padre... mi ha educato perché lo sostituissi alla guida del suo impero economico. L'idea che il suo unico erede venga messo in pericolo lo disturba grandemente."
"È per questo che desidera restare a bordo? Per ribellarsi?"
"No signora. Mi sono unito all'Alleanza per ribellarmi a mio padre, ma desidero restare a bordo della Normandy per mia libera scelta e senso del dovere: desidero contribuire a questa missione con le mie capacità, invece di permettere a qualcun altro di lucidare il mio curriculum con missioni più facili."
"Mmhh...lo sa Gladstone? Non mi sono mai piaciuti molto i bulli." rispose Shepard, cominciando a stracciare la lettera: con il costo e la rarità della carta nel 2183, quel gesto era il massimo spregio che potesse fare a Gladstone senior.
"...Grazie signora, non se ne pentirà."
"Spero che la stessa cosa valga per lei guardiamarina: non si torna indietro."
"Nossignora."
Gladstone le riusciva simpatico: le ricordava qualcun'altro del suo passato, qualcuno con altrettanta testardaggine e voglia di mettersi alla prova...
"Logistica... quindi il signor Laflamme è il suo diretto superiore?"
"Sissignora."
Shepard scorse i datapad che aveva sulla scrivania, fino a trovare quello che cercava:
"Data la natura della nostra missione, avremo bisogno di mezzi adeguati per portarla a termine: mi dica Gladstone, ha mai lavorato sugli IFV- M35C? I Mako?" chiese passandogli il datapad con le specifiche dei due mezzi corazzati che aveva ordinato all'Alleanza e che sarebbero stati consegnati alla nave di lì a quattro giorni.
Gladstone fece scorrere i dati e le specifiche: sei ruote ciascuno, 12 tonnellate di mezzo corazzato con un cannone principale da 155 millimetri, mitragliatrice coassiale, barriere cinetiche, sensori, alimentati da una cella combustibile idrogeno-ossigeno... la versione C aveva sacrificato parte della capienza interna per dotarli di un nucleo di elemento zero che ne manipolava la massa, garantendo aderenza su ogni terreno, condizione o gravità.
"Ho familiarità con i vecchi VT7 signora. All'accademia ne avevamo uno per addestrarci: lo chiamavamo lo scuolabus."
"Sono abbastanza simili, i Mako sono la versione da combattimento dei vecchi VT7, migliorati in ogni singolo aspetto. Vakarian si è già offerto di occuparsi della loro manutenzione, ma un singolo Turian per prendersi cura di due mezzi corazzati è come lasciare ad un bambino la chiave della dispensa."
"Spero di essere all'altezza degli standard di Vakarian, signora."
Nessun dubbio, nessuna remora nel prendere ordini da un Turian: quel ragazzo sarebbe andato lontano.
"Sono sicura che imparerà in fretta."
"Lo spero, signora."
"Vada pure Gladstone: mi occuperò io stessa di informare il vice ammiraglio Xavier che il suo culo resta sulla Normandy."
"Sissignora!" disse Gladstone scattando sull'attenti con un sorriso.
 
***
 
"...Shepard."
"Wrex." rispose il comandante sedendosi al suo tavolo.
"Non mi aspettavo di rincontrarti così presto."
"E io non mi aspettavo di trovarti in un posto simile."
"Perché sono Krogan?"
"Perché non pensavo fossi un simile buongustaio."
Davanti a Wrex c'era una grossa ciotola di terraglia mezza piena di conchiglie simili a grossi bivalvi: dovevano pesare almeno due etti l'una e profumavano di spezie e aglio.
Il NOM, il locale dove Shepard lo aveva scovato, era il più famoso ristorante della Cittadella e uno dei più esclusivi della Galassia conosciuta: la taglia su Fist doveva essere stata molto sostanziosa.
Come a confermare i suoi pensieri, il Krogan si cacciò in bocca uno dei molluschi, masticando avidamente guscio e polpa allo stesso tempo, un'espressione quasi rapita sui suoi brutti lineamenti. I secchi scricchiolii delle conchiglie nelle sue fauci sembravano disturbare parecchio gli altri avventori del locale, ma nessuno tra i clienti riccamente vestiti aveva il coraggio di confrontarsi con lui: alcuni anzi, lo guardavano con divertimento, come se il Krogan fosse un'attrazione imprevista del locale.
"...Come mi hai trovato?" le chiese deglutendo.
"Non è stato difficile: è bastato cercare il più grosso e truce Krogan sulla Cittadella. Non passi inosservato, Wrex."
"Ah!" rise il Krogan: "Ehi ragazza! Portami un'altro boccale di ryncol." ordinò al maitre che si stava avvicinando al loro tavolo.
"Immediatamente monsieur. Lo chef vorrebbe sapere come gradirebbe le sue langues spécial di Varren: al sangue, medie o ben cotte?" Era il primo maitre Asari che Shepard incontrasse, certificato con tanto di perfetto francese.
"Devono dibattersi ancora!" ruggì il Krogan, sbattendo il pugno sul tavolo.
"Bien sûr. Posso portarle qualcosa, madame?"
Shepard scorse la lista dei piatti: il menu olografico davanti a lei era vasto, e non ci volle molto per trovare qualcosa che stuzzicasse il suo interesse e il suo appetito.
"Prenderò i vostri ravioli al nero con scaglie di tonno, e un calice del vostro miglior vino di Elara."
"Un'ottima scelta, madame." rispose la maitre, congedandosi rapidamente.
Wrex masticò qualche altra conchiglia, aspettando che gli portassero il resto del suo ryncol, prima di parlare di nuovo:
"Ho sentito le news... Spettro eh? Non male per un'Umana." disse, indicandola con un dito lordo di sugo.
Solo Asari, Umani, Batarian e Drell avevano cinque dita per mano: ogni altra razza, Hanar esclusi, se la cavava benissimo con tre.
Il pugno di Shepard rifulse di potere biotico e uno dei molluschi volò nella sua mano aperta dal piatto del Krogan: fu poca fatica per l'umana pescare la morbida carne e mettersene un poco in bocca.
"Disgustoso." commentò dopo aver inghiottito, posando il resto della conchiglia sul suo tovagliolo: "...Come grasso e terra. Che sarebbe?"
"Questi..." disse Wrex indicando la terraglia che aveva davanti: "Sono molluschi di limo. E sono rivoltanti."
"Perché li mangi allora?"
"Per meglio apprezzare ciò che verrà." spiegò il Krogan come fosse naturale: "Perché mi hai cercato?"
"Desidero... arruolarti."
"Ah!" rispose il Krogan, sporgendosi verso di lei da sopra il tavolo: "...Non puoi permettertelo."
Probabilmente: il Krogan non doveva essere un mercenario a buon mercato, dato quanto si era fatto pagare per Fist. Shepard decise di cambiare discorso per un attimo:
"La Quarian che ci hai aiutato a salvare possedeva le prove che collegano Saren ai Geth."
Wrex evitò di correggere l'Umana: lui non aveva aiutato a salvare nessuno. Erano stati loro, in caso, ad aiutarlo ad uccidere Fist: forse le avrebbe perfino offerto il pranzo, dato quanto Shepard lo divertisse.
"È per questo che ti hanno fatto Spettro?"
Il comandante assentì:
"Questo fa di Saren uno Spettro rinnegato con una taglia sulla testa, rendendolo il più pericoloso ricercato nella Galassia. Vuoi dirmi che la cosa non ti interessa Wrex, nemmeno un poco?"
La familiarità con cui si rivolgeva a lui era... strana: piacevole.
"Nessuna taglia è abbastanza ricca per uno Spettro rinnegato."rispose però Wrex.
"Oh? Cautela?"
"Rispetto. Non sono sopravvissuto fino ad ora senza imparare quali lavori accettare e quali lasciar perdere: questo? Non ne vale la pena."
Evidentemente, Wrex non era invecchiato tanto restando uno stupido:
"...Ecco perché sto mettendo a punto una squadra. E ti vorrei con me: la Quarian è già a bordo."
La schiettezza di Shepard e la difficoltà della missione erano... stimolanti, questo Wrex non poteva negarlo: sentiva già prudergli piacevolmente la viscere, sognando la carneficina che avrebbe potuto seminare...
"Perché mi vuoi così tanto?"
"Il valore di qualsiasi squadra, Wrex, non viene dalla forza del singolo individuo, ma da quanto bene lavori assieme..."
Era la prima aliena che il Krogan incontrasse, che comprendesse il concetto di krannt.
"...E devo ammettere che raramente ho avuto una collaborazione così... proficua e istintiva con qualcuno, specie durante la prima battaglia."
"Collaborazione? Chiami così come abbiamo ucciso? Un modo... piuttosto scialbo di definirlo." c'era del vero nelle parole dell'aliena però: era stato un bel combattimento quello nell'antro di Chora.
"Sono pur sempre Umana. Faccio del mio meglio per onorare la cultura della Terra."
"Aaah... " comprese Wrex: un peccato. Tingeva la sua violenza di una lieve ipocrisia: "Sembra quasi che tu non lo sia." aggiunse dopo un momento.
"Che cosa?"
"Terrestre."
"Non lo sono infatti: sono nata nello spazio, e vi ho trascorso la maggior parte della mia vita. Non ho mai visitato il pianeta natale della mia specie." ma stavano andando fuori tema a quel punto:
"...Comunque, voglio capire se la nostra intesa all'Antro di Chora è stata un caso, oppure se puoi diventare un membro della mia squadra a tutti gli effetti. Saren ha al suo comando un esercito di Geth: fino a quando ubbidirai ai miei ordini, potrai uccidere tutti quelli che si pareranno di fronte a noi. E quando avremo Saren, ti permetterò di riscuotere la sua taglia. Fino ad allora, ti verrà corrisposta la paga di un ufficiale dell'Alleanza. Voglio offrirti una sfida, Wrex. Ti interessa?" dicendo questo, Shepard digitò sul suo omnitool una cifra che poi mostrò al Krogan attraverso il tavolo.
Wrex aspirò rumorosamente, assaggiando l'odore dell'Umana: ozono, arance, ferro e olio delle armi... quella sciocchezza che gli alieni usavano per lavare i loro abiti... ma niente paura. Quell'Umana non aveva paura di lui: interessante.
"...Voglio il doppio."
"No. Avrei potuto pretendere metà della taglia di Fist, ma non lo farò. Considera quei crediti come il mio acconto."
Si guardarono negli occhi per un lungo momento: iridi rosse da rettile in tondi occhi viola umani.
Il loro gioco di sguardi venne interrotto quando il maitre servì entrambi: l'Umana aveva preso delle strane piccole ciambelle scure. Con fare predatorio, Wrex mimò quello che lei aveva fatto prima, lanciandosene uno in bocca: era... strano. Cremoso. Salato. Dolce. Croccante... troppe impressioni complicate e sovrapposte. Ma piacevoli.
L'Umana lo lasciò fare, dedicandosi al suo piatto con le posate, sprecando una sola occhiata per ciò che Wrex aveva ordinato. Davanti al Krogan, era stato posato un tagliere concavo di più di un metro, che ospitava due teste mozzate di Varren, i cani pesce di Tuchanka: uno dei pochi animali che avesse il coraggio e la tenacia di cacciare i Krogan nel loro ambiente naturale, grazie a mascelle e denti in grado di bucare le corazze da combattimento.
Gli occhi degli altri avventori furono su di loro a quel punto: anche al NOM, un Krogan occupato a mangiare lingue di Varren non era qualcosa che si vedesse tutti i giorni.
Indifferente agli sguardi, Wrex impugnò una delle lunghe zanne del Varren in una mano e il muso nell'altra, aprendo la testa come un libro, afferrando la lingua... e cacciandosela in bocca intera.
Qualcuno applaudì cortesemente, altri ne furono inorriditi. Shepard invece prese un sorso del suo vino di Elara, una bevanda Asari:
"Buono?" gli chiese.
Wrex assentì compiaciuto, masticando lentamente. Fu un processo lungo e laborioso. Poi il Krogan strappò un occhio dalla testa che aveva aperto, succhiandolo come un uovo:
"...Accetto." disse infine.
Shepard alzò il calice verso di lui: Wrex conosceva quel gesto, e fece cozzare il suo boccale col calice dell'Umana.
"Şerefe, Wrex. E benvenuto in squadra. La Normandy è attraccata alla banchina 422 dell'Alleanza, mi assicurerò che tu possa entrare. Prenderemo il largo tra quattro giorni."
"Perché così tanto?"
"...Per armarci meglio."
A Wrex piaceva molto quell'Umana. Soprattutto perché fu lei ad offrire il pranzo ad entrambi.
 
***
 
Al riparo da sguardi indiscreti, nell'intimità della sua cabina, il comandante Shepard stava danzando. Più o meno.
"Sì!" esultò, premendo invio sul suo datapad e flettendo il braccio sinistro.
Il messaggio venne trasmesso ad ogni altro membro dell'equipaggio e su ogni datapad a bordo, più una copia per l'Alleanza e il Consiglio.
53 persone ai suoi comandi, e il personale salito a bordo per il viaggio inaugurale era rimasto al completo: c'era di che esserne orgogliosi e compiaciuti, dannazione!
Organizzare i turni di servizio era stato più semplice del previsto: prendendo ispirazione dalle pratiche Turian, la Normandy avrebbe avuto turni misti, con i reparti più vitali scaglionati in tre turni, e solo due per gli altri.
E Joker passava comunque il suo tempo libero in cabina di pilotaggio, per cui era già abituato a lunghi turni di servizio.
"Sì!" esultò ancora, inviando il nuovo regolamento interno all'equipaggio.
 
Lista completa dell'equipaggio della SSV Normandy SR1. Finale e approvato.
 
Ufficiale Comandante: Hayat bint Hannah Shepard, CO
                - Guardiamarina di seconda classe addetto alla manutenzione IFV: Harvey Junior Gladstone
                - Specialista: Garrus Vakarian
                - Specialista: Urdnot Wrex
                - Specialista: capo artigliere Ashley Madeline Williams
 
Ufficiale di Navigazione Charles Pressly, NO. Facente funzione di XO
                - Sottotenente di vascello addetto alla navigazione: Robert Felawa
                - Sottotenente di vascello addetto alla navigazione: Travis Mayweather
                - Guardiamarina di prima classe addetto alla navigazione: Germeen Barret
                - Guardiamarina di prima classe addetto alla navigazione: Jamin Bakari
                - Guardiamarina di prima classe addetta alla navigazione: Silas Crosby
                - Guardiamarina di seconda classe addetta alla navigazione: Rosamund Draven
                - Guardiamarina di seconda classe addetto alla navigazione: Gonzalo Guerrero
                - Guardiamarina di seconda classe addetta alla navigazione: Deunan Knute
                - Guardiamarina di seconda classe addetta alla navigazione: Bái Líng
                - Guardiamarina di seconda classe addetto alla navigazione: Andrea Martino
                - Guardiamarina di seconda classe addetto alla navigazione: Theseus Miller
                - Guardiamarina di seconda classe addetto alla navigazione: Martin Alonso Pinzón
                               
Artigliere Capo: Addison Chase
                - Sottotenente di vascello addetto al controllo armi: Thomas Aurgess
                - Sottotenente di vascello addetta al controllo armi: Talitha Draven
                - Sottotenente di vascello addetto al controllo armi: Malcom Reed
               
Capo Tecnico: Marcus Grieco
                - Tecnico di bordo di prima classe: Helen Melita Lowe
                - Tecnico di bordo di prima classe: Amina Waaberi
               
Tenente di Volo: Jeff Moreau, FLT
                - Sottotenente di volo: Caroline Grenado.
 
Ufficiale Ingegnere Capo: Gregg Adams, CHENG
                - Ingegnere di prima classe: Anya Stroud
                - Ingegnere di prima classe: Carlton Tucks
                - Ingegnere di seconda classe: Anatole Dagobert
                - Ingegnere di seconda classe: Alexei Dubyansky
                - Ingegnere di seconda classe: Danny Freeman
                - Ingegnere di seconda classe: Raymond Tanaka
                - Specialista: Tali'Zorah nar Rayya
 
Ufficiale Capo addetta alle Comunicazioni: Tara Barnes, CCO
                - Sottotenente di vascello addetta alle comunicazioni: Abishek Pakti
                - Sottotenente di vascello addetto alle comunicazioni: Sef Shwqi
                - Sottotenente di vascello addetto alle comunicazioni: Kwakwù Boateng
                - Guardiamarina di seconda classe addetto alle comunicazioni: Alexandre Cabanel
                - Guardiamarina di seconda classe addetta alle comunicazioni: Mandira Rahman
                - Guardiamarina di seconda classe addetta alle comunicazioni: Hoshi Sato.
                 
Ufficiale addetto alla Sicurezza: Kaidan Alenko, SO
                - Caporale di prima classe: Johnny Rico
                - Marine di seconda classe: Zander Barcalow
                - Marine di seconda classe: Sugar Fredricks
                - Marine di seconda classe: John Rasczak
 
Ufficiale Logistico: Orden Laflamme, LOGO
                - Guardiamarina: Simon Prescott
                - Guardiamarina addetto al rifornimento di prima classe: Hector Emerson
                - Guardiamarina addetto al rifornimento di prima classe: Hong Jinbao
 
Ufficiale Medico Capo: Karin Chakwas, CMO
                 - Sottotenente: Monica Negulesco
 
Tali'Zorah non aveva ancora finito di leggere il manifesto dell'equipaggio della Normandy, che una donna dai capelli biondi e acconciati in un caschetto le sedette a fianco in sala mensa. Non che la Quarian comunque potesse condividere il loro cibo, o gli Umani il suo, ma la socialità che derivava semplicemente dal compiere la stessa attività assieme era per lei irrinunciabile.
La donna aveva labbra piene ed un aria severa, ma la guardava senza ostilità: portava una canottiera di cotone e la Quarian osservò sul suo braccio un tatuaggio che raffigurava una ruota dentata rossa.
"Anya Stroud, ingegnere di prima classe: sembra che lavoreremo insieme."
"Tali'Zorah nar Rayya, felice di conoscerla."
"Dammi pure del tu Tali'Zorah: non lavoro con qualcuno dandogli del lei." sorrise Anya.
"Tali è più che sufficiente Anya... Zorah è il mio clan."
"E nar Rayya?"
"Il nome della nave su cui sono nata. Nar significa: dell'equipaggio di."
"Forte. Tali eh? Benvenuta tra le scimmie della Normandy."
"Scimmie?"
Di fronte a loro si sedette un altro ingegnere, con uno strano oggetto sulla testa: Tali avrebbe scoperto più tardi che si trattava di un cappello da cowboy, un vero feticcio per l'uomo, che si presentò come:
"Carlton Tucks. Qual è la birra preferita dalle scimmie?" chiese a bruciapelo.
"Tucks: dacci un taglio. Permettimi almeno di presentarmi in pace all'unica altra ragazza che avrò a sopportarti per tutto il resto di questa missione."
Nel frattempo, sull'HUD dell'elmetto di Tali stavano scorrendo informazioni sulle scimmie, e sul perché gli ingegneri meccanici fossero chiamati in quel modo.
Le lingue degli Umani erano stranamente complesse, e si appoggiavano ad un numero sterminato di modi di dire e significati impliciti.
"Qual è la birra preferita dalle scimmie?" ripeté Tali.
"La Guinness dei Primati." rispose Tucks in un solo fiato.
"Gah!" si lamentò Anya: "Non dargli corda Tali, o non la smetterà mai più."
"Ehm... cos'è una Guinness?" Tucks fece cadere la forchetta, strabuzzando gli occhi a quella domanda.
 
***
 
Erano momenti come quello a tenere Karin Chakwas, ultima discendente di una rinomata stirpe di medici e segaossa, a bordo di navi stellari: occuparsi di casi di influenza su qualche colonia sperduta avrebbe probabilmente reso di più... ma la sfida? Il senso di raggiungimento? I crediti non erano abbastanza per riempire la sua vita. Ecco perché Maggie si stava occupando del resto dell'equipaggio nella stiva, mentre Chakwas si sarebbe presa cura degli ufficiali e degli alieni: meglio che i marinai non vedessero i loro comandanti tremare sotto i suoi aghi e il suo scalpello...
Quando le porte della sua infermeria si aprirono, Wrex quasi faticò a passarci attraverso.
"Benvenuto Urdnot Wrex: via la corazza per favore."
Il Krogan non si mosse.
"Non posso visitarti se non ti togli la tua corazza."
"È necessario?" il Krogan era grosso e la sua voce fu esattamente quello che si aspettava: una cupa valanga.
"Solo se vuoi combattere col resto della squadra..."
"Ah! Puoi impedirmelo?"
"Posso: nessuno a bordo di questa nave combatterà senza prima aver ricevuto la mia benedizione. Nemmeno il comandante."
"Aahh... Sei la sciamana della nave: perché non l'hai detto prima?"
Con rapidi movimenti, il Krogan sganciò la sua corazza, facendo precipitare a terra blocchi di metallo con un sordo TONK!
"Io sono un dottore: la mia è scienza, non magia."
"Come quelli che hanno rilasciato la Genofagia sulla mia gente? Anche quelli erano dottori e scienziati..."
Chakwas non seppe cosa rispondere.
"...È stato un errore venire qui." disse il Krogan, chinandosi per recuperare la sua armatura.
La dottoressa fece l'unica cosa che le venne in mente. Alzò la mano destra e recitò, con voce udibile e chiara:
"Io, Karin Chakwas, in questo giorno in cui sono ammessa membro della professione medica, giuro solennemente di consacrare la mia vita al servizio della vita. Giuro di dare ai miei insegnanti il rispetto e la gratitudine che sono loro dovuti. Giuro di praticare la mia professione con coscienza e dignità. Giuro, che la salute del mio paziente sarà la mia prima e più importante preoccupazione. Giuro di rispettare i segreti che saranno a me confidati dai miei pazienti, anche dopo il loro decesso. Giuro di preservare con tutte le mie forze, l'onore e le nobili tradizioni della professione medica. Giuro che non permetterò a discriminazioni di età, salute, credo, razza, origine, sesso, affiliazione politica, nazionalità, orientamento sessuale, status sociale o qualunque altro fattore, di mettersi tra il mio compito e il mio paziente. Giuro di mantenere il più alto rispetto per la vita. Giuro di non usare le mie conoscenze mediche per violare i diritti e le libertà civili di qualunque senziente nella Galassia, anche sotto minaccia. Io faccio questo giuramento solennemente, liberamente, e sul mio onore."
Il Krogan si era fermato e la stava osservando curioso. Chakwas abbassò il braccio:
"...Prima di indossare il camice, ho recitato, assieme a molti altri, questo giuramento: per alcuni erano solo parole vuote. Io non posso parlare per ogni medico in questa galassia, Wrex. Posso solo parlare per me; e per quanto mi riguarda, ho mantenuto questo giuramento fino ad oggi... E sono troppo vecchia per cambiare ora." aggiunse con un sorriso, aggiustandosi i suoi capelli grigi.
"Ora... vieni qui, prima che debba inseguirti per la nave con ago e scalpello." ordinò, battendo la mano su uno dei lettini.
Sorprendendo lei per prima, Urdnot Wrex le obbedì:
"Procederò rivolgendoti alcune domande generali prima e prendendo qualche scan." disse Chakwas, attivando il suo omnitool medico e passandolo sui muscoli ipertrofici di Wrex:
"Età?" chiese immediatamente.
L'anamnesi prese meno di cinque minuti, ma Chakwas scoprì molte cose interessanti sul Krogan, come il fatto che si fosse ammalato solo quattro volte in vita sua: Wrex rispondeva alle sue domande direttamente e semplicemente, osservandola coi suoi occhi rossi da rettile.
"Il braccio per favore." disse, prendendo una siringa a pressione e riempiendola col sangue arancione del Krogan.
"...Così poco? Puoi prenderne di più." disse Wrex, quando la fiala fu colmata rapidamente, data la maggiore pressione sanguigna.
"Non è necessario: anche se apprezzo il sentimento." rispose la dottoressa prendendo un bisturi: alcuni medici preferivano affidarsi ai micro fabbricatori anche per quel tipo di usi, ma Chakwas era della vecchia scuola.
Niente come un buon bisturi sterile per tagliare:
"...Preleverò ora un campione di adipe."
I Krogan avevano una sorta di "gobba" che occupava tutta la metà superiore della schiena e del collo, e che gli dava vagamente l'aspetto di grosse e arcigne tartarughe.
La gobba è composta dall’equivalente del grasso degli esseri umani, ed era motivo di vanto fra i membri della specie: più grossa era la gobba, maggiore era la capacità di procurarsi il cibo. La dottoressa voleva assicurarsi che il Krogan non portasse dei parassiti dentro di essa: eventualità piuttosto rara, ma se Pressly aveva subito il suo esame rettale in stoico silenzio, difficilmente Wrex le sarebbe sfuggito.
Girandogli attorno, il Krogan era davvero enorme, Chakwas dovette però fermarsi ad osservare con un grugnito: la schiena di Wrex era tappezzata di cicatrici, una livida geografia irregolare che parlava di ferite inferte da armi da fuoco, granate, armi da taglio e perfino quelle che sembravano ustioni da acidi. Al confronto, il resto delle cicatrici che il Krogan portava, erano poca cosa:
“Tutto bene, dottore?” pronunciò quel titolo come se lo stesse sputando. 
“...Sembra che amino spararti alle spalle.”
Chakwas era in servizio con l'Alleanza da decadi, ma raramente aveva visto di peggio. Mai su qualcuno di vivo, in ogni caso: la dottoressa posò il vassoio sul letto, cominciando a tastare le cicatrici sulla schiena di Wrex. Palpò delicatamente i tessuti, trovando la consistenza della pelle del Krogan simile a quella della gomma dura: da quello che sentiva, i tessuti sottostanti sembravano perfettamente rimarginati, quindi lo sfregio era solo esteriore. 
“Wrex, perché hai queste cicatrici sulla schiena?” 
“...I Krogan hanno un punto cieco maggiore. Alcuni pensano che colpirci alle spalle sia vantaggioso.” 
Era vero: i Krogan non potevano guardare dietro di loro senza ruotare anche il busto, dato che la gobba intralciava loro la visuale.
“Quindi, quando te le sei fatte, non avevi nessuno a guardarti le spalle.” 
“Il più delle volte.” Chakwas sentì qualcosa nella voce del Krogan, ma cosa di preciso, non avrebbe saputo dirlo. 
Alla fine, la dottoressa terminò quel suo esame, concludendo che l'aiuto che poteva dare in quel caso era solo estetico:
“Ora farò il prelievo.” disse.
Wrex la lasciò fare, mentre infilava il bisturi fra le scaglie che coprivano la schiena, penetrando poi nel tessuto molle sottostante con la sua spatola e riempiendo una provetta. Il foro venne poi chiuso con una semplice applicazione di medigel. Ciò che la dottoressa aveva appreso fino a quel momento confermava i suoi dati: i Krogan erano molto difficili da uccidere. Fisicamente, erano di certo la più forte e resistente fra le specie conosciute della galassia: sistemi nervosi multipli e indipendenti, organi in sovrannumero, tre cuori, quattro polmoni... 
“Fatto.” annunciò. Le restava una sola cosa da esaminare: la dottoressa allungò la mano e afferrò il bioamp che Wrex aveva sulla nuca. 
Velocemente, molto più velocemente di quanto avrebbe mai pensato possibile, Chakwas si trovò con un braccio torto dietro la schiena e due dita di Wrex sulla trachea: una mossa sbagliata e sarebbe morta. 
“Cosa pensavi di fare, dottore?” 
Perché un biotico possa sollevare con la telecinesi le migliaia di chili, invece delle poche decine, è necessario installare chirurgicamente degli impianti biotici per meglio controllare e indirizzare i propri talenti: questo ovviamente a meno di non essere Asari, i quali essendo naturalmente biotici e dotati di una lunga vita per addestrarsi, non hanno bisogno di oggetti simili. Ogni impianto biotico è un complesso di wetware, capace di interfacciarsi con la fisiologia e la corteccia cerebrale del portatore. Per questo, una volta installato, rimuoverlo o sostituirlo è considerato estremamente pericoloso: al punto che nessuno si sottoporrebbe ad una simile pratica volontariamente.
I bioamp sono invece periferiche esterne di questi impianti, che raffinano ulteriormente il processo, fungendo come una sorta di lubrificante per i cardini di una porta, e che per questo si possono sostituire molto più facilmente. Shepard ad esempio ne aveva uno piuttosto vistoso, cinque centimetri di elaborato metallo che si attaccavano alla sua vertebra C7...
Chakwas aveva notato che il bioamp di Wrex non corrispondeva ai modelli standard e voleva dare un’occhiata:
“Desideravo ispezionare lo stato dei tuoi impianti: è una pratica di routine.” la dottoressa cercò di non farsi prendere dal panico: come faceva qualcuno di così grosso ad essere così agile? 
Lentamente, Chakwas si sforzò di calmare il tamburo che era il suo cuore in quel momento: il sangue freddo che aveva imparato a usare durante i suoi anni di lavoro sul campo, curando feriti mentre le sparavano addosso, le tornò estremamente utile. 
“...Stavo per dirtelo, ma non mi hai lasciato il tempo.” concluse: rimasero in quella posizione per circa dieci secondi, poi Wrex mollò la presa.
Chakwas si massaggiò la spalla: il Krogan sembrava aver indovinato il carico massimo che la sua ossatura poteva sopportare, ed essersi fermato pochi chili prima. 
“Procedi, dottore.” disse Wrex sedendosi nuovamente sulla branda.
L’atteggiamento del suo paziente era quanto di più simile a delle scuse avrebbe potuto ricevere da un Krogan, e Chakwas si accontentò. La dottoressa dovette tirare con due mani per staccare il bioamp di Wrex: esaminandolo attentamente, dopo aver estratto alcuni dati da esso tramite il suo omnitool, notò caratteri Asari sul bordo:
“Industrie Illion” lesse, traducendo con qualche fatica: “Wrex, da quanto usi questo bioamp?” gli chiese, rimettendolo al suo posto.
“Due decadi.” 
Era stato chiaramente progettato per gli Asari, ma qualcuno lo aveva riadattato perché fosse possibile usarlo sull’anatomia Krogan: nonostante questo, il bioamp era in buone condizioni, testimoniando la manutenzione regolare. 
“Due decadi di dati da sviscerare: almeno so cosa farò stanotte... Puoi rimetterti addosso i tuoi indumenti.” 
Wrex non se lo fece ripetere: rimanere in quella situazione così intima con una femmina senza doversi accoppiare era... strano.
Quando il Krogan uscì dall'infermeria però, si imbatté nel comandante: Shepard sembrava essere lì da un po’, dato che si era appoggiata al muro del corridoio. Stava per sorpassarla, ma l'Umana lo fermò: 
“In futuro, tratta meno rudemente la nostra dottoressa.” disse, staccandosi dal muro e piantandosi di fronte a lui a gambe larghe e braccia conserte. 
I loro occhi erano più o meno alla stessa altezza, anche se il Krogan la superava di tutta la testa. 
 “...Da quando mi stavi spiando?” 
“Da quando è cominciata la visita.” 
“… Non sei intervenuta. Strano.” 
“Ho imparato che devo fidarmi dei miei uomini. Spero inoltre che tu capisca che finché sarai su questa nave, nessuno ti sparerà mai alla schiena.” 
Poi lo piantò lì, mentre il Krogan rimuginava sulle implicazioni di quella frase. 
“Fiducia, eh?” disse scuotendo la testa.

***
 
La squadra era stata riunita in sala comunicazioni: un Krogan e un Turian, che si scrutavano in cagnesco ai lati opposti della stanza, una Quarian, che rimaneva in disparte passando il peso da un piede all'altro in un'equivocabile segno di nervosismo, Alenko alla sua destra, e Williams che guardava torva tutti gli alieni.
Non c'erano ancora stati problemi fino a quel momento, complice anche il fatto che Garrus e Wrex rimanevano distanti sulla nave, ma le cose sarebbero dovute cambiare.
Il Krogan si era sistemato una branda in un angolo della stiva, rifiutando categoricamente di condividere gli spazi col resto dell'equipaggio: essendo sotto contratto come mercenario, il suo unico ruolo a bordo sarebbe stato quello di combattere, e questo era chiaro a chiunque. Avrebbe consumato i suoi tre pasti settimanali (come alcuni rettili terrestri, i Krogan non dovevano mangiare tutti i giorni) col resto dell'equipaggio, ma a parte il comandante, nessuno aveva ancora provato ad approcciarlo: forse era dovuto alla sua aria truce. Vakarian invece, su consiglio di Chakwas, avrebbe dormito in infermeria, in modo da non condividere materassi o lenzuola con gli Umani, cosicché la chiralità diversa delle sue proteine non causasse reazioni allergiche accidentali: non appena i due mezzi corazzati fossero stati consegnati alla Normandy, lui e Gladstone avrebbero potuto darsi da fare assieme nella stiva.
Data la sua tuta anticontaminante, Tali invece non aveva problemi a dividere gli spazi col resto degli Umani, e il reparto d'ingegneria l'aveva praticamente eletta nuova mascotte: il comandante aveva ricevuto su di lei rapporti positivi dopo solo un giorno, alla faccia della prima buona impressione.
"...Quello che avete davanti è il dossier completo di Saren Arterius. Voglio che familiarizziate con queste informazioni il più possibile, anche le più insignificanti. Dobbiamo conoscere il nostro nemico." disse il comandante.
Shepard aveva passato la notte su quei dati ed aveva compreso una verità scoraggiante: il Consiglio si aspettava che la missione della Normandy fallisse. La sua promozione a Spettro non era un investimento nella specie Umana, ma una manovra politica: non si manda dopotutto l'ultimo arrivato a dare la caccia al più abile degli Spettri sperando che riesca nell'impresa, e Saren si era meritato quel titolo. Il Turian era uno degli Spettri al servizio del Consiglio da più tempo, se non si contavano alcuni Asari, e il suo curriculum era dannatamente impressionante, perfino per Shepard.
Il comandante era ben determinata a ribaltare quel pronostico sfavorevole: da sola però, difficilmente sarebbe stata all'altezza di Saren. Ecco perché aveva bisogno di una squadra eccezionale, e gli uomini con lei in quella sala avevano le potenzialità per diventarlo: dovevano prima collaborare però, e questo significava farli lavorare assieme fino a quando si fossero spontaneamente fidati l'uno dell'altro. Più facile a dirsi che a farsi: Shepard avrebbe anche potuto spiegare a Williams per esempio, con quel suo cipiglio diffidente, che ogni Turian e Quarian veniva addestrato militarmente una volta raggiunta l'età adulta, ma a cosa sarebbe servito in quel momento? E comunque, meglio non cominciare dal campo di battaglia: ci sarebbe stato tempo per quello, di lì a tre giorni...
"Vakarian?" chiese Alenko dopo un momento, che aveva capito cosa il comandante stesse cercando di fare: "...Poli-ko-rissìa" sillabò: "Che cosa sarebbe?"
"È un anomalia genetica tenente, di cui soffrono i maschi della mia specie." rispose Garrus, portandosi la mano sulla nuca: "Normalmente abbiamo solo 12 creste sulla testa." spiegò, passandosi la mano sui suoi tratti aviani e i corti spuntoni piatti che aveva sul cranio.
"...La polikorissìa aggiunge un paio di creste in più che si staccano dalle tempie, più lunghe delle altre. In tempi molto antichi, era considerato il segno per un destino di potere. Ancora oggi, la maggior parte della famiglia imperiale Turian è portatrice dei geni della polikorissìa."
"Saren è membro della famiglia imperiale Turian?" chiese Williams incuriosita.
"No. Ma la sua famiglia è comunque molto influente: sono una stirpe di generali e condottieri fin da prima delle guerre di unificazione, quando la Gerarchia riunì tutte le nostre colonie più importanti sotto la famiglia Imperiale..."
"Quindi dalla guerra contro il mio popolo..." fece eco Wrex: ritrovare il Turian a bordo era stata una spiacevole sorpresa per lui, ma ormai aveva già firmato.
"Sì. 1500 anni di onorabile stirpe militare per arrivare alla fine a Saren. Toglierlo di mezzo restaurerà il buon nome dei Turian ovunque."
"Buono a sapersi. L'idea che qualcuno potesse non amare i Turian non mi lasciava prendere sonno..." commentò sornione Wrex.
"Il tradimento di una figura di spicco come Saren è un infamia per noi: getta discredito su tutta la nostra razza!"
"Bah... tutto il vostro blaterare sull'onore e l'orgoglio, ma non avete mai affrontato una vera tragedia."
Garrus sapeva che era meglio non raccogliere quella provocazione: la Genofagia era un argomento difficile, se non impossibile, da affrontare con un Krogan. E tuttavia...
"Comandante, qui Emerson." fu la voce che arrivò dall'intercom, interrompendo il gioco di truci sguardi nella sala.
"La ascolto Emerson."
"Mi dispiace disturbarla signora, ma ho un trasporto C-Sec sulla rampa della Normandy che deve consegnarle 6 casse. Non vogliono dirmi cosa siano e pretendono di consegnarle a lei di persona."
"Sto arrivando." rispose Shepard, rivolgendosi poi al resto della sala: "...Accompagnatemi: questo vi piacerà."
La discesa nella stiva fu breve, ma disagevole: il montacarichi della Normandy diventava claustrofobico quando un Turian ed un Krogan vi erano costretti assieme, con solo tre Umani a separarli, mentre Tali cercava semplicemente di farsi il più piccola possibile. Indifferente all'atmosfera, Shepard sorrideva: se non fosse riuscita a risollevare i loro animi con quello, niente avrebbe potuto.
Come Emerson le aveva anticipato, un trasporto C-Sec l'aspettava sulla rampa, guardato a vista da almeno una mezza dozzina di agenti. Dovette fornire le sue impronte digitali e vocali, perché il drappello si convincesse a consegnare il carico, dopodiché si ritirarono silenziosamente e in buon ordine: probabilmente nemmeno loro sapevano che cosa avessero appena consegnato.
"Prendete una cassa ciascuno." ordinò Shepard aggiudicandosi la prima, in un metaforico Ius prime noctis.
"...Aprite." ordinò quando ciascuno di loro ne ebbe una: la loro reazione non la deluse nemmeno un po'.
Garrus in particolare: il Turian si esibì in una serie di cinguettii inarticolati che il traduttore non fu in grado di interpretare. Il contenuto delle casse era più squadrato che sinuoso, più opaco che lucido e più funzionale che attraente: in ognuna delle casse c'erano quattro armi ancora nella loro schiuma d'imballaggio. Williams lesse le lettere d'oro stampate sulla canna di ciascuna di esse:
HMWA- X
HMWSG- X
HMWP- X
HMWSR- X
"Dobbiamo dare la caccia ad uno Spettro." disse Shepard, prendendo il suo shotgun dalla cassa: "E ora abbiamo armi all'altezza della preda. Williams: questi bambini saranno tua responsabilità d'ora in poi, dovrai accudirli e prenderti cura di loro come se fossero tuoi..."
"Aye aye ma'am." disse Williams mentre coccolava un fucile d'assalto.
Marine: dopo aver sparato con abbastanza fucili, il tocco del metallo e l'odore del titanio surriscaldato sarà l'unica cosa che conosceranno, l'unica cosa che vorranno conoscere e l'unica cosa che sapranno davvero amare.
"A tutti voi altri: ognuno di questi set è costato un milione di crediti...."
Poco ci mancò che Tali facesse cadere lo shotgun che stava esaminando:
"QUANTO?!" strepitò la Quarian.
"...Mi hanno applicato uno sconto per averli comprati in blocco. Ma sia chiaro: se li perdete, dovrete arrangiarvi con quello che l'Alleanza fornisce."
"Me li incollerò al carapace e ci dormirò assieme, comandante. Forse li porterò anche fuori a cena."
"Signora... come ha fatto a permetterseli?" L'Alleanza non procurava simili armi e di certo non rimborsava simili cifre.
"...Ho fatto sequestrare i conti correnti di Saren Arterius: la maggior parte dei suoi assetti era stata già trasferita, ma alcuni milioni gli sono sfuggiti."
L'euforia per i loro nuovi costosi giocattoli scomparve così come era venuta: se Saren poteva permettersi di perdere milioni di crediti, significava che aveva risorse molto più ingenti e che pescava da forziere quasi illimitati. Per quanto esclusive e care fossero le armi che ora possedevano, per quanto fossero il meglio che la tecnologia potesse fornire, erano solo il primo e necessario passo per confrontarsi alla pari con lui.
"Dannazione." disse Williams per tutti.
"Già." rispose Shepard: "...Williams, Urdnot: più tardi passerà una certa persona per consegnarci i parametri di fabbricazione per le munizioni specializzate che impiegheremo su queste armi. I normali proiettili di tungsteno sono insufficienti. Apprezzerò qualunque iniziativa personale per procuraci i pezzi per modificare queste armi secondo le sue specifiche." finì il comandante guardando Wrex.
A quanto pareva, il mercenario Krogan avrebbe dovuto rispolverare i suoi vecchi contatti sulla Cittadella: contrabbandieri e venditori di tecnologia al mercato nero, in particolare.
"Garrus: la Normandy lascerà la Cittadella tra tre giorni. Qualunque favore tu possa ottenere dai tuoi contatti C-Sec per procurarci modifiche all'avanguardia sarà apprezzato. Dubito che saranno gratuiti, ma se ritieni che ne valga la pena, ti autorizzo a menzionare i benefici che derivano dall'avere uno Spettro come comandante."
"Sissignora."
"Tali: vorrei una relazione scritta su tutto ciò che sai dei Geth. Da presentare all'equipaggio della Normandy, alle forze dell'Alleanza e al Consiglio. Vorrei anche che tenessi un meeting per noi sei quando sarai pronta."
"...Sì Shepard." rispose la Quarian nervosamente: sembrava che non reagisse bene alla pressione.
"Alenko: mi servirà una copia dei dati che hai ottenuto da Fist su un disco ottico."
"Posso chiedere cosa intende farne, comandante?" Alenko temeva la risposta a quella domanda.
"...Per quanto le risorse economiche che ho ottenuto ripulendo i conti di Saren siano cospicue, non sono sufficienti per permettermi anche di acquistare per voi le migliori tecnologie di difesa. Ho congelato parte del mio patrimonio personale per destinarlo a quell'uso. Nel frattempo, in questi tre giorni batterò ogni circolo diplomatico chiedendo favori e agganci per farmi aprire più porte possibili. Spero che basteranno."
A nessuno della squadra sfuggì quale e quanta attenzione Shepard stesse riservando loro: per tutti, fu la prima volta.
 
***
 
Arrivò sulla Normandy presentandosi come in quella vecchia canzone:
"...Clean shirt, new shoes
and I don't know where I am going to.
Silk suit, black tie,
I don't need a reason why.
They come runnin' just as fast as they can
cause every girl is crazy 'bout a sharp dressed man.
Gold watch, diamond ring,
I ain't missin' not a single thing.

 cuff-links, stick pin..."
Si stagliava sulla rampa della stiva indossando un completo tre bottoni bianco come neve incontaminata, un cravattino color mezzanotte e scarpe coordinate che avrebbero dovuto essere calzate solo in un film. Orologio al polso e un Panetela in bocca, portava sulla testa un Fedora che avrebbe dovuto essere illegale, e un mazzo di fiori sotto braccio. E riusciva ad indossare tutto questo con una naturalezza impossibile: doveva essergli stato cucito su misura.
Al suo fianco, zampettava curioso un vero lupo dal pelo nero e dagli occhi azzurri.
Dire che attirò su di se lo sguardo di ogni membro dell'equipaggio sarebbe stato come dire che il sole scalda: non ci volle molto prima che qualcuno facesse rapporto e Shepard si presentasse nella stiva. Il comandante vide perfino alcuni addetti al motore uscire dal loro antro per venire ad osservare il nuovo arrivato.
"Sempre il solito..." sibilò Shepard andandogli incontro.
Quando gli fu abbastanza vicino, lo vide iniziare un saluto militare:
"Abbassa subito quel braccio prima che te lo spezzi, Ramos. E spegni quel sigaro prima che te lo faccia ingoiare: non si fuma sulla mia nave."
"È un Cohiba fatto a mano, querida..." fu la risposta, mentre il suo ospite se lo staccava delicatamente dalle labbra ed espirava il fumo con delizia.
"Potrebbe averlo arrotolato per te anche San Patrizio in persona, non mi interessa. Spegnilo."
"Sigh..." sospirò Ramos, pescando un portasigari da donna dalla tasca del suo completo e inserendocelo delicatamente.
Quello che Williams non si aspettava fu la risata che Shepard e l'uomo si scambiarono subito dopo, e vedere il comandante, eroina-di-Elysium Shepard, gettargli le braccia al collo e baciarlo su entrambe le guance. Ma che diavolo...?
Ma soprattutto, non si aspettò di vedere il comandante accettare il mazzo di fiori azzurri che le venne passato: da quale secolo era venuto quell'uomo a visitare la Normandy?
E intanto il comandante rideva: non la risata che-battuta-divertente, ma il tipo sono-così-felice-di-vederti...
Il capo artigliere era allibita, soprattutto quando la vide prenderlo sottobraccio e condurlo lentamente verso di lei.
"...E come sta la tua mamacita?" le stava chiedendo.
"La vedrò dopodomani." rispose Shepard.
"Porgile i miei saluti allora: purtroppo non sarò già più sulla Cittadella."
"...E Scorpion? Sai qualcosa?"
L'uomo scosse la testa:
"Respinge le mie chiamate. So che è sempre in stato di carcerazione preventiva... ma niente di più."
"Mmhh..." rispose pensierosa il comandante.
"E tu invece? Sempre a correre davanti a tutti noi..."
Williams ne ebbe abbastanza: emise un colpo di tosse abbastanza forte da far tremare le porte del cielo.
"...Dici che voleva la nostra attenzione?"
Shepard sorrise:
"Williams, ti presento Ziusudra Ramos, comandante delle forze dell'Alleanza e la sua lupa. Dinoponera, ti presento il capo artigliere Ashley Williams e la mia armeria."
"Mucho gusto, capo Williams." disse il meticcio irlandese/ messicano, rivolgendosi poi alla sua lupa: "Tiamat? Saluta da brava."
 La lupa si sedette sul posteriore emettendo un acuto WOOF di gola all'indirizzo di Williams: poi decise che era il momento giusto per esplorare in giro.
"Quindi questa è la serie HMW... notevole." disse Ramos, soppesando il fucile d'assalto: "Non preoccuparti del lupo, Shepard: non è pericolosa."
Fedele alle parole del suo alfa, Tiamat aveva trottato per la stiva, fino ad arrestarsi di fronte a Stroud, guardandola da sotto in su: l'umana non osava muoversi, nemmeno quando la lupa le appoggiò il tartufo sulla tuta, annusandola accuratamente. Poi crollò su un fianco, alzando le zampe verso di lei: Anya non aveva mai visto un lupo di Mindoir, ma l'invito le fu chiaro.
La lupa scodinzolò senza vergogna mentre l'ingegnere le affondava le mani nella pelliccia: Tali restò a guardare entrambe.
"Sembra si sia già fatta un amica..."
"Non tirarla per le lunghe Ramos... ti conosco."
"Tutto lavoro e niente divertimento rendono Shepard un comandante imbronciato..." disse Ramos: "Ti conviene mettere quei fiori nell'acqua prima che appassiscano. Va pure. Non scappo."
Tra loro sembrò passare un intero discorso in pochi istanti di silenzio:
"...Williams."
"Ma'am?"
"Non farti traviare da Ramos. È un ordine. Torno subito con Wrex."
Prima di ricevere la sua conferma, il comandante la lasciò sola con Ramos, rispedendo gli ingegneri nel buco che spettava loro, compresa Stroud, che sì ritrovò seguita suo malgrado da Tiamat; e imboccando poi il montacarichi.
"...La riposta alla tua domanda è sì, capo artigliere." disse Ramos non appena Shepard sparì dalla loro vista.
"Signore?"
"Abbiamo avuto una storia. Una di quelle storie. Ma è finita. Il che..." disse, slacciandosi il suo tre bottoni.
Ramos appoggiò la sua giacca in un angolo del suo banco da lavoro, cominciando a slacciarsi i polsini e rimboccarsi le maniche della camicia: sotto di essa, il comandante esibì due cose che Williams apprezzò immensamente. Muscoli e tatuaggi, e in generosa quantità. Sì, Williams sapeva di essere una ragazza vana a volte... ma whoa!
"...Il che signore?"
MINDOIR lesse su un braccio Williams, e una data, mentre l'altro portava scene contenenti i quattro elementi fondamentali.
"...il che significa che sono disponibile." finì Ramos con un sorriso.
Williams arrossì fino alla radice dei capelli: forse avrebbe dovuto prendersi una licenza, più prima che poi.
"Quello che vorrei sapere..." le chiese invece Ramos, passando la mano sulle armi: "È come abbia fatto a permettersi di comprarli... Non devono essere economici."
Felice di poter rispondere finalmente ad una domanda, Williams glielo disse.
"Tipico di Shepard... dovrete proteggerla, o si metterà il peso di questa nave sulla spalle: non che non sia capace di portarlo, ma... merita di meglio."
"Signore... come si può proteggere un N7?"
"Con il cuore..."disse Ramos sorridendo: "Solo con il cuore."
In quel momento, il montacarichi sputò Shepard e Wrex nella stiva.
"Ah. Lui deve essere il grosso della truppa." scherzò Ramos ad alta voce.
"Puoi scommetterci Umano." rispose il Krogan aspirando rumorosamente: "Aahh... un altro soldato."
"Un mio vecchio compagno d'armi." lo presentò Shepard.
"Chi vincerebbe tra voi due?" chiese Wrex.
"...Ci uccideremmo a vicenda. Credo." rispose tersamente il comandante.
"Un vero spreco! Ecco perché non abbiamo mai combattuto seriamente uno contro l'altra..."
"Ah! Mi piaci Umano. Forza: fammi vedere cosa hai portato."
"Con gusto." disse Ramos, attivando il suo omnitool: la console dell'armeria si riempì di schemi e diagrammi.
"Ho letto le informazioni che hanno raccolto su Eden Prime. Pessime notizie prima: i Geth usano davvero armi ad impulso."
"Sembra fantascienza... nessuno è mai riuscito a creare un prototipo funzionante."
"I Geth hanno trovato un modo di aggirare alcune limitazioni usando il plasma come un'arma: come abbiano sviluppato questa tecnologia non è dato sapersi al momento."
"Scorpion ci starà impazzendo..."
"Plasma... il quarto-stato-della-materia plasma?"
"Sì. Ogni loro fucile che abbiamo recuperato funziona su questa tecnologia miniaturizzata: creano proiettili contenuti grazie all'uso di micro campi di forza, che si disperdono all'impatto col bersaglio. Sono munizioni altamente energetiche: ecco perché decimano gli scudi così in fretta, e data l'alta temperatura con cui impattano, qualunque corazza con un indice ablativo inferiore a 30 è praticamente inutile. E non scenderei sotto i 300 per quello delle barriere cinetiche, non se vuoi sopravvivere a conflitti prolungati."
"Williams?"
"Ma'am?"
"Indice ablativo e cinetico della tua corazza?"
"14 - 63."
"Wrex?"
"40 - 156"
Shepard affondò la faccia nelle mani. L'unico motivo per cui erano sopravvissuti ai Geth su Eden Prime erano i loro poteri biotici e l'addestramento.
"...Cattive notizie Ramos?" dopo le pessime, era meglio andare con ordine.
"Non possiamo usare le loro armi: dopo aver sparato esattamente 100 colpi continuati, i loro fucili si inceppano. Dopo 480 colpi, non sparano più."
"Come sarebbe?"
"C'è qualcosa che ancora non comprendiamo..." si scusò Ramos. "Ed è per questo che non possiamo adattare la loro tecnologia in tempi brevi: ci vorranno decenni per quello. Al momento il processo di generazione e contenimento del plasma per usi militari crea semplicemente troppo calore."
"...Buone notizie?"
"I Geth sono essenzialmente macchine: proiettili di tungsteno ad alta penetrazione o con un residuo di particelle cariche sono efficaci contro di loro. Contro gli... Husk saranno meno adatte però: consiglierei munizioni come le HRP, ma il loro uso è bandito dalle convenzioni della Cittadella."
"HRP?" chiese Williams, ma fu Wrex a rispondere:
"Ah! Munizioni create ai tempi delle ribellioni della mia gente: condensano all'impatto per penetrare le armature, e poi si frammentano in shrapnel nei tessuti molli. Ne ho portato qualcuno nella gobba per un paio di secoli: duri come un chiodo. Mi è quasi dispiaciuto separarmene."
"E le ottime notizie?"
"Ho sviluppato qualcosa di meglio solo per te." disse Ramos, trasferendo un grosso file dati dal suo omnitool alla console dell'armeria: "...Il futuro delle munizioni belliche: proiettili di materiali multipli. Anima HESH con una giacca di polonio."
"HESH?" chiese Williams.
"Sono proiettili ad alto impatto anti- corazza: tecnicamente munizioni esplosive, ma senza molti dei problemi associati ad esse. Il nucleo è costituito da una miscela morbida come cemento fresco: si spalma sul bersaglio e poi esplode, trasmettendo un'onda d'urto attraverso il materiale, generando onde di tensione e causando la frammentazione di ogni materiale metallico, creando spalls, praticamente shrapnel irregolari. Qualunque cosa colpiscano, viene frullata dalla sua stessa corazza."
"E la giacca di polonio?"
"La sua carica radioattiva interferisce con ogni sistema elettronico: amplificatori biotici, omnitool, HUD. Se resiste all'impatto, subisce un avvelenamento da radiazioni: vacci cauta quando li maneggerai, Meganeura. Sono quanto di più letale abbia mai progettato... e ho bisogno che tu li collaudi per me."
Le stava regalando il suo prototipo di tecnologia d'avanguardia sulle munizioni: decisamente meglio di un mazzo di fiori...
"Immagino che siano proiettili faticosi per le armi." commentò il comandante: micro fabbricare munizioni all'istante pesava molto sui sistemi d'arma, ma la serie HMW era in grado di gestire una simile richiesta.
"Un po'... hanno una massa maggiore di quelli di tungsteno e surriscaldano le armi il 20% in più. E generano ovviamente anche un rinculo più intenso."
"Dovremo diminuire il più possibile la frizione nella canna e installare stabilizzatori cinetici." disse Williams prendendo appunti: i normali smorzatori non sarebbero stati abbastanza per quelle munizioni.
"Non per gli shotgun." disse Wrex, indicando una serie delle specifiche olografiche: "Il loro rateo di fuoco è inferiore a quello delle altre armi... potremmo anche accelerarli."
"Non vi strapperà il fucile di mano?"
"...Voi alieni diventerete più forti almeno." disse Wrex battendosi il mento con un dito, pensieroso.
"Mi piace come pensi Wrex: puoi procurarti le modifiche che ci servono?"
"Materiali a frizione zero, stabilizzatori cinetici e rotaia rapida per gli shotgun... facile. Li posso trovare all'ingrosso al mercato nero, direi 20 - 20 - 10. E con le armi che ci hai procurato, non ti costerà nemmeno un credito."
"...Grazie, Wrex."
"Shepard." disse il grosso mercenario scendendo la rampa della stiva.
Non scherzava. Nessuno aveva mai fatto tanto per lui prima ancora di cominciare la missione, e il Krogan temeva che quella strana Umana avrebbe fatto anche di più per fornire loro delle corazze all'altezza.
Essere in debito con qualcuno per qualcosa del genere... gli faceva prudere tutte le scaglie.
"...Un vero gentilkrogan." commentò Ramos guardandolo andare.
 
***
 
Prescott scosse la testa: come cuoco della Normandy, sarebbe stato suo dovere prendersi cura di ogni membro dell'equipaggio durante la loro missione.
Un compito non facile, considerato cosa li aspettava, ma Simon Prescott non era cuoco da tirarsi indietro di fronte ad una sfida: la sua esperienza sulla Stazione Gagarin, nutrendo teste d'uovo occupate in progetti top secret, lo aveva temprato. Avere turni di servizio misti sarebbe stato interessante per lui, perché significava dover servire tre colazioni, tre pranzi e tre cene diverse in un unica giornata: c'era stata della saggezza nella scelta del comandante, perché riduceva il numero di coperti per ogni pasto, al prezzo di trasformare le sue ore di servizio in un lungo ed ininterrotto affettare, sminuzzare, bollire, arrostire, cuocere, condire e servire. Prescott sarebbe stato il primo ad alzarsi sulla Normandy ogni giorno e l'aggiunta di tre alieni a bordo non l'aveva minimamente scosso: le istruzioni lasciategli dal comandante e da Chakwas erano state semplici e chiare.
Prescott era vincolato a non toccare le gelatine per Tali'Zorah: l'aliena si sarebbe nutrita inserendo uno di quei cilindri nell'apertura del suo elmo ad ogni pasto. Il cuoco dubitava che potessero essere soddisfacenti: se Laflamme avesse approvato la spesa, Prescott avrebbe cercato qualche nutriente più soddisfacente per lei, dato che, almeno a giudicare dalle scritte, possedevano tutte lo stesso sapore.
Per certi aspetti, nutrire il mercenario sarebbe stato ancora più semplice: se c'era qualcosa che un Krogan non fosse in grado di digerire, Prescott doveva ancora trovarlo. Il rancio per lui sarebbe stato lo stesso di quello del resto dell'equipaggio, corretto di peso, ovviamente.
L'unico che avrebbe richiesto particolari attenzioni era Vakarian, ma dato che la cucina Turian poteva essere riassunta nel concetto di "sushi di carne", difficilmente preparare i suoi pasti lo avrebbe rallentato.
Nonostante questo, c'era sempre a bordo qualcuno che credeva di essere più furbo di tutti:
"Leccaculo." sussurrò Prescott.
"Invidioso." rispose Mayweather.
Il cuoco scosse ancora la testa: portare il primo caffè della giornata al proprio CO, quando la Normandy doveva uscire dal porto tra 48 ore. C'era forse un modo più ovvio per cercare di farsi notare?
Puntuale come l'erezione mattutina di Prescott, il comandante uscì dalla sua stanza, gravitando verso di lui: avrebbero avuto tempo per conoscersi nei prossimi mesi, ma certe manie del loro CO erano già note.
Per prima cosa, come ogni buon ufficiale dell'Alleanza, l'eroina di Elysium non si sottoponeva agli oneri del comando senza aver prima una tazza di caffè in corpo, che consumava in piedi di fronte al resto dell'equipaggio.
Quando Prescott era salito a bordo, il comandante gli aveva fatto una domanda: quando la risposta del cuoco era stata sì, Shepard gli aveva consegnato la sua reliquia, che conservava ora in un cassetto chiuso a chiave.
Ignorante di tutto questo, Mayweather intercettò il comandante, porgendole una tazza di caffè nero quanto la sua carnagione: Prescott era orgoglioso del suo espresso, e anche l'equipaggio lo apprezzava molto.
Indifferente, il comandante dribblò il caporale con l'agilità di un N7 e si avvicinò alla sua postazione.
"...caffè." mugugnò.
No, il comandante non era una persona mattutina:
"Ecco comandate..." insistette Trevis, che non doveva aver capito.
"Sottotenente: mi ascolti bene perché lo dirò una volta solamente." sillabò il comandante senza voltarsi: "L'espresso è un brodaglia ulcerante frutto dell'aberrazione..."
Prendendo in mano la tazza che Prescott le porse, il comandante ne prese un singolo sorso: il cuoco la vide spostare il peso su una gamba, abbassare le spalle e mordersi in lenta sequenza entrambe le labbra, mentre un brivido di piacere la consumava. Polvere di caffè macinata a mano e bollita in un pentolino: chicchi maturati sotto il sole dell'Etiopia... la sua alba in una tazza.
"...non me lo metta mai più sotto il naso. L'espresso mi offende. Sono stata chiara?"
I suoi occhi viola erano ora su Mayweather, che scoprì improvvisamente la tigre celata nel suo comandante.
"Aye ma'am." rispose Trevis.
"...E non cerchi mai più di mettersi fra me e la mia colazione... Grazie Prescott." aggiunse, afferrando il vassoio pieno e allontanandosi a passo di marcia.
"Un piacere signora." ribatté il cuoco pulendosi le mani nel suo grembiule: Shepard 1, leccaculo 0.
 
***
 
"...un attimo: vorrei capire."
La sala comunicazione della Normandy era diventata rapidamente anche sala debriefing: l'unico posto abbastanza appartato nella nave con un sistema olografico decente. Shepard non poteva fare dei meeting con la squadra nelle sua cabina, dopotutto:
"...I Geth sono fatti di materiale organico?" chiese Kaidan.
In mezzo a loro, Tali stava esponendo tutto quello che sapeva sui Geth: come Shepard aveva scoperto, molto. Sfortunatamente, Tali aveva anche il dono dell'eloquio: complice il nervosismo, la Quarian stava parlando da venti minuti ininterrottamente, passando dalla storia dei Geth, interessante ma superflua per loro, alla loro struttura mentale. Decisamente troppo per Williams e Wrex, interessati al massimo ai loro punti deboli: il comandante poteva quasi vedere il panorama che stavano osservando con l'occhio della mente, mentre Vakarian stava lasciando al suo visore il compito di registrare il meeting.
Solo Alenko era un partecipante entusiasta:
"La loro anatomia di base è costituita per il 40% del loro peso da un polimero organometallico a base di silicone, mentre il loro endo ed esoscheletro era costituito da ferro trattato ai tempi della guerra degli Albori. Da quello che ho letto dai rapporti dell'Alleanza, pare che i Geth su Eden Prime abbiano sostituto la loro corazza esterna con leghe di titanio..."
"Teoricamente quindi, il medi gel funzionerebbe anche su di loro..."
"Tenente Alenko: sta suggerendo di sprecare prezioso medigel sui Geth?"
"No, e chiamami pure Kaidan, Tali, mi stavo limitando a notare questa particolarità."
"Nerd." sussurrò Williams: per quello che la riguardava, le uniche informazioni importanti di quell'incontro erano state che più i Geth erano numerosi, più erano intelligenti, anche se non aveva capito perché.
I Geth condividono le risorse neurali, ma non i dati sensoriali, era stato lo scoglio su cui la sua attenzione si era arenata.
Il capo artigliere fu immensamente grata dell'interruzione:
"Signora: richiesta di comunicazione del Capitano Macmillan, R&D dell'Alleanza."
"Maledizioni..." sussurrò il comandante, e il suo tono fu come una doccia gelata per tutti i presenti: "Williams, Alenko, Vakarian: aspettate fuori. Zorah e Wrex, restate, ma non parlate a meno che lei non parli con voi... ORA signori!" aggiunse, e la sua squadra si affrettò ad ubbidirle.
"...Passala nella sala comunicazioni, Barnes."
"In arrivo."
L'ologramma che prese vita di fronte a loro fu quello a grandezza naturale di una donna bionda, dagli occhi color acquamarina, con una corta treccia arrotolata sulla nuca.
"Disgustoso." fu la prima parola che disse.
"Capitano." la salutò Shepard.
"Dopo così tanto tempo, parlarci via ologrammi in questo modo è davvero disgustoso, comandante."
"...Come sta?"
La donna piegò la testa di lato, con un'espressione annoiata sul volto:
"Svenevolezze. Inutili: passiamo al motivo della chiamata. Il mio tempo è prezioso."
"Ha ricevuto la mia richiesta?"
"Ovviamente. Può essere fatto. Ma ad un prezzo."
"Immaginavo..." sospirò Shepard: "Di quanto stiamo parlando?"
"Crediti. Pah!" disse sprezzante la donna: "Se lo facessi per crediti non potresti mai permettertelo, Meganeura."
"...Nomini il suo prezzo allora, capitano."
"Mhh... nessun tentativo di mercanteggiare. Ma d'altro canto ti devo un favore... quattro però sono troppe. Possiamo trovare un accordo per le due."
"Accettabile."               
"Un favore allora, questo è il mio prezzo, per essere in pari tra noi. Inviami i parametri non appena avrai finito e ti consegnerò il quartetto completo. Interessante però... posso capire il Krogan, ma la Quarian?"
"Non avrei potuto farcela senza di lei."
"Ipocrita... ti ho addestrato perché non avessi bisogno di nessuno." Poi gli occhi acquamarina si fissarono su Tali: "Quarian? Indice ablativo e cinetico della tua attuale tuta ambientale."
"13 -120." rispose Tali.
"A quanto pare hai trovato qualcuno che come te non dà valore alla propria esistenza." disse a Shepard.
E prima che potesse risponderle, Macmillan interruppe la comunicazione.
Shepard sospirò sconfitta: stava sudando, e Wrex doveva essersene accorto, ma non disse nulla.
"Quella donna... è pazza?" chiese Tali.
Il comandante assentì:
"...Ma c'è del metodo nella sua follia, purtroppo."
 
***
 
Il tempo è una cosa strana.
Restavano meno di 24 ore alla partenza della Normandy e quattro giorni all'inizio erano sembrati un'enormità per preparare la nave. Un obbligo, più che una scelta, dato che la Normandy non aveva le risorse per montare a bordo due mezzi corazzati da zero. Eppure erano stati appena sufficienti: se avesse potuto, forse il comandante sarebbe rimasta un altro giorno sulla Cittadella, ma ormai il suo equipaggio si stava arrampicando sui soffitti della nave.
Erano stati tre giorni fruttuosi, in cui Shepard non aveva lasciato intentato quasi nulla per procurarsi risorse e contatti: aveva consegnato ad una giornalista della Cittadella le informazioni di Fist per crediti; partecipato per molti crediti ad uno studio illegale di un Salarian ed un Volus per scansionare i Guardiani, misteriosi servitori della Cittadella di cui nessuno sapeva ancora niente nonostante fossero sulla stazione spaziale da prima dell'arrivo degli Asari, e risolto i loro disaccordi interni. Poi, dopo un tentato omicidio da parte di due sicari di Saren, Garrus l'aveva coinvolta in un'indagine C-Sec che era finita in un vicolo cieco a causa dei regolamenti troppo oppressivi, costringendo un detective Turian a ricorrere a mezzi poco ortodossi: aiutando le sue indagini, un complesso giro di contrabbando di esplosivi sperimentali, Shepard si era potuta tenere i dati sulle miscele altamente esplosive per granate a disco, di cui la sua squadra avrebbe fatto buon uso.
Nel frattempo, Wrex le aveva procurato le modifiche per le armi che aveva promesso, e Williams al momento era occupata a mettere a punto le armi della squadra...
A pensarci bene, l'unica cosa che davvero ancora la trattenesse sulla stazione spaziale era l'incontro con sua madre:
"Allora..." disse Joker sedendosi con molta attenzione di fronte a lei in sala mensa: "Si dice che abbia fatto visita alla Consorte, comandante."
Pettegolezzi, l'unico passatempo che nessuna disciplina potesse cancellare: quello in particolare era abbastanza succoso da aver costretto il pilota ad indagare, abbandonando il suo cockpit. E non era l'unico ad esserne interessato: i marine, specie le forze speciali, ma anche tutto l'equipaggio della Normandy, partecipava alle libere uscite con vigore; ma la famigerata leonessa di Elysium dalla Consorte Asari? Quello sì che era intrigante.
L'Asari era una figura... molto discussa sulla Cittadella: prostituta, consigliera, geisha... i suoi detrattori la chiamavano in molti modi, ma erano la minoranza, dato che la lista d'attesa per Sha'ira la Consorte era di almeno sei mesi.
"Inesatto Joker: è stata lei ad invitarmi." rispose Shepard impassibile scorrendo il suo datapad: era stata una sorpresa, e un azzardo accettare l'invito di Sha'ira, ma aveva pagato. In più di un modo:
"Oohh... particolari succosi signora, la prego?"
Shepard lo fece sudare un poco, meditando se valesse la pena risponderli:
"La Consorte ha richiesto la mia assistenza perché agissi come mediatore in un disaccordo tra lei e un generale Turian. Il loro dissapore è stato risolto." disse infine.
"E scommetto che è stata molto riconoscente, non è vero?"
"...Qualche credito e un piccolo omaggio: uno strano pendente."
Un gioiello che Shepard aveva messo al sicuro tra i suoi effetti personali: il fatto che Sha'ira, un'Asari con secoli di esperienza di vita, credesse fosse Prothean, lo rendeva molto prezioso.
Ma al momento era solo un globo di liquido metallo incastonato in una gabbia protettiva, grande quando la falange del suo pollice.
"...Tutto qui, signora?"
"Ovviamente Joker: che cosa pensavi?"
Il favore fatto a Sha'ira e Oraka, il generale Turian, le aveva aperto le porte dell'industria militare di Palaven, e anche allargato i buoni rapporti dell'Umanità con l'ambasciata Elcor, dato che nel suo disaccordo con la Consorte, il Turian aveva coinvolto un attaché dell'ambasciatore Elcor.
"...Abbracciare l'eternità signora? Ginnastica a corpo libero? Fare il mostro a due teste? Divertirsi? Spassarsela?"
Shepard si sporse verso di lui e il pilota rubò un'occhiata alla sua scollatura, che non andò perduta al comandante:
"Joker..." gli disse con la sua voce più dolce: "Non dovresti credere a tutto quello che senti su una persona."
Il pilota la guardò con occhio esperto:
"E che mi dice del succhiotto sul suo collo allora?"
Il comandante sorrise, senza alzare la mano e rilassandosi sulla sedia:
"Bel tentativo signor Moreau, e ottimo tempismo, ma quello che lei crede sia avvenuto non è avvenuto, temo."
Shepard sapeva di non avere alcun succhiotto sul collo: Joker aveva solo cercato di provocarla per strapparle una confessione.
"Dannazione..." si arrese il pilota sconfitto: "Non può prendersela con un uomo per averci provato."
"Credevo che avesse una buona immaginazione... anzi, no. Solo quella, giusto?" disse Shepard, alzandosi e lasciandolo solo.
Non passarono che pochi istanti prima che Laflamme si sedesse di fronte a Joker, con la mano aperta sul tavolo:
"Paga." ordinò al pilota, obbligandolo ad onorare la loro scommessa.
Che sciocco il tenente, pensò Shepard allontanandosi, e in fondo che uomo di poca fantasia: se le avesse chiesto se era invece Sha'ira a portare il segno delle sue labbra, non sarebbe riuscita a restare impassibile...
 
***
 
"AVETE FATTO CHE COSA?"
Facendo parte di organizzazioni militari o para militari da tutta una vita, milizie della Gerarchia e C-Sec per il Turian e marine della Flottiglia per la Quarian, Garrus Vakarian e Tali'Zorah sono abituati a superiori infuriati, pronti a calare come uccelli da preda su un coniglio, al minimo errore. Ma nessuno di loro due si era mai trovato con un superiore infuriato e biotico: Shepard stava schiumando, e brandelli di energia oscura scivolavano per la stanza, mentre il mobilio tremava: difficilmente quel caos stava passando inosservato al resto dell'equipaggio.
Fedele alla sua politica di porte aperte, il comandante li aveva fatti entrare entrambi nella sua stanza per fare rapporto, ma forse era stato un errore da parte dei due alieni accettare l'invito: il comandante aveva il vantaggio del campo, non che ne avesse bisogno comunque, dato che probabilmente avrebbe potuto comprimerli fino a farli entrare in una tazza con un solo movimento della mano.
E pensare che era cominciato tutto così innocentemente: visto che avevano meno di 24 ore ancora sulla Cittadella, il Turian aveva pensato che sarebbe stato carino bere un ultimo bicchiere prima di restare a ventriglio asciutto per chissà quanto tempo. Un modo come un altro per festeggiare il suo congedo dal C-Sec, e aveva invitato Tali, perché i destro come loro dovevano bere assieme, e non c'era niente che lo divertisse a bordo come infastidire la Quarian... non certo perché durante una loro precedente conversazione l'aveva pressappoco accusata di avere responsabilità nell'attacco dei Geth su Eden Prime.
Ovviamente avrebbe offerto lui, perché il Turian era una persona ben educata e civilizzata...
E così erano finiti al Flux: mezza discoteca, mezzo casinò, ed erano stati serviti subito da Jenna, che Garrus e Shepard avevano aiutato dopo essere finita a fare l'informatrice per il C-Sec per il giro di contrabbando... e il padrone del locale, saputo cosa avevano fatto per le sue impiegate (Jenna aveva una sorella gemella che lavorava con lei al Flux), aveva offerto ad entrambi qualche credito per farsi un giro alle macchine del Quasar e il primo giro di bevute... e il Turian aveva brindato... non tanto. E anche Tali aveva bevuto.
E poi la loro uscita innocente si era trasformata lentamente in un incubo: qualcuno aveva manomesso una slot-machine, raccogliendo i crediti persi su quella macchina e trasferendola da un'altra parte, e Garrus, che era pur sempre un ex agente C-Sec, aveva proposto a Tali, che si era accorta della manomissione, di incastrare il colpevole... sarebbe stata la loro piccola avventura...
E così risalendo hub dati ridondanti si erano trovati nel Presidium, non ubriachi, ma... ok erano ubriachi: fradici come un Volus che avesse bevuto ryncol, per essere precisi.
Solo per scoprire che il ladro di crediti era una IA illegale che era stata programmata da un truffatore ormai in carcere e che ambiva ora ad unirsi ai Geth, l'IA, non il truffatore, e che li minacciava di esplodere loro addosso se avessero provato a scappare...
"78'456!" urlò Tali dando letteralmente i numeri: la Quarian non reagiva bene sotto pressione.
L'effetto fu però interessante: Shepard sembro sgonfiarsi, e l'energia oscura si disperse:
"78'456?"
Tali annuì, stringendosi nervosamente le mani: "Abbiamo formattato l'IA prima che si autodistruggesse e ho indirizzato i crediti rubati alla Normandy e Keelah non avrei dovuto farlo, ma erano così tanti e io ero così spaventata e Garrus continuava a gridare per gli Spiriti e..."
"Tali: hai appena detto di aver trasferito 78'456 crediti non rintracciabili di denaro rubato alla mia nave?"
Garrus sentì i suoi denti schioccare: o per gli Spiriti.
"È stata... la prima cosa che mi è venuta in mente di fare..."
"E tu l'hai AIUTATA a farlo?"
Il Turian guardò Shepard e poi Tali, scegliendo infine la via d'uscita del codardo:
"Io... io non sapevo dove li stesse mandando?"
Shepard non disse niente, ma si attaccò al bottone dell'intercom della nave.
Il Turian capì che la loro avventura a bordo della Normandy era finita.
"Attenzione equipaggio della Normandy, qui è il comandante che vi parla..."
O Keelah, pensò Tali: sarebbe dovuta tornare ignominiosamente alla Flottiglia.
"Questa è l'ultima serata che passerete sulla Cittadella. Per contribuire allo spirito di corpo e alla solidarietà a bordo, Vakarian e Zorah si sono assicurati che la spendiate al meglio. Ognuno di voi ha ora un bonus di 2'000 crediti da spendere al casinò Flux, nell'agglomerato Bachjret. Avete la serata libera, ma vi voglio a bordo e pronti ai comandi per le 0500 di domattina."
Poi li cacciò fuori dalla sua cabina, mettendoli in mano all'equipaggio e lavandosi le mani di tutta la faccenda: non un suo problema. Per quanto la riguardava, non era mai successo: Shepard non avrebbe mai messo nessuna IA illegale sulla Cittadella in un rapporto. L'assurdità e le conseguenze dell'evento li avrebbero bloccati sulla stazione spaziale per mesi.
Dopo un momento di terribile silenzio, nella più tradizionale e rispettata tradizione del corpo dei marine dell'Alleanza, l'equipaggio della nave al completo sollevò di peso i due alieni, tenendoli alti sopra le loro teste e scortandoli urlanti attraverso la Cittadella come antichi capi tribù, cantando a squarciagola questa cadenza di marcia:
"Vieni bellezza,
vieni a goder.
La lingua in bocca
e un dito nel seder..."
Come anche il comandante Shepard, i poliziotti C-Sec che incontrarono sulla loro strada non osarono intervenire, e se ne lavarono le mani, specie dato che il drappello era inseguito da Joker che si dava la spinta sulle stampelle urlando che non lo lasciassero indietro...
Fatti sedere il loro re e la loro regina della serata al bancone del Flux, l'equipaggio della Normandy fece bere Garrus e Tali da ognuna delle bottiglie di destro liquore che il locale conservava. Due volte.
Per gli alieni, non fu una festa, ma un'ordalia.
 
***
 
Al contrario del Flux, il locale era piuttosto intimo, e al riparo da occhi indiscreti: una simpatica brasserie gestita da Salarian.
"...e il tuo equipaggio?"
Hayat posò il suo bicchiere cercando le parole giuste per descrivere la Normandy a sua madre.
"Sono... interessanti, anne. Soprattutto la mia squadra: anche se mancano un po' di iniziativa personale."
"Forse sono soltanto intimoriti. Hai sempre fatto fatica a farti nuovi amici..."
"Quello era venti anni fa..."
"Non sei cambiata poi molto." disse Hannah Shepard a sua figlia con l'aria di chi la sapeva lunga.
Shepard mise il broncio incrociando le braccia:
"Proprio quello che intendevo." commentò Hannah: "Passano gli anni, ma rimani sempre te stessa. Sei cresciuta troppo in fretta Hayat, e il destino non è stato buono con te."
Hayat strinse la mano di sua madre: quella cena non era un addio, ma una conferma a sua madre che stesse bene, dopo gli avvenimenti di Eden Prime.
Era sopravvissuta, ma se lasciava la sua mente libera di vagare, la visione tornava alla sua memoria, pronta a tentare di soffocarla di nuovo. No... meglio cambiare discorso:
"...Ramos ti manda i suoi saluti a proposito: ha fatto un salto sulla nave... cose da Spettri." spiegò.
"Quello sgargiante meticcio... già che siamo in tema: c'è qualcuno nel tuo cuore?"
"...Non al momento."
Hannah sospirò:
"Bambina mia, non puoi continuare a tormentarti così. Da quant'è che non apri il tuo cuore a qualcuno? Quello che lei ha fatto laggiù... non puoi continuare a pensare che sia colpa tua..."
"È che... ho paura." A sua madre, Hayat poteva confidare certe cose: "Tutta la mia furia... e senza papà... a volte ci sono momenti, quando sono sul campo, in cui io... mi perdo."
"...È così anche per me, Hayat: a volte rivedo ancora quella scena, quando dormo. Se avessi la risposta, anche dopo tutti questi anni, abbandonerei tutto per vendicarvi... fatti degli amici bambina mia: solo loro ci possono salvare." finì Hannah.
"A questo posso brindare: şerefe, mamma."
" Şerefe, bambina mia."


Se dovrò revisionare i prossimi capitoli la metà di questo, sarà comunque troppo...
E la colpa di questo è l'organico completo della Normandy: credo di aver consultato molti,  forse troppi manuali militari, e nonostante questo, non sono sicuro al 100% di aver centrato il tutto.
Abbiate pazienza: cercherò di spiegare in poche righe i problemi che ho avuto nel metterlo giù. Il primo è più importante èu n problema di traduzione, perché per quanto tenente o comandante siano traducibili facilmente, non è detto che il grado sia equivalente in italiano. In secondo luogo, ho avuto problemi col fatto che il grado è una cosa, mentre la funzione a bordo della Normandy è un altra (ed ecco il perché delle sigle come CO, LOGO, CHENG ecc). In terza battuta, tracciare i gradi del personale di bordo è un casino perché l'Alleanza è composta da personale della flotta, i marines e la milizia coloniale (almeno): la fregatura è che questi tre rami dell'organizzazione non, e ripeto, non usano gli stessi gradi. Alenko e Joker per esempio sono entrambi tenenti, ma uno è tenente dei marine, l'altro è tenente di volo.
Perdonate questo filippica, è solo che anche così, mi sembra di dovermi accontentare :(.
Spero almeno che il resto del capitolo ne valga la pena e che sia riuscito a piacervi abbastanza da lasciare una recensione (I due Mako sono un'escamotage per schierare tutta la squadra durante le prossime avventure..). Alla prossima.
  
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