Ero in biblioteca e come ogni giorno c'era lei...
Era una strana ragazza, sempre vogliosa di apprendere nuove cose, sempre cosģ curiosa e un po' la invidiavo;
lei aveva tutto, degli amici, una famiglia e una vita quasi felice. La invidiavo pił di Potter, lei poteva essere se stessa e ogni suo difetto veniva cosiderato persino un bene. Per me Hermione Jean Granger era bellissima...
Aveva capelli crespi e cespugliosi, occhi marroni e banali, lunghe ciglia e forme non troppo abbondanti e per non parlare di quel carattere insopportabile.
Ma per me lei era stupenda, semplice e ignara di esserlo il che la rendeva anche pił speciale.
Non era stupida e con la magia era insormontabile neppure i Purosangue pił bravi la battevano.
Era strana lei...
c'erano giorni in cui si isolava a leggere chissą che tomo e altri giorni in cui si divertiva come non mai.
Mi intrigava il fatto che non cadesse ai miei piedi, che non arrossiva ad un mio sguardo e che quando le parlavo non balbettava cose incomprensibili come tutte le altre e mi rispondevo che semplicemente era diversa ed era cosa da aggiungere ai suoi numerosi pregi.
La potrebbero classificare normale, ne bellissima e neppure orribile ma per me era semplicemente ineguagliabile.
Una bellezza strana, che non prevede lineamenti dolci e perfetti o capelli lisci e morbidi, bellezza che non prevedeva voce melodiosa e misure anche troppo abbondati.
Era una bellezza tutta sua che partiva da dentro, da ciņ che era veramente.
Come ogni giorno era in biblioteca e se non  leggere a studiare argomenti ancora non svolti.
Era seduta sempre allo stesso posto vicino alla finestra china su un libro qualsiasi con i capelli che le andavano davanti al volto irritandola; quando non capiva sbuffava e si innervosiva e invece quando tutto le era chiaro sorrideva a trentadue denti.
La osservavo molto per la sua diversitą...
mentre tutti erano chissą dove lei era lģ, come sempre, a leggere ignorando il mondo che le stava intono, ignorando me.
Ogni tanto le sorridevo e lei qualche volta ricambiava come se avesse capito che quei sorrisi erano scuse.
per tutti quei anni che l'ho insultata.
per tutti quei anni che l'ho sottovalutata
per tutto quel tempo che non ho saputo guardare oltre al suo sangue impuro
per tutto quel tempo che ho ignorato una ragazza bellissima e strana.
Quella ragazza strana che con chissą che incantesimo o pozione...
mi aveva stregato