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Autore: Em_    10/05/2015    1 recensioni
Elena Gilbert è una specializzanda in chirurgia del primo anno. Suo padre è il primario e anche sua madre lavora lì.
Qui ritrova i suoi vecchi compagni e amici e scopre con gioia che saranno i suoi nuovi colleghi.
Tutto sembra andare bene finché, la sera del ricevimento per i nuovi arrivati, compare qualcuno dal passato di Stefan ed Elena.
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Dal testo: «Ehi, Stefan? Terra chiama Stefan!» gli dico ridacchiando.
Lui sposta lo sguardo più in là e non mi guarda. «Damon.» dice freddo.
«Ciao fratellino.» risponde sarcastico l’uomo.
Aspetta, cosa? Quel Damon? Il fratello che se n’è andato quando avevamo dieci anni? Che cavolo ci fa qui? Non si fa vedere da sedici anni ed ora si presenta nel nostro luogo di lavoro?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16. La mattinata perfetta

 

Mi lascio trasportare su per le scale fino alla sua stanza, ho vaghi ricordi della sua camera ogni tanto Stefan si andava a nascondere lì quando eravamo piccoli, come se potesse sentirsi più vicino a suo fratello. Mi ero scordata quanto fosse enorme, il letto è quasi il doppio di uno matrimoniale, c’è il terrazzo e un bagno gigantesco annesso. Damon mi rimette in piedi assicurandosi che non svenga, ma in realtà in questo momento mi sento benissimo, sarà l’adrenalina… Mi siedo sul bordo del letto e mi guardo un po’ in giro mentre lui si affretta a chiudere la porta, non si sa mai, non vorrei che Stefan ci beccasse in situazioni alquanto compromettenti. Damon si siede accanto a me e sorride, non so quanto sia convinto di questa cosa, credo abbia paura di farmi del male sia fisicamente che psicologicamente visto quello che ho passato. Un attimo dopo afferra il cellulare dalla tasca dei jeans e comincia a comporre un messaggio.

«Ho chiesto al dottor Nolan di sostituirmi per oggi, ora sono tutto tuo.» mi dice ammiccante.

«Mi fa piacere, dottor Salvatore.» rispondo con lo stesso tono.

«Quindi… Dottoressa Gilbert… Dov’eravamo rimasti?» mi chiede avvicinando il suo viso al mio.

Sento il suo respiro farsi via via più affannoso come se non aspettasse altro che il mio via libera. Mi faccio avanti e sfioro le sue labbra con un leggero bacio, quasi impercettibile mentre con la mano faccio su e giù sulla sua coscia ancora coperta dalla stoffa dei pantaloni. Lui invece poggia la mano sulla mia schiena e con un rapido movimento la infila sotto la maglia, al contatto con la sua pelle vengo percorsa da mille brividi che riesco a sentire fino alla punta dei piedi. Un attimo dopo mi ritrovo solo con il reggiseno ed entrambi ci stendiamo comodamente sul letto, lo guardo negli occhi e lui guarda me, solo osservandolo riesco a percepire il suo crescente desiderio ed io non sono da meno. Lo bacio nuovamente, questa volta con più passione, lascio che la sua lingua si faccia strada tranquillamente nella mia bocca e ne assaporo ogni centimetro. Ha il solito buon gusto di menta che mi fa letteralmente andare fuori di testa, un po’ alla volta spingo il mio corpo verso il suo finché non siamo completamente appiccicati l’uno all’altra. Lascio viaggiare la mia mano che passa dai suoi capelli morbidi fino al suo fondoschiena, mi accorgo in quel momento che portiamo entrambi ancora i pantaloni, forse è il caso di provvedere. Con nonchalance inizio a giocherellare con il bottone dei suoi jeans e gli rivolgo uno sguardo malizioso, non appena lo slaccio mimo con le labbra un “ops”, come se fosse una cosa che non avrei dovuto fare. Damon ridacchia e per vendicarsi con un movimento secco mi slaccia il reggiseno, quest’ultimo mi cade leggermente lasciando intravedere i miei seni. Gli si dipinge sul viso un’espressione decisamente compiaciuta e questa volta sono io a sorridere. Lo lascio guardare senza troppi problemi, ho smesso di vergognarmi davanti a lui, mi ha già vista mezza nuda durante l’incidente al cantiere quindi poco importa. Ritorno verso l’orlo dei suoi pantaloni, questa volta abbasso anche la cerniera e ci infilo una mano dentro in modo da riuscire ad abbassarglieli. Fortunatamente con un piccolo aiuto da parte sua riesco nel mio intento, con un calcio fa cadere i suoi pantaloni dal letto e posa di nuovo lo sguardo su di me, ancora non posso crederci che sto per fare l’amore con lui, sembra un sogno. Spingo ancora il mio corpo contro il suo, ora so per certo quanto mi vuole ed io voglio lui nello stesso identico modo.

«Elena, aspetta.» mi dice interrompendo il nostro bacio.

«Si?» chiedo ancora in preda alla passione.

«Ne sei davvero sicura? Non voglio essere egoista con te.»

«Ne sono sicura, Damon. Non lo farei se non lo fossi questo te lo posso giurare.»

Lui annuisce e mi sorride, sembra finalmente convinto che anch’io lo voglio da morire. Per dargli un’ulteriore prova mi sfilo del tutto il reggiseno e lo lancio in mezzo alla stanza così che non mi intralci. Damon senza pensarci mi accarezza delicatamente lasciandomi qua e là qualche bacio, si mette sopra di me con il busto così da potermi coccolare meglio. Ora la sua bocca è sul mio collo, poi la fa risalire fino alle mie labbra e mi bacia mentre la sua mano è scesa fino al mio basso ventre e sta facendo scivolare via i miei pantaloni, indosso ancora quelli del camice che sono decisamente più semplici da togliere di un paio normali. Oramai sono coperta solamente dagli slip e sinceramente vorrei che presto finissero anch’essi sul pavimento. Damon sembra leggermi nel pensiero e con un gesto che quasi non percepisco mi sfila le mutandine lasciandole cadere da letto. Mi sfugge un gemito quando avverto la sua mano farsi strada tra le mie cosce, è una sensazione meravigliosa sentirlo così vicino a me non mi era mai successo di provare così tante emozioni in una sola volta. Allungo il braccio e gli tolgo i boxer, non ce la faccio più ad aspettare, mi sembra quasi di impazzire. Damon prontamente si posiziona sopra di me reggendosi con i gomiti in modo da non schiacciarmi troppo e con delicatezza lascio che si faccia strada dentro di me. Mi sento davvero completa adesso, nel posto giusto al momento giusto e sopratutto con la persona giusta. Damon mi accarezza il viso ed io gli sorrido stampandogli un bacio sulle labbra, pian piano lo sento muoversi dentro di me e il mio piacere cresce a vista d’occhio. Lo bacio con foga lasciando che il mio corpo raggiunga l’apice e un attimo dopo sento Damon seguirmi a ruota. Lo abbraccio attirandolo a me sentendomi la persona più felice del pianeta, lui si stende in parte a me e mi da un bacio sul naso coprendomi fino al seno con il lenzuolo.

«Grazie.» gli dico ancora col fiato corto.

«Sei bellissima.» afferma attirandomi contro il suo petto caldo.

«In questo momento mica tanto.» rispondo ridacchiando indicandogli i miei capelli scompigliati.

Lui ride mostrandomi il suo meraviglioso sorriso «Come ti senti comunque?»

«Benissimo!» esclamo con un po’ troppo entusiasmo.

«Ne sono felice!» ribatte lui con il mio stesso tono.

«Non prendermi in giro!» mi fingo offesa.

«Non mi permetterei mai, signorina Gilbert.»

«Dottoressa, prego.» lo correggo.

«Allora, dottoressa, ti andrebbe di scendere e mangiare qualcosa?»

«Certamente, dottore.»

Mi abbasso leggermente e raccolgo i miei indumenti, poi mi dirigo un attimo in bagno per rivestirmi. Mi sistemo i capelli guardandomi nel grande specchio, ho il viso arrossato come se avessi appena corso una maratona. Diciamo che è stato qualcosa di veramente intenso, nonostante la stanchezza mi sento veramente appagata. Ritorno da Damon e insieme andiamo di sotto, ora anch’io comincio a sentire la fame. Lui mi fa accomodare a tavola ma non mi va di lasciarlo lavorare da solo, mi piacerebbe che almeno mi lasciasse cucinare.

«Damon, aspetta, lascia che cucini io.» gli dico.

«Tu sei ancora convalescente, siediti.» mi ordina.

«Devo ricordarti quello che abbiamo appena fatto?»

«Touchè.» mi risponde alzando le braccia in segno di resa. 

«Ti va una pasta?» chiedo a Damon.

«Certo, le pentole sono nello scaffale in basso.»

«Lo so.» dico ridendo «Non dimenticare che ci sono cresciuta in questa casa praticamente.»

«Giusto… Ogni tanto mi scordo del mio caro fratellino.» afferma in tono sarcastico.

Apro il rubinetto dell’acqua e lascio che la pentola si riempia «Non essere geloso di cose che non ci sono, Damon.»

«Non sono geloso, Elena.»

«No, no proprio no. Stefan ed io siamo solo amici, lo sai.»

«Non mi va di dividerti…» confessa.

«Che vuoi dire?» domando curiosa.

«Niente, lascia perdere.»

«Damon.» lo chiamo costringendolo a guardarmi in faccia.

«La mia ex mi ha tradito con il suo migliore amico, ecco tutto. Vorrei evitare che si ripetesse la storia, soprattutto visto che si tratta di mio fratello.»

«Mi dispiace… Non lo sapevo. Ma in questo caso ti posso già dire adesso che non accadrà mai.» lo rassicuro.

Damon mi bacia dolcemente e mi sorride in segno di scuse. Mi intristisce pensare a quello che gli ha fatto la sua ex ragazza e capisco la sua preoccupazione, ma sono sicura che potrò fargliela superare un po’ alla volta, ne sarei felice.

Mangiamo tranquillamente la pasta ridendo e scherzando come se ci conoscessimo da una vita, non c’è alcun imbarazzo tra di noi ed è la cosa più bella del mondo. Senza rendercene conto si sono fatte già le quattro del pomeriggio, forse sarebbe il caso che io rientri a casa, Caroline si starà chiedendo dove sono. Recupero il cellulare che avevo lasciato sul divano e ci trovo sei chiamate perse dalla mia amica bionda più un messaggio. Chissà cosa ci sarà di importante, apro l’sms e lo leggo “Elena, è successo un disastro… Ti ho cercata in ospedale ma non so dove tu sia… Ti prego chiamami ho bisogno di te.” Mi passo una mano tra i capelli chiedendomi che cosa sarà mai successo. Non esito a far partire la chiamata sperando che mi risponda.

“Pronto?”

«Caroline, cos’è successo?»

“Dov’eri, Elena?!”

«Non sono stata bene…» mento «Ma dimmi cos’hai.»

La sento piangere al telefono, probabilmente è qualcosa di veramente serio “Elena… Sono veramente fottuta…”

«Che cosa significa?»

“Ho combinato un casino…” continua non smettendo di singhiozzare.

«Sei a casa?»

“Sì, sono appena rientrata…”

«Arrivo tra un attimo, non preoccuparti.»

Chiudo la chiamata e ritorno in cucina da Damon per avvertirlo che me ne sarei andata tra poco. Mi dispiace lasciarlo dopo la bellissima mattinata ma la mia amica ha bisogno di me e non posso abbandonarla così.

«Damon, era Caroline… Devo andare, ne ha combinata una grossa stavolta…»

«Ha ucciso qualcuno?» mi domanda alzando un sopracciglio.

«No, non penso, mi aspetta a casa…»

«D’accordo, vai. Ma mi mancheranno i tuoi baci.» mi dice facendo la sua solita faccia da cucciolo bastonato.

«Anche a me… Torno presto!» lo saluto con un leggero bacino ed esco diretta a casa mia.





Angolo autrice
Buona domenica, eccomi qui :)
Allelujaaaa dopo ben 16 capitoli ce l'hanno fatta a concludere senza essere interrotti! Spero vi sia piaciuto ahah era ora dai xD
Damon caro sempre protettivo e geloso nei confronti di Elena, è geloso persino di Stefan ahahah!
C'è però un'altra informazione sul passato di Damon: la sua ex l'ha tradito (povero cucciolo!)
Ovviamente quei due non possono star in pace tre secondi che succede qualcosa... Caroline chiama Elena in lacrime. Cosa sarà capitato stavolta?

Ringrazio di cuore chi mi recensisce sempre, ormai lo sapete! Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti, più sono meglio è LOL :')

Ah, per chiunque voglia sto scrivendo un'altra FF: Life as parents! è una Nian, il sequel dell'altra che ho scritto precisamente!

Detto ciò vi lascio, a presto,
Anna

   
 
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