01/01/2009
1 recensioniQuesta fan fiction appartiene a mia sorella che gentilmente mi ha chiesto di pubblicarla perchè troppo timida, la quale vi ringrazia per la lettura ^^
"SANGUE SPORCO"
Fermo, immobile, su un palo assisto alla disfatta del mio clan.
Disfatta a cui io stesso ho dato vita, sporcandomi le mie stesse mani con il sangue sporco di quella gente.
Osservo impassibile la mia opera, mentre i rumori palpitanti di due piedini si fanno strada avvicinandosi sempre più. Conosco molto bene quell'andatura, nonostante vi abbia trascorso poco tempo, impossibile sbagliarsi, dopotutto qui non c'è più anima viva!
Lo vedo.
Lo osservo con i miei occhi di fuoco, colmi d'ira. Perchè riservare un destino così atroce ad un bambino?
Di quali colpe può essersi macchiato?
E' ancora troppo ingenuo il mio fratellino! Non si è mai accorto di quanto il nostro clan fosse corrotto, avrebbero persino usato un innocente pur di far realizzare i loro piani!
Si accorge di una figura davanti a lui, ma faccio in tempo a svanire, per celare, ancora non per molto, la mia vera identità.
Lo precedo nel ritorno verso casa. L'angoscia mi assale nel vedere i corpi esanime dei miei genitori; un delitto che ho consumato non molto tempo prima, tra il volto disperato di mia madre e quello deluso e amareggiato di mio padre. Ma entrambi consapevoli di ciò che stava accadendo.
Dovevano essere gli ultimi a pagare, era questo il mio desiderio, vederli un ultima volta prima che svanissero per sempre. Buffo a volte il destino, non hanno fatto nulla per ostacolarmi, nulla per sopravvivere, rendendomi le cose più difficili di quanto già non fossero! Molto probabilmente capirono che era l'unica decisione da prendere in quel momento per redimersi dalle loro colpe!
Ricaccio il dolore di quel momento, riprendendo la mia solita aria impassibile, infine mi posiziono nell'ombra dietro a quei corpi un tempo amati, preparandomi mentalmente alle parole da dire, prima di terminare il mio lavoro.
Sasuke terrorizzato entra in casa, vedendola vuota e silenziosa; titurbante si avvicina alla porta del salotto e irruento la apre di scatto. Riesco a percepire la sua paura mentre si fa spazio nella stanza. Dopo un attimo di smarrimento, sembra tranquillizzarsi vedendomi comparire dalla penombra ignaro dell'atroce futuro.
Sconvolto mi parla, ha notato le morti; cerca in me un appiglio, una sicurezza, è tutto quello che posso fare è rimenere inconcusso alle sue lacrime, alle sue preghiere, rivelargli l'assassino e la sorte che lo attende.
Con l'amaro in bocca lo colpisco, ma continua inerme a guardarmi con i suoi occhi dolci e smarriti sperando di risvegliarsi da un incubo.Utilizzo su di lui la tecnica oculare che ho acquisito da un pò di tempo.
Si dilania per la sofferenza, strigendosi con le manine, ancora non macchiate da nessun crimine, la testa, divincolandosi dalla morsa che lo tiene prigioniero in un'altra dimensione, mentre lacrime scendono lungo il viso come un fiume precipita da un precipizio, creando delle cascate, cascate di sangue che percorrono il mio cuore.
Lo vedo contorcersi dal dolore.
Lo sento supplicare di smetterla di fargli vedere le persone che ama, cadere rovinosamente una dopo l'altra verso il baratro della morte.
A quel punto non riesco più a sopportare quella scena. Non ho il coraggio di sacrificare la più importante persona che ho avuto sinora.
In accademia ho imparato per primo a non provare alcun tipo di sentimenti verso un avversario, un nemico; non mi è stato difficile metterlo in pratica! Dovevo rispecchiare uno dei clan più potenti e temuti che esistessero. Troppe responsabilità pesavano sulle mie spalle per poter pensare ai sentimenti umani. Eppure nonostante non ti dedicassi molto tempo, fratellino, eri riuscito a volermi bene.
Immagino la forte sofferenza che stai provando in questo momento! E' la stessa che mi accompagna da quando sei rientrato dalle porte che tracciano il confine del clan. Essere traditi dalla persona che ammiri di più fa male, non è vero otuoto?
Riprende coscienza dopo che annullo la tecnica.
Lo guardo incessantemente, con tutto l'odio che ho in corpo e in quel momento capisce...
...capisce che deve scappare da me.
Le sue barriere sono crollate, senza più alcuna sicurezza cerca una via di salvezza in quella landa desolata, lontana da qualsiasi speranza di aiuto.
L' ho terrorizzato, ma era quello che volevo ottenere! Non voglio la sua compassione, il suo amore, non dopo quello che sono stato costretto a fare. Ho infranto i suoi sogni e gli ho negato il calore di una famiglia che piano piano si avvicinava sempre di più a lui; gli ho fatto perdere tutta la fiducia e l'orgoglio che provava nei miei confronti. Dopotutto è quello che merito!
Non sopporterei l'idea di aver ucciso una parte della mia vita, l'unica che apprezzassi sinceramente.
Piuttosto meglio considerarlo un nemico.
Voglio, che mi consideri tale!
Come era prevedibile l'ho raggiunto sbarrandogli la strada. I suoi occhi non negano la paura che ha in corpo.
Mi chiedi di lasciarti la vita. Forse sei troppo piccolo per sperimentare la morte! E' quello che faccio, ti concedo una possibilità per far dare al clan nuova vita, cancellandolo dalle sue colpe. Con amore fraterno, anche se non riesci a vederlo, ti parlo. Brutalmente le mie parole ti trafiggono come lame. Forse era meglio eliminarti avresti sofferto di meno, ed allora ti chiedo di provare odio verso quel fratello che si è fatto beffa dei tuoi sentimenti. Non può farti soffrire una cosa che odi!
Finito il discorso svieni per la troppa tensione. Consapevole del fatto che non puoi sentirmi, mi avvicino e ti do un buffetto sulla testa, sorrido rievocando tempi passati, ormai in cenere. Subito dopo ti sussurro un "mi dispiace" sperando che un giorno apprezzerai questo mio gesto.
Riprendo ancora una volta il mio sguardo vuoto che porterò per sempre da ora in poi, mentre faccio in modo che ti trovino.
Il prezzo da pagare è alto, non ho portato a termine la missione e so che sedutastante verrò riconosciuto come un Nukenin e come colui che sterminò il suo clan! Con il cuore in gola mi appresto a lasciare quel luogo e ad assorbirmi tutte le colpe. Osservo per un' ultima volta il mio villaggio con un velo di malinconia mentre l'oscurità mi inghiotte, facendomi sprofondare nella notte più nera.
Da qui ha inizio la mia nuova vita.
Trascorrono gli anni e finalmente ti rivedo di fronte a me con gli occhi carichi di odio ansiosi di portare a termine la tua vendetta. Quanto sei cambiato, sei cresciuto. Quanto tempo sprecato dietro inutili paure!
Adesso sono io ad aver bisogno di te, dei tuoi occhi fratellino. Non so se riuscirò anche questa volta ad arrivare fino alla fine della faccenda! I tuoi occhi saranno pure diversi, ma io continuo a guardarti impercettibilmente come quando giocavamo da bambini!
La speranza che tu un giorno riuscissi a perdonarmi, per essere stato debole perchè amavo veramente il mio villaggio natale, mi ha sempre accompagnato; chissà perchè ho la sensazione che questo momento sia sempre più vicino?
Finalmente il mio cuore sorride; è bastato quel buffetto sulla fronte che tanto ti faceva arrabbiare, perchè capivi che utilizzavo quel gesto per dileguarmi, allontanandomi da te, proprio come sta succedendo in questo momento in cui sento le forze venir meno. Non pensavo che un giorno avrei potuto provare, anzi ricordare, riscoprire questo sentimento! Dopo tanti anni di intensa malinconia, sento il mio cuore leggero inondarsi di gioia! Finalmente ho scoperto la felicità e posso chiudere gli occhi stanchi, per godermi la pace del riposo eterno.
°°Note dell'autrice°°
Questa storia è frutto della mia fantasia e si basa sulle informazioni che ho saputo seguendo l'anime e di alcuni spoiler letti per caso in internet quindi potrebbe non essere fedele ai fatti realmente accaduti.
Ringrazio chi ha solo letto e gohanSS2 per la sua recensione.