“Yaaawwwwn!”esclamò Misty stiracchiandosi le braccia “Che dormita!” disse guardandosi intorno. Mh, era la prima ad essersi svegliata, bè, poco male.
Scese le piccole scale in punta di piedi, poi chiamò Brock.
“Si, pronto? Ciao Brock, sono Misty. Allora va bene, a Rupepoli, verso l’ora di pranzo.” disse “certo che si, non ti preoccupare, ci vogliono solo aiutare…” bisbigliava per non svegliare gli altri “Bene, perfetto a dopo!” si congedò “E lascia perdere le ragazze!” si raccomandò prima di attaccare.
“Hey, Misty!” la chiamò Gary “Tutto a posto?” chiese.
“Cero, ho chiamato Brock e gli ho detto che saremmo partiti presto.” Rispose.
“Mh…” fece cenno di si Gary pensieroso.
“Cos’hai” chiese Misty piegando la testa di lato “E’ da ieri sera che ti vedo pensieroso…”
“Niente, è solo che…quella Greta, è davvero forte…non capisco perché aspetti con così tanta ansia di battere Ash…”
“Bè, lei…”
“E’ Master di due Regioni, Misty!” abbassò lo sguardo, mentre Misty non riusciva a credere a ciò che aveva detto “potrebbe sconfiggere Ash in pochissimo tempo!”
“Bè, pure Ash ha conquistato molti meriti. E poi, evidentemente lo considera alla sua altezza, non gliene puoi fare un torto. E poi, cosa t’importa?” chiese Misty dopo essersi ripresa.
“E solo che…”
“Ehilà ragazzi!” salutò Greta dalle scale “Come va? Ah! Mi sento in splendida forma, quindi, mettiamoci subito in viaggio!” esclamò, forse a voce troppo alta.
“Io ho sonno!” ribattè Alex con voce stanca dal piano di sopra.
“Grinta, Alex!” lo riprese lei, poi uscì di corsa dal Laboratorio.
“Ma quella è iperattiva gia dalla mattina?” sbuffò Gary avviandosi verso la porta. “No, di solito dorme fino all’ora di pranzo se può, ma quando sa che c’è dell’avventura non riesce a stare ferma…” disse Alex sbadigliando, mentre scendeva “Non la seguire” si rivolse a Gary “E’ andata a prendere la colazione.” Lo avvertì.
“Wow, la conosci bene!” disse Misty ironica.
“Sai, dopo anni che la sopporto…” cominciò Alex, ma gli arrivò uno zainetto in faccia. “Chi è che devi sopportare?” chiese Greta sarcasticamente “Magari sono io che devo sopportarti e tenerti d’occhio in continuazione, l’avevi lasciato sulla spiaggia!” lo rimproverò guardando lo zainetto.
Alex si massaggiò la testa, mentre Greta lanciava delle merendine confezionate a tutti.
“Hai trovato solo questo?!” chiese Gary poco convinto.
“Se vuoi rimanere digiuno, fai come vuoi, io parto tra dieci minuti.” lo avvertì seria, uscendo dal laboratorio ed incrociando il Prof. Rowan.
“Sei mattiniera, vedo…” le disse, per poi diventare pensieroso “Mi ricordo che di solito non ti svegliavi prima dell’ora di pranzo…”
“Eh Eh...” biascicò Greta portandosi una mano dietro la testa.
“Ah ah ah! Bè, se hai bisogno di me, mi trovi in laboratorio.” rise il professore.
“Oh, non si preoccupi, noi ci stiamo avviando.” sorrise lei, chiamando il suo Pidgeot.
Il Professore si limitò ad annuire e si diresse verso il laboratorio, mentre lei accarezzava il suo Pokèmon.
Non stava più in sé dall’emozione, non ce la faceva proprio a stare ferma, voleva andare a Rupepoli e contattare più persone possibili per ritrovare Ash e Dawn. Avrebbe fatto di tutto, per trovarli.
°°°
Un ragazzo fissava un
trio di persone incappucciate davanti a lui, sulla difensiva.
“Che sfacciato!” rise
maliziosamente una voce femminile, lasciando trasparire un sorrisetto divertito
da sotto il cappuccio “Povero ingenuo!” continuò a ridere di gusto.
Il ragazzo digrignò i
denti, rimanendo in silenzio.
“Non hai proprio idea
del guaio in cui ti sei cacciato, vero?” chiese suadente la voce.
Il ragazzo continuava
a fissarli, senza dire nulla.
“Che bamboccio.” Disse
annoiata la voce calda di un uomo, forse un ragazzo.
“Ah Ah Ah!” rise
ancora la voce femminile, portandosi una mano davanti al viso “Perdona la mia
maleducazione, ma, sai, credo che tu ti sia cacciato in una situazione troppo
grande per te.”.
“Mh.” Ridacchiò
l’ultima voce, più rozza e meno suadente di quella del ragazzo “poverino, non
sa quello che lo attende…” cominciò a ridere di gusto, imitando la ragazza.
“Zitto!” lo richiamò
lei, avvicinandosi sempre di più al ragazzo che non aveva intenzione di
proferire parola. Gli accarezzò la guancia, sorridendo.
Il ragazzo prontamente
le schiaffeggiò la mano, allontanandola.
“Non fare il
capriccioso…” disse lei facendo la finta dispiaciuta, poi gli sfiorò i capelli
“Hai dei capelli davvero belli, mi spiacerebbe davvero eliminarli…” continuò
mettendo in mostra un ghigno “Dimmi perché sei qui…” chiese ancora “per
favore…” aggiunse, trattenendo a stendo un risolino.
Il ragazzo strinse i
pugni, ma non disse nulla.
“Ti ho detto di dirmi
perché sei qui!” urlò lei prendendo il volto del ragazzo tra le mani.
“Liberateli…” bisbigliò lui sfuggendo alla
presa e fissando il pavimento.
“Cosa? Non ho…capito
bene!” disse schiaffeggiandolo “Puoi ripetere?” chiese in tono gentile.
“Vi ho detto di
liberarli, avete capito? E smettetela di…”
“Chi? I due ragazzini?
Oh, no, mi dispiace, ma non posso!” urlò le ultime parole, dandogli un pugno
nello stomaco.
Il ragazzo sbattè
violentemente contro il muro, poi cadde in ginocchio, lo sguardo contratto dal
dolore.
“La ragazzina potremmo
anche liberarla, ma sa troppo, quindi la elimineremo, ma il ragazzino ci è
fondamentale, scusami!” disse alzandolo con la forza, stringendo il colletto
della sua giacchetta e dandogli una ginocchiata sulla schiena.
Poi tornò dagli altri
due “Mh, meglio non andare oltre, non mi piace sporcarmi le mani. E poi, sono
pur sempre una ragazza…” disse seccata controllandosi le unghie delle mani
“Quindi ti prego, occupatene tu…” si rivolse all’incappucciato dalla voce
calda, che annuì.
“Alakazam…” chiamò.
Il Pokèmon sbucò dal
nulla, e i suoi occhi si illuminarono di una strana luce mente correva ad
altissima velocità verso il ragazzo…
°°°
Il Pokèmon volava velocemente, sbattendo le grandi ali.
“Tutto a posto?” urlò Greta a Misty.
“Si…credo di si!” rispose lei, continuando ad urlare. Purtroppo lo sbattito d’ali del Pidgeot rendeva difficile la comunicazione.
Misty si stringeva forte a Greta, tenendo gli occhi chiusi.
“Guardala, fa tanto la gradassa e poi ha paura di un piccolo volo…” disse Gary sarcastico, provocando le risa di Alex.
“Zitto un po’, tu! Quando scendo ti faccio vedere!” rispose lei guardandolo dal Pokèmon. Poi si ricordò che stava volando e tornò a stringersi a Greta, timorosa.
“Ugh…” disse tra sé e sé a denti stretti.
“Ah Ah Ah!” Gary intanto si spanciava dalle risate.
Qualche minuto dopo si trovavano a Rupepoli, davanti al Centro Pokèmon.
“Mh, dovrebbe trovarsi qui.” Comunicò Greta pensierosa, entrando nell’edificio.
Si guardò intorno, poi trovò quello che cercava: un ragazzo dalla carnagione scura, con i capelli castani leggermente a punta dietro e con un taglio d’occhi molto sottile.
“Brock?” chiese avvicinandosi a lui.
“Mh?” chiese lui voltandosi. Poi, una volta inquadrata, parlò “Ah! Ciao, tu devi essere…Greta, se non sbaglio.” la guardò indeciso, sperando di non aver detto una delle sue solite stupidaggini. Ma quando lei annuì, tirò un sospiro di sollievo “Bene, io sono Brock, credo che l’avrai capito.” Disse sorridendo.
Greta ricambiò il sorriso, fece per parlare, ma venne interrotta dall’entrata degli amici.
“Grr, Greta! Non ti smentisci mai, eh?” la rimproverò Alex arrabbiato “Fai sempre di testa tua!” le disse.
“Mpf. Smettila, Alex, mi fai fare brutta figura!” rispose lei indicando Brock con lo sguardo.
“Allora perché mi hai chiesto di venire?” continuò lui.
“Ah! NON TI SOPPORTO!” urlò lei attirando su di sè tutti gli sguardi.
“Uff, fanno sempre così…” si giustificò Misty, che intanto si era avvicinata al moro.
“Ehi! Ciao Misty, come va?” chiese lui contento.
“Sono preoccupata per Ash. Chissà che fine ha fatto…E tu?”
“Insomma…sai, ultimamente…”
“OH, INSOMMA! ALEX, SMETTILA!”
“SEI UNA TONTA!”
“NON TI SOPPORTOOOOO!”
“SENTILA! SONO IO CHE NON SOPPORTO TE!”
“Ehm, ragazzi…” tentò di dissuaderli l’infermiera Joy, invano.
Gary prese Greta per il colletto della maglietta e la trascinò via “TI FACCIO VEDERE IO!” continuava lei imperterrita.
“NON VEDO L’ORA!” rispose Alex tirandosi su le maniche.
“E tu lasciami!” urlava Greta a Gary tentando di sciogliersi dalla sua presa, ricevendo un pizzico sul braccio da lui “Ahi!” esclamò.
“Ti comporti come una bambina!” la rimproverò.
“Ma ha cominciato lui!” si lamentò lei.
“Appunto…” si rassegnò lui.
°°°
“Ah! Che bella mangiata!” disse soddisfatta Greta stiracchiandosi.
“Concordo!” esclamò Alex.
“Ecco, è bastato un buon pranzo per calmarli…” sospirò Misty.
“Certo che sono proprio pieni di vita è?” rise Brock.
“Gia!” sorrise Misty.
“Dove stiamo andando?” chiese Gary perplesso.
“Fuori città, credo che sarebbe meglio prendere un traghetto e dirigerci verso Hoenn, per andare a trovare May…l’abbiamo incontrata qualche giorno prima che Ash e Dawn sparissero…e lo stesso giorno della loro sparizione lei è rimasta ferita in un incidente a Porto Selcepoli…e come se non bastasse, un amico che si trovava con lei in quel momento non si è più visto…” terminò il discorso scuro in volto.
Nessuno fiatò.
Si trovavano in un boschetto verde e rigoglioso, dove l’unico sentiero che c’era era sterrato e stretto.
“Ugh…” una voce si lamentò.
Tutti si guardarono, ma poi tornarono a camminare, non sentendo più nulla.
“Ugh…” un ragazzo si parò davanti a loro. Aveva una maglietta nera lacerata, e si trascinava avanti a fatica.
“Ro…Roserade…” bisbigliò prima di svenire davanti a loro.
Brock spalancò gli occhi dalla sorpresa.
“D…Drew…” esclamò.