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Autore: GRACE_WHITE    11/05/2015    5 recensioni
ALL'INTERNO DELLA STORIA SONO PRESENTE IMMAGINI!
| Newtmas | Slash |
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DAL CAPITOLO 3:
-Ehi, Newt!- mi richiama Chuck.
-Eh? Oh scusa, Chuck, non ti stavo ascoltando.-
-Guarda che non stavo parlando, però…- si ferma. Io non lo sto ascoltando neanche ora, sono concentrato sul Pivello: è alle prese con delle galline non troppo tranquille nel recinto, sobbalza appena una di loro lo sfiora. Io sorrido come uno scemo e Chuck se ne accorge.
-Non è che ti sei preso una cotta per Thomas, eh?-Lui alza un sopracciglio, sorridendo.
Io sgrano gli occhi- Pff, certo che no! Non potrebbe mai piacermi qualcuno come… come… Tommy.-
Chuck ride di gusto, tenendosi la pancia- Tu non sei bravo a mentire!-
-Si, lo so.- rispondo.
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Recensite, per favore! ;)
Genere: Erotico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Newt, Thomas, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Mi hai salvato la vita

 
Quando mi sveglio sono ancora sul pilastro di cemento del Labirinto, è l’alba, il cielo è ricoperto da uno strato sottile di nuvole rosate. Stringo la mano e non sento quella di Thomas. Alzo la schiena di scatto e mi guardo intorno- Tommy.- sussurro, ma lui non c’è e l’imbracatura che ci legava ieri sera è allentata.
Mi alzo in piedi e per poco il vento non mi scaraventa di sotto. Facendo attenzione a dove metto i piedi scendo dal muro alto, usando come scala l’edera cresciuta.
Quando tocco con i piedi il pavimento non aspetto neanche un secondo a voltarmi- Tommy?- chiamo, nessuna risposta e qui mi prende il panico- Tommy!- grido.
Mi premo una mano sul petto e inizio a zigzagare tra i corridoi del Labirinto, senza allontanarmi troppo dalle Porte, ancora chiuse- Thomas! Tommy dove sei!?- continuo a chiamarlo a squarciagola, con la paura di poter svegliare qualche Dolente.

Al solo pensiero di quei mostri mi balena in mente l’idea che il Pivello sia stato… No, no!, mi rimprovero, Non devo neanche pensarci! E’ qui da qualche parte, ne sono sicuro.

Inizio a correre, gridando il suo nome decine di volte, ormai ho il fiatone. Mi fermo sentendo dei rumori alle mie spalle. Mi prende il panico e cerco di mimetizzarmi tra le piante di un muro. Trattengo il respiro e chiudo gli occhi per la paura, sono dei passi, qualcuno sta camminando davanti a me. Apro gli occhi e vedo il Pivello che continua a camminare, guardandosi intorno.
Mi tolgo dalla vegetazione e lui sobbalza- Newt!-
Gli do un pugno sul braccio e lui fa un verso di dolore, stringendosi la parte colpita- Si può sapere dove caspio eri?! Ma non sentivi che ti chiamavo? Mi hai fatto prendere un colpo, Tommy!-
-Io…- balbetta, strofinandosi le dita sulla fronte, con le sopracciglia aggrottate- Sono andato a cercare Mihno e Alby, tu dormivi e non volevo svegliarti. Non volevo spaventarti.-

Faccio un respiro profondo e non penso a quello che faccio: mentre lui non mi guarda negli occhi colgo l’occasione per andargli incontro, a braccia aperte, per poi chiuderle intorno a lui. Quando lo stringo a me lo sento trasalire, sta per qualche secondo rigido, ma poi anche lui si scioglie e mi abbraccia. Appoggia il mento sulla mia spalla, i nostri toraci sono attaccati e io posso sentire il suo cuore martellargli nel petto. Vorrei restare così per sempre, mi dimentico perfino che siamo nel posto più mortale del mondo, potrei fare di tutto per stargli accanto.
Non posso credere a quello che sto pensando, forse Chuck ha ragione. Mi sono preso davvero una cotta per Thomas.
Sento il rumore che producono le Porte quando cominciano ad aprirsi e io afferro delicatamente le braccia del ragazzo per allontanarlo da me- Dobbiamo tornare alla Radura, andremo a cercarli più tardi. Non voglio neanche pensare a quello che…- interrompo la frase vedendo il volto di Thomas sbiancare- C-che c’è?-

-Oh mio dio,- mormora, con la voce strozzata- Newt, non muoverti.- sussurra. Mi giro lentamente e quasi rimango paralizzato dalla paura. Quello che sembra un Dolente, è immobile davanti a noi. Le zampe da ragno, metalliche e il corpo deforme, probabilmente è un insieme di animali. La bocca è digrignata e da essa proviene una specie di gorgoglio, gli occhi… gli occhi mi fanno gelare il sangue, neri e con una piccola pupilla rosso-laser.
Mette un artiglio davanti e io faccio un passo indietro, mi viene spontaneo mettere un braccio davanti a Thomas, come per proteggerlo. Il suo petto è attaccato alla mia schiena, il suo cuore sembra un martello pneumatico, mi mette una mano sulla spalla- Corri.- sussurro, gli afferro di scatto la mano e lo trascino con me- Corri, Tommy!-

Lui fa come dico, con la mano ancora più salda alla mia, il Dolente ha iniziato ad inseguirci, emette suoni orrendi, simili a ruggiti mischiati a grida. Thomas inizia ad abituarsi alla corsa e in meno di qualche secondo inizia a superarmi. Gli lascio la mano, lo rallenterei soltanto- Corri!-
-Dobbiamo andare alle Porte!- annuncia, con il fiatone. Probabilmente ci stiamo perdendo, ma non abbiamo scelta, dobbiamo cercare di seminare il Dolente, che intanto sta andando a sbattere contro i muri per le svolte che facciamo.
-Tu corri, non voltarti, Tommy!- ma lui continua a guardarmi con la coda dell’occhio, sta correndo più piano ora, ha visto che io sono più lento- Non preoccuparti, sono dietro di te. Continua a correre e non ti voltare!- lui annuisce e guarda avanti, aumentando la velocità.

Premo una mano sotto alle costole, quel punto mi fa male, probabilmente perché non sono abituato come i Velocisti. Il Dolente mi ha quasi raggiunto, forse Thomas ce la può ancora fare, basta che lui sopravvive. Faccio per rallentare così da permettere al mostro di raggiungermi e dare più tempo al Pivello per scappare, ma appena mi fermo il Dolente mi supera senza degnarmi di uno sguardo, vuole raggiungere Thomas.
-Thomas!- grido, ma lui sembra troppo impegnato a correre, così decido di imitarlo, inizio a muovere le gambe il più veloce possibile, usando tutta la forza che ho in corpo. Il Dolente non mi ha neanche sfiorato, forse ho qualcosa che non gli piace, magari in qualche modo sono immune. Sto per superare il Dolente- Tommy!- ora si gira e sgrana gli occhi, si blocca per aspettarmi. Ma che stai facendo, idiota?!

-Corri, Newt!- mi incita, verrà ucciso se rimane lì. Io sono immune? Bhe, vediamo.
Mi butto contro Thomas  e cadiamo entrambi per terra, attaccati al muro- Stai fermo.- ordino, mettendomi sopra di lui, in modo da coprirlo. Se il Dolente non mi si avvicina neanche allora il Pivello non corre rischi sotto di me, ragiono.
Lo blocco a terra- Ci ucciderà.- sussurra, con la voce piena di paura. Io lo guardo negli occhi, con la bocca dischiusa. Sta respirando così veloce, si deve dare una calmata, appoggio una mano sopra il suo petto e premo leggermente.
-Calmati.- sussurro. Sento il Dolente dietro di noi, sembra mi stia annusando. Il ragazzo trattiene il fiato e stringe gli occhi, afferrandomi la mano sopra il petto e stringendo anche quella- Fidati di me, Tommy.-

Trattengo il fiato finche non vedo il Dolente andarsene, deviando un angolo del corridoio. Sento ancora i suoi grugniti, ma dopo pochi secondi svaniscono anche loro. Cado a peso morto sopra il Pivello, rilasciando un sospiro di sollievo- Mi sono sploffato sotto.- sussurro, con la testa appoggiata alla spalla di Thomas.
Sono così spaventato da rendermi conto solo ora che sono sopra di lui, di nuovo, così mi tolgo e mi distendo accanto a lui, con una mano sopra la pancia che fa su e giù velocemente. Thomas sta fissando l’alto, paralizzato, io mi alzo in piedi e mi chino su di lui- Ehi, stai bene?-
Ora sposta lo sguardo su di me e si alza lentamente, sembra davvero traumatizzato, gli porgo una mano per aiutarlo ma lui fa da solo. Resta immobile di fronte, i suoi occhi sui miei, dischiude leggermente la bocca- Mi hai salvato la vita.- bisbiglia, appoggiando una mano sulla mia spalla. Io non so cosa fare, perciò annuisco.

Lui mi tira dalla spalla e mi getta anche l’altro braccio al collo, stringendomi forte. Per un attimo resto con le mani lungo i fianchi, incosciente di quello che sta succedendo, ma poi gli sfioro leggermente i fianchi con le mani, per poi abbracciarlo anche io- Grazie, Newt.-
-Non ringraziarmi,- mormoro nel suo orecchio- non potranno toccarti finche ci sarò io.- Ci stacchiamo e subito ho il bisogno di sentire un contatto con lui. Cala un silenzio imbarazzante, forse mi sarei dovuto tenere per me l’ultima frase. Mi gratto il collo, non sapendo cosa dire- Ehm… do-dobbiamo tornare alla Radura. Dobbiamo dare la notizia agli altri.-
Lui sgrana gli occhi- Q-quale notizia?-
-Non siamo riusciti a trovare Mihno e Alby, dobbiamo rimediare a questo, trovarli in qualche modo.- spiego e lui si acciglia, poi aggrotta le sopracciglia.

-Okay, ma perché il Dolente non ha neanche provato ad ucciderti?- chiede.
-Non lo so, a questo penseremo più tardi.- decido, faccio cenno a Thomas di seguirmi e lui fa come dico- Ora pensiamo a tornare indietro.-


Nota d'autrice: scusate il ritardo di pubblicazione, ma sono un po' indaffarata con un progetto bellissimo: la Mondadori ha chiesto a me e ad altri 4 ragazzi di scrivere un libro (rosa/viaggio) e perciò ho colto l'opportunità e mi sto dando da fare soprattutto su questa nuova storia, che mi impediscono di pubblicare anche qui per i diritti d'autore eccetera eccetera xD
Spero che recensiate e magari potreste darmi qualche idea per il nome del protagonista (diciassettene), graaazie!
Grace <3 <3

 
   
 
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