Il problema di conoscere le persone

Se vuoi puoi anche ridere.

È solo che Louis ama inventarsi storie nella sua testa, perché è una cosa bella non conoscere una persona per bene, per potersi inventare dei dettagli che conosci solo tu. E innamorarsi di quei dettagli. E renderli reali piano piano.

Davvero, ridi, perché la situazione è sempre più pesante.

Non voleva neanche andarci in quella cavolo di cantina. Solo che Niall era occupato ad allevare un coniglio a saltare nel cerchio di fuoco, che in realtà era un cerchio di bolle in un acquario -molto alla Nemo- e Liam era occupato a mettere un ordine il macello del concime del vecchio cavallo di Harry e Niall -che gli avevano dato da mangiare solo due volte, prima di lasciare che quella bestiaccia si pappasse tutte le carote di Louis. E Harry litigava su Twitter per degli stupidi biscotti al cioccolato -neanche fosse la crostata di Dean Winchester-.

Ed era toccato a lui andare a prendere l'acqua. Quegli idioti.

Il problema è il vuoto dentro. Non Niall che continua a portare diversi tipo di chitarra perché queste sono più belle delle ultime. O Liam che non fa altro che comportarsi da mamma-burbera-taglialegna. O Harry, che fa sempre finta di niente e quanto stia morendo dentro lo sa solo lui. Il problema è il vuoto che ha lasciato, e che alcuni dettagli che Louis pensava fossero diventati reali, in realtà non c'erano.

Il fatto è che quel cavolo di tandem lo avevano preso insieme. Avevano promesso di curarlo come se fossero due genitori. Avevano detto che da vecchietti avrebbero cantato Daisy su quello stupido tandem, che funziona solo per due. Per due persone. Non per una persona che è stata lasciata perché l'altra persona è un'idiota. Aveva anche sprecato tempo della sua vita a imparare quella stupida canzoncina, perché ci credeva in quelle stupide chiacchierate nel bel mezzo della notte.

Con quel tandem potremo girarci il mondo. Ci dovremo comprare dei cappello di paglia, sai?, per entrare nel personaggio. Pensi che le righe mi ingrassino? Ho appena mangiato un pelo della tua scimmia, porco cane, Lou. Saremo amici per sempre, vero?

Harry scende le scale, col cellulare in mano, perché quella storia dei biscotti alle gocce di cioccolato lo ha infastidito molto e vuole sfogare la sua rabbia su qualcosa. Ma ci mette poco tempo a capire perché Louis è rimasto fermo, in piedi, con una bottiglia d'acqua in mano e lo sguardo perso.

Allora lascia perdere il cellulare, perché a essere maschi sono maschi, ma a volte parlare, anche indirettamente, dei loro sentimenti potrebbe far bene. E passa un braccio intorno alle spalle del castano, abbassandosi un po', perché adesso è leggermente più alto di lui e i suoi capelli sono più fluenti, ma, anche se desidera farglielo notare, pensa che non sia il momento giusto di farlo.

Il tandem è una buona metafora delle relazioni: non si può pedalare da soli.

“Vuoi parlarne?” chiede gentilmente, scompigliando i capelli del maggiore e con la dolcezza che ricordava sua madre metteva bella voce quando pensava che aveva dei problemi.

“Di Niall e il suo coniglio, o di te e la tua paura per le forbici?” risponde Louis, perché, dai, mica parla dei suoi sentimenti.

“Paura delle for… ah-ha. Molto divertente” sbuffa e il suo ciuffo si alza e si abbassa col suo respiro. “Pensavo al tandem.”

“Buttiamolo.”

Harry abbassa lo sguardo e si chiede quando riuscirà a farli parlare, quei tre. Quei quattro, dai. È il più piccolo e sembra il più maturo. Ma nemmeno lui parla di quello che è successo, quindi va bene. “Prima vieni di sopra. Niall è impazzito e si sta facendo dei tatuaggi con l'eye-liner. Poi inizierà a piangere perché lui è troppo bello per avere dei tatuaggi e andrà in giro per una settimana con un'anatra sul braccio. E darà tutta la colpa a noi. Perché è stupido.”

Louis guarda il tandem e si chiede se veramente avrà la forza di buttarlo via.

Ma gli piace il fatto che Niall faccia cose stupide e l'abbraccio di Harry è confortante. E prima o poi convincerà Liam a fare cose stupide con lui.

E il vuoto sparirà, vero?